The diary of Marti
CAPITOLO I: un rosso provocante

Entrai in quella palazzina abbastanza decrepita. Salii le scale inspirando quel solito odore di fumo che mi riportava alla mente tanti ricordi.

Al terzo piano mi diressi davanti ad una porta con scritto “BUON NATALE” che avevo appeso io stessa. Girai le chiavi nella serratura ed entrai nell'appartamento.

-Sono a casa- dissi scaraventando le mie blazer da qualche parte del piccolo atrio.

-Bentornata- mi rispose una voce dal soggiorno. Armin era immancabilmente seduto in modo poco civile sul divano e stava giocando alla play imprecando.

-Vuoi giocare?- aggiunse mettendo in pausa e spostando lo sguardo su di me.

-Dopo, ora devo fare i compiti- dissi mostrando un vivace sorriso e prendendo una lattina di thè dal frigorifero.

Il moro annuì ricambiando il sorriso e tornò a giocare. Salutai anche Alexy,il suo gemello, e andai in camera mia.

Vivevo con i 2 gemelli da circa un paio di mesi. I miei genitori non erano mai a casa e così sono andata a vivere da loro, i miei migliori amici.I loro genitori erano sempre in viaggio e ci mandavano i soldi ogni mese. Erano ricchi.

Mi guardai allo specchio in camera mia e sorrisi sistemando qualche ciocca ribelle dei capelli color cioccolato fondente. Non ero molto alta, amavo i miei fianchi perfetti ma odiavo le mie gambe, in particolar modo le mie cosce che erano un po' troppo grandi per i miei gusti. Avevo un seno piuttosto abbondante e un sedere normale. Tutto sommato mi piaceva il mio corpo.

Aprii la cartella e vi trovai un foglio insolito e iniziai a leggere. Era di Lysandro e diceva delle audizioni, che si sarebbero svolte domani, per il ruolo di vocalist femminile della loro band.

Non conoscevo molto bene Lysandro, essendomi trasferita nel liceo da poco, ma ero sicura che se mi aveva scritto era perché qualcuno gli aveva detto di come canto bene sotto la doccia. Questo qualcuno é Alexy.

Non avevo voglia di fare i compiti così uscii di casa e salii al quinto piano. Qui si trova un attico con un terrazzo. Quando mi sono trasferita era inaccessibile perché la porta era chiusa a chiave, ma, per la troppa curiosità, ho deciso di scassinare la serratura.

Così mi reco lì quando ho bisogno di stare da sola. Salii a cavalcioni sulla ringhiera e iniziai a fumare una sigaretta. Inspiravo ed espiravo il fumo rilassandomi. La porta si aprì d'un tratto e per poco non caddi per lo spavento.

Riconobbi subito il ragazzo dai capelli rossi che si stava avvicinando a me con un ghigno stampato sulla faccia, guardandomi maliziosamente.

-Tu?!- dissi quasi urlando -Cosa ci fai qui?!-. Fra tutte le persone dovevo trovare proprio lui. Castiel, il mio compagno di banco che sembrava vivesse solo per darmi fastidio.

-Ci vivo pivella- mi rispose fregandomi la sigaretta di mano e facendo un tiro. Sbuffai e lui ricambiò sorridendo.

-Amo questo posto- dissi guardando l'orizzonte.

- Già è veramente tranquillo- disse lui finendosi la mia sigaretta.

Subito dopo con le braccia mi cinse la vita e mi sussurrò all'orecchio -Attenta, potresti cadere-.

Arrossii violentemente e lui rise. Mi alzò di peso portandomi davanti a lui.

-Ci vediamo domani alle prove pivellina- disse leccandosi le labbra, cosa che faceva ogni volta che mi piegavo o che mi mordevo le labbra.

-Contaci- dissi soffiando sulle sue labbra provocandogli un brivido. Lui sorrise e uscì salutandomi con un cenno del capo.

Tornai a cavalcioni sulla ringhiera e ricordai con desiderio quel giorno, non molto lontano, in cui mi prese il viso tra le mani e soffiò sulle mie labbra.

Castiel mi faceva proprio impazzire.


°Angolo dell'autrice° Ciaoo a tutti!!! spero vi piaccia e se ho fatto errori vi prego di perdonarmi. ;)
Recensite e ditemi cosa ne pensate!! Un bacione a tutti!!
Bacii
Shine<3