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Autore: Lost dream    02/01/2014    0 recensioni
terrificante il tempo, ci fa sentire piccoli, inutili. Neppure la più grande delle felicità potrà mai sconfiggerlo, neppure la nostra esistenza.
Credere che gli si possa scappare è assolutamente assurdo, esso è imperturbabile. Però ci lascia una speranza, e cioè la possibilità di non invecchiare mai da soli. In ogni casa c'è sempre chi sarà disposto a portare con te le tue rughe, che sarà sempre disposto ad amare i tuoi affanni e l'avanzamento dell'età.
Il tempo non ci porta via niente, siamo noi che lo scrutiamo con assenza di acriticità per sfuggirne e dimenticarsi del suo vero valore. La bellezza è persuasa, la monotonia è crudele. Tutto ci gira intorno, tutto muore come tutto nasce.
"hanno visto il mondo, le luci della città e tuttò ciò che c'era da vedere. Ciò che ancora dovevano scoprire erano le mille sfaccettature del loro immenso amore."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando non sarò

 

Le notti si accavallano una dietro l'altra, il tempo, impietoso, passa.

I giorni vanno via senza lasciar traccia, nessun modo per ritrovarli. Nessuna soluzione.

Il nostro corpo, per sua natura, va incontro alla decomposizione e nulla riesce a fermare questo processo. L'immortalità, da sempre ricercata, rende schiavi. La paura di non esserlo costringe l'uomo ad una vita misera fatta di angoscie, di affanni e soprattutto terrore.

Ed una piccola ruga diventa un'enorme ecatombe megalitica in cui gli animali da immolare siamo proprio noi umani.

Combattiamo sempre contro il tempo e contro l'invecchiamento senza preoccuparci di rimanere eterni sulla terra.

Non è la morte a spaventare l'uomo, ma ciò che comporta l'avvicinarsi ad essa. Abbiamo visto il mondo, abbiamo conosciuto persone, abbiamo vissuto mesi di follia e anni di elucubrazioni.

Tuttavia basta un secondo, un semplice attimo, in cui tutto il nostro lavoro sfuma.

E' l'attimo in cui ci accorgiamo di non essere sempre bambini, quando notiamo i cambiamenti del nostro corpo. Ogni piccola sfaccettatura cambia e la pressione sale proprio come l'esaurimento nervoso.

Eppure, nonostante ciò, la ricerca dell'eterno da sempre affascina popoli e culture.

C'è chi ha cercato l'eterno attraverso la costruzione di Giardini Pensili, chi attraverso la filosofia Zen, chi dal Teatro, chi dalla musica e chi dai semplici ricordi. Da secoli Maya, Aztechi, Anglosassoni, Nipponici, Europei, Etiopi etc etc. Si contendono il posto per poter dire – Io ci sono stato su questa terra -

Ma se i popoli raggiungono l'eterno attraverso la costruzione di opere come fa un singolo uomo a raggiungere lo stesso risultato?

Foscolo cercava di farlo attraverso la Poesia, unica, tralasciando le tombe, a rendere le cose eterne.

Ma se non si è poeti l'eternità la si può raggiungere lo stesso anche vivendo. Ognuno di noi lascia una traccia, abbiamo la stessa forza nel piede. La differenza sta nel dove lasciamo la nostra impronta.

Abbiamo vissuto anni difficili ma effimeri.

L'uomo è portato a concludersi, l'eternità del genere non è nemmeno scientificamente o religiosamente riconosciuta.

Sulla terra due sole cose sono eterne. In primo luogo la scrittura. "Verba volant, scripta manent" dicevano i Romani.

Tutto ciò che è scritto permarrà, solo le parole si sollevano in alto pian piano per poi esplodere come se non fossero mai state concepite. L'altra cosa ad essere eterna, invece, è il rapporto tra le persone.

Su questo argomento hanno scritto canzoni, romanzi, poesie, opere teatrali e perfino girato pellicole cinematografiche eppure non si riesce ancora a concepire la forza di ciò che porta all'amore.

L'amore ha una forza devastante capace di distruggere la più forte delle menti e, vigorosamente, elimina ogni traccia di insensibilità.

Per questo l'uomo ha la possibilità di rimanere eterno attraverso l'amore, tutto ciò che è sensibile rimane, il resto verrà intrappolato in una voragine di bianco pallore imperituro.

Paola conosceva bene queste leggi naturali, tuttavia anche lei, seppur ragazza, pensava a distanza di tempo. A quando avrebbe avuto quaranta o cinquant'anni e a quando la sua pelle avrebbe iniziato a decadere come un grattacielo che, cadendo, diventa sempre più sottile e la distanza con il terreno, ormai minima, impedisce la salvezza.

Svegliandosi di soprassalto, dopo aver sognato di essere vecchia, chiamò Sergio. Erano le 3:54.

 

Spense il telefono prima che il ragazzo potesse rispondere e tornò a dormire ancora spaventata per l'accaduto.

Nei sogni non troviamo mai la forza o la voglia di andare avanti.

Essi ci spaventano soltanto, ci mostrano ciò che non vogliamo vedere ma che prima o poi vedremo.

Paola aveva visto il mondo, le luci delle città, le feste, il divertimento e le semplici salacità della vita. Non aveva ancora visto il processo di decadenza. Ma la paura di andargli incontro era talmente tanta che quasi accorciava le distanze.

 

Il giorno dopo pioveva, la pioggia passa incessante sulle nostre vite senza preoccuparsi del fatto che incute timore e mestizia. Lei ci spaventa e poi, quasi divertita, ci colpisce con la sua rabbia.

Gli uragani distruggono le vite, i Fulmini bruciano gli animi delle foreste e le nuvole prendono il posto del dolce sole ilare quotidiano.

Nulla si può, eppure, perfino nella pioggia si ritrova la felicità. La serenità che il mondo cerca.

Paola, durante quella mattinata uggiosa di Luglio, osservava la pioggia scendere dal vetro di una finestra. Era incantata difronte a codesta maestria di movimento.

Si osservò allo specchio e toccò il suo viso, le descrizioni fisiche banalizzavano la sua bellezza, i colori che le sorridevano erano talmente sgargianti e positivi che perfino l'arcobaleno sarebbe rimasto pietrificato e immobile. Inerte. Lo stesso valeva per il ragazzo che era dotato di un senso estetico puramente eccezionale.

I due rappresentavano la coppia perfetta, a soli Diciotto anni erano così belli che chiunque sarebbe stato invidioso di ciò che possedevano.

Quando Paola camminava i fiori nascevano e quando Sergio le stava affianco le montagne si innalzavano alte nel cielo. Le acque dei fiumi passavano con più lentezza quasi per dare ai due la possibilità di un divertimento maggiore e prolungato. Quando si tenevano la mano, il mondo, con meticolosa attenzione, si chinava e desideroso di vederli si infuocava per loro.

Entrambi vivevano nel piacere di farlo. Le luci eterne della città mai si sarebbero spente per loro perché, per il semplice piacere di vederli insieme, tutti avrebbero fatto di tutto.

Paola continuava ad osservare i suoi capelli che scendevano sulle spalle e con i quali giocherellava torcendoli con le dita. Osservava il suo naso perfetto capace di irretire i sensi e le sue labbra che da sempre erano state bramate da Sergio, anche quando ancora non si conoscevano.

Infine guardò la sua pelle, punto in assoluto più importante, la vide, era splendente, era giovane.

Sergio si era innamorato della sua pelle, ma quando essa sarebbe diventata decadente cosa ne sarebbe stato del loro amore? Cosa succederà quando le mani graziose di Paola diventeranno piene di pori e, imbruttite dal tempo, diventeranno goffe ed inutili?

Il mondo ruota senz'altro male, l'uomo vecchio dà un senso di saggezza, invece, al contrario una donna vecchia dà un senso di tempo perso.

Un ragazzo non è buono per diventare qualcuno, ma un vecchio ha la possibilità di diventare anche Presidente della Repubblica due volte.

Ma quando una donna perde la sua grazia e la sua bellezza, secondo la considerazione di molti, non è più nessuno. La donna vive male l'invecchiamento perché l'uomo ha voluto impostare la società in questo modo assurdo.

Paola guardandosi un'ultima volta allo specchio ci sputò sopra con rabbia.

Non lo aveva mai fatto, non aveva mai sputato. Detestava guardare quei calciatori che di proposito cominciavano a riempire il campo da gioco di saliva, eppure la rabbia era talmente forte che la portò a fare qualcosa che non aveva mai sognato di fare.

Le donne brutte non hanno nulla da perdere, la vecchiaia le spaventa solo per le malattie in cui andranno incontro. Chi, invece, è dotato di bellezza perde tutto ciò per cui ha vissuto.

Non era la vicinanza con quel momento a spaventare le ragazze ancora giovani, ma il pensiero che prima o poi lo incontreranno.

Una donna matura, però, vive quel momento con più naturalezza proprio come un vecchio che aspetta la sua morte.

 

Abbiamo paura di ciò che è lontano da noi, ma quando poi questo momento si avvicina diventa quasi naturale. Una ragazza che vive le mestruazioni ne capisce la semplicità e l'importanza e lo stesso proverà della menopausa così come alla fine accetterà la morte.

Ma quando il momento è distante fa realmente paura. Perciò noi non vivremo mai nella serenità di cui dovremmo godere. Quando siamo lontani dalla depressione ne temiamo l'arrivo e quando ci siamo dentro è troppo tardi per uscirne. Il tempo è il peggior nemico dell'uomo.

Anche nella società più perfetta del mondo, l'uomo non sarebbe comunque felice diceva Leopardi.

Perché l'uomo non potrà mai contrastare il tempo che passa, le malattie e infine la morte stessa.

La vecchiaia spaventa più di qualsiasi altra cosa, -decadenza- è uno dei termini più odiati dell'intero panorama linguistico italiano.

La Treccani proporrà di abolirlo per vilipendio alla felicità umana.

 

La mattina passò veloce tra colazione e messaggi con Sergio. Ultimamente i due andavano particolarmente d'accordo e Paola era conosciuta da gran parte della famiglia di Sergio.

Quando c'è la volontà di dire -noi ci apparteniamo- significa che la perfezione, ammesso che non ci sia già, staziona vicino la coppia.

L'amore, difatti, è principalmente costituito da una ricerca. Quella di conoscere se stessi, l'altro e tutti coloro i quali girano nel mondo altrui.

La gente muore ogni giorno e tutto sembra normale, quando poi i morti sono tuoi allora sembra quasi che tutto il mondo si fermi. La morte dà importanza alle persone, ma la vita dà la dignità.

L'unico modo di sconfiggere questo invecchiamento è restare eterni amando. Sergio e Paola lo sapevano benissimo. E questo loro processo di eternità era già iniziato e sicuramente non sarebbe mai finito.

 

Dopo pranzo Paola raggiunse Sergio e quella sera uscirono insieme con altri amici. Ma quando erano insieme era come se non ci fosse nessun altro. Erano unici e soli nell'esistenza.

Il mondo concepisce le persone, poi le mette insieme ma spesso le separa. Quando restano insieme, queste, saranno eterne nel mondo. Per sempre giovani e bellissime.

Le rughe rappresentano solo migliaia di ricordi che incessanti compaiono sul viso come semplici gocce di cui prendersi cura.

 

Il Lungomare di Diamante, quella sera, splendeva come non mai.

I loro passi, pesanti come martelli che insieme battono contro il ferro, decantavano un rapporto iniziato da più di un anno che sarebbe rimasto sull'aria di questa terra nei Millenni eterni della storia della civiltà umana.

Al loro passare la gente, sorridendo, capiva la motivazione della nascita.

 

A fine serata tutti si salutarono e Sergio e Paola ritornarono insieme a casa di lui. Paola avrebbe passato la nottata insieme al ragazzo. Si diressero presso camera sua e dopo essersi cambiati si infilarono nel letto. Paola era stanca ma per Sergio la serata non era ancora finita.

L'amore sacro non esiste, anzi, non è amore ma un semplice rapporto tra due persone. L'amore per potersi definire tale deve avere un lato più terreno, più carnale legato alla bellezza di coloro che non sono dissidenti a tutto ciò.

 

Sergio iniziò a baciarle il collo, lei all'iniziò si spostò poi rispose alla proposta silenziosa del ragazzo. Dopo un po' Paola rideva.

 

  • Perché ridi? - Chiese Sergio.

  • Sono divertita – Rispose.

  • Da cosa?

  • Da te.

 

  • Così ti diverto?- Disse Sergio scherzosamente facendole il solletico ai fianchi.

 

Paola rideva spostandosi dalla presa del ragazzo. Sergio smise e la baciò. Poi finalmente si unirono.

Ormai entrambi, senza vestiti, desideravano l'altro. L'aria che si era creata non era solo erotica, non era solo simpatica, non era solo amorevole. No, era eterna.

I momenti belli della vita lo sono, tra qualche anno una delle rughe dei due avrebbe rappresentanto proprio quella notte di Luglio.

 

  • Sergio- Chiese Paola mentre il ragazzo spingeva.

 

Sergio, un po' sorpreso dal fatto che la ragazza parlasse proprio in quel particolare momento, continuando a fare ciò che stava facendo, annuì la testa come per dire: Parla!

 

  • Mi amerai anche quando non sarò più Giovane e Bellissima?.

 

L'aria eterna cadde per un istante, Sergio continuava a spingere quasi ignorando la domanda della ragazza.

Paola, dapprima adirata, ridomandò

 

  • Mi amerai anche quando non sarò più Giovane e Bellissima?.

 

La fine di quella domanda pose fine anche all'atto di Sergio che ormai era all'apice della conclusione.

Si spostò passando dall'essere sopra di lei all'essere affianco a lei.

Erano ormai entrambi soddisfatti e la serata era conclusa.

 

 

Le risposte banalizzano l'eternità degli attimi. Di Conseguenza Sergio si limitò a darle un bacio, il più lungo della loro storia d'amore. Ma soprattutto il più sentito.

Perciò Paola si addormentò ripetendo sottovoce – So che lo farai, so che lo farai.

 

La mattina dopo Paola si svegiò ritrovandosi il braccio di Sergio che la cingeva dolcemente. Lo spostò e si alzò dal letto. Andò a vedersi allo specchio e si ritrovò ancor più bella del giorno prima.

Persino la vecchiaia è relativa. Relativa a come la vedi. Paola, grazie all'amore, smise di vedere rughe immaginarie sul suo volto.

L'amore di Sergio le aveva donato quell'eternità di cui aveva bisogno.

Anche le rughe di un'ottantenne rappresentano solo tutti gli attimi che quella persona ha vissuto.

Tra queste ci sono attimi semplici, sereni e felici ma anche attimi frenetici, tristi che però, a distanza di tempo, risultano essere i milgiori. Risultano essere Eterni.

 

 

I temporali mostrano il vero animo umano, la luce del sole inganna la nostra felicità. Crediamo di esserlo ma in realtà è pura finzione.

Quando le nuvole ricoprono l'atmosfera e viviamo nella depressione sappiamo che ritroveremo la felicità e quando, invece, siamo già felici sappiamo di esserlo davvero. Questi attimi di felicità saranno quelle rughe tanto attese.

E' inutile andare contro il tempo, inutile cercare di riaffondare nel passato.

Il futuro è spettacolare, va accolto a braccia aperte.

Perché qualunque cosa accada non saremo mai soli. In ogni momento della nostra vita, altre persone ci aiuteranno a portare le nostre croci.

Siamo così tanti per sostenerci a vicenda. Solo l'amore di un'altra persona può rimediare al litigio che si crea contro l'invecchiamento.

Ma anche l'amore non riuscirà a intrattenerlo, o a fermarlo. Però riuscira a farti accettare lo scorrere dei secondi.

Il tempo fugge davanti a noi, ma non corriamogli dietro. Osserviamolo con attenzione. Ma mai da soli.

Altre persone guarderanno il tempo con te. Altre persone avranno le tue stesse rughe.

Altre persone vivranno solo per te.

Non servono soldi, non serve successo, non serve troppo. A volte, basta una persona e si ha tutto.

Anche il tempo, insieme a questa persona, sembrerà un amico venuto a portarti delle emozioni e dei ricordi incredibili: Le rughe.

 

Un giorno, a cinquant'anni, vivrete e riderete di tutto ciò. Guarderete la fossetta sulla guancia sinistra e direte "Questa è per la mia tesi di Laurea". Poi quella sulla guancia destra e direte "Questa è per la prima volta in cui ho fatto l'amore". E la gente vi chiederà "E quella sulla fronte?".

Voi guarderete il vostro interlocutore e con una calma paradisiaca risponderete "Oh, quella è per la prima volta in cui ho amato".

A cui si aggiungeranno la promozione a lavoro, la nascita dei figli, la morte dei parenti, la perdita di senno e ragione e tante altre cose.

 

 

Paola si sentiva finalmente soddifatta, guardando Sergio sapeva come affrontare il tempo.

Guardò se stessa allo specchio e sorrise. La saliva gettata il giorno precedente era tuttavia servita a prendere coscienza di cosa stava perdendo. Non la sua giovinezza, ma la sua voglia di essere eterna.

 

 

Di colpo sentì una voce da dietro "E tu?".

Era Sergio dal letto che si era appena svegliato. "Io cosa?" Chiede Paola.

 

  • Mi amerai ancora quando non sarò più Giovane e Bellissimo?

  • Tanto per cominciare bellissimo non lo sei mai stato. Disse ridendo e dietro di lei anche il ragazzo.

 

Si avvicinò e si rimise nel letto. Sergio la abbracciò.

Paola, fissandolo rispose: "Sempre".

 

"Sempre è tanto tempo." "già".

 

Sergio le diede un bacio sulla fronte e si limitò a dire "Anch'io." "Sempre?" "Sempre".

 

Paola e Sergio hanno visto il mondo, le luci della città e tuttò ciò che c'era da vedere. Ciò che ancora dovevano scoprire erano le mille sfaccettature del loro immenso amore.

 

Ma quando finalmente arriveranno ad aver vissuto tutto ciò che c'era da vivere, i loro ricordi riaffioreranno sotto forma di rughe che, però, continueranno per sempre. Perché non si smette mai di vivere. Anche dopo la morte il corpo si decompone e si fa sempre più pieno di ricordi.

L'eternità basta cercarla.

  
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