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Autore: Lallywhite_Lady Norris    02/01/2014    2 recensioni
Seiya è innamorato di una ragazza che da tempo gli porta via i suoi pensieri e il sonno. La ama con tutto se stesso, ma non riesce a confessare i suoi sentimenti. E' un ragazzo molto bello e amato da tutte le ragazze che incontra sul suo cammino..da tutte..tranne che da lei! Almeno questo è quello che crede lui! Riuscirà a conquistare il suo cuore e a vivere felice al suo fianco come tanto vorrebbe??
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Seiya, Usagi/Bunny | Coppie: Ami/Taiki, Seiya/Usagi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Il tempo era trascorso velocemente ed era arrivato il giorno della partenza per la Cina.
Sia Seiya che Bunny non stavano più nella pelle, anche se il moro era ansiosissimo per la sua attrezzatura da dj, separata ben quindici lunghissimi giorni da lui. Non poteva farcela.
Mentre stavano per dirigersi ai controlli aeroportuali, Seiya continuava a girarsi verso Yaten e Taiki, esasperandoli con le sue assurde richieste di protezione.
«Ragazzi mi raccomando! Non perdeteli mai di vista! Sapete quanto ci tengo e state attenti che si..»
«Che siano sempre appoggiati bene e che la custodia li avvolga completamente! Si, Seiya, per la milionesima volta abbiamo capito!»
Bunny, Marta ed Ami ridevano sommessamente, divertite dall’atteggiamento paranoico del bel moro e da quello scocciatissimo dei suoi fratelli, specialmente Yaten.
«Bunny per favore portatelo via, altrimenti lo faccio fuori seduta stante per mancanza di sopportazione e stress alla mia già fragile facoltà mentale!»
«Ahahahahahahahahahahah, d’accordo Yaten, forse è meglio! Se me lo uccidi, poi io come faccio in Cina?»
Ridendo ancora di gusto, la ragazza aveva preso per un braccio il suo ragazzo, trascinandoselo dietro, verso i metaldetector.
Seiya, ancora molto titubante, si era girato un’ultima volta, pronto per lanciare un’ultima raccomandazione, però l’argenteo, appena lo aveva visto varcare la sicurezza, aveva urlato:
«Butterò tutto fuori dalla finestra! Ahahahahahahahah!!»
Inutile dire che il moro era sbiancato al sentire quelle parole e stava già cercando di fare marcia indietro.
«Cos..»
«Stava scherzando! Andiamo o rischiamo di perdere il volo!»
«Ma ha detto che li sbatte fuori!»
«SEIYA!!!!!!!»
Capendo dal tono di voce della sua Testolina Buffa che stava esagerando, si era voltato rassegnato.
«Ok. La smetto. Andiamo.»
Prendendo la sua mano e facendo intrecciare le loro dita, si erano diretti verso il gate d’imbarco, pronti per iniziare finalmente il loro viaggio.
 
 
Arrivati a casa, Ami e Taiki si erano diretti al piano superiore. Avevano scoperto da poco che il loro bambino era un adorabile maschietto e così ora si ritrovavano davanti ad una stanza, quella che avevano in programma di arredare per lui.
«Ami che ne dici se mettiamo contro la parete il suo armadio con sotto il letto, poi in quell’angolo a sinistra mettiamo i suoi giochi e poi un sacco di peluches tutt’intorno?»
«Dico che nemmeno è nato e già hai pensato a tutta la sua stanza! Sarai davvero un padre meraviglioso!»
«Io voglio solo fargli sentire la mia presenza, amore! So benissimo cosa significa restare senza i genitori e spero con tutto il cuore che a mio figlio non tocchi la mia stessa sorte. È stata la cosa peggiore che potesse capitarmi nella vita.»
Taiki non aveva mai parlato così apertamente della sua sofferenza per la morte dei suoi genitori. Lei sapeva che lui ci stava ancora male, ma leggergli tutto quel dolore dentro, le aveva fatto provare una fitta al cuore, e così avvicinandosi a lui, gli aveva preso il volto tra le mani e guardandolo dritto negli occhi, gli aveva sussurrato dolci parole incoraggianti.
«Nostro figlio ti avrà sempre accanto! A te non succederà niente. Noi saremo con lui. Gli insegneremo a camminare a parlare, tu lo guiderai nelle sue scelte, lo aiuterai ad andare in bici, a praticare altri sport e, se avrà la tua stessa voce, persino a cantare. Inoltre gli insegnerai ad amare, come solamente tu sei in grado di fare.»
Taiki aveva sorriso dolcemente a quella ragazza che gli aveva rapito cuore e testa e cingendola in vita le aveva semplicemente risposto:
«Tutto questo lo faremo insieme IO & TE! Ti amo Ami. Ti amo con tutto me stesso!»
«Ti amo anche io, più della mia vita!»
Avvicinandosi sempre di più, Taiki aveva poi appoggiato la sua fronte contro quella della sua ragazza, per poi baciarla con estrema passione.
 
 
Seiya e Bunny erano finalmente atterrati a Lijang, una città che si trovava nella provincia dello Yunnan, nel centro sud della Cina. Atterrati e recuperati i bagagli, avevano poi chiamato un taxi, per farsi portare così al loro hotel.
Appena entrati nella stanza, Seiya aveva lasciato cadere la sua valigia e si era subito voltato verso la sua biondina, che mentre chiudeva la porta, si era letteralmente ritrovata schiacciata contro, immobilizzata dal corpo del moro che la cingeva per i fianchi e che in meno di tre secondi aveva catturato le sue labbra, approfondendo poi subito il bacio.
«Dio quanto ti amo! Non posso crederci che siamo in Cina solo io e te! Era il mio sogno di una vita tornare qui e sono tornato con l’unico vero amore della mia vita!»
Bunny non aveva detto niente, si era limitata a stringerlo forte contro di sé e avvicinandosi al suo orecchio:
«Ti amo anche io. E nemmeno immagini quanto!»
Senza più dire niente, si era riappropriata della bocca del giovane, facendo scontrare le loro lingue sempre con maggior foga, respirando a malapena.
Seiya, piuttosto ansimante, si era staccato da lei e prendendole il viso fra le mani:
«Ok. È meglio se usciamo, altrimenti va a finire che ti butto sul letto e ti assicuro che da questa stanza non esci più. Andiamo. Mi hai promesso un viaggio per la Cina e voglio visitarla!!»
Sorridendosi compiaciuti, avevano preso le poche cose che gli servivano ed erano usciti alla scoperta di Lijang.
 
 
Yaten intanto stava guardando tutte le foto che avevano fatto durante la loro luna di miele e con la mente era ritornato a quel mattino in cui, mentre stava amando la sua sposa, le aveva espresso il desiderio di avere un figlio.
“Forse ho esagerato a proporre una cosa del genere a Marta. In fondo è passato solo pochissimo tempo dal nostro matrimonio e già le ho messa fretta, inoltre lei vorrebbe tanto sfondare nel mondo dello spettacolo. Solo che vedere Taiki ed Ami così felici, non ha fatto altro che alimentare in me quest’idea.
Immerso com’era nei suoi pensieri, non si era accorto che la sua donna lo aveva raggiunto e lo aveva abbracciato da dietro.
«Questa foto davanti ai Fori Imperiali è bellissima!»
L’argenteo era sobbalzato per lo spavento.
«Amore, non ti avevo sentita arrivare!»
«Me ne sono accorta! Eri totalmente immerso! A cosa pensavi?»
Yaten a quella domanda era sbiancato.
“E ora? Confesso o no le mie paure?”
Marta vedendo il marito non accennare a muoversi, l’aveva guardato stranita, non riuscendo a capire cosa lo turbasse.
«Tesoro che c’è? Sei strano. È successo qualcosa?»
Il ragazzo si era alzato e immergendo i suoi occhi verdi in quelli blu di lei, si era accinto così a parlare.
«Marta ti ricordi quello che ti ho chiesto nella camera a Roma?»
«Si, mi hai espresso il tuo desiderio di diventare padre..per caso hai cambiato idea?»
“Ok, Yaten. Sputa il rospo.”
«No, amore. Non ho affatto cambiato idea, solo che…ecco…ero talmente preso dal chiedertelo che non mi sono domandato se anche per te andasse bene. Si, insomma, siamo sposati da così poco tempo e non voglio affrettare le cose. Poi c’è il tuo di sogno che è quello di entrare nel mondo delle spettacolo. Con un figlio sarebbe ulteriormente complicato. Però vedendo Taiki e Ami e notando il loro sguardo emozionato mi è scattato qualcosa dentro, solo che forse non è il mom…»
Yaten stava parlando talmente a raffica che Marta era stata costretta a fermarlo.
«Ehi, frena! Frena! Respira tra una parola e l’altra!»
L’argenteo si era zittito di colpo e teneva lo sguardo fisso in quello della moglie, che sorrideva compiaciuta. Poi avvicinandosi a lui e prendendogli il viso tra le mani, si era limitata a dirgli:
«Un tuo desiderio è anche il mio, Yaten! Se ti ho detto che anche io voglio un figlio nostro, allora è così! È vero volevo sfondare nel mondo dello spettacolo e fino a poco tempo fa mi sembrava il mio scopo primordiale, ma ora non più, perché sei entrato tu a far parte della mia vita, cambiando totalmente i miei obiettivi. Ho provato le tue stesse emozioni guardando tuo fratello e la nostra Ami e voglio avere anche io quella luce negli occhi. Ti amo, Yaten, ed è tutto quello che per me conta!»
Sorridendole con tutto l’amore che provava per lei, il giovane l’aveva attirata a sé, abbracciandola stretta.
 
 
In Cina intanto le cose procedevano egregiamente. Bunny e Seiya si trovavano a Shangai ora, visto che avevano dedicato i primi tre giorni alla visita di Lijang, dove camminando per tutto il tempo, avevano dedicato la loro attenzione al famoso “Lago del Drago Nero”, dove la ragazza era rimasta stupita della bellezza del posto, restando completamente rapita su quel ponte che padroneggiava sulla pozza d’acqua.
Avevano visitato inoltre gli spettacolari “Affreschi Murali di Baisha”, che con le loro linee sottili e lievi, i colori brillantie i modelli vivaci sono un grande spettacolo, composto da figure raffiguranti storie e attività religiose.
A Shangai invece le cose procedevano meglio soprattutto per Seiya, rimasto completamente affascinato dal “Giardino del Mandarino Yu”, situato nella parte vecchia della città, ricreando magnifici paesaggi nel quali si mescolano pagode, padiglioni, fontane, alberi antichi, massicci di pietraia gialla e fiori particolari.
Ritornati in albergo i due ragazzi erano stremati, ma il fatto di poter condividere insieme quell’esperienza, li rendeva ancora più uniti che mai.
Bunny aveva capito che per il bel cantante la Cina rappresentasse qualcosa di intimo e personale, ma non era riuscita a cogliere particolari dettagli, così, mentre si stavano rilassando sul letto, si era voltata sul fianco, richiamando così l’attenzione del fidanzato che in quel momento era sdraiato supino, intento a fissare il soffitto, completamente immerso nei suoi pensieri.
«Amore, posso farti una domanda?»
Incuriosito dalle sue parole, Seiya si era voltato anche lui sul fianco, ritrovandosi così di fronte a quegli occhi luminosi che amava più di ogni altra cosa al mondo.
«Certo, piccola. Dimmi..»
«La Cina per te rappresenta qualcosa in più di un semplice viaggio che desideravi rifare, vero?»
Seiya era rimasto sorpreso da quella domanda, evidentemente Bunny lo aveva “beccato” più volte immerso nei propri pensieri e con la testa completamente da un’altra parte.
Cosa poteva fare? Forse era giunto il momento di parlarle di quell’ultimo lato segreto che teneva per sé, ma aveva in mente un piano ben congeniato prima della partenza e non voleva rovinarlo.
«Posso farti io una domanda, Testolina Buffa?»
Stralunata da quella risposta, la biondina aveva fatto un semplice cenno affermativo con la testa.
«Pechino è la chiave di tutto. Domani mattina arriveremo in quella città e domani pomeriggio ti prometto che ti spiegherò il mio interessamento per questo Paese. Puoi aspettare fino ad allora?»
Il tono in cui il moro aveva parlato era serio e pacato e Bunny aveva capito che era una cosa molto seria e importante per il suo fidanzato, così poggiandogli una mano sul viso si era limitata a dirgli delle semplici parole di conforto.
«Se per te è importante essere a Pechino per spiegarmi tutto, non c’è nessun problema, aspetterò quando sarai pronto a raccontarmi questa storia, che a quanto ho capito è stato un passo fondamentale della tua vita. Quando succederà che ti sentirai di raccontarmela, io sarò qui, vicino a te, come sempre!»
Commosso da quelle parole, il cantante l’aveva ringraziata con gli occhi leggermente umidi e poi l’aveva attirata a sé, cullandola fra le sue braccia.
 
 
La mattina seguente erano atterrati di buon’ora nella capitale e dopo aver sistemato i bagagli e le faccende burocratiche alla reception dell’hotel, Seiya aveva preso per mano la sua ragazza, trascinandosela dietro per la città.
I due giovani avevano visitato la famosa “Piazza Tienanmen”, la grande piazza protagonista nel 1989 a causa di un enorme ribellione da parte di studenti, intellettuali e operai, “L’Opera di Pechino”, la più grande forma teatrale di opera cinese e la “Città Proibita”, ossia il palazzo imperiale della dinastia Ming e Qing.
Bunny visitava tutto con estremo interesse e curiosità. Non si poteva certo negare che quella città fosse dotata di un fascino particolare.
Tuttavia però la biondina, stava aspettando pazientemente che Seiya cominciasse a raccontarle la storia che le aveva promesso, ma ancora il moro non si era sbilanciato.
 
Era pomeriggio inoltrato, quando i due ragazzi erano arrivati di fronte alla “Grande Muraglia”, simbolo indiscusso della città, e Bunny aveva spalancato la bocca, dinanzi a quella maestosa costruzione che si espandeva in un lungo ed interminabile tragitto.
Seiya l’aveva presa per mano, riportandola così alla realtà.
«Su, forza andiamo!»
Bunny era sbiancata. Sperava di aver interpretato male le parole del suo fidanzato.
«Non avrai intenzione di andare su là, spero!»
«Ma certo che si! Altrimenti perché ti avrei portata qui?»
«Ma tu sei fuori! Sei matto nel cervello! Sai quando arriviamo in fondo a questo serpente? Te lo dico io: l’anno prossimo! No. No. Proprio non se ne parla! Mi rifiuto, mi dispiace!»
Seiya, prevedendo la reazione della sua ragazza, aveva sferrato il suo asso nella manica.
«Seiya non è giusto! Questo è un colpo basso! Il labbruccio no!»
Il moro se la rideva di gusto, vedendo il viso corrucciato della biondina.
«Testolina Buffa lo sai che sei proprio incredibile alcune volte? Ma come? Hai fatto tanta strada per venire sin qui ed ora che ti trovi di fronte ad una delle Sette Meraviglie del Mondo, mi pianti in asso così? No. Non lo accetto!»
«Tanto né tu né il tuo labbruccio mi farete cambiare mai idea! Ti rendi conto si o no di quanto sia lungo il percorso?»
«Allora punto primo non ti chiederei mai di attraversarlo tutto, il solo pensiero mi fa venire il mal di gambe. Punto secondo la vista da lassù è pazzesca ed io non ho intenzione di rinunciarci!»
Bunny stava per controbattere, ma Seiya l’aveva prontamente interrotta.
«E punto terzo, ho ancora una storia in sospeso da raccontarti e ho intenzione di farlo da lassù perché è la scenografia perfetta!»
Al suono di quella frase, la biondina aveva solo sospirato vivacemente e piena di energie si era rimessa in marcia.
«E cosa stiamo aspettando allora? Su, su, forza! Sei ancora li fermo? La Muraglia non può aspettare!»
Ridendo estremamente divertito, il bel cantante si era accinto a seguirla, soddisfatta per il risultato ottenuto.
«Sapevo che ti avrei convinta! La curiosità è sempre stato il tuo punto debole! Ahahahahahahahahah!!»
 
Camminando da una buona mezz’ora, Seiya aveva deciso di fermarsi vicino ad una delle piccole costruzioni che padroneggiavano la Muraglia. Ammirando il panorama, il moro si era messo dietro alla sua Bunny e cingendola da dietro, aveva cominciato il suo racconto.
«Pechino è importante perché è stata la prima città estera che ho visitato e l’unica che ho potuto condividere con i miei genitori.»
A quelle parole la biondina si era irrigidita, voltandosi poi verso il suo ragazzo, che capendo al volo il suo sguardo, le aveva riservato un leggero sorriso, per poi continuare così la sua storia.
«Io avevo cinque anni, ma mi ricordo perfettamente ogni singolo dettaglio. Mi ricordo che mio padre aveva un cappello da baseball di un azzurro elettrico molto buffo e mi ricordo inoltre che sorrideva, nonostante l’enorme fatica che stava facendo. Rammento anche lo sguardo di mia madre che gli stava dedicando in quel momento e soprattutto il profumo che la circondava sempre.»
Seiya si era fermato un attimo, per cercare di calmare le proprie emozioni che, al ricordo di quei momenti, lo avevano investito senza pietà.
Bunny non aveva detto niente, ma si era semplicemente slanciata verso di lui, buttandogli le braccia al collo e sussurrandogli dolcemente parole di conforto.
«Vieni qui. Tranquillo amore. Se non te la senti, me lo racconti un’altra volta, quando sarai pronto.»
«No. Voglio farlo adesso. È importante per me.»
«D’accordo.»
Staccandosi dalla ragazza, il moro aveva ripreso il suo racconto.
«Mi ricordo anche che ad un certo punto mio padre si era avvicinato a mia madre e avvolgendola con le sue braccia, le aveva sussurrato di amarla più della sua stessa vita e che lo spettacolo che offriva la Grande Muraglia, non era niente paragonato a lei e ai loro figli.»
Bunny aveva sorriso dopo aver sentito quelle parole cariche d’amore e senza dire niente, aveva stretto la mano di Seiya, incoraggiandola a continuare.
«Quando sono morti, quel giorno avevo l’immagine della nostra vacanza in Cina e mi rammento che giurai di volere al mio fianco una donna che mi amasse esattamente come mia madre amava mio padre e viceversa.»
Non staccando mai gli occhi da quelli di Bunny, Seiya continuava inarrestabile.
«Perciò, visto che siamo qui, voglio chiederti una cosa Bunny.»
La ragazza aveva annuito, incapace di fare altro.
«Chiudi gli occhi, per favore.»
La biondina capiva sempre meno, ma si fidava del suo fidanzato, così chiudendo le sue pozze azzurre, aspettava che Seiya facesse quello che aveva in mente.
Il bel moro, vedendo che la sua donna aveva acconsentito, aveva estratto il suo mp3, facendo partire quella canzone che sin dall’inizio stava accompagnando la loro storia.
Al suono di Every Time We Touch, Bunny aveva sorriso, per poi rimanere di sasso dopo che aveva ascoltato Seiya che le formulava la tanto sospirata domanda.
«Testolina Buffa..vuoi sposarmi?»
La giovane aveva sbarrato gli occhi, incredula di aver capito bene.
«T – T – temo di n – non a – aver capito be – benee a causa de – della musica.»
Seiya sorrideva, ma era vistosamente nervoso, così estraendo una scatolina di velluto blu e aprendogliela davanti agli occhi, aveva ripetuto la frase.
«Vediamo se ora capisci meglio. Testolina buffa vuoi sposarmi e condividere così il resto della tua vita insieme a me, perché io non ho dubbi al riguardo.»
Un enorme e pesante silenzio era crollato tra di loro e nessuno dei due riusciva a proferire parola. Solo gli occhi parlavano, ma né Seiya né Bunny riuscivano a decifrare le parole in sospeso.
Poi però la biondina si era lanciata addosso al suo uomo urlando a squarciagola:
«Siiii, siiiii e ancora siiiii!!!! Voglio stare con te tutta la vita!!»
Stringendola a sé con un braccio e tenendo l’anello nell’altra, Seiya aveva cominciato a volteggiare su sé stesso, con il cuore che gli scoppiava dalla felicità e ignorando tutti gli altri turisti che non si erano persi un solo minuto della proposta e che ora applaudivano quella coppia di innamorati folli.
 
 
 
 
Eccomi qui dopo troppo tempo che non pubblicavo…chiedo perdono a chi segue questa ff, ma motivi di salute mi hanno tenuta lontano dalla scrivania e dal pc!!! Spero di non avervi deluso, dopo tutta quest’attesa e resto come sempre li ad aspettare i vostri pareri….un bacione a tutti..Lallywhite =)
   
 
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