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Autore: Hely95    02/01/2014    2 recensioni
[[[NaLu]]] Lucy è una ragazza di venti anni che non riesce a scappare dal suo passato burrascoso, così comincia ad affogare i suoi dolori nell'alcool. Qualcosa però stà per cambiare e si ritroverà a dover combattere anche con altre emozioni che la metteranno a dura prova. Sarà abbastanza forte da salvare la sua vita in bilico? Chi potrà aiutarla?
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy, Heartphilia, Natsu
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP, Tematiche delicate
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Salve a tutti! Ci tengo a precisare che non ho mai scritto ff, quindi questa è in assoluto la prima. xD A parte questo credo che provare non costi nulla, spero che ciò che scriverò sia sempre di vostro gradimento e che la storia vi piaccia. ^^ Accetterò ogni tipo di critica, ovviamente spero non ce ne siano! >///< Vi lascio a questo mio primo capitolo, buona lettura! <3




Era una giornata di piena estate a Magnolia e, in questa cittadina tanto grande quanto bella, c'era un angolo di strada in cui si ergeva un piccolo palazzo dove, all'interno, si divideva in diversi appartamenti. 
Al terzo piano di questo palazzo, in un piccolo appartamento malandato e buio a causa delle persiane chiuse da chissà quanto tempo, c'era una ragazza distesa a terra, nel bagno, che teneva in mano una delle tante bottiglie di birra che nel cuore della notte aveva bevuto. Una ragazza dai lunghi capelli dorati, che in quel momento erano distesi sul freddo pavimento, gli occhi grandi color nocciola aperti ma persi nel vuoto, un corpo formoso anch'esso disteso completamente a terra.
Quella mattina Lucy Heartfilia, venti anni, si ritrovò ad affrontare i postumi di una sbornia a cui ormai era abituata, sì, perchè quella in realtà era stata solo una delle tante sere in cui lei si ritrovava a dover affogare i suoi dolori nell'alcool. 
Sapeva fin troppo bene che quello fosse il modo più sbagliato per affrontare la vita, ma ormai non sapeva nemmeno più quale fosse il significato di quella parola. Vita. Tremava solo al pensiero di quello che le aveva riservato in quegli anni, fino a quel momento.

Nonostante la testa le girasse cercò di alzarsi lentamente, visto che ormai era passato fin troppo tempo da quando era chiusa lì dentro.
All'improvviso fece un leggero sorriso, pensando alla prima volta in cui aveva preso in mano una di quelle bottiglie, insieme a quella che un tempo era la sua migliore amica. Cana Alberona, con cui era cresciuta insieme, e sempre insieme erano arrivate a dover superare le brutte vicende che la vita le aveva posto davanti. 
Come la morte di entrambe le loro madri a cui erano tanto legate. 
Suo padre, che la picchiava ogni qualvolta i suoi affari non andavano a buon fine e si ritrovava ubriaco e, come solo lei sapeva, spaventoso. Fino a quel fatidico giorno in cui, tornato dal bar dove si ritrovava a bere spesso, con le solite donne facili che ogni tanto si portava a casa, aveva deciso di porre fine alla sua vita portando con sé sua figlia. Preso dalla rabbia aveva cercato di farle del male, tentando di toglierle l'innocenza che da ragazzina di appena dodici anni portava, non solo fisicamente, ma anche nel volto. In quegli occhi così grandi e spensierati, a quelle guance rosee che facevano da sfondo a un sorriso così bello e contagioso. Per fortuna non ci riuscì. 
A interrompere i suoi pensieri fu il suono del campanello e un bussare continuo alla sua porta. Sentiva una voce chiamarla, voce che riconobbe subito.

"Arrivo, arrivo." disse soltanto.
Non si curò nemmeno di chiudere la porta del bagno per nascondere ciò che vi era dentro, dato che la persona che la chiamava da fuori la porta ormai sapeva bene le abitudini della ragazza. Non per questo però non si preoccupava di come stesse l'amica e di andarla a trovare ogni volta che poteva. Anzi.

Lucy non fece in tempo ad aprire completamente la porta che, in un batter d'occhio, si ritrovò circondata da un paio di braccia esili che la stringevano forte.

"Ciao anche a te, Levy-chan." disse la biondina.

Levy era una ragazza minuta, aveva i capelli azzurri e gli occhi marroni che però avevano anche una sfumatura leggera di verde. Come Lucy amava i libri, probabilmente anche più di lei. Quando l'azzurra si staccò dall'abbraccio, cominciò a guardare l'amica con fare arrabbiato, poi disse: "Si, ciao. Quando la smetterai di farmi preoccupare così? Sai bene che non posso stare tutti i giorni con te, e gradirei che quando non ci sono tu non faccia stupidaggini. Anche se ormai è ben evidente che la situazione sia degenerata completamente. Io ho la scuola di mattina, e tu sono più le volte che salti il lavoro che quelle che ci vai, per di più il pomeriggio do una mano a ripulire la grande biblioteca a Fairy Tail, se continui così mi costringerai a portarti con me almeno lì."

"Non sono mica una bambina, e tu non sei mia madre piccola Levy. Ma puoi essere una piccola sorellina che magari, e ripeto MAGARI, si fa i cavoli suoi!?" replicò Lucy, sorridendo all'azzurra.

"Oh, Lu-chan! non se ne parla nemmeno. Ti prego, vieni con me. Devi cercare di reagire, fidati che ti divertirai molto e magari ti distrai un pò."

La bionda finse di pensarci un pò, perchè sapeva già che le avrebbe detto di si, prima o poi. Di certo non perchè voleva andarci, ma perchè Levy tutte le volte che la veniva a trovare insisteva su quella storia.

"Non lo so" disse secca prima di spingere l'azzurra fuori dalla porta e chiudergliela in faccia ridendo e dicendo: "Bye, è stato un piacere piccola Levy."

Levy invece cominciò a strillarle da fuori cose ormai diventate incomprensibili visto che Lucy era già entrata nella doccia, e si stava beando del getto d'acqua che la rinfrescava e rendeva piano piano la sua mente un pò più lucida. 
Non le piaceva trattare così la sua amica, anche se l'azzurra capiva perfettamente il perchè di quel comportamento, e sapeva anche che Lucy non lo faceva con cattiveria.
Le due si volevano davvero bene e avevano molte cose in comune, cose che un tempo le avevano fatte avvicinare e diventare quasi come sorelle.
Nei giorni in cui Lucy era sobria spesso passavano insieme in libreria e ci stavano le ore, oppure uscivano a farsi una passeggiata e parlare del più e del meno. O meglio, Levy parlava. Lucy si limitava ad ascoltarla e a risponderle quando serviva. Di certo l'azzurra aveva sempre cose più interessanti da raccontare.

Finita la doccia, Lucy avvolse il suo corpo in un asciugamano, così fece anche con i capelli, e andò a vestirsi prima di cominciare una delle tante, e monotone secondo lei, giornate della sua vita...ma non sapeva che quella sarebbe stata decisamente diversa.



Di nuovo ciao a tutti xD allora cosa ne pensate? Fa pena? Ditemelo così se devo ritirarmi lo faccio prima di pubblicare un altro obrobrio. Ahahah se invece vi piace, cercherò di aggiornarlo molto spesso (non prometto niente) xD spero di poter leggere qualche recensione positiva o critica costruttiva =) Un abbraccio, alla prossima! ^^
  
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