Un colpo di cannone.
“Dovete ucciderla per prima. Prendete le armi dalla Cornucopia e andate subito a stanala. Ho fatto un accordo col mentore dell’uno, sarete alleati, fatevi aiutare; li ucciderete a tempo debito. E’ una ragazza, solo una ragazza, ma deve essere eliminata.” Questo ci aveva detto il nostro mentore la sera prima dell’inizio dei giochi, a cena. Cato annuiva con sguardo severo, come se quella cosa lo preoccupasse. Davvero credeva che Katniss Everdeen potesse essere un serio problema? Una ragazza del dodici che a mala pena sapeva usare l’arco contro quattro ragazzi che avevano passato la vita ad allenarsi per quel momento. Quante possibilità avrebbe avuto? Bastava levarle quel dannato arco e sarebbe morta entro la prima sera. Che sciocca sono stata. Sono stata cieca e non ho visto ciò che mi sarebbe dovuto essere chiaro sin dall’inizio; la mia sicurezza e spavalderia hanno fatto si che la sottovalutassi. Io volevo tornare a casa per la fama e per la gloria, ma lei aveva motivazioni più forti. Sono a terra. Lux è morta, come il suo compagno. Il ragazzo del distretto undici non avrà pietà, già lo so. “Cato! CATO!” grido. Siamo una squadra, no? Dove sei? Ma oramai è tardi; vedo la mano di Tresh cadere su di me. Forse è meglio così, che cosa mi avrebbe atteso a casa? E’ tutto finito. Un colpo di cannone. |