Passava le giornate a scrivere lettere ad una ragazza sconosciuta, incontrata tra le pagine di un libro, scelto a caso tra i tanti presenti sullo scaffale.
La vedeva leggere da lontano, la conobbe attraverso le frasi di un uomo morto anni prima rispetto all'anno della loro nascita.
Un dì la ragazza smise di aggirarsi tra gli scaffali e lui, stanco di aspettarla, rivolse il suo cuore verso altri lidi.
 Tutte le dolci frasi nate leggendo libri a distanza parvero scomparire.

 Passarono gli anni e il ragazzo quasi dimenticò il suo giovanile amore.
A dir la verità, i problemi della vita non gli permettevano di fermarsi a guardare la strada già percorsa: ormai il sole stava tramontando su quei boschi che gli forniva la carta, ora che non scriveva più lettere per Lei.
Un giorno il ragazzo capì che era inutile continuare a tentare di rimanere impassibile a quell'ombra nella sua vita, figura senza dettagli, ma sempre presente quasi a impedirgli di volare, legandogli i piedi a terra con neri tessuti di parole.
Il ragazzo si arrese.
Scrisse un'ultima lettera, di getto.
"Amami"
La scrisse e lesse quella parola per ore, finché non si stupì della sua calligrafia tutta riccioli di vocali. "Amami"
Come un ordine. O una preghiera.
Attese la risposta, ma essa non arrivò mai.

Un dì decise di tornare nella biblioteca in cui l'aveva incontrata, quando ancora frequentava l'università.
 Prese un libro dallo scaffale e scoprì che la copertina logora che aveva preso tra le mani nascondeva la storia che Lei era solita leggere.
 Al suo interno scorse un foglio piegato malamente in quattro parti asimmetriche.
Il sudore gli imperlò la fronte ancor prima che potesse accorgersene.
L'aveva attesa per anni, quella lettera della sua amante fanciulla.
 La aprì.
 
"Lo faccio già"
 
 
 
I'm so lonely without baby's love 
I want you to know I'd die for one more moment 
I'm just a poor girl 
Afraid of this cruel world 
Taken away from it all