Questa è la prima fanfiction Sherstrade che scrivo.
Ovviamente è una bromance.
E' ambientata nella 3x01, è la mia versione dei pensieri di Greg durante la scena dell'abbraccio.
Spero che vi piaccia.
Marti <3
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Those things will kill you.

E’ finita. E’ morto.
Me lo ripeto ormai da due anni.
Sherlock Holmes è morto ed è stata anche colpa mia. Avrei dovuto credergli, avrei dovuto dare retta a quello che diceva lui e non alle parole di Donovan o di Anderson.
Avrei dovuto credergli, non avrei dovuto scoraggiarlo maggiormente.
E adesso? Adesso Anderson non fa che dirmi che Sherlock è vivo, no.
No, mi rifiuto di crederci, il senso di colpa mi ha divorato per due anni e adesso che finalmente lo sto mettendo da parte non mi farò abbattere di nuovo.
No, Sherlock Holmes, il solo uomo che abbia mai stimato davvero, il fratello di colui che amo, la persona più intelligente che abbia mai conosciuto, è morto.
Niente mi farà cambiare idea su questo, niente tranne vederlo con i miei occhi.
E poi accade, lo vidi. Vidi Sherlock Holmes con i miei occhi.
Accade una sera, non era previsto, non era programmato.
Scendo nel parcheggio sotterraneo del dipartimento di polizia.
Ho bisogno di fumare;  avevo smesso fino a  due anni fa, io e Sherlock usavamo gli stessi cerotti alla nicotina, ma da quando lui è morto quei cerotti non bastano più, quella sensazione di vuoto deve essere riempita.
Sfilo la sigaretta dal pacchetto, me la metto tra le labbra e prendo l’accendino.
Esito un attimo guardando la fiamma, una voce mi arriva all’orecchio, quella voce che riconoscerei ovunque.

“Quelle cose ti uccideranno.”

E’ lui, è la sua voce, lo so.
Riconosco quelle parole, sono le stesse che gli ho detto io quando ha iniziato ad usare droghe.
E’ lui, so che è lui.
Aspetto un secondo a parlare, la fiammella dell’accendino si spegne.

“Oh bastardo!”

Non esito a dirglielo, si è fatto credere morto per due anni, mi ha fatto sentire in colpa per due anni e adesso si presenta così all’improvviso.
E Mycroft? Lui lo sapeva di sicuro; ovviamente lo sapeva.

“E’ tempo di tornare..”

Non ho nemmeno ascoltato il resto delle sue parole,  ho semplicemente detto “Greg” e lui lo ha ripetuto.
Per un momento la voglia di prenderlo a pugni mi ha assalito, mi sta assalendo ancora, ma cedo.
Lo abbraccio.
Abbraccio il grande Sherlock Holmes, l’uomo che più di una volta mi ha salvato il lavoro e forse la vita.
Se qualcuno dovesse dirmelo lo negherei, ma mi è mancato.
Lo sento sorridere con il mento appoggiato sulla mia spalla, capisco che tutto tornerà per il verso giusto.
Tutto perché lui è tornato.