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Autore: lalad5    04/01/2014    2 recensioni
Dopo la Grande Guerra tutto va alla meraviglia. Il nuovo governo fa prosperare i distretti e i Vincitori vivono come tali. Ma la realtà ha infinite sfaccettature e altrettante facce sotto le quali nascondersi. La situazione nei distretti non è poi così buona e i Vincitori e tutti coloro che hanno avuto un po' di influenza nella Guerra sono costretti a mandare i loro figli nella Guardia Nera, l'esercito di Panem dai dubbi principi. Riuscirà la figlia della Ragazza di Fuoco e del Ragazzo del Pane a rendere onore alle origini che porta?
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Una decina di anni dopo la fine della guerra il nuovo governo decise che per evitare che si riproponesse la possibilità di avere dei pacificatori corrotti fin dalla nascita ogni due anni e mezzo fossero estratti quattro nomi per ogni distretto (due maschi e due femmine) tra i quattordici e i diciott'anni per entrare a far parte della Guardia Nera
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il giorno della Scelta di scelta ha ben poco visto che la presidente estrae i nomi da una sfera tutta nera, alla faccia dell'originalità.
Genere: Azione, Generale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Presidente Paylor
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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 Respiro... Uno... Due... Tre... Scocco la freccia inspirando. Centro perfetto. Passandomi una mano sulla fronte mi asciugo il sudore. Il caldo è insopportabile e la luce accecante brucia gli occhi. Pochi secondi dopo lo scenario cambia. Sono in una radura in mezzo al nulla, c'è solo dell'erba che continua fino a dove riesco a vedere in tutte le direzioni. All'improvviso un Overcraft piomba giù dal cielo e sbarcano una dozzina di pacificatori ad armi spianate, che mi vengono incontro. Tendo una mano verso la faretra e anche se fino a poco fa era quasi del tutto piena adesso è rimasta solo una freccia esplosiva. Capisco che devo trovare in fretta una soluzione perché sennò sono spacciata. Devo mantenere il sangue freddo perché non posso permettermi il lusso di sbagliare. Tendo l'arco e scocco la freccia. Colpisce quasi immediatamente il mio bersaglio. Mi butto per terra coprendomi la testa con le braccia e rannicchiandomi in posizione fetale. Il boato é assurdo è un dolore lancinante al braccio destro mi avverte che sono stata colpita seriamente da una scheggia ma mi alzo in fretta per controllare se il mio piano ha funzionato. Tutti i pacificatori sono morti. Tutto intorno a me si sfalda in piccoli quadratini neri. Fine esercitazione.

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- Durata totale esercitazione: 58 minuti.
Scenari attraversati: 5
Difficoltà: media
Avversari sconfitti:...
- William basta, non m'importa. Grazie lo stesso, ma vorrei farne a meno grazie.
William è un super computer impiantato nella mia testa attraverso un chip. Ognuno di noi ne ha uno. Una decina di anni dopo la fine della guerra il nuovo governo decise che per evitare che si riproponesse la possibilità di avere dei pacificatori corrotti fin dalla nascita ogni due anni e mezzo fossero estratti quattro nomi per ogni distretto (due maschi e due femmine) tra i quattordici e i diciott'anni per entrare a far parte della Guardia Nera, o meglio, l'addestramento per entrare a farne parte. La Guardia Nera sono i soldati di Panem. L'addestramento consiste in varie specialità, tra le quali dopo un mese dall'inizio ne vengono scelte tre che verranno sviluppate appieno. Le mie sono il tiro con l'arco, la strategia militare e i pugnali. Mi viene quasi da ridere perché a me non è stata data alcuna scelta. Il mio nome non è stato estratto, sono stata inserita perché sono la figlia di Katniss Everdeen e Peeta Mellark. Mi chiami Akielah Primrose Rue Mellark. Akielah significa "energica e avventurosa" ma non lo uso spesso. Mia madre mi ripete sempre che i miei sono nomi importanti perché hanno un gran significato. Ma gli amici mi chiamano Vaniglia per il singolare odore naturale della mia pelle, che mio padre si diverte a prendere in giro dicendo che è per le troppo torte che lui preparava e che io mangiavo da piccola. Ormai li vedo solo due massimo tre volte l'anno e mi mancano terribilmente. Mia madre quando poco prima dei miei quattordici anni ha ricevuto la lettera dalla Guardia che si congratulava per la mia entrata assicurata e che la avvisava che sarei andata con gli altri ragazzi che sarebbero stati estratti due giorni dopo il mio compleanno è scoppiata in lacrime ed ha avuto un crollo nervoso per la quale è stata chiusa in stanza per giorni. Mio padre all'apparenza l'ha presa meglio ma so quante telefonate ha fatto ad ogni persona con anche solo un briciolo di importanza al Ministero per cercare di non mandarmici. Non è servito a niente. Comunque con me ho altri che condividono lo stesso destino, perché tutti i figli di qualcuno che ha contato qualcosa nella Grande Guerra (come è stata ribattezzata in seguito) sono "onorati" con l'entrata assicurata. Possono dirci quello che vogliono ma noi, quelli che la guerra l'hanno vista per davvero nelle cicatrici nei genitori, sia dentro che fuori, negli incubi che li costringono a svegliarsi nel bel mezzo della notte urlando e quelli che li costringono a fissare un punto lontano per poi scoppiare a piangere, sappiamo la verità. La propaganda continua, noi siamo solo qui per mostrare che la guerra è finita e che il Ministero ha fatto un lavoro encomiabile. Ma nulla di tutto ciò è vero. Vengo distratta da un placcaggio che mi fa ruzzolare sul pavimento. La lotto dura per poco, ma so che mi resteranno i lividi. La fine viene decretata da un mio pugno nello stomaco dell'aggressore che finisce col fiato mozzato, cosa che mi permette di ribaltarlo e premere l'avambraccio sulla sua gola. Mi alzo e gli porgo una mano.
- Vani, questo è giocare sporco!
- Perché invece placcare un avversario da dietro è leale? E poi non è giocare sporco.
Alzo un sopracciglio con espressione prima scettica e poi sicura. Scoppiamo a ridere senza un motivo. Il ragazzo in questione è Finnick Odair, o meglio non è che sia magicamente risorto, ma la madre, Annie, ha deciso di dare al figlio il nome del padre in modo che nessuno potesse mai dimenticarlo. Parliamo del più e del meno fino a quando non esce il fatidico argomento:
- Secondo te come la prenderà?
Non c'è bisogno che specifichi di cosa sta parlando, perché per quanto mi sia rilassata i discorsi presi sino adesso servivano solo da contorno, un utile svago si, ma questo argomento pesava sulla mia testa come una scure. 
Oggi è il giorno della Scelta, anche se di scelta ha ben poco visto che è la cazzo di presidente che estrae i nomi da una sfera tutta nera, alla faccia dell'originalità. Ma il vero problema è che mio fratello ha compiuto quattordici anni un mese e mezzo fa. 



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