Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: Ritina    26/05/2008    6 recensioni
Due gemelle che non sanno assolutamente nulla dei Tokio Hotel,partono per un viaggio alla ricerca della serenità perduta. Il loro,di viaggio,si incrocia con quello del gruppo più acclamato nel mondo...fra amori e fraintendimenti,tra lacrime e risate,forse anche il sogno di una ragazza russa,partita per uno scambio culturale,potrà avverarsi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
i Tokio Hotel non mi appartengono-purtroppo-;gli eventi che prenderanno corpo nella storia non rispondono alla realtà ma sono solo frutto della mia testolina. Non scrivo per scopo di lucro. CAPITOLO 1°






Guardava se stessa attraverso i suoi occhi cervoni…castani,qualche leggera sfumatura che batteva sul verde e che li faceva splendere nelle giornate di sole.
Lo stesso sorriso smagliante.
Le stesse labbra rosse.
Gli stessi lunghi capelli biondo miele,divisi da una riga portata al centro,appena ondulati che ricadevano loro sulle spalle.
Lo stesso modo di parlare,di pensare,lo stesso modo di gesticolare con le lunghe dita curate mentre la foga di un discorso le prendeva.
Alla fine dei conti erano quasi la stessa persona per chi le guardava dall’esterno.
Due carinissime gemelle.
Ma dentro no.
Dentro di loro ardevano due fuochi eterni.
Uno batteva per la danza.
L’altro per la musica…per le pulitissime note di pianoforte che prendevano vita dalle sue mani.
Frutto della passione e di anni passati sui pentagrammi al conservatorio.
Sara e Julia.
Unite da 20 anni….da quando erano insieme nel grembo di loro madre.
E ora inseguivano un sogno per le strade e le autostrade di tutto il mondo…sempre in viaggio loro due,sempre con la musica a palla,sempre a guardarsi e a capirsi anche senza bisogno di parlare.
-Vacanza?-
Due settimane prima Sara era rientrata nel loro piccolo appartamentino con un’aria radiosa,il volto che splendeva come aveva smesso di fare da quando il grande amore della sua vita l’aveva lasciata per sposare una di cui si era innamorato al primo sguardo,a suo dire.
Tante lacrime erano state versate in quei lunghissimi tre mesi,in cui le giornate sembravano davvero non voler passare mai…una che piangeva e l’altra che asciugava le sue lacrime,tenendola stretta.
Perché Sara era quella debole,delicata,che non riusciva a far valere le proprie idee nemmeno se erano giuste e sacrosante,Sara era quella che prima di parlare cercava conforto e appoggio nello sguardo limpido e deciso della sorella.
Perché dove una non arrivava,l’altra la completava.
Poi quel pomeriggio si erano accoccolate insieme sul divano,davanti al televisore al plasma,con una coppa di pop-corn a dividerle,e avevano organizzato tutto.
Un viaggio.
Un’avventura.
Per lasciarsi alle spalle quei lunghi mesi difficili e per staccare la spina dai mille impegni quotidiani.
-E dove pensi che potremmo andare?-
Julia aveva piegato la testa di lato e i capelli le erano scivolati via scomposti da dietro la spalla…se sua sorella,per quanto debole e delicata fosse,prendeva una decisione,nulla riusciva a smuoverla.
Ostinata come un mulo,accidenti a lei.
Sara aveva sorriso,aveva preso la borsa dal tavolino accanto al sofà e aveva lasciato cadere decine di Depliant raffiguranti posti esotici.
-Avevo pensato alle Maldive se per te non ci sono problemi…-
Lei si era limitata a sorridere…tanto anche se avesse avuto da ridire alla fine avrebbero fatto ciò che la sua sorellina riteneva giusto.
E ora stavano sedute una accanto all’altra nella piccola peugeot rosso fiamma di Julia ad ascoltare la musica a palla,un rumore incessante di piatti di batteria che venivano scossi sapientemente dalle mani di un bravo batterista…
-Ma chi sono questi?che musica sarebbe?oddio che dramma!-
Sara si teneva le mani premute ai lati della testa,anche se aveva cominciato a sentire il ritmo scorrerle dentro,nonostante non volesse ammetterlo,e stava muovendo ritmicamente le gambe.
-Non lo so,ma sono bravini….Tokio qualche cosa…-si spinse gli occhiali sul naso e alzò ancora dui più il volume.




-Ma quando arriviamo?ho fame,ho sonno e mi sono stufato di stare seduto….-
Tom Kaulitz stava sbracato sul sedile posteriore della grande berlina nera che da Amburgo li avrebbe portati all’aereoporto….continuava a giocherellare con un lembo della felpa over size,per la tensione di dover salire ancora una volta su un aereo…i lunghi dread biondi stretti in una fascia nera erano sormontati da un cappellino bianco con piccole scrittine nere.
-Tom…ti vuoi calmare?dovresti essere calmo,rilassato,e invece ti stai agitando…tre minuti fa mi hai chiesto se mancava ancora tanto all’aereoporto,pensi che sia cambiato qualcosa?-
Un ragazzo con i capelli neri con qualche ciocca bionda,perfettamente piastrati,alzò gli occhi al cielo,sperando che il gemello non si esibisse nei suoi soliti isterismi pre volo…l’ultima volta aveva rischiato di far venire un’infarto ad una vecchietta iniziando ad urlare alla prima turbolenza che l’aereo stava per crollare,che sarebbero morti tutti,che era un segno del destino il fatto che Georg non fosse andato in bagno quella mattina e che forse avrebbero dovuto rovesciare un po’ di sale in giro per la prima classe…
Il biondino lo guardò e incrociò le braccia,sbuffando appena..
-Innanzitutto io non ho chiesto nulla su nessun aeroporto…ho parlato di luogo di tortura,io…e poi in tre minuti si possono fare tante cose…-
Sogghignò brevemente leccandosi il piercing sul labbro inferiore,prima di essere interrotto dall’amico che stava seduto sul sedile davanti al suo.
-Ecco allora dato che duri tanto poco le ragazze cosa troveranno di bello in te?-
-Zitto hobbit,tu non hai il dono della parola,nemmeno stamattina sei andato in bagno….e se quel dannato coso di acciaio sprofonda nei mari sarà solo colpa tua e la mia anima ti perseguiterà in eterno!!!-
Bill scosse la testa e sorrise in direzione del fratello che dopo aver dato uno scappellotto all’amico si era nuovamente girato verso la strada e aveva spinto le cuffiette dell’i-pod più in fondo nelle orecchie,come a voler sovrastare con la musica la sua paura di volare,che gli faceva scoppiare il cuore nel petto.
Ad un certo punto si sentì battere un dito sulla spalla e vide che Tom lo chiamava e continuava a guardare verso la strada…
-Che c’è Tom?hai visto il gremlin degli aerei?-
-Ma che….Bill smettila di dire cazzate guarda….-
Accanto alla loro mercedes stava sfrecciando una macchinina rossa con la musica sparata al massimo…dentro due ragazze che muovevano la testa e seguivano il testo di una canzone a fatica…





CONTINUA!!!!
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Ritina