Amber è morta. Questa volta nemmeno l'aiuto di House è servito. Ma, quando Wilson gli ha chiesto di rischiare la sua vita per Amber, perché House ha accettato? Non lo farebbe mai. Sopratutto rischiare la sua vita per una persona che odia. Già. Ma rimane un'altra persona. Wilson. L'ha fatto per Wilson. Il suo migliore amico. Non voleva che lui lo odiasse.
Quando House si è svegliato Wilson stava sulla soglia della porta, e la Cuddy dormiva sulla sedia accanto al suo letto. Wilson è uscito dalla porta, House è rimasto dispiaciuto. Quello che non voleva che capitasse, è capitato. Ma magari si sbagliava, forse gli serviva soltanto del tempo per riflettere, d'altronde la sua fidanzata è morta. Ma perché non stare con il suo amico, che si è risvegliato dal coma? Gli serviva del tempo. Soltanto del tempo. Wilson è tornato a casa. Si è sdraiato sul letto. Da solo. Non c'era più Amber che gli stava accanto. Ma, c'era qualcosa sotto il cuscino. Una lettera. E' di Amber. "Scusa se nemmeno io ho potuto prendere House". Era questo che diceva. Wilson pianse e strinse la lettera a se.

Wilson
Lo so che la colpa non è sua, ma Amber non sarebbe morta se lui non si sarebbe ubriacato. Ora sono solo. Di nuovo. Ma possibile che ogni donna che trovo alla fine rimango solo? Sempre per colpa sua.
Non voglio dargli tutta la colpa, perché non lo è. E' colpa mia se i miei tre matrimoni sono finiti. Sono io che sono sempre andato da House, e non è stato lui ad obbligarmi. Ho scelto io di farlo.
E per Amber? Se lui non si sarebbe ubriacato, lei sarebbe ancora viva. Se lui non avesse chiamato, lei sarebbe ancora viva. Ma perché ha chiamato me? Poteva benissimo chiamare un taxi o chiunque altro. E se io fossi stato a casa, lei sarebbe ancora qui con me. House le ha detto di chiamarmi. Perché non lo ha fatto?
Lei ancora si preoccupa per House. Perché nell'ultimo ricordo che mi ha lasciato, parla di House? E' vero. La colpa non è tutta sua. Non ha detto lui al barista di prendergli le chiavi, non ha provocato lui l'incidente. Eppure...
Lei voleva farmi capire di stare con il mio migliore amico. E' appena uscito dal coma. Ha ragione. Lui ha bisogno di me. Altro non posso fare. Devo stare vicino ad House.

House
Mi sono appena svegliato e Wilson è uscito dalla stanza. Lo sapevo che mi riterrà responsabile. E ora mi odia. Perché anche lui? 
La colpa non è stata mia. Io ho detto ad Amber di chiamare Wilson, è lei che è voluta venire comunque. Le ho detto che posso cavarmela, e sono salito su quell'autobus. E' stata lei a seguirmi, non l'ho costretta io a salire. Allora, perché Wilson ce l'ha con me?
Ora ho perso anche il mio migliore amico. Non mi resta altro. Cosa posso fare? Non ho più ragione di vivere. Sono solo.
Lo so, faccio capire a tutti che mi piace la solitudine. Ed in parte è vero. Fino ad un certo punto, però. L'unica cosa che voglio, è avere il mio migliore amico con me. E ora non ho più nemmeno questo.
Non merito di vivere.

La Cuddy si è svegliata. Non era bella la scena che ha visto. A quanto pare, mentre lei dormiva House ha preso una siringa vuota e si è ignettato l'aria nel sangue. La Cuddy con le lacrime agli occhi ha tentato un masaggio cardiaco. Niente da fare. In quel momento è entrato Wilson e vedendo piangere la Cuddy "Che  è successo? Sta bene?"
"Si è ucciso"
A Wilson vennero le lacrime agli occhi "C-cosa?" e si avviccinò al letto.
Non riuscì nemmeno a guardare House, si girò verso la Cuddy e la abbracciò. Due perdite in un giorno. Che avrà mai fatto di male?
Questa però è la perdita peggiore. Amber la conosceva soltanto da qualche mese. House invece, da sempre. Il suo migliore amico. Morto.
E' tornato per scusarsi, per vedere come sta, dopo quello che ha passato. Invece ora è morto e probabilmente con il rimorso che Wilson ce l'ha con lui.
Non doveva finire così questa storia, questa amicizia, questa...
Non doveva.