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Autore: Necromance_theatre    05/01/2014    6 recensioni
Che cosa succederebbe se agli avenged sevenfold proponessero una stramba sfida, per esempio... fare un tour mondiale in ottanta giorni? Certo, con gli odierni mezzi questa non sembra una cosa così difficile, ma...
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passati poco più di dieci minuti da quando il povero Johnny era potuto tornare tra le braccia dei suoi (poco) preoccupati amici, l’aereo atterrò in una triste landa desolata.

Felix Von Krapfen salutò amichevolmente tutti i passeggeri, che lo osservavano scazzati per il ritardo che stava causando, ma tuttavia sollevati nel vedere quel pazzo allontanarsi saltellando da loro. I Sevenfold si scambiarono uno sguardo di intesa, e poco prima che le porte del veivolo si chiudessero, si lanciarono fuori in un balzo valigie-e-strumenti-munito degno di un action movie Hollywoodiano.

Mentre l’aereo decollava alle loro spalle, il tedesco, riconoscendoli, li guardò accigliato. “Beh, che volete ancora voi?”

Matt scrollò le spalle. “Niente. Tu vai per la tua strada e noi per la nostra.”

Felix sembrò sollevato. “Perfetto. E… Bambino… Nessun rancore per prima, vero?”

Borbottò porgendo al bassista una caramella.

Johnny sorrise, prendendola. “Tutto a posto. Hai fatto quello che ritenevi giusto.”

“Benebenebene non me ne frega un cazzo.” Si intromise Brian trascinando gli amici dalla parte opposta dalla quale si stava dirigendo il dirottatore.

“Ora, se non vi spiace, troviamo una cavolo di stazione e raggiungiamo Milano.” Esclamò acido.

“Giusto. Milano uguale pizza.” Lo appoggiò Zacky, nel suo semplice quanto brillante ragionamento.

“Okay okay… Secondo me dovremmo andare verso di là… Se non sbaglio quello sembra essere il profilo di una città…” Jimmy indicò verso sud, dove effettivamente si vedevano delle case e altri edifici. “Perfetto. In un’oretta dovremmo farcela a raggiungerla… In marcia ragazzi!” Esclamò Matt aggiustandosi le cinghie dello zaino in preda ad uno strano spirito scoutista.

“Si, ma un’ora di cammino è tanto… Cantiamo per alleggerirla!” Esclamò Johnny intonando la canzoncina dell’elefante.

Gli altri quattro, prontamente, si unirono a lui. “Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela…”

[…]

“…Easter S?”

“Dimmi Danielle…”

“…Dove siamo?”

Le due ragazze si fermarono guardandosi attorno. Davanti, chilometri e chilometri di alberi di mele.

“…ehm… In mezzo ad un sacco di frutta, così pare.” Annuì lei convinta, con sguardo intelligente.

“Ma dici che il music planet è ancora lontano?”

Chiese Danielle grattandosi la testa con aria perplessa.

“Ma no, secondo me è proprio dopo la prossima curva!”

La rossa strizzò gli occhi “Aspetta, lì c’è un cartello! Andiamo a vedere!"

Dopo un paio di minuti lo raggiunsero, non prima di essere sostate in un cespuglio di lavada nel quale Easter S. fece la sua dovuta scorta di violacei fiorellini.

“Ma si può sapere perché cavolo se siamo in Inculandia del Sud scrivono i cartelli in Nordico?”

Urlò Danielle, in preda alla frustrazione perché non riusciva a tradurre le indicazioni, memore del suo recente 3 nella verifica sui paradigmi.

“Beh, aspetta … C’è scritto che siamo a 10 chilometri da GrandeCittadinen…”

“Cosa?! GrandeCittadinen?! Fammi capire bene, abbiamo camminato per quaranta chilometri e siamo arrivati in Inculandia del Nord?!”

“Ehm … Così pare… Però guardiamo il lato positivo, abbiamo fatto un bel po’ di moto… Tutto a vantaggio della nostra linea!” Disse Easter S, sfoggiando il suo sorriso più fotogenico.

In quello stesso istante, si schiantarono contro qualcosa… O meglio, qualcuno.

“Ma che cazz…” Urlò Brian.

“Calmino eh, imprechi con qualcun’altro.” Ribattè prontamente Danielle, passando automaticamente con il cervello un modalità English, allontanandosi da lui disgustata.

“Ommioddio!!! Tamarri! Danielle, salvati almeno tu, scappa finchè sei in tempo!” Sbottò Easter S. con tono apocalittico, mentre l’amica correva goffamente a nascondersi dietro ad un albero di mele.

Non che ci fosse molto altro dove nascondersi, là intorno.

“Voi! Villiche! Come osate interrompere la sacra canzone dell’elefante? Eravamo arrivati all’ottantanovesimo!” Esclamò Jimmy squadrando minaccioso le due ragazze.

“Ehm… Noi non volevamo, ve lo giuro! Risparmiate le nostre vite! ”

La rossa si prostrò ai loro piedi spaventata.

“Hei, aspetta! Quella è lavanda?!” Chiese il batterista radioso.

“Si…beh… È la mia scorta di lavanda magica, perché?” Borbottò Easter S. confusa.

“Perché la lavanda è ottima da fumare, così come il rosmarino, la salvia, le stecche di vaniglia…”

Mentre Easter S. dimenticava la paura indotta dai tamarri abiti sevenfoldiani e iniziava a colloquiare amichevolmente con James riguardo agli effetti della combustione delle più svariate piante, Johnny si avvivinò titubante all’albero di mele dove si era nascosta Danielle, seguito dagli altri amici.

“Ehi, tu, guarda che non vogliamo farti del male… Perdona il tono sgarbato di Brian, è che è un po’ acido ultimamente…” Borbottò, schivando un pugno dal chitarrista.

“Non mi avrete mai, malefici tamarri!” Urlò la ragazza sporgendosi dall’albero solo per lanciargli addosso un paio di mele.

Zacky venne colpito, ma, come se nulla fosse, raccolse la mela e iniziò a mangiucchiarla.

Matt cercò di sistemare la situazione.

“Per favore, saresti così gentile da uscire da là dietro? Io e i miei amici avremmo bisogno di indicazioni, ma non capiamo un cavolo di quel che c’è scritto là sopra…” Esclamò indicando il cartello stradale.

“Dov’è Easter S.?” Chiese la ragazza senza prestare attenzione a ciò che gli aveva detto il cantante.

L’altra ragazza li raggiunse, ridendo con Jimmy a proposito di qualcosa riguardante un invasione di ornitorinchi o una cosa del genere.

“Coraggio Danielle, non penso ci mangeranno! – si girò verso i ragazzi- avete intenzione di mangiarci?”
Matt scosse la testa, impegnato a schivare le mele che piovevano con mira sempre migliore dall’albero.

“Visto? Dai, vieni fuori! Io intanto preparo il fuoco per accendere la lavanda…”

Danielle li raggiunse con un balzo, inciampando e crollando addosso a un sempre più scazzato Brian.

“Ma che cazzo fai?!” Sbraitò buttandola per terra con poca grazia.

“Guarda che non ti meno solo perché sei una donna.”

“Cosa hai osato dire?!” Urlò lei fuori di se, iniziando a prendere a calci il chitarrista.

Zacky intervenne cercando di separarli, riuscendo solo ad aumentare il numero dei partecipanti alla rissa, mentre Johnny e Matt li guardavano con un’espressione alquanto perplessa.

“Scusa un attimo, James, ho una rissa da placare …” Easter S sfoderò la sua fedele Stonewell e si lanciò nella mischia.
Qualche minuto dopo i due chitarristi si trascinarono doloranti vicino al Reverendo, che profumava forse un po’ troppo di lavanda.

“Okay. Ora che ci siamo calmati più o meno tutti … " lo sguardo dei presenti cadde su Danielle, che stava ancora imprecando in svedese verso quel bizzarro gruppo di metallari che intralciava il suo cammino. “Potreste … Dirci come si arriva alla stazione?” Matt allontanò Johnny che, in preda ai fumi della lavanda gli si era accasciato vicino.

Easter S aspirò una profonda boccata dal suo improvvisato narghilè e lo fissò con sguardo vacuo. “Stazione … Treni … Mondo … Vita … Ma noi chi siamo in realtà? Perché siamo qui?”

“Siamo qui…” Borbottò Brian spazientito “Perché un cazzo di deficiente ha dirottato l’aero che ci stava portando a Milano per atterrare in questo schifo di posto.”

“Milano?!” Esclamarono in coro le due ragazze, dimenticando lavanda e risse varie.

“Beh sì…” Mormorò Zacky. “Siamo in tour e dobbiamo guadagnarci un contratto discografico, quindi più date facciano meglio è.”

“Aspetta aspetta aspetta…” Danielle squadrò i cinque con fare interessato, riservando tuttavia un’occhiata di rancore verso Brian.

“Voi cinque sfigati sareste in tour?!” Borbottò confusa.

“Tooour!” Mormorò Johnny senza nemmeno aprire gli occhi, tutto preso dal suo floreal trip.

“Mmmmm … Vi faremo un’offerta che non potrete rifiutare!” Disse Easter S calandosi nei panni del padrino. “Noi vi porteremo alla stazione … Ma voi ci pagherete il viaggio fino a Milano.”

“Maledetto il giorno in cui ciò accadrà!” Esclamarono in coro i due chitarristi, inorriditi alla prospettiva di fare un viaggio con quelle pazze.

“Va bene, va bene, dicevamo per dire …” Le due ragazze si scambiarono un’occhiata di intesa, e iniziarono a confabulare in italiano.

Dopo qualche secondo di animata discussione, di cui Matt aveva compreso solo la parola “pizza”, le ragazze si alzarono in piedi con entusiasmo.
“Coraggio ragazzi! La stazione ci attende!”

I Sevenfold aiutarono il piccolo Johnny a destarsi dal suo colorato e profumato sonnellino e si apprestarono a seguire, non senza qualche perplessità, le loro due nuove “amiche”.

[…]

“Bene, questa è la stazione. Grazie per averci accompagnati e arrivederci.” Borbottò Brian stringendo in mano i biglietti del treno appena fatti.

“Ma…” Azzardò Danielle.

“Niente ma. Questi erano i patti. Addio” continuò il chitarrista.

Matt strinse la mano alle due ragazze. “Grazie mille per averci accompagnati, a quest’ora saremmo ancora persi tra le mele!”
Esclamò sorridendo.

Zacky, appena rifocillato al bar della stazione, sfoderò un sorrisone. “Grascie mille anche da me!” Farfugliò masticando un biscotto.

“Di nulla!” Rise Easter S.

Johnny sembrava ancora confuso. “Stiamo andando a Milano, quindi?” Chiese.

Jimmy annuì, mentre le due ragazze gli facevano l’occhiolino.

“Il segnale!” Pensò il batterista emozionato. “Ora devo solo trovare un modo per distrarre quei quattro e la lavanda sarà mia!”
Nella sua mente riecheggiava una risata malvagia con tanto di fiamme infernali e diavoletti ridenti.

“James… Ci sei?” Chiese Brian sventolando la mano davanti agli occhi dell’amico per l’ennesima volta.

Lui si riprese. “Si! Certo… Ah, giusto, ragazzi, datemi pure le vostre valigie, le porto io al vagone!”

Easter S. e Danielle, capendo al volo le sue intenzioni, si affrettarono ad aggiungere un entusiasta “ti aiutiamo noi!”, seguito da una goffa corsa dietro al batterista.

“Sullivan che ci porta le valigie? Amico, che ti sei fumato?” Chiese Zacky confuso, ma tuttavia contento di liberarsi dal peso del suo zaino.

Mentre Matt, Johnny, Brian e Zacky si recavano nel loro scompartimento per prendere posto, salutando per l’ultima volta Danielle e Easter S, le due ragazze e James si nascosero nel vagone bagagli.

“Okay, muovetevi.” Borbottò Jimmy nervoso.

Easter S trafficò con la cerniera della sua borsa, tirando fuori un generoso mazzo di lavanda. “Ecco, tieni la tua ricompensa. Ora lascia fare a noi.” Sussurrò con fare da cospiratrice.

Nel giro di un secondo lei e la sua amica si erano infilate nelle valigie dei Sevenfold, sfruttando la loro bassezza.

“Oh. Non credevo avrebbe funzionato… Ma almeno respirate là dentro?” Chiese James preoccupato.

“Si, si, ora vattene o i tuoi amici si insospettiranno. A Milano, prima che voi ve ne accorgiate, saremo già scomparse.” Il suono della voce di Danielle proveniva offuscato dalla borsa, ma tuttavia si poteva notare una punta di stizza nella sua voce.

“Okay okay, allora buon viaggio… E grazie per la lavanda!” Borbottò Jim avviandosi fuori dal vagone.

“Byeeee bello! Fanne buon uso!” Urlò Easter S gasata dall’imminente viaggio.

“Ce ne hai messo di tempo eh!” Borbottò Brian mentre James prendeva posto vicino a lui.

“Si, beh, avevo delle faccende da sbrigare…” Rispose lui vago, stringendo nella sua tasca il mazzetto di lavanda.

 

*schiva i pomodori* *schiva la lattuga* *schiva un frigorifero*

Ehm... Salve a tutti *smile*

Lo so, lo so, sono in ritardo.... again. EEEh lo so che avevo promesso di aggiornare prima, ma ahimè non ho avuto tanto tempo... scusate ._.

Anyway, veniamo a noi... questo capitolo è scritto a quattro mani con la mia fedele compagna di deliri Easter S. a cui adesso farò pubblicità occulta altrimenti poi mi picchia: visitateee il suooo profiloooo!

Ooookay, tono spettrale a parte... l'idea ci è venuta ancora meeesi e mesi fa, quando ci siamo perse guarda a caso per andare a un negozio di musica, e ci siamo ritrovati in mezzo alle mele... brutt'affare ma forse no, dato che abbiamo potuto specularci (?) scrivendoci un nuovo capitolo :3

Che dire... spero vi sia piaciuto e recensite, mi raccomando!

Alla prossima *^* 

Necromance_theatre


P.S.

oh, giusto, ricordate... lavanda is the waaaaay!

  
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