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Autore: SugarCuber    05/01/2014    1 recensioni
"-Tu.. tu mi ami?- mi aveva chiesto lui, la voce incerta, le mani impegnate a strofinare nervosamente una conchiglia appena trovata nella sabbia, gli occhi, di un verde impossibile, sgranati fino all'inverosimile.
-Non essere sciocco, Finn- gli risposi con una risatina isterica, torturando un lembo del mio vestito con le dita, sperando di allentare la tensione palpabile nei miei movimenti. La mia voce era fin troppo stridula e tradiva l’espressione apparentemente calma che avevo disperatamente tentato di costruire sul mio viso."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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“Until the end, Annie”
”Annie Cresta, la pazza”, “Sta lontano da Annie Cresta, lei è fuori di testa”, “Annie Cresta è folle, non parlarci”, queste e molte altre cose dicono di me alle mie spalle, ridendo mentre passo davanti a loro, guardandomi di traverso se provo ad alzare la testa mentre cammino. Nel Distretto 4, dopo il mio ritorno dagli Hunger  Games,  tutti hanno iniziato ad affibbiarmi il titolo di “Pazza, schizofrenica”. Ma loro non mi conoscono, non sanno nulla di me. Mi chiamano malata, instabile, folle solo perché mi tengo lontana dagli altri, perché sparisco per giorni interi senza lasciare alcuna traccia. Ma loro non sanno dove me ne vado. Non sanno che ogni giorno oltrepasso la recensione, cosa categoricamente vietata, e mi reco in spiaggia da sola, ad osservare la limpida distesa di acqua cristallina che è il mare del Distretto 4, oppure in compagnia di Finnick Odair, un altro vincitore dei “Giochi”, nonché mio amico. È da un po’ che va avanti questa storia, Finnick intendo.  Non fa altro che starmi attaccato. La mattina mi accompagna in spiaggia, pesca per me, mi tiene la mano, mi abbraccia, mi sussurra cose alquanto dolci al mio orecchio, posa fugacemente le sue labbra sulle mie guance, per poi diventare completamente rosso e starsene in silenzio per il resto della giornata, oppure scappando via, portandosi dietro quel suo svolazzante tridente di legno, svanendo così nel nulla, e lasciandomi da sola, a combattere il buio dei miei incubi. Ma la mattina dopo è sempre qui. Sempre accanto a me, sempre a confortarmi. E posso affermare con assoluta certezza che lui non mi abbandonerebbe mai. È per questo che ne sono così perdutamente ed incondizionatamente innamorata. Non gliel'ho mai confessato, in realtà, ma credo che non sia così stupido da non averlo capito da solo. Lui è l’unico che riesce a farmi sempre sorridere, l’unico che non mi fa colare a picco, l’unico che è disposto a tenermi saldamente la mano, anche di fronte al Distretto intero.
–Annie,  ma non ti importa di quello che dicono di te?- mi aveva chiesto un giorno, gli occhi splendidamente brillanti come smeraldo liquido, l’espressione tirata e un po’ insicura.
-A quale scopo dovrei rovinarmi la vita per le loro chiacchiere? Perché dovrebbe interessarmi di ciò che pensano loro?-
-Sei sola a causa delle loro parole, però..-
-Sola? Io ho te-
-E ti basta? Ti basto davvero?- mi aveva chiesto con in viso un’espressione che diceva chiaramente quanto stupito fosse.
-Sei tutto ciò di cui ho bisogno, Finn. Quindi si, mi basti. Mi basti ora, mi basterai domani, e continuerai a bastarmi anche dopo la morte, perché se c’è una vita dopo di essa, non esiterò ad amarti anche lì- Mi ricordo la sua bocca semi spalancata in  quel  ventoso giorno di Settembre, il suo respiro mozzo, i suoi occhi sgranati fino all'inverosimile, di un verde tanto intenso quanto ipnotico.
-Tu.. tu mi ami?- mi aveva chiesto lui, la voce incerta, le mani impegnate a strofinare nervosamente una conchiglia appena trovata nella sabbia, gli occhi, di un verde impossibile, sgranati fino all'inverosimile.
-Non essere sciocco, Finn- gli risposi con una risatina isterica, torturando un lembo del mio vestito con le dita, sperando di allentare la tensione palpabile nei miei movimenti. La mia voce era fin troppo stridula e tradiva l’espressione apparentemente calma che avevo disperatamente tentato di costruire sul mio viso.
-Ma.. hai appena detto di amarmi!-  sbottò lui, confuso. Nel suo tono potei cogliere una nota di delusione, e forse anche qualche traccia di rabbia.
-Si, ti amo, ma voglio sentirlo uscire prima dalla tua bocca- Mi ricordo che in quel momento ebbi la tremenda paura che potesse rifiutarmi oppure abbandonarmi per sempre, ma non lo fece. Rimase lì, accanto a me, troppo sbalordito per parlare, troppo concentrato a trovare le parole adatte per riuscire a respirare regolarmente.
-Tu sei pazza- e quell'affermazione mi aveva ferita più di qualunque altra cosa al mondo, perché anche se detta in modo scherzoso ed ingenuo, non mi aspettavo che la ripetesse come tutti gli altri. “Annie la pazza. Annie la inconcludente. Annie la folle”. Mi ricordo il modo in cui mi scostai da lui, così repentinamente e violentemente che non se ne rese neanche conto. Mi ricordo l’aspra sensazione che si irradiava dal mio petto, mi ricordo le lacrime pesanti che baciarono il mio viso. Ma fortunatamente mi afferrò per un braccio, e mi tirò a sé, facendomi ricadere sopra di lui. I nostri corpi erano perfettamente combacianti l’uno all'altro, ed i nostri sguardi erano incatenati con una intensità tale da eliminare il resto del mondo intorno a noi. Le sue braccia erano saldamente legate intorno alla mia schiena, ed io tremavo, tremavo come una foglia, perché non lo avevo mai avuto così vicino a me. I nostri occhi si incontrarono, e le accese sfumature verdemare delle sue pupille mi trafissero il petto, stringendomi il cuore in una ferrea morsa d’acciaio. I nostri respiri si concatenarono fino a crearne uno solo, ed dopo qualche istante iniziai a sentire male alle labbra. Le stavo mordendo così tanto che un metallico ed aspro sapore di sangue si riversò nella mia bocca. Il ragazzo socchiuse gli occhi, fissandomi con dolcezza come incantato da qualcosa sul mio viso. Un breve quanto insicuro sorriso fece capolino sul suo viso, illuminando i suoi occhi e riempiendoli di vita. Di quella strana luce che solo gli occhi di Finnick possedevano. Quando sentii una mano accarezzarmi i capelli, per poco non emisi un gridolino di sorpresa. Finnick continuava a guardare il mio viso, passando lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra. Le sue guance, solitamente abbronzate, ora erano di un acceso rosso, la bocca aperta in un flebile quanto rapito sorriso rivelavano il bianco omogeneo dei suoi denti.
–Non intendevo quello..An.. – sussurrò mortificato, e fui scossa da una serie di consecutivi brividi. Quella era la prima volta che mi chiamava in quel modo.  Le farfalle presero posto nel mio stomaco, e la mia mente iniziò a vagare liberamente, dipingendo mondi fantastici sul viso del ragazzo. Un fiore che si dischiude, la brezza estiva che forza la superficie del mare, la bianca schiuma prodotta dall'infrangersi ripetitivo delle onde sugli scogli, il pallido sole mentre sorge al mattino, e l’intenso colorito del tramonto, rividi nei suoi occhi in quel momento. Il viso del ragazzo sotto di me diventò una tela immacolata dove la mia mente stese il velo leggero ed incantevole della fantasia, creando ambientazioni e scenari straordinari e sconnessi fra loro. Non potei far altro che sorridere, incantata da quelle straordinarie visioni. Le parole del ragazzo mi riportarono indietro da lui. –An .. ti amo anche io- disse, e finalmente respirai, finalmente sentii il mio cuore battere, finalmente sentii la vita scorrere impetuosamente dentro le mia vene, come un fiume in piena.  –Ti amo dal primo momento in cui ti ho vista. Ti amo dal primo istante in cui ho sentito il tuo canto melodioso spandersi lungo la nostra spiaggia. Ti amo da quando ho notato che camminavi sempre da sola, cercando di non attirare gli sguardi maligni della gente su di te, e le altrettante chiacchiere di essi. Ti amo da quando hai alzato la testa mentre eri al mercato nero, incontrando il mio sguardo, eliminando il resto del mondo intorno a noi, e sorridendomi in quel modo così dolce che solo tu possiedi e che io tanto adoro. Ti amo da quando mi hai preso la mano e mi hai costretto a correre insieme a te sulla nostra spiaggia. Ti amo da quando hai appoggiato le tue soffici labbra sulla mia guancia. Ti amo da quando hai dichiarato di essere mia. Ti amo perché so che non ti farò mai cadere. Ti amo perché so che ti starò sempre accanto. Ti amo perché nel tempo e nello spazio io sarò sempre tuo. Ti amo perché tu sei l’unico mio vero amore. E smetterò di amarti solo quando avremo finito di contare le stelle insieme, mia dolce Annie-
-Davvero, Finn? Non me lo sto immaginando, vero? Tu sei qui e mi stai dicendo sul serio tutto questo?-
-Si, sono vero. Sono qui assieme a te, e non me ne andrò mai. Mai, mia dolce Ann-
-Io non sono pazza, vero Finn? Tu non credi a ciò che la gente dice di me, giusto?-
-Non ci ho mai creduto, Annie-
-E perché no, Finn? Perché non ci hai mai creduto? Perché mi hai parlato?-
-Perché la persona con il sorriso più luminoso della terra non può avere il cuore e la mente così impuri come li descrivono. Una persona con gli occhi di quel tuo così scintillante e sincero verde non può essere cattiva. Tu non sei pazza, Annie. Tu sei solo.. “Rotta”. Vali più di quanto credi, amore mio. Vali più di tutti loro messi insieme. Non prestar loro orecchio, sono solo degli stupidi troppo impegnati ad aprire bocca che a guardare oltre-
-E tu hai guardato oltre, Finn?-
-Oh, si. Si che l’ho fatto. Altrimenti non sarei qui ora, non ti pare?-
-E … e cosa hai visto in me?-
-Speranza- rispose in un secondo. Mi ricordo il modo in cui sentii inarcarsi, involontariamente, un mio sopracciglio, e ricordo anche la sua espressione a metà tra il divertito ed il serio. In quel momento si portò le mani alla testa, intrecciando le proprie dita dietro la nuca e fissando il mio viso con un profondo sorriso a solcargli il bel volto. Ma quanto doveva amarmi per sopportarmi così? “Tanto. Ti ama tantissimo, stupida.” Mi rispose una vocina stridula ed acuta nella mia testa. Gli occhi di Finnick erano persi nel vuoto, mentre però erano fissi sul mio volto. Quel sorriso dolce, mi ricordo, fu una delle tante cose che mi impedì di crollare.
-Speranza?- gli feci eco dopo un po’, andando a spezzare quel tanto imbarazzante silenzio che si era venuto a creare tra noi.
-Speranza- confermò – e anche paura, gioia, dolore, terrore, voglia di vivere e di morire allo stesso tempo, confusione, frustrazione, sincerità, dolcezza infinita, e amore. Amore senza confini, amore senza limiti, amore non riservato a nessuno in particolare, ma di fatto promesso ad un solo cuore.. –
-Non ti pare folle che tu ti sia avvicinato a me per questi motivi?-
-Mi pare molto più che folle.-
-E allora a quale scopo amarmi? A quale scopo perdere tempo con me?-
-Mi ha colto alla sprovvista, Ann. L’amore per te, intendo. Sei capitata nella mia vita come un fulmine a ciel sereno, e sei diventata quel faro di speranza che illumina la mia via. Sei divenuta indispensabile, vitale. Sei diventata la persona più importante che abbia mai avuto e per la quale farei di tutto in cambio di un solo sorriso, anche morire. Sei buona, Ann. Lo sei troppo. Fossi stato in te, avrei chiesto al sottoscritto di fare due chiacchiere con quelli stupidi, giù nel Distretto … Ad ogni modo Ann, mi piace tanto stare qui, sai?- Affermò soddisfatto girando il suo volto a scrutare il mare. Si appoggiò sui gomiti, mentre il luminoso Sole baciava i suoi perfetti lineamenti.
-La spiaggia è molto bella in questo periodo dell’anno..- dissi scuotendo impercettibilmente la testa, scrollando la grigia cappa di pensieri che opprimevano la mia mente, e cercando di rendermi conto di quello che il ragazzo, a pochi centimetri da me, mi aveva detto.
-Non è per questo motivo che mi piace questo posto, An-
-E per cosa, allora?-
-Perché questo è il posto in cui siamo soliti amarci. Perché questo è il posto dei ricordi più belli. Dei ricordi che riguardano te e me insieme. Perché questo è il nostro posto, quello che solo noi conosciamo e dove solo noi abbiamo l’abitudine di recarci. Questo posto è tutto ciò che c’è tra noi. Lo rappresenta alla perfezione, An. L’oceano e l’onda. Ecco cosa siamo. Io l’oceano, e tu l’onda. Vedi, quest’ultima ha vita propria, si origina da sola, fa il suo percorso di vita, ed infine ricade sugli scogli, schiantandosi e distruggendosi. Ma l’oceano la richiama a sé, in un’incessante moto perpetuo. Tu sei la mia onda, ed io ti richiamo ogni volta che stai per infrangerti, ogni volta che stai per crollare, ogni volta che sei sull'orlo del precipizio. E tu sei necessaria a me, perché il mare senza onde non è nulla. Il mare senza onde non è speciale, non è bello, non è completo. Tu ed io siamo reciprocamente indispensabili, e al diavolo ciò che credono nel Distretto. Io ti amo, Annie Cresta, e non smetterò certo di farlo per le chiacchiere di quattro idioti.-
-Ti isolerebbero.. non ti conviene amare una come me, Finn. Non ti sono salutare, sono solo un peso per te. Dovresti anche smettere di parlarmi-  Finnick scoppiò in una sonora risata e ricadde pesantemente sulla sabbia della spiaggia, ancora sghignazzante.
-Tutto questo mi fa ridere, Ann..-
-Lo so che ti fa ridere, sono cinque minuti buoni che mi ridi in faccia- Sbottai arrabbiata. Mi ricordo la velocità impressionante con cui si avvicinò al mio corpo, posandomi con delicatezza un dito sulle labbra, in modo che tacessi, con un’espressione buffa in viso.
-Questo mi fa ridere perché ciò che pensi è assurdo. Mi hai detto che mi ami, e ti ho risposto che ti amo anche io, ed ora mi stai chiedendo di non parlarti più, solo per delle stupide chiacchiere in paese. Mi stai chiedendo di rinunciare alla felicità ed al tuo amore per cosa? Per degli idioti.. Come se poi io potessi smettere di amarti da un momento all'altro,Annie. Sei tutto ciò che di buono e bello c’è nella mia vita, non posso semplicemente lasciarti andare. Non mi perdonerei mai un errore di simile portata-
-Resterai sempre con me, Finn?-
-Fino alla fine, Ann. Questa è l’unica certezza che ho- Mi ricordo il modo in cui il mio cuore si alleggerì e il modo in cui la mia corazza si incrinò, per poi scoppiare in un’esplosione di puri e mai provati prima sentimenti. Solo ora capisco a cosa si riferiva quando mi ripeteva che il mio cuore era destinato ad uno solo.
-Ti amo, Finn-  gli dissi con gli occhi lucidi. Lui si avvicinò a me, con estrema calma e lentezza, e appoggiò il suo mento alla mia spalla, circondandomi con le sue braccia, e facendomi ardentemente desiderare che quel forte e rassicurante abbraccio non si sciogliesse mai più.
-Mi aiuterai a reggere il peso del mondo sulle mie spalle, Ann?- Chiese in un dolce e fugace sussurro. Il suo respiro sulla mia pelle mi dava un effetto così strano. Credo fosse pelle d’oca, o brividi, o roba simile.
-Fino a quando non ti stancherai di condividere quel peso insieme a me, Finn- risposi di rimando. Lo sentii ridere flebilmente, mentre le sue braccia si stringevano intorno alle mie spalle, togliendomi quasi il fiato.
-Sii mia per sempre, Annie. Non abbandonarmi anche tu. Rimani con me fino a quando la morte non deciderà di separarci. Amami per l’eternità-
-Lo farò, Finn. Te lo prometto. Non ti lascerò mai, amore mio. Siamo due metà dello stesso essere, senza di te non vivo, non respiro, non ho più una mente. E solo la tua risata e la tua voce mi aiutano a combattere gli spettri del passato. Combattiamo insieme, Finn, e vinciamo. Non abbandoniamoci, non soccombiamo al volere di altri. Resta per sempre con me, Finnick-
-Per l’eternità, mia dolcissima Annie, per l’Eternità- rispose calcando sull’ultima parola e, allontanandomi quel tanto che bastava per guardarmi negli occhi, incontrò le mie labbra con le sue, non lasciandole più, neanche per riprendere fiato. Finalmente avevo qualcosa per cui combattere. Finalmente avevo una ragione per alzarmi al mattino ogni giorno. Finalmente avevo un motivo per andare avanti. Finalmente potevo essere felice anche io.
Ed è per questo che amo quell'uomo. Perché è stato l’unico ad accorgersi che oltre la pazza e folle Annie Cresta, c’era qualcos'altro. Qualcosa di bello e che valeva la pena preservare. È per questo che amo Finnick Odair, perché è stato l’unico in grado di combattere, insieme a me, gli incubi del passato. Per questo lo amo, perché lui ama me più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ti amo, Finnick. Fino a che la morte non ci separerà. Fino a quando avrò fiato nei polmoni  e sufficienti battiti del cuore, io combatterò per te, amore mio. Ti amo, Finnick. Ti amo.  
 
 
Angolo della scrittrice:
Okay, so a cosa starete pensando:”Hey, ma questa Fannie è orribile” “Non ha senso!” e via dicendo. Beh, avete ragione, non è la migliore tra le Fannie che ho scritto. Ad ogni modo, spero tanto che la leggiate tutti, e che almeno un po’ vi piaccia e che mi diate tante recensioni. In questo periodo sono stata molto impegnata, quindi non ho aggiornato regolarmente. Ma prometto che mi rifarò.. prima o poi (LOL). Okay, ora sparisco. Buona lettura. Bye <3                           -Sugarcuber
  
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