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Autore: Saecchan    26/05/2008    1 recensioni
Una cavolata sfornata per divertirmi XD Purin in giapponese significa "budino" :D
Genere: Commedia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Ok. Mi scuso davvero per la demenzialità di questa ficcha. Non ha nè capo, nè coda XD è semplicemente una *censured* spuntata dal nulla del mio cervelletto ottuso XD"
Buona lettura (?)

Purin


Quando hai quattordici anni pensi che la vita faccia schifo, che presto la terra sarebbe scoppiata e che Michael Jackson infondo è innocente.
Ma se a quattordici anni pensi che il mondo sia uno schifo, quando ne hai quindici pensi che l'adolescenza faccia schifo, e a sedici che il motorino non ti basta più.
Quello che voglio dire è che per quanto la vita ci faccia tanto rigetto, continuiamo a viverla, ad andare avanti.
Quindi la speranza c'è, anche se non lo ammettiamo.

Appena compiuti quattordici anni feci una scoperta megagalattica: le ragazze. Finora ero vissuto dietro uno multischermo, uccidendo nemici e alieni, combattendo contro il male. Non ero stupido, certo, sapevo benissimo che le ragazze prima o poi mi sarebbero interessate, ma quel "prima o poi" mi suonava molto più "poi" che "prima". Ero arrogante, pensavo di conoscerle, di sapere il tipo che preferivo - avete presente le tettone dei manga?- quindi davo poco, anzi pochissimo conto a tutte quelle intorno. Presto, però, mi resi conto che con quell'arroganza non arrivavo da nessuna parte, le ragazze mi piacevano, ma nessuna di loro sapeva che io esistessi.
Mi ricordo che in primo liceo mi piaceva una mia compagna di classe, si chiamava Hizumi. Era più alta di me, aveva due occhioni brillanti e un sorriso che scioglieva il cuore. Che piacesse a molti lo sapevo, ma ero ancora così arrogante da illudermi di piacerle. Pensavo di essere un playboy, allora. Fin quando mi gettò addosso il suo budino al cioccolato come risposta a un invito a cena.
Pensai: okay, questa ragazza è matta di me.
Non avevo mica capito che quel budino significasse: mi fai schifo, vattene via cesso ambulante.
E quando lo capii pensai subito che fosse tutta colpa sua, che infondo non era riuscita ad apprezzarmi per quello che ero.
In seguito a Hizumi, ci furono Midori, Nabiki, Hono e Namie. Namie era, appunto, la più carina, eppure tutte e cinque mi buttarono un budino addosso. Alla fragola, alla vaniglia, al caffè, alla banana e ai lamponi.
Non chiedetemi perchè le ragazze adorano lanciare budini ai rifiutati.
Forse puzzo! Pensai allora, ma mia madre - che mi odorò più e più volte- disse che profumavo come un gelsomino. E se i gelsomini puzzano? Mi chiesi. No, impossibile, i gelsomini sono belli, piacciono alle ragazze, quindi non possono puzzare. Quindi se io sono come un gelsomino, dovrò piacere alle ragazze! Eppure continuarono a tirarmi budini addosso.
Quello alla fragola era il peggiore. Non solo perchè rimaneva tutto appiccicaticcio, ma era difficile da smacchiare, e il direttore mi convocò più volte per dirmi di smetterla con questa "mania di sporcarmi la divisa con il cibo" e mi consigliò persino una bavetta per neonati.
Ma qui siamo pazzi tutti! Sbraitai contro mia madre, che aveva seriamente comprato un kit di "bavette per bambini irrequieti". Non solo le ragazze mi lanciano addosso gelati dalla mattina alla sera, ma ora anche mia madre mi tratta come un lattante!

Misi la bavetta blu, prima di andare a dichiararmi a Natsumi.

Purtroppo la macchia di fragola era ancora lì, e anche con le bavette, non potevo scansare i gelati volanti.
Le ragazze hanno una buona mira.



  
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