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Autore: Aine Walsh    05/01/2014    4 recensioni
[Frozen- Il Regno di Ghiaccio]
[Frozen- Il Regno di Ghiaccio][Frozen- Il Regno di Ghiaccio][Crossover Le 5 Leggende] [Jack/Elsa] Solo dopo tanti e vari tentativi la principessa rinunciò al sonno e si rannicchiò su se stessa, sbirciando con un occhio il quarto di luna che brillava bianco e luminoso, come il faro di una terra lontana.
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Seduto tra le tegole del tetto della torre all’angolo destro del castello, quasi di fronte alla finestra della principessa, Jack Frost osservava la ragazza da lontano, chiedendosi a cosa lei stesse pensando.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Like a blizzard

Quella notte Elsa non riusciva a prendere sonno. Continuava a girarsi e rigirarsi nel grande letto, accompagnata dal suono del vento impetuoso che sbatteva contro la finestra facendone tremare i vetri. Solo dopo tanti e vari tentativi la principessa rinunciò al sonno e si rannicchiò su se stessa, sbirciando con un occhio il quarto di luna che brillava bianco e luminoso, come il faro di una terra lontana. 
A volte la solitudine era un macigno troppo pesante da sostenere, talmente opprimente da annullare ogni altro pensiero positivo, da farle desiderare di sparire. A volte la solitudine le stringeva il cuore come una morsa, una morsa di ghiaccio, lo stesso che cercava di nascondere sotto un paio di guanti.
Una folata più violenta delle altre spalancò improvvisamente la finestra, frantumando in piccole schegge il ghiaccio formatosi nei cardini e destando Elsa dalla cupezza dei suoi pensieri. Si alzò, si sporse dal parapetto appoggiando stancamente il mento sul pugno chiuso e studiò con attenzione il regno che si estendeva sotto di lei, al di là della cinta muraria del castello. Poche erano le luci ancora accese nel villaggio e molte quelle delle imbarcazioni dei pescatori al mare, ma sembrava che tutte riflettessero in terra le stelle sparse su nel cielo nero.
Il giorno dell’incoronazione era sempre più vicino e certe domande necessitavano urgenti risposte.
Sarebbe riuscita a governare su quelle lucine, sul popolo intero? Sarebbe riuscita a farsi amare, lei che non era stata neppure in grado di dimostrare a sua sorella tutto l’amore che nutriva nei suoi confronti?

Seduto tra le tegole del tetto della torre all’angolo destro del castello, quasi di fronte alla finestra della principessa, Jack Frost osservava la ragazza da lontano, chiedendosi a cosa lei stesse pensando. Era contento di rivederla, di poterla ammirare e di averla, in un certo qual modo, tutta per sé. Ma presto un’ombra mesta oscurò anche i suoi chiari: Elsa era tanto bella e delicata quanto irraggiungibile e intoccabile.
Non poteva vederlo, non poteva sentirlo, non sapeva che era lì, che lo era già da qualche tempo e che lo sarebbe stato ancora a lungo.
La fissò sconforato per qualche altro minuto, poi affondò il viso tra le ginocchia ripiegate al petto e prese a riflettere.
E un'idea non tardò ad arrivare.

Il vento si era placato, i rami degli alberi non cozzavano più tra di loro ed Elsa si chiese se mai avrebbe avuto l'occasione di godersi una serata estiva come quella fuori dalla sua gelida camera, fuori dal castello. Magari in riva al mare ad ascoltare il suono delle onde che si infrangevano negli scogli, inspirando a pieni polmoni l'odore di salsedine; oppure persa nel bosco, tra il canto dei grilli e il profumo dell'erba fresca. Già si vedeva lì, libera di correre e andare dove volesse, di mostrarsi per quello che realmente era. 
Libera di esprimersi. Libera da tutto e tutti. Libera e basta.
Qualcosa di fresco scivolò con leggerezza sulla punta del suo naso, sorprendendola. Poi un'altra volta, e un'altra volta ancora, tra i capelli e sulle mani.
Ma se era estate e lei indossava i suoi guanti, allora… allora perché, da dove venivano quei piccoli e freddi cristalli?

Un largo sorriso illuminò il viso di Jack, appagato e felice della stessa felicità di Elsa. 
E infine il ragazzo volò via, lasciando dietro di sé l’eco di una risata trasportata dalla neve.


 
Love on an atom, love on a cloud...

Buooooonasera, gentili lettori, e grazie per essere passati!
Questa è la prima Jelsa che scrivo... *tossicchia* eh, sì, come dire... forse non è un granchè.
Ma credo che sotto sotto mi piaccia, anche se ci ho lavorato un bel po' e ad un certo punto ho avuto una grandissima voglia di cancellarla tutta. Ya.
Comunque sia, c'è e chi vuole la legge u.u
Sicuramente sto dimenticando di scrivere qualcosa di vitale importanza, per cui se avete dubbi non esitate a chiedere!
A presto e tante grazie :D

A.

  
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