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Autore: Laila    27/05/2008    5 recensioni
"Akane era poco.
Akari era troppo.
Ukyo era terra inesplorata.
Si sorprese a pensarla, aggiungendola alle altre due donne importanti della sua vita"
Ho sempre visto bene Ukyo e Ryoga, così anch'io sono entrata in questa terra inesplorata cominciando questa Love-commedy. I personaggi sono tutti di diritto e proprietà dell'autrice Rumiko Takahashi, mia musa ispiratrice, eccetto alcuni personaggi aggiunti di mia iniziativa.
Genere: Romantico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Questioni irrisolte

Li avrebbero potuti scambiare per una giovane coppia, in quel preciso momento...

Seguiva a pochi passi di distanza Yocchan, lui con il carrello della spesa, lei con un taccuino fra le mani.

- Ryoga che cos'hai? Sei rosso come un peperone! – espose tranquilla la cuoca, mentre depennando i sottaceti dalla lista, ne gettò svogliatamente un barattolo in cima al mucchio, del carrello.

- Niente! Davvero niente! - Si lasciò fuggire il compagno ancora in enfasi, mani a nascondere le guance, goffamente illuso di non insospettirla.

Per una volta, Ucchan lasciò cadere il discorso e lo guidò verso il reparto degli snack.

Trovarono Katsunishiki intento a prelevare dall'ordinata fila in alto, tre sacchetti di patatine al formaggio.

Nascosta dalla stazza dall'energumeno da sumo, c'era Akari...

Ukyo impallidì nell'istante stesso in cui quella, le si fece incontro.

- Buongiorno! - disse pacata, accennando un inchino.

- Giorno... – si ritrovò a salutarla la cuoca, nemmeno fosse l'unica nervosa.

- A-Akari! - alzò una mano meccanicamente Ryoga, l'amarezza di un condannato, dipinta nel volto.

- E' una fortuna incontrarla signorino Ryoga, perché volevo assolutamente dirle una cosa! - la giovane strinse i pugni e proseguì:

- Volevo dirle che mi dispiace! - la sua voce si alzò di un ottava, perfino!

Il ragazzo con la bandana, spalancò le iridi smeralde.

- Che cosa? Dovrei essere io a scusarmi, non tu! Non ti ho nemmeno scritto una lettera, dall'ultima volta che ci siamo visti! - Ukyo sussultò nel sentirlo.

- Bene ora che vi siete chiariti, andiamo Ryoga, la lista è ancora lunga! - lo prese per il polso cercando di trascinarlo via. Il girovagò però, non si mosse.

- Un attimo – rispose, divincolandosi, scoccandole un'occhiata che parlava da sola.

In fondo quanti attimi aveva aspettato lui per Yocchan? Solo, gli dispiaceva un pò che la cuoca fosse testimone, suo malgrado della scena.

Nel frattempo, Akari prese coraggio e portò a compimento il discorso:

- No, vede, io debbo scusarmi con lei perché sto’ frequentando un altro uomo! - l'allevatrice calcò sul finale, prendendo i due ragazzi in contropiede!

Non aveva senso che si scusasse, dopo quello che aveva subito, ma non riusciva a farne a meno.

Ucchan rilasciò un leggero sospiro, Ryoga si espresse allora, solo dopo un'attenta pausa di riflessione. - Mi piacerebbe conoscerlo – Chissà che tipo è...

Unryu sorrise, facendolo sentire altruista! Era da così tanto che non la vedeva sorridere, che in quel momento fu felice, per il semplice fatto che lei, lo era. Chiunque avesse operato questo cambiamento nella sua ex, doveva sapere di avere un fan.

Stavolta Kuoji intervenne prima di lui - Perché non lo porti con te a Capodanno?

- Come, scusi? - sussurrò incerta Akari.

- Sì, ecco, la sera di Capodanno mi prendo un giorno di ferie, e così faremo una festa nel mio locale, insomma, ti sto’ invitando! - palesò stringendo le sue mani, ricordando la massima: Tieniti stretti gli amici, più stretti i nemici!

 

La sera dell'ultimo dell'anno arrivò in un battibaleno.

La lunga tavola era imbandita di vassoi con stuzzichini dolci o salati, tra le altre cose, c'erano anche una scodella di lenticchie, una di sakè e una bottiglia di champagne...

Occupata dai preparativi, la chef non aveva avuto un solo attimo per mettersi il kimono, così aveva deciso di tenere gli abiti ordinari. Si sarebbe cambiata in un secondo momento, se si fosse presentata l'occasione giusta. Piegò il grembiule sullo schienale della sedia e scrutò l'orologio a muro.

Sistemò i tovagliolini di carta su un piatto piano, in una composizione a girandola, come le aveva insegnato il kunoichi quando era ancora al suo servizio.

Non voleva sfigurare, era la prima volta che festeggiava in grande l'evento, l'anno del topo stava per fare il suo ingresso e se lei era del topo, doveva pur significare qualcosa, no?

Sì, quello doveva essere il suo anno. Doveva essere tutto perfetto, dovevano riempirla di complimenti!

Al locale, uno dopo l'altro sopraggiunsero alcuni dei numerosi invitati:

Nabiki e Kasumi Tendo, Mousse, Shampoo, Tatewaki e Kodachi Kuno, Konatsu e Jungo, tutti vestiti formali per l'avvenimento.

Per amor del vero, il giovane Hibiki era sparito da due giorni, e la cuoca temeva che si perdesse il capodanno.

S'intrattene comunque con Jungo, trovandola molto simpatica nel suo modo di fare.

- E' già... Konatsu non sa’ dire di no alle mie gentili richieste!

- Gentili, sì! - esclamò ironico il kunoichi apparendo alle spalle della fidanzata.

Ricevette una palata dalla cuoca per l'avventato commento.

– Non fare lo scemo! Hai trovato una ragazza adorabile, non farla arrabbiare o te la vedrai con me!

Juongo si mise a ridacchiare osservando però con scrupolo, la confidenza instauratasi fra i due.

L'amazzone in crisi, tirò via la padrona di casa in un angolo.

Shampoo indossava un vestito mozzafiato dallo scollo obliquo, le crocchie ingioiellate.

- Si può sapele quando allivelà il mio ailen? Shampoo è stufa di aspettale!- lamentò agitando un bombori minacciosa.

Nemmeno gli avesse letto nel pensiero il ragazzo col codino entrò, seguito a ruota da Akane Tendo.

- Non capisco perché hai insistito tanto che portassi P-chan con noi! Sentendo i fuochi si spaventerà! - mugugnò la minore delle Tendo stringendo al petto il maialino nero.

Ecco dov'era finito, quel porco! Malignò dentro di sé Ucchan, corrodendosi le budella  al loro passaggio.

- Quanta bella gioventù! - irruppe Happosay con in mano una bottiglia di vino.

Una folata di petali neri soffiò in direzione del giovane Saotome.

- Uh, uh, uh! Tesoruccio, ti sono mancata? - pigolò Kodachi, liberandosi del kimono. Sotto, nascondeva il body verde mela col quale la ragazza si sentiva a suo agio, come fosse ad un concorso di bellezza, anziché ospite di un evento formale!

Shampoo le lanciò contro il suo bombori, posizionandosi pronta ad una battaglia, osservandole così vivaci, la cuoca provò un moto di nostalgia. Sorrise.

Non le importava saltare dentro alla mischia. Non più.

- Ailen, ci penso io alla pazza! - berciò l'amazzone.

- Shampoo ti difendo io! - il cinese abbracciò Jungo, ottenendo in cambio un gancio da Konatsu.

- Guardi bene, stupido papero!

Le sorelle Tendo stavano sedute sulla panca, spilluzzicando tra le portate del self-service.

- Akane Tendo! - le disse gravemente Tatewaki – Perché non suggelliamo la mezzanotte, con un bacio di buon auspicio?

- Va a farti un volo! - l'attaccò Saotome calciandolo fuori.

- Ucchan! Grazie per l'ospitalità! - il vecchiaccio le sculacciò il sedere, l'ormone in subbuglio perenne nonostante l'età.

La prevedibile reazione della cuoca fu una palata sulla pelata d'Happosai.

- Chi ti ha invitato? - replicò secca mentre il vecchio fingeva di piangere per strapparle infine il permesso di restare, a patto che si comportasse bene, o nei limiti della decenza.

Nel frattempo un ben vestito Ryoga si era ripresentato sul luogo, sotto sembianze umane.

- Quel vecchio imbroglione... - borbottò all'indirizzo dell'imbucato.

- Senti da che pulpito... Hai passato la notte tra le braccia d'Akane, no? - lo interrogò subitanea Ucchan.

Non sarà che è gelosa? Il ragazzo infilò due dita nel colletto della camicia, nel vano tentativo di allentarlo. Poteva presagire la lite prima ancora che avvenisse.

- Yocchan... - tossì cercando di riprendere tonalità.

- Non chiamarmi Yocchan! - sbottò quella giocherellando con un piccola spatola affilata.

- Ma avevi detto che potevo! - le rinfacciò senza pudore.

- E' permesso? - la voce dell'educazione li distrasse.

Akari Unryu a braccetto con Iori Nuth, si fece notare tra la folla multietnica d'invitati.

Dire che la loro entrata in scena fosse un tantino rocambolesca, era un gigantesco eufemismo! Tutti si voltarono a guardarli perplessi!

- Iori?! - esclamò Yocchan portandosi una mano alla bocca.

Akari si accigliò confusa - Vi conoscete?

Dei tre, fu Iori il primo a disincantarsi. - Sì, ci siamo già incontrati...- ammise evitando accuratamente di aggiungere altro.

- E voi, come vi siete conosciuti? - chiese Hibiki passando un braccio dietro al collo del ladruncolo.

Mossa stupida, perché Iori gli sfilò dalla tasca della giacca il portafogli!

Mentre il girovago calpestava Iori, Akari descriveva ad Ukyo il loro primo incontro amoroso.

Era avvenuto lo stesso giorno, in cui era scappata dal Furinkan, escludendo anche l'ultima possibilità di fare domanda per iscriversi...


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Eccomi di nuovo qua^^! Grazie a tutti quelli che mi sostengono, leggendo o commentando questa storia, non sapete quanto mi sia di conforto.

Passo a rispondervi singolarmente:


Lavs: La scena del futon, mi è balenata per la testa. Poi ho pensato che era triste che Ranma chiamasse Ukyo, Ucchan e Ryoga no. Poteva dispiacersi della loro confidenza? ho deciso di sì.^//^grazie per i complimenti, spero di mantenere alta l'aspettativa.


Maryku: Sono contenta che la scena di Ryoga sulle spalle a Ranma, sia stata divertente^^! In confidenza, il tipo di massaggio che Ucchan fa a Ryoga esiste

davvero, me l'ha insegnato alcuni anni fa, un allenatore di palestra, e la schiena scrocchiola davvero! Grazie per il commy, e terrò gli occhi aperti per eventuali aggiornamenti della tua ff


Un caloroso saluto, ci risentiamo all'ultimo cap! Laila




   
 
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