Effie e Haymitch 

Marmocchio


Quel rhum era davvero buono, ma meglio riporlo al sicuro. Haymitch non aveva ancora capito come facesse Effie a scovare tutte le bottiglie che comprava: erano ormai tre anni che erano sposati -sì, alla fine anche quello zotico di Haymitch Abernathy aveva accettato di sposarsi, con Effie Trinket addirittura!- ma quello restava un mistero irrisolto. L'uomo si alzò lentamente dalla sua poltrona preferita, le ginocchia leggermente molli, per l'alcol e la posizione, e, con la velocità di un bradipo, si avviò al cassetto dove teneva i manuali sulle oche, certo che Effie si sarebbe rifiutata di immischiarsi in faccende così...poco femminili.

''Haymitch caro...!''

Sobbalzò. Quella voce riusciva ancora a mettergli i brividi e a scatenarlo in una situazione di ansia. Provando a nascondere la sorpresa cercò di formulare una risposta, ma le parole che gli uscirono suonarono di un tono particolarmente colpevole.

''Dimmi, d-dolcezza...''

''Dove sei finito?''

''Dove vuoi che sia? Di certo se ti ho risposto sono nella stessa casa dove ti trovi tu!''

La porta si spalancò in un nano secondo, rivelando una Effie Trinket ancora più euforica del solito.
Haymitch fece appena in tempo a chiudersi il cassetto dietro la schiena, cercando di mantenere un'aria piuttosto tranquilla; la donna non sembrò prestare attenzione nè al fare sospetto del marito, nè alla rispostaccia di lui che in altre circostanze avrebbe certamente catalogato come ''maleducazione''.

''Oh, eccoti qui!''

Haymitch si limitò ad annuire, ritornando alla poltrona.

''Ho una grande, grande, grande notizia da darti! Vuoi sentirla?''

''Non credo potrei rifiutarmi di ascoltarla, dolcezza, visto che ci tieni proprio a farmela sapere'' *

Effie continuò ad ignorare il sarcasmo dell'altro. ''Ma è una questione che ti riguarda molto da vicino, mio caro...!''

Forse era il caso di ascoltare con un po' più di interesse.

''Tra esattamente sette mesi, Haymitch carissimo, diventerai papà di quello che sono sicurà che sarà il bimbo, o la bimba ovviamente, più affascinante di tutta Panem! E' figlio mio! E naturalmente anche tuo...ma più mio che tuo!''

Ora le gambe erano davvero molli. L'uomo sprofondò nella poltrona. ''Oh...è fantastico..Effie..'' fu quanto riuscì a biascicare.

''Ero certa che saresti stato felice!''

Gli stampò un bacio sulla guancia, lasciando un fantastico segno di rossetto, e uscì dalla stanza trotterellando.
Papà. Lui, Haymitch Abernathy, papà. Papà!
Non era possibile. Cioè, si era possibile, ma no...non riusciva a crederci! Sì certo, sarebbe stato felice di avere un marmocchio uguale a lui quasi in ogni sua parte e sicuramente curarlo non sarebbe stato molto più difficile che occuparsi dei due svalvolati della porta accanto, ma...la sua vita sarebbe cambiata sicuramente e il tutto avrebbe comportato una Effie ancora più isterica. No.
Dove aveva messo la bottiglia?




Angolo autrice
Ok, è idiota. Mi spiace che per arrivare fin qui abbiate dovuto leggerla. A questo punto spero che vi sia piaciuta: fatemelo sapere in una recensione!
Prima di chiudere una piccola precisazione: la frase contrassegnata con questo * è spudoratamente ispirata da Orgoglio e Pregiudizio.
Ah, forse l'idea della storia è banale...ma nel mio cervello mi piace pensare che sia accaduto così!
Buon ritorno alle consuete attività quotidiane e possa la fortuna sempre essere a vostro favore.
Recensite recensite recensite!
Baci e addio,

Esther