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Autore: Nozomi_Kokoda_4ever    05/01/2014    2 recensioni
Sono passati circa due secoli dalla morte di Romeo e Giulietta, ma la loro discendenza continua. A causa di questa tragica storia, i Capuleti devono nascondersi, e cambiano il loro nome in Cappelletti. Tutti, però, sono a conoscenza della verità, dei cognomi, dell'odio che scorre tra queste due casate, ma anche dell'amore che circa duecento anni fa ha unito i cuori di due giovani innamorati. Per proteggere i propri eredi, né la terzogenita dei Cappelletti, né quello dei Montecchi, è a conoscenza dell'accaduto. Ma il destino vorrà farli incontrare, e far rivivere la passione che ha portato alla morte due ragazzi nati sotto una cattiva stella, ma continuare la loro dolce storia d'amore.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Cappelletti - esclamò il professore. - Presente - rispose Serena - Borromeo. - Presente - diede risposta Aurora. - De Frescobaldi. - Presente - ricambiò Beatrice - Montecchi. - Presente - replicò Daniele. Dopo aver elencato questi nomi, il professore andò avanti con l'appello, poi diede inizio alla lezione. Allo scoccare del mezzogiorno (si capiva dal fatto che la torre dell'Orologio suonava), la giornata di scuola passò, e come tutti i giorni, Serena e Beatrice tornavano alle rispettive case insieme. - Questo pomeriggio alla mia dimora. - Ci sarò - disse Beatrice. Tornata a casa, salutava, e si metteva a tavola insieme alla madre, le sorelle più grandi Giorgia e Francesca e il padre. Ringraziavano Dio di aver donato loro il cibo e mangiavano. Dopodiché la più piccola ritirava nella sua camera insieme a Giorgia e Francesca e raccontava loro la sua giornata. - Com'è andata questa prima giornata di scuola? - domandò la più grande. - Molto bene. - Chi hai conosciuto? - chiese Giorgia. - Dove io studio ci sono dei ragazzi dai cognomi Borromeo e Montecchi. Poi naturalmente Beatrice. - Hai detto Montecchi? - ribattè Francesca? Le prima e secondogenita della famiglia Cappelletti erano unffati a conoscenza dell'accaduto di duecento anni prima, e delle origini del loro nome, ossia Capuleti. - Si, Montecchi. Perché mi chiedi questo, sorella mia? - Credevo di non aver capito bene il nome di questi fanciullo. - Mi sembra familiare il nome Montecchi, se devo dir la verità. - Impossibile, Serena. Mai nessuno con questo nome è mai vissuto a Neo Verona, sé non questa famiglia quest'oggi. - Crederò alle tue parole, Giorgia. Adesso, se volete scusarmi, c'è la figlia di de Frescobaldi che mi aspetta. Con il vostro permesso, sorelle - e cortesemente, fece un inchino, e andò via. Nella sala principale, c'era gia Beatrice che l'aspettava. - Perdonami per il ritardo, Beatrice. - Non preoccuparti. Che ne pensi di andare a fare compere in paese. - Mi sembra un'ottima idea. Avviso mia madre e arrivo. - Va bene, io ti aspetto fuori. Mentre Beatrice uscì fuori dalla casa dei Cappelletti, Serena corse da Madonna Cappelletti per avvisarla che si recava in paese. - Madre, io e Beatrice desidereremmo andare a fare acquisti in paese. Ho il vostro consenso? - Pienamente, figlia mia. Ma ti aspetto qui per l'ora di cena. - Sarò qui. Non si preoccupi. Ci rivediamo più tardi - Detto questo, andò via. Nel frattempo che la de Frescobaldi e la Cappelletti erano in giro per il paese, nella piazza principale si scatenò una rivolta dei popolani, e le guardie del Granduca entrarono in attacco. Si creò non poca confusione, e poiché c'era il rischio che anche persone innocenti potessero andarci di mezzo, fu consigliato di rinchiudersi nelle proprie abitazioni, ma le due non ebbero il tempo di scappare, e si trovarono quasi travolte dai cavalli delle guardie, quando due giovani, in sella a dei cavallo-drago, accorsero in loro aiuto e le salvarono. - Messer Montecchi? - Può chiamarmi Daniele, Signorina Cappelletti. - E lei può chiamarmi Serena, Daniele. Ehm, scusami, tu. - Non ti preoccupare. - Grazie per avermi salvata. - La prossima volta fa' più attenzione - allora il ragazzo si accorse dei suoi occhi color nocciola e i capelli rossi, proprio come la sua antenata. - Lo terrò a mente - lei, invece, fece caso agli occhiali colore del cielo e i capelli il colore del mare, come il Romeo di duecento anni fa. Intanto, alla loro destra, una volta scesi a terra, si presentarono il cugino di Montecchi e la migliore amica della Cappelletti. - Molto piacere, il mio nome è Antonio. - Piacere di conoscerla, mi chiamo Beatrice de Frescobaldi. - de Frescobaldi dice? È stato un antico podestà di Neo Verona. - Sono a conoscenza della storia della mia famiglia. Ma anche della vostra. A quanto pare, i Montecchi sono stati i Granduca della città, circa due secoli fa. - Cosa? - s'intromise Serena - le mie sorelle non me ne hanno mai parlato. - Ad essere sincero, nemmeno io ero a conoscenza di questo - rivelò Daniele. - Perdonatemi, ma per me è arrivato l'ora di rientrare. Non salutò nemmeno, e scappò verso la sua casa piangendo. Sbattè la porta, e si chiuse nelle sue stanze e continuò a piangere. Da fuori le sorelle la imploravano di potere rientrare, ma ogni volta Serena le urlava contro, dicendo di essere delle traditrici e averla ingannata. Una volta , finalmente, rientrate, chiesero alla sorellina il perché di quella scenata, e quella rispose, Ancora una volta, di non averle detto la verità. - Serena, di quale verità stai parlando? - domandò Francesca. - Quella sui Montecchi. Ho scoperto, sai? Perché, io mi chiedo perché? - Non possiamo ancora riferirti niente, sorella, ma soltanto il giorno del tuo sedicesimo compleanno. - Ho bisogno di sapere ora. - È una tradizione dei Cappelletti quella di rivelare la verità compiuti i 16 anni. Potrai venire a conoscenza di tutto fra una settimana, quando compirai gli anni - rispose Giorgia. - Avrò pazienza sorelle, e perdonatemi del mio comportamento. - Sei stata scusata. Ora raccontaci un po' della giornata di questo pomeriggio. - Ehm, ecco, non è accaduto nulla di straordinario, siamo andate in giro per Neo Verona,e poi rieccomi qui. - Come mai la signorina de Frescobaldi non ti ha riaccompagnata a casa? - È dovuta andare via. Perciò ho pensato di ritirarmi anch'io, poiché non avevo nulla da fare in paese da sola. - Come sei venuta a sapere dell'identità dei Montecchi? - È una storia non molto semplice da spiegare, ve la racconterò il giorno dei miei 16 anni. - Come desiderate, Signorina Cappelletti, e ora andiamo a cenare, Madonna Cappelletti ci starà aspettando. Scesero di corsa , e come aveva riferito Francesca, Madonna Cappelletti aveva già servito la cena. - Forza, figliuole, mangiate o si fredda tutto. - Come desiderate, madre. La famiglia cenò, dopodiché le tre figlie se ne andarono nelle loro camere. - Sorelle, io vado a dormire, oggi la giornata non è stata semplice, almeno per me. - Hai incontrato qualche Messere? - disse Giorgia - Vi rivelerò tutto il giorno dei miei 16 anni. - Come tu vuoi, Madonna Serena - la prendeva in giro la sorella. - Nessuna Madonna, sono ancora Signorina. E comunque io vi do' la buonanotte. - Buonanotte anche a te. Spensero le candele, e tutte e tre le ragazze andarono a letto.
  
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