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Autore: Uni    06/01/2014    4 recensioni
[RedMoon — a Hino, che è il momento più bello prima del mattino]
Dopo il Caos c'è sempre il silenzio.
Ma anche prima del Caos il silenzio regna.
Forse, allora, il Caos è l'unico mezzo per dare una scossa alle cose..
Già...
Genere: Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Nuovo Personaggio, Rein, Shade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Neve
La neve era trroppo leggera per restare, il suolo troppo caldo per tenerla.
E la strana neve primaverile cadeva solo il quel momento dorato dell'alba, quando la pagina gira gra notte e giorno.
Shannon Hale

Uscii dalla doccia pensando quanto fosse stata faticosa la giornata: per fortuna era giunta al termine. M'incamminai per il corridoio verso la mia stanza: Shade stava ancora nella sua a studiare. Soffermandomi di fronte alla sua porta provai ad immaginarmelo ricurvo sulla scrivania mentre, quasi con stanchezza, teneva gli occhi puntati sul capitolo del libro, nonché suo prossimo argomento d'esame. Sorrisi quasi timidamente risistemandomi l'asciugamano sul corpo e percorsi il corridoio fino alla fine, entrando nella mia stanza. Feci scorrere le dita sulle labbra - come mio solito fare - e avvicinandomi alla finestra, ne aprii le grandi ante. Sentii il freddo entrarmi nel profondo. Notai che il paesaggio era diventato tutto bianco: la neve era caduta per tutta la giornata. Ma una scossa alla schiena mi fece trasalire: un brivido. Mi risistemai i capelli bagnati dietro l'orecchio e vedendo le farfalle svolazzare intorno alla lampada verde al cherosene, pensai di essere come quelle farfalle: intrappolata in una vita nella quale si cerca solo di inseguire cose insensate. Sentii dei passi alla porta. Shade che aprì la porta e, quasi cantilenando, chiamò il mio nome: «Mia!» non risposi. «Hei, Mia! Hai finito col bagno?» non mi girai nemmeno, annuii soltanto: ero stanca. «Ma, sbaglio o hai ancora i capelli bagnati?» una folata di vento gelido fece scostare i capelli blu di Shade. «Tra poco li andrò ad asciugare, tu vai pure a letto.» risposi chiudendo le ante.
«Ah, sto riscaldando l'acqua per domani.» Annuii ancora del tutto disinteressata. Shade quasi si dispiacque, fece per lasciare la stanza ma poi si ricordò: «Ah! Miss Sophia è venuta questo pomeriggio mentre eri a lavoro: dice che vuole incontrarti.» da un volto del tutto disinteressato, il mio, divenne quasi impaurito. «Miss Sophia hai detto? Ti ha detto cosa voleva?» Shade fece un passo in avanti e disse solo: "buona notte, sorellina."
Mi sedetti un attimo sul letto: erano successe tante cose da quando ci eravamo trasferiti dalla California. A Easton le cose erano più semplici, ma dopo aver scoperto la verità su 'La Maledizione della Morte', fuggimmo a Londra. Nostra madre, Selene, non riusciva a vivere con il fardello di dover crescere un mosto. Così ci lasciò. Nostro padre disperato, morì dopo due anni lasciandoci nelle mani del cugino Boris.
Mi risvegliai dai miei pensieri e ricordandomi di avere i capelli bagnati, corsi fino al bagno e senza indugiare asciugai i miei lunghi capelli neri, infilai la camicia da notte e mentre li pettinavo, mi guardai allo specchio: i miei occhi di ghiaccio facevano paura anche a me; ma concentrandomi bene su quei diamanti, questi a poco a poco divennero rossi. Un rosso carminio, acceso color del sangue. Scattai indietro e sbattendo più volte le palpebre, mi accorsi che i miei occhi erano tornati normali. Pettinai i capelli un po' scossa, pensando che ciò che avevo visto era solo un illusione dettata dalla stanchezza. Entrai nella mia stanza color rosa antico e intrecciando i capelli in una treccia, m'infilai tra le coperte. Ero preoccupata e quando Morfeo m'accolse tra le sue braccia sognai:

Una donna – o meglio, una ragazza – cantava rivolgendosi al tramonto, mentre la natura intorno a lei, colorata d’oro, sembrava accarezzarla.Era giovane, lei: capelli rossi sciolti alla leggera brezza autunnale del tramonto. Teneva gli occhi chiusi e le mani incrociate al petto, come se quel canto remoto fosse una preghiera, aveva una voce cristallina spezzata a volte dai nodi alla gola: piangeva. Era un canto antico, molto remoto, arrivato fin'ora grazie al tempo, che innamoratosi delle parole decise di accompagnarle nei secoli.
Mi avvicinai a lei per udirne meglio le parole:

"Questo canto volerà, fino a te: unica fonte di speranza.
Tutto quello che rappresenta un istante di una vita è racchiuso in questo canto.
Ascolto ancora il vento, nella speranza che porti la tua voce. Manterrai la promessa?
Verrai a prendermi, cavaliere nero? Il mio cuore ti aspetta.
Salvami da questa era di odio e corruzione, portami via."

«Manterrà la promessa, vedrai.» La ragazza si voltò verso di me, quasi come spaventata. Ero certa di stata percepita dal'inizio eppure non capivo il perché di quella espressione sorpresa. Poi notai gli occhi della rossa: carmini come quelli nello specchio. Mi sfiorai le labbra con le dita e la rossa sorridendo rispose: «Lo spero.»
«Piuttosto, come vi chiamate?» incalzai. La giovane sobbalzò un secondo e poi con grazia si rivolse al sole: «Che importanza ha un nome, per definire una persona? Come disse un noto drammaturgo in una sua famosa opera: "Cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo col nome di rosa, anche se con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo".» controbattendo, al mio turno: «In un modo dovrò pur chiamarvi.» mi stupii del fatto che la ragazza avesse citato Shakespeare con una tale grazia da sembrare quasi un'attrice. «Chiamatemi Nessuno, o Nulla.» sorrise.
«Invece vi chiamerò Redy, che è 'red' in inglese, che a sue volta è il colore dei vostri capelli.» arrossì un secondo è annuì: «E io invece come posso chiamarvi, mia cordiale fanciulla?» incalzò. 
Sorrisi in modo sghembo, sapendo già con quale nome appellarmi: «Chiamatemi 'Chaos'» Redy sbiancò di colpo e il sogno finì con le mie urla.

Shade entrò in stanza allarmato: «Chaos!»
Silenzio.
Shade si tappò la bocca, capendo di aver detto una parola tabù e guardando Mia con preoccupazione, non si rilassò fino a quando dalla mia bocca non uscirono tre semplici parole: "va tutto bene"
Assolutamente falso.

Il capitolo (rieditato) dedicato - come del testo l'intera fanfiction- è dedicato alla mia Hinode.
E siccome sono una persona spregevole, piuttosto che postare nuovi capitoli, modifico la grafica. 
Ho deciso di aggiornare le mie sorie in ordine di pubblicazione: attendete, dunque.
   
 
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