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Autore: Baguettes    06/01/2014    3 recensioni
ATTENZIONE: Ho scritto questa Fanfiction da mezzanotte in poi, quindi non so come sia uscita fuori sta schifezza! "autostima saltami addosso".
Dal testo:
Non è vero! Lui ti ama, me lo ha detto Lil..” Bandit mi guardò confusa, e subito si tappò la bocca con la mano. Non capivo se stesse scherzando o se fosse solo una stupida cazzata inventata sul momento. Non capivo Frank, tu mi odiavi.
“c-coma scusa? Sai che non è possibile, vero? Chi ti ha detto questa sciocchezza?
Bandit, io e lo zio Frank non siamo gay, ma solo migliori amici!”
“ vai a raccontarlo a qualcun altro, perché non ci crede nessuno qui!”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Hei, vi prego.. perdonatemi se ho pubblicato questa schifezza, ma dovevo farlo! 
insomma, fatemi sapere se almeno è valsa la pena scrivere fino all' una e quarantacinque! 
:'D 

P.S: Buongiornooooo! 


Menschen.



 

Happy new year Frankie, I love you. 






Mancavano poco più tre ore alla mezzanotte, io me ne stavo seduto alla poltrona, mentre guardavo Lynz preparare la cena e attendere tutti gli amici di famiglia.

Bandit giocava con le sue bambole, e ogni tanto si voltava a guardarmi per vedere se fossi ancora li seduto a fissare un punto non preciso fuori dalla finestra.

secondo me dovresti chiamarlo!” appena quella piccola vocina arrivò alle mie orecchie sobbalzai dalla poltrona e la guardai confuso.

Ero così concentrato sul tuo viso, ero così concentrato ad immaginarmi con te, che il mondo si stava allontanando sempre di più.

la mamma ha chiamato i nonni, e gli amici, credo che non manchi nessuno! Non capisco.”

sai, avevo subito intuito di chi stava parlando, avevo subito capito che si trattava di te, ma non avevo il coraggio di parlarne con lei, non avevo il coraggio di parlare di te, sentivo un nodo alla gola che cercava di togliermi il fiato.

dai papà, sai a cosa mi riferisco! Dovresti chiamare lo zio Frank!”

alcune volte avrei voluto strozzare quella piccola peste, perché ogni volta che parlava di te ti definiva come suo zio. Eri stato tu ad insegnarglielo, ricordi?

Un giorno eravate seduti sul divano, a guardarvi come due piccoli bambini, a giocare con le barbi.. continuavo a chiedermi se quel gioco divertisse anche te, perché ogni volta eri così felice di giocare con Bandit! Eri buffo cazzo, però tenero, meraviglioso potrei aggiungere.

Ma tornando a noi.. le dissi “non chiamarmi Frank, io sono lo zio Frank, ma solo per te, okay? Sarà il nostro segreto!” avevi detto sorridendole dolcemente.

Sai, lei da quel giorno non ha fatto altro che chiamarti in quel modo, e poi, quando ci siamo divisi, lei evitava sempre di aggiungere la parola zio al tuo nome.

Non so perché ma Bandit dopo di me, fu l'unica a soffrire per la tua mancanza, e devo dire che un po ero geloso. Lei è la mia piccola, e certe volte ti preferiva a me.. e sai, credo che avesse anche una piccola cotta per te, ma non importa, sai come sono i bambini!

Comunque, sai cosa risposi a Bandit? “Lui mi odia piccola, mi odia..” avevo detto tra un affanno e l'altro.

Cazzo, non potevo crederci, avevo rovinato tutto, ti avevo perso, e forse per sempre.

Faceva male ricordare, pensare, che ti avessi perso per davvero, e che tutto il nostro legame era andato in fumo.

Faceva male pensare che tu mi odiassi quando invece eri stato l'unico ad amarmi follemente.

Eri stato l'unico ad essere sempre presente per me, ed io avevo rovinato tutto mettendo fine alla band, ai My chemical romance.

Per te era importante, ricordi? Era la tua band preferita, nonostante tu ci suonassi.

Avevo rovinato tutto, avevo rovinato il tuo piccolo cuoricino, dopo che tu avevi riparato il mio da troppe ferite rimaste aperte e sanguinanti.

Pensavo che dopo averti ucciso con le mie stesse mani e invece..

Non è vero! Lui ti ama, me lo ha detto Lil..” Bandit mi guardò confusa, e subito si tappò la bocca con la mano. Non capivo se stesse scherzando o se fosse solo una stupida cazzata inventata sul momento. Non capivo Frank, tu mi odiavi.

c-coma scusa? Sai che non è possibile, vero? Chi ti ha detto questa sciocchezza?

Bandit, io e lo zio Frank non siamo gay, ma solo migliori amici!”

vai a raccontarlo a qualcun altro, perché non ci crede nessuno qui!”

sai Frank, lo disse proprio con rabbia, e non l'avevo mai vista comportarsi in quel modo. Sembrava così adulta che stava iniziando a spaventarmi.

Non so come l'avesse capito, non so come l'avesse capito tua figlia Lily, e non so cosa si fossero dette quelle due pesti, ma di certo non avevano tutti i torti! Però sai, non potevo rovinare la mia reputazione, e sai che mi riferisco a Lynz, vero?

Non mi importava del giudizio degli altri, ma la paura di affrontare mia moglie era tanta, e forse puoi capirmi.

Comunque..

mi alzai frettoloso dalla poltrona e raggiunsi il giardino per fumare una sigaretta, sai stavo impazzendo, e avevo bisogno della mia nicotina. Sai, quando sono nervoso ho sempre bisogno di fumare, non posso farne a meno.

Ricordi tutte le serate passate insieme a fumarci una sigaretta e ridere come due ragazzini? Ecco, quei momenti mi assalirono proprio nel momento in cui il gelo iniziò a mangiarmi vivo.

Le lacrime iniziarono a rigare le mie guance, senza preoccuparsi del fatto che l'aria fredda sarebbe arrivata sul mio viso come un treno in corsa, e che mi avrebbe fatto tanto male.

Strinsi ancora più forte la sigaretta tra le dita, e ripensai ancora a te, ai tuoi occhi, alle tue labbra, al tuo corpo. Si, perché dal giorno dal quel prezioso giorno in cui le nostre labbra si unirono, non avevo mai dimenticato, o mai evitato di desiderarti.

Tu dicevi che andava bene così, che potevamo continuare ad amarci in segreto, senza mai avermi, quando invece io ti volevo, ti volevo nel vero senso della parola.

Volevo il tuo corpo Frank.

Non so perché dicesti così, non lo so, forse perché avevi paura? O forse per paura di perdermi ancora una volta?

Erano tante le domande, tantissime, una più brutta dell'altra, ma pur sempre domande che non avrebbero mai trovato una risposta.

papà!” ancora quella piccola vocina che mi perforava il cervello, mi stava uccidendo, sai?

Ero così imbarazzato che avrei tanto voluto nascondermi nel sacco della spazzatura.

non aver paura..” ti rendi conto Frank, mia figlia mi stava rassicurando, mia figlia.

I ruoli si stavano invertendo, perché in realtà lei era molto più matura di me.

Anche tu mi ripetevi sempre che avevo atteggiamenti da bambino, e che ti piaceva.. ti piaceva tanto. Per questo sono sempre stato così infantile, volevo far colpo su di te.

chiama, vedrai che lui ti risponderà!” ricordo solo che mi voltai, e la vidi li dietro di me, con un piccolo sorriso stampato sulle labbra a porgermi il cellulare che probabilmente avevo dimenticato sul comodino.

Sentivo gli occhi lucidi, e vietai a me stesso di piangere davanti a mia figlia, ma inutile dirti che lei vide le mie lacrime, le lacrime di un uomo distrutto, di suo papà, dell'uomo che lei riteneva forte, ma che in realtà era un fallito.

Stavo piangendo davanti a mia figlia, chi l'avrebbe mai detto?

Eppure si, lei si avvicinò e mi strinse forte fra il suo piccolo corpicino.

Dio, risultavo cento volte più grande di lei, ma riuscì comunque a stringermi forte per la vita e consolarmi, mentre con la sua piccola mano accarezzava la mia schiena.

Avrei dovuto abbracciarla io, e invece ero così debole che stava accadendo il contrario.

Eppure, eppure stavo bene fra quelle braccia minuscole.

no-non piangere papà, ti prego, mi fai sentire troppo grande se ti fai consolare da me in questo modo!”

lei sorrisi dolcemente e mi scrollai dall'abbraccio.. stavo piangendo per te, perché ti amavo, e non potevo averti.

hai ragione..” risposi semplicemente.

Aveva ragione Frank?

Presi il telefono tra le mani, e composi il tuo numero.. lo sapevo a memoria!

Tuuh.. tuuuh... tuuu-

pronto?” rimasi in silenzio, a guardare Bandit che gesticolava.. sai cosa diceva? Diceva :'invitalo qui!'.

sono .. emmh.. io Gerard..” ti ricordi quanto tremava la mia voce? Forse non riuscivi neppure a sentirmi.

G-erard?”

si..” avevo risposto timidamente abbassando lo sguardo su Bandit.

Avrei voluto dirti che ti amavo, ma sai cosa feci? Restai in silenzio, finché tu non iniziasti a parlare.

co-come stai?”

'ti amo Frank Iero, e senza di te sto tremendamente male!' ecco come stavo e cosa avrei voluto dirti..

bene..! tivadipassaredame?” lo dissi tutto d'un fiato mentre mia figlia stava ancora ridendo per il mio comportamento stupido.

come?”

mi manchi..” ecco cosa sussurrai prima di chiudere la chiamata e prendermi il viso tra le mani.

Avevo sbagliato, e non riuscivo a capire il perché di quella reazione.. ma, ma mi mancavi davvero, anzi,mi mancavi così tanto che il mio corpo non riusciva più a rispondere delle sue azioni.

Sai cosa fece Bandit? Entrò dentro casa delusa.. e sai io? Restai fuori a congelarmi come un povero disperato. Restai fuori solo per una ragione, una ragione ben precisa..

TE.

la cosa che mi deluse di più? Che tu non arrivasti.. e ancora non mi hai detto il perché, stronzo.

Comunque..

entrai dentro casa, perché tanto ormai gli ospiti, e i miei genitori erano arrivati, ormai la mezzanotte era alle porte, e il vecchio anno sarebbe sparito, lasciando spazio ad uno nuovo ancora più schifoso.

Passai tutta la serata a sorridere, mentre invece avrei solo voluto piangere dalla disperazione.

Mentre gli altri: Mikey, Lynz, Sarah, Donna, mio padre Donald continuavano a farmi stupide domande, non si accorgevano che volevo solo morire.

Continuavo a sentire la tua voce, nient'altro che te, che noi.

Le ore passarono Frank, passarono e il tuo pensiero non smetteva di abbandonarmi, finché..

Gerard Gerard Gerard!” dio, mi sembrava di sentire la tua voce ovunque, mi sembrava di essere pazzo.. e invece, invece Bandit scosse la testa e disse a voce bassa: “è lo zio Frank..”

sai, gli altri parlavano, e quindi erano troppo ubriachi per pensare a me.. così, mi alzai dalla sedia, e mi diressi verso il giardino.

Ricordi? Ero a maniche corte.

E ricordi? Non dissi una sola parola, e rimasi ad osservarti per una manciata di secondi, secondi preziosi per i miei occhi.

Eri bellissimo, e lo sei ancora.

ho pensato di passare, ma.. non ho avuto il tem-”

mi avvicinai a passi grandi verso di te, ricordi, i nostri occhi erano una cosa sola in quel momento.

Non sentivo neppure il gelo percorrermi la pelle.. sentivo solo i nostri cuori battere, sentivo solo la voglia matta di restare li immobile a guardarti.

zitto, mi sei mancato, da morire.” mi feci ancora più vicino, ricordi?

Ricordi, mancava un minuto alla mezzanotte, l'avevo visto dall'orologio dentro casa..

mancava un minuto.

E ricordi che in quell'arco di secondi non aspettai altro che trascorresse velocemente?

E ricordi che mentre tutti gli altri urlavano di pazza gioia senza accorgersi della mia assenza, io univo le mie labbra alle tue?

Ricordi il bacio? Ricordi come si muovevano felici le nostre lingue? Ricordi al loro danza sensuale?

Io non ricordo niente, avevo perso la ragione.. ma ricordo una cosa, la più bella di tutte.

Ci guardammo negli occhi, ed entrambi senza volerlo ci sussurrammo un dolce 'ti amo' a fior di fragola.

Ricordi?

Ricordi che ci baciammo finché i nostri respiri non si consumarono a vicenda?

E ricordi, ricordi che tu mi dissi auguri con un solo sguardo?

Lo so, le parole non servivano, le parole avrebbero rovinato il nostro momento, eravamo solo io e te, e nessun altro.

Ricordi?

Ti ricordi quando ci siamo amati in quel momento?

Lo ricordi anche adesso?, lo ricordi anche ora che stai leggendo questa lettera davanti a me e sorridi come un coglione?

Lo sapevo.

Beh, felice anno nuovo Frankie,

ora baciami, è schioccata la mezzanotte e le mie labbra hanno bisogno di te.

 

   
 
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