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Autore: TheSandPrincess    06/01/2014    4 recensioni
[La spada magica - Alla ricerca di Camelot ]
Garret era sempre stato convinto che, in qualche modo, il suo non vedere gli donasse la capacità di scorgere altre cose, cose nascoste – come le emozioni che si celavano dietro ad ogni parola, ogni suono, ogni gesto – che alla gente comune sfuggivano, come sabbia fra le dita.
[Garrett/Kayley ♥]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blind


 



 

I found my way through the darkness,
guided by a beating heart.

 



 

Quando non puoi più vedere il mondo, cominci ad ascoltarlo, a sentirlo, a percepirlo.
Garret questo lo sapeva. Era quello che era successo a lui, quello che gli aveva permesso di costruirsi una nuova vita nella foresta – sempre che quei giorni tutti insapori, tutti grigi allo stesso identico modo, potessero essere considerati vita – dopo che ogni speranza di guadagnarsene col sudore una a castello era svanita in un soffio, portata via dallo stesso colpo di mazza ferrata che aveva strappato Sir Lionel a questa terra.
Era sempre stato convinto che, in qualche modo, questo suo non vedere gli donasse la capacità di scorgere altre cose, cose nascoste – come le emozioni che si celavano dietro ad ogni parola, ogni suono, ogni gesto – che alla gente comune sfuggivano, come sabbia fra le dita.
Si era illuso di essere in qualche modo superiore a loro. Superiore, perché capace di restare in ascolto, senza stancarsi, senza perdere la concentrazione; superiore, perché capace di sentire ogni odore, ogni aroma, e di riconoscere attraverso di essi una persona, una pianta, un animale, anche a metri di distanza; superiore, perché capace di percepire ciò che lo circondava, capace di andare oltre le apparenze, che ormai per lui non avevano più alcun significato, capace di comprendere ciò che lo circondava, senza mai stancarsi di fare nuove scoperte.
Si era illuso di sapere mille e più cose rispetto alla gente senza volto, fatta di suoni e di odori e di spostamenti d’aria che popolava Camelot, tutta così ironicamente cieca, di fronte alle meraviglie nascoste nell’ombra.
Si era illuso, fino a quando non era arrivata Kayley, che gli aveva fatto capire, senza mezzi termini e senza incomprensioni, di essere più cieco di tutta quella gente messa insieme, più cieco di quanto avrebbe mai potuto immaginare.
Perché, sì, lui guardava il mondo con le orecchie, con il naso, con le dita, lui ascoltava, sentiva, percepiva, lui era capace di riconoscere gli animali dal loro odore, le persone dai loro passi, le foglie dalla loro forma, lui guardava il mondo senza avere occhi, ma lei faceva molto di più.
Perché Kayley, Kayley che veniva da lì, Kayley che era cieca, che era sorda, che non sentiva e non percepiva, Kayley che lui non aveva mai visto, ma il cui volto era il più bello che lui avesse mai conosciuto, Kayley dalle grandi speranze e dalla testardaggine insuperabile, guardava il mondo con il cuore.
Guardava il mondo con il cuore, riuscendo a vedere davvero oltre le cose, come lui per tanto tempo si era illuso di riuscire a fare, cercando un pretesto per sentirsi superiore, uno che riuscisse a scacciare quella sensazione di inadeguatezza che lo perseguitava da sempre, forse persino da prima che i suoi occhi smettessero di trasmettergli quei colori, quelle forme, quei gesti che gli erano ormai diventati tanto familiari da risultare quasi scontati.
E Kayley, che guardava il mondo con il cuore, l’aveva capito.
Aveva capito tutto, senza bisogno di spiegazioni, ed era riuscita a vedere oltre la sua scorza da eremita, oltre le sue risposte burbere, oltre quegli occhi inutili, che avevano da tempo smesso di svolgere la loro funzione. Aveva scorto dentro quel petto, ormai freddo perché da troppo non sentiva il calore di un qualsiasi contatto umano, un ragazzino sperduto, alla ricerca del proprio posto, e l’aveva aiutato a trovarlo.
Kayley, che guardava il mondo con il cuore, era riuscita ad amarlo, completamente, gratuitamente, incondizionatamente.
E aveva riportato la luce nelle tenebre che per troppo tempo gli avevano impedito di vedere.

 





[589 parole]














 

Yaw.

Tutta questa roba prende il via da una frase di Garrett che ha continuato a ronzarmi in testa dall'ultima volta che ho rivisto La Spada Magica, ossia «​Tu non capisci. A Camelot lei mi vedrebbe con i loro occhi. Né cavaliere, né uomo.»
Ora, io sono andata avanti per mesi con la voglia di scrivere qualcosa su questa frase, ma ovviamente avevo zero idee - che novità xD
Almeno fino a quando, non so come, mi è venuta in mente questa cosa del vedere con il cuore - che non so bene da dove sia uscita, perchè i miei pensieri spesso prendono la loro strada e non si fermano più fino a quando non inciampano su qualcosa di interessante - e mi sono fiondata al computer, per buttar giù quello che stava ormai delineandosi nella mia testolina bacata, prima che svanisse del tutto.
Ora, so che a prima vista la citazione di cui ho parlato prima non c'entra un granché, ma in realta questa flash vorrebbe spiegare perché Kayley a Camelot non vedrebbe Garrett con i loro occhi: semplicemente perchè lei non usa gli occhi per guardare il mondo, ma il cuore.
E dopo questa perla di saggezza, vado a gioire in solitudine perchè son finalmente riuscita a scrivere qualcosa su di loro, dopo una cosa tipo dieci anni passati a vedere e rivedere questo film :'D

-TheSandPrincess-

  
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