Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: AgelessIce    06/01/2014    1 recensioni
Perché quello… quello era un bambino strano.
Non avrei mai pensato che potesse arrivare così in alto, nonostante lo sperassi.
Perché gli volevo bene, ma dovevo essere oggettivo.
Se mai fosse riuscito a conquistare l’armatura, non avrebbe retto al primo scontro.
Isaac invece era una scommessa vinta.
Aveva un temperamento simile a quello di Milo.
Coraggioso ed ostinato. Energico e giusto.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aquarius Camus, Cygnus Hyoga, Kraken Isaac, Scorpion Milo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bucaneve

-Hyoga POV-
Essere cavalieri non è semplice.
Non lo è mai stato, e dubito fortemente che mai lo diventerà.
Lo sappiamo tutti, e lo abbiamo accettato da tempo.
Abbiamo rinunciato all'infanzia. Siamo stati costretti dagli eventi a farlo.

Ma va bene. 
Quano ho cominciato gli allenamenti, la mia infanzia era già sepolta sotto metri di acqua e ghiaccio.
Era già stata divorata dal mostro di metallo.

Eppure... Eppure c'erano ancora quei rari momenti in cui non eri più un aspirante cavaliere. Quei momenti in cui eri ancora un semplice bambino.
E allora tutto diventava improvvisamente facile.

"Davvero non hai mai festeggiato il Natale, Isaac?"

Erano i primi di dicembre, quando posi quella domanda a quello che era il mio migliore amico.
Ed era tardi. Talmente tanto che anche Camus era andato a letto da tempo.

"Davvero. Ma non è un problema."

Cercava di tenere su un'espressione adulta e rigorosa, come quella del maestro.

"Non servono feste come il Natale, a noi cavalieri."

A quella frase scoppia a ridere talmente forte che probabilmente svegliai anche Camus, che dormiva nell'altra stanza.
Ed il mio migliore amico sgranò gli occhi, affrettandosi poi a tapparmi la bocca con le mani.

"Sei impazzito? Se ci sente viene qui e ci ammazza!"

Strepitò, cercando di urlare a bassa voce.
Ed io sorrisi, contro la sua mano, spingendolo via per poter parlare.

"Ma noi non siamo ancora cavalieri. Ed il Natale serve a tutti."

Mi rannicchiai, tirandomi le gambe più vicine al petto che potevo, per mantenere il calore del mio corpo.

"La mamma lo amava. Faceva sempre l'albero più bello di tutta Mosca. E preparava i dolci migliori di sempre."

Cinguettai quasi, chiudendo gli occhi per rivivere quei momenti.
Poi fissai Isaac con aria speranzosa, mordendomi il labbro inferiore.

"Secondo te il maestro Camus ci lascerà festeggiare?"

Chiesi, e lui rise.

"Certo che no, Hyoga."

Sospirai, e mi decisi a mettermi a letto, godendo del calore delle pesanti coperte.

Ed Isaac probabilmente si sentì in colpa, perché io non ridevo spesso, non speravo.
E lui aveva appena distrutto la possibilità che lo facessi ancora.
Mi scompigliò i capelli, come farebbe un fratello maggiore, e mi sorrise con gentilezza.

"Magari mi sbaglio. Magari ci lascia festeggiare."

Mormorò, tornando al suo letto.

"Altrimenti possiamo sempre farlo di nascosto."

Propose allegro, prima di addormentarsi.

Passammo i 20 giorni seguenti a cercare di organizzare qualcosa, rinunciando al consenso dell'acquario al suo primo categorico no.

La moglie del locandiere ci regalava qualcosa ogni volta che scendevamo al villaggio, raccomandandoci di non farci scopri.
Talvolta ci riempiva di decorazioni, altre di dolcetti. 
E dovetti faticare parecchio, per nascondere tutto. E per tenere Isaac lontano dai dolci secchi.

Ci allenavamo duramente, in quel periodo. Forse addirittura più del solito.
Ci stancavamo talmente tanto che a sera crollavamo subito, a volte saltando anche la cena.
E non avevo nemmeno gli incubi. Non sognavo assolutamente nulla.

E poi venne la vigilia, e Camus sparì.
Letteralmente.
Ci svegliammo, e lui non c'era. Nè era fuori ad aspettarci.
E fu una giornata strana, quella.
Eravamo abituati all'assenza del maestro, che spesso doveva tornare in Grecia.
Ma ci avvisava sempre. Ci diceva esattamente quando sarebbe tornato, e si raccomandava di non interrompere gli allenamenti.
Ed in più, non partiva mai in pieno inverno. Isaac lo aveva confermato, quando glielo chiesi.
Faceva più freddo,  le tempeste erano ancora più cruente.
E noi eravamo ancora piccoli, e non si fidava a lasciarci con quel tempo.

E quella fu una giornata particolarmente gelida.
Il ghiaccio trasportato dal vento s'infrangeva contro le pareti di casa con più violenza del solito, producendo un rumore assordante e fastidioso.
Ricordo che quasi temetti che venissero giù le pareti.

"Gran bella vigilia, eh, Hyoga?"

Rideva, Isaac, divertito da quella situazione.
Lui si allenava da più tempo di me, aveva già visto tempeste come quella.
Io, invece, ero spaventato.
C'era un tempo come quello, quando la nave è affondata.
E certamente l'assenza di Camus non aiutava.

Tornò a casa solo a tarda sera.
Trascinandosi dietro un albero come se nulla fosse. 
Lo piazzò al centro del salone, ordinandoci di fare qualcosa per renderlo meno spento.

Lo sapeva, lui, che quella donna ci aveva dato delle decorazioni.
Sapeva sempre ogni cosa, in realtà, ed io non credo capirò mai come facesse.

Non mi sgridò nemmeno per le lacrime, quella volta.
Perché io piangevo, quando è arrivato. Ma lui ha fatto finta di non notarlo.

Mi asciugai presto il viso, correndo con Isaac  a prendere dolcetti e decori.
Camus ci aiutò persino a decorare l'albero, sollevandoci per permetterci di raggiungere i rami a cui non arrivavamo da soli.
Ci tenne svegli fino a mezzanotte, ordinandoci di sistemare il casino che avevamo combinato, ignorando bellamente le preteste di Isaac, che lo accusava di essere stato nostro complice.
Ed alla fine tirò fuori dalle tasche due piccoli pacchetti, porgendoceli con l'accenno di un sorriso.

Isaac fu il primo ad aprirlo.
Conteneva degli scaldamuscoli blu, simili ai suoi, ed una copia tascabile del suo libro preferito.
Ed il mio migliore amico lo guardò con stupore, prima di stringerlo in un abbraccio veloce che lasciò l'acquario di sasso.

"Apri il tuo, andiamo!"
Mi incitò poi, gli occhi che ancora gli brillavano.

Scartai quel regalo con una lentezza ed un'attenzione straordinaria, di quelle che si riservano agli oggetti sacri, sotto lo sguardo curioso del mio compagno.

Degli scaldamuscoli di una strana tonalità di arancione, di un tessuto caldo e morbido, avvolti attorno ad una di quelle sfere con la neve finta.
Dentro, un bucaneve di cristallo. O ghiaccio.

"Grazie, maestro."
Mormorai, senza staccare gli occhi da quell'oggetto.

"Buon Natale, Hyoga."
 

Ook, si, lo so che sono tanto tanto in ritardo. Ma non ho avuto proprio tempo per aggiornare prima!
Volevo fare per Natale anch'io, quindi è una cosina semplice e senza pretese. E si, lo so che oggi è 6, ma questo è un dettaglio irrilevante.
Il Natale è sempre dentro di noi (?)

Buone feste passate (?) e buon anno a tutti! :D

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: AgelessIce