Serie TV > NCIS
Ricorda la storia  |      
Autore: Raven Callen    06/01/2014    2 recensioni
. Non c’è nessuno che ascolti le sue battute depravate e sessiste e poi gli urli contro arrossendo per l’imbarazzo.
(certo, potrebbe sfogarsi su McGee, ma non è la stessa cosa, dannazione, non lo è per niente.)
Prima qualcuno c’era. Ora però non c’è più.
***
Mia prima OS nel fandom di NCIS. E come tema non è neppure dei più felici. Cominciamo bene...
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Piccolo Missing Moment dell’episodio 3x01.
Perché sono fermamente convinta che Tony abbia salutato Kate degnamente e che abbia sofferto molto per la sua dipartita.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Io e te ne abbiam vista qualcuna…
Vissuta qualcuna…
Ed abbiamo capito per bene il termine “insieme”.
 
 

Tony DiNozzo se ne sta seduto alla sua scrivania, stranamente silenzioso.
Basta vedere il suo sguardo fisso sulla postazione accanto alla sua – vuota, maledettamente vuota – per capirne il motivo.
Senza Kate non c’è molto da dire, non c’è motivo per chiacchierare. Non c’è nessuno che ascolti le sue battute depravate e sessiste e poi gli urli contro arrossendo per l’imbarazzo.
(certo, potrebbe sfogarsi su McGee, ma non è la stessa cosa, dannazione, non lo è per niente.)
Prima qualcuno c’era. Ora però non c’è più.
Kate non c’è più.
 
 
*[“Kate era… una specie di puritana…”]
 


 
Mentre il sole alle spalle pian piano va giù…
E quel sole vorresti non essere tu…
 

Ormai è buio pesto, ma non importa.
Le regole di Gibbs sono chiare: non si lascia la postazione finché il caso non è risolto.
Quando il caso è chiuso, come dice la regola n.11, tutti a casa.
Non gli era mai successo ma in quel momento tornare a casa - casa dolce casa…- non avrebbe fatto alcuna differenza.
Lei non sarebbe tornata, il giorno successivo, le occhiaie del sonno finalmente sparite e il sorriso ampio, pronta a battibeccare con lui come al solito.
Kate non sarebbe tornata, mai più.
 
 
E così hai ripreso a fumare, a darti da fare.
È andata come doveva, come poteva…
 
 
 
- Da quando fumi, Tony? – chiede McGee, povero illuso, cercando di far breccia tra i tuoi pensieri.
 
“È inquietante vedere Tony DiNozzo così pensieroso” è questo ciò che Timothy pensa, lui lo sa, è fin troppo facile capirlo.
Tra le labbra Tony tiene una sigaretta – spenta. Gibbs lo ucciderebbe se sporcasse la scrivania con la cenere o, peggio, facesse scattare per errore l’allarme antincendio dell’ufficio. – che accenderà una volta fuori.
Non ha mai sentito il bisogno di fumare, ma ora si. Tutto, pur di non pensare. L’unica cosa su cui deve concentrarsi è il caso da risolvere. Sta lavorando a quel caso come se ne andasse di mezzo la sua stessa vita. Vuole trovare quel bastardo che ha sparato a Kate.
Perché se lei non c’è più, quel maledetto deve pagarla cara.
 
- Pensa ai fatti tuoi, pivello. - Tony si alza e si avvia verso l’ascensore. – Se te lo chiedono, sono da Ducky. -
 
Tony sa che Gibbs non lascerà Ari in vita e ne è contento. Dopotutto se l’è cercata.
Non avrebbe mai dovuto uccidere Kate.
 
**[“Anche io voglio quel bastardo morto..”]
 










 
L’amore conta! L’amore conta!
Conosci un altro modo per fregar la morte?
[…]
L’amore conta! L’amore conta!
E conta gli anni a chi non è mai stato pronto…
 
 
 
- Ehi, Kate. -  
La saluta, come se fosse tutto ok.
Lei è stesa lì, il telo bianco che la copre fino alle spalle.
Tony ridacchia, pensando a tutte le volte che Kate era arrossita per dei suoi commenti fuori luogo, o per aver semplicemente “allungato” troppo lo sguardo.
Adesso potrebbe sfilarle via quel telo bianco senza ricevere indietro neanche una protesta, nemmeno una qualsiasi reazione.
La consapevolezza di quel pensiero arriva inspiegabilmente acuto e graffiante, come le gambe dello sgabello che strisciano sul pavimento e si fermano accanto al corpo immobile dell’agente Todd.
 
- Sei una sciocca. Dovevi proprio farti colpire? E pensare che sei sempre stata una persona attenta..- la rimprovera blandamente, scuotendo il capo.
Kate non risponde, rimane immobile e silenziosa. E fredda.
Se non fosse per il foro di proiettile e la pelle decisamente troppo pallida, senza traccia di colore, potrebbe quasi sembrare che sia ancora viva, che dorma solamente.
Come se potesse riaprire gli occhi da un momento all’altro – magari per poi urlare scandalizzata di trovarlo lì per poi tirargli addosso anche qualcosa. – e sconfiggere la morte.
Solo per un istante, Tony si illude.
Quando le sue speranze sciocce e disperate si infrangono inevitabilmente con la realtà dei fatti, il dolore non è mai stato così forte.
E dire che lui dovrebbe essere abituato a soffrire, dopo gli anni passati al fianco di Gibbs.
Non è mai esistito un addestramento in grado di prepararlo a questo.
 
 
Nessuno dice mai che sia facile…
E forse qualche dio non ha finito con noi…
 
 
- Hai sconvolto tutti, sai? Abby non ti perdonerà mai per essertene andata. - 
L’agente DiNozzo ride, in quel suo modo fastidioso che però non fa altro che danneggiare ancora di più il suo ferreo autocontrollo.
La sua è la risata di qualcuno che sta cercando di non far vedere la propria sofferenza.
- Quel pivello di McGee non ha neanche il coraggio di venirti a trovare. Che razza di codardo.-
Ride ancora, perché lui non è capace di mostrarsi afflitto, proprio non ci riesce. Non vuole.
Renderebbe tutto più reale, più vero, e Tony questo non può sopportarlo.
Kate gli darebbe del bambino, dell’infantile, ma ora lei non può capire. O forse è l’unica a capirlo sul serio.
 
Dalla porta della sala autopsie Gibbs osserva il suo agente più fidato, mentre Ducky gli batte una mano sulla spalla.
Non vogliono disturbarlo, sarebbe come profanare qualcosa di troppo intimo e sacro: Il dottor Mallard, che è abituato a parlare con i cadaveri, ne sa qualcosa.
I due uomini indietreggiano un poco, per lasciarlo solo.
Si sentono come se avessero perso una figlia, oltre che ad un membro della squadra.
Un’amica, una sorella, uno dei migliori agenti che l’NCIS avesse mai potuto vantare nei propri ranghi.
Fa male. Nessuno dei tre lo ammetterà mai ad anima viva, ma fa male.
 
 
Grazie per il tempo pieno.
 
 
Tony DiNozzo, agente speciale NCIS, pensa che ne ha passate davvero tante.
Mentre stringe delicatamente la mano di Kate – perché, no, non è più l’agente speciale Todd. Da morta è solo Kate. – e si chiede, per la prima volta dopo tempo, se esiste una qualche sorta di entità ultraterrena a governare le sorti degli uomini.
Se c’è, e di questo non è sicuro, deve essere una divinità che il senso della giustizia non sa nemmeno cosa sia.
Perché Kate non meritava di morire: non se lo meritava, non è giusto.
Tony potrebbe piangere ma non lo fa. Lui non è come Abby, né come quel pivello di McGee.
Lui assomiglia più a Gibbs e Gibbs non piange quasi mai.
 
 
Grazie per la “te” più vera.
 
 
- Addio Kate. -
DiNozzo si concede un ultimo saluto, si esibisce in un sorriso tutto nuovo: un po’ affettuoso, un po’ triste, un po’ addolorato.
Più vero e amaro che mai, senza la minima traccia di malizia o ironia.
Perché è giusto che, se non può regalare a Caitlin Todd le sue lacrime, almeno può donargli quel sorriso speciale. Solo per lei.
Dopo tutte le avventure passate insieme, questo glielo deve.
 
Grazie per i denti stretti.
I difetti.
Per le botte d’allegria.
Per la nostra fantasia.
 
Tony ha visto Kate arrabbiata, incazzata, triste, sconvolta.
Preoccupata per lui, anche. Divertita, imbarazzata.
L’ha vista nei panni di una donna saggia e matura, in quelli di una ragazzina alle prime armi.
È stata una pivella, una complice, una maestrina, un’amica.
Una sorella.
Conosceva ogni suo difetto e lui conosceva quelli di lei, insieme alle debolezze e le paure.
L’ha vista crescere come persona e diventare un’agente davvero in gamba.
Non erano semplici colleghi, più che amici, quasi fratelli, ma mai amanti.
Erano Tony e Kate.
Anzi, no. Erano Tony, Kate, Gibbs e McGee. Senza dimenticare Abby e Ducky.
Erano una famiglia, un po’ strana forse, ma unita.
E non è mai facile accettare la morte di un componente della famiglia.
 
L’amore conta!
L’amore conta!
 
Tony si china, bacia Kate sulla guancia – ironicamente, non è mai riuscito ad avvicinarsi così tanto a lei come in quel momento – e le accarezza i capelli.
Lascia che quel momento di commiato tremi nell’aria ancora per un po’, poi si alza.
Gibbs e Ducky se ne sono andati da poco, non visti e non sentiti.
 
Mentre le porte si chiudono alle spalle dell’agente DiNozzo, una parte di lui – quella sensibile, quella più umana che ha, quella che ha versato un’unica lacrima, ora visibile sullo zigomo del cadavere di Caitlin Todd. – definitivamente muore.
 
L’amore conta…
...
..
.
 
 
 




 
 
 
 
 

Angolo del Corvo:
 
Ehi, salve.
Questa è la mia prima escursione in codesto fandom, come autrice.
Vado pazza per NCIS e non mi è mai andata giù la morte di Kate. Lei e Ziva sarebbero state delle buone amiche, secondo me.
E’ tardi, domani ricomincia la scuola e io non ho manco finito tutti i compiti delle vacanze invernali. (ma si potrà dare dei compiti per sole due misere settimane di vacanza? Qualcuno dovrebbe dire ai professori che il tempo libero dovrebbe rimanere, per definizione, tale per lasciarci fare ciò che ci piace. Non per studiare Filosofia! E che diamine!)
Quindi sono in vena di depressioni.
E perciò ho deciso di pubblicare questa shot scritta tempo fa, in lacrime, dopo aver assistito alla morte di Kate e aver inzuppato la mia pizza. Una serataccia da dimenticare.
Ma lasciamo perdere.
La canzone è “L’amore conta” di Ligabue.
Qui non è inteso tanto come un riferimento a Tony e Kate in senso romantico. Semplicemente le parole della canzone vanno a rivangare con sadica precisione tutta la vicenda, quindi vanno lette come un pezzo ulteriore della storia e non come una semplice colonna sonora. E’ puro masochismo.
 
Le frasi contrassegnate dagli asterischi (*) sono citazioni prese dall’episodio [3x01].
 
Beh, spero che la shot vi sia piaciuta.
Spero di sentire i vostri pareri nelle recensioni.
Bye
 

 
The Raven
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Raven Callen