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Autore: LoveEverlack    07/01/2014    2 recensioni
Corionalus Snow, sarà davvero l'infido presidente di cui ci hanno tanto parlato?
O la sua è una storia particolare, solcata da eventi tristi?
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Il mio nome è Corionalus Snow, il presidente Snow, la mia famiglia è morta, ho solo mia figlia, la proteggerò ad ogni costo, avrò vendetta sui distretti, soffriranno.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Presidente Snow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Corionalus Snow rimase seduto sulla panchina bianca con cui aveva condiviso migliaia di momenti felici con la moglie Titiana Lombart in Snow.
Ancora una volta si ritrovò a girarsi tra le mani quella rosa bianca e perfetta, la preferita di Titiana.
Sentì delle calde lacrime scendergli lungo il viso, aveva perso la sua amata, solo la figlia si era salvata da quella guerra distruttiva e terribile che aveva distrutto capitol.
Aveva solo 35 anni, perché doveva spegnersi così presto?
Quei distretti in lotta contro di loro, gli avevano fatto perdere tutto, ma Snow lo sapeva… l’avrebbe fatta pagare a tutti per quel loro atto, fosse stato il suo ultimo gesto.
Sentì una mano sfiorargli la spalla e alzando il volto dai petali rivide la sua dolce bambina, dai capelli mori e ricci come i suoi da giovane, mentre ora erano solo sporchi di cenere cadente: Bianchi.
-Andiamo a casa papà?- lui annuì stringendole la mano e alzandosi, guardò un ultima volta quel prato e quella distesa di cespugli di rose che avevano coltivato con tanta cura.
 
Snow guardò un altro politico cadere sotto di lui, le mani strette alla gola mentre tentava di riversare quell'acqua bevuta senza però riuscirci, Snow non avrebbe mai permesso che qualcuno si salvasse.
Nessuno distretto doveva vivere e se questo significava uccidere tutti coloro che erano dalla loro parte allora Snow non si sarebbe posto il problema.
Non gli importava più delle vite mietute, la sua era una vera e pura vendetta verso quelli che lo avevano ancora una volta fatto soffrire, crudele era un aggettivo troppo piccolo per descrivere quello che lui era intenzionato a fare.
Avrebbero sofferto tutti uno per uno, a partire da coloro che a Capitol avevano un cuore debole.
Sorrise ancora una volta nel vedere l’uomo cercare di chiamare soccorsi che però non sarebbero mai arrivati, tolto il telefono perdeva ogni speranza.
Si abbassò all'altezza dell’uomo scostandogli una ciocca di capelli dal volto, quest’ultimo lo supplicava di aiutarlo eppure a Snow non interessava.
-Aiuto?- prese la piccola fiala viola, quella che conteneva l’antidoto al fatale veleno di cui faceva uso contro i suoi nemici e su se stesso, peccato che solo lui potesse salvarsi.
Aprì la boccetta mostrando il freddo contenuto che colava senza sosta sul pavimento sotto gli occhi straniti dell’uomo, ancora in vita, ancora per poco.
-Tu… pagherai- spirò queste ultime parole prima di chiudere definitivamente gli occhi sconfitto.
Ancora una volta, Snow sorrise incurante.
-Non m’importa di morire, voglio solo vendetta-
 
Un'altra riunione a cui presero parte solo pochi di loro, solo pochi di cui Snow sapeva di potersi fidare, almeno finché non sarebbero più stati inutili.
Asturius ancora una volta propose di trovare una soluzione alla svelta per fermare la situazione che i dodici distretti creeranno senza una vera guida.
Snow ancora una volta alzò la mano perfettamente inguantata per nascondere del sangue che non era riuscito a togliere della sua ultima vittima.
-Propongo come sempre dei giochi, Panem et Circenses. Panem oggi, Panem domani, Panem per sempre- ancora una volta gli ospiti si guardarono per decidere una soluzione, ma sapevano di non poter controbattere o avrebbero subito la stessa fine degli altri.
Non avevano nessuna prova che le morti fossero causate da Snow, ma le voci giravano e tanto bastava a far preoccupare questi sulla loro vita.
-Bene, immagino abbiamo deciso. La riunione è sciolta- lentamente tutti si alzarono dirigendosi verso l’uscita, per ultimo Edilus fermato dalle guardie e portato in una stanza privata al cospetto di Snow.
-Edilus dimmi, stavi andando nel 13?- lui scosse la testa balbettando, tentando di convincere la serpe di Snow che si era sbagliato e non stava per fare nulla di tutto quello.
Snow gli porse un bicchiere, una bottiglia e un vero e proprio banchetto solo per la sua morte.
-Prego, scegli pure. Ora mi scuserai, ho un impegno- sentì l’uomo urlargli dietro.
-La pagherà- e lui sorrise ripetendo ancora quella stessa frase che diceva ad ogni sua vittima: Non m’importa di morire, voglio solo vendetta.
Andò nei suoi appartamenti, dove aveva fatto costruire una serra e fatto portare la sua panchina.
Tagliò una rosa, mandando un ologramma ad Alma Coin.
Suppongo l’accordo sia sistemato, voi non esistete.
E come si aspettava, la Coin non aveva ribattuto permettendogli così di sedersi sulla panchina e aspettare con una rosa in mano la sua piccola Quirina per l’incontro giornaliero.
Il mio nome è Corionalus Snow, il presidente Snow, la mia famiglia è morta, ho solo mia figlia, la proteggerò ad ogni costo, avrò vendetta sui distretti, soffriranno.
 
I primi giochi erano finalmente iniziati, guardò lo schermo insieme agli altri strateghi e vide le facce sconvolte degli abitanti mentre guardavano il video creato appositamente per loro.
[…]Questo è il modo in cui ricordiamo il nostro passato. Questo è il modo salvaguardiamo il nostro futuro.
  
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