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Autore: Shikichika    07/01/2014    1 recensioni
Rin è preoccupato per qualcosa e Nitori viene trascinato in un particolare inseguimento.
. Rin leggermente OOC X)
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Gou Matsuoka, Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka, Seijuro Mikoshiba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Questa è la mia pima fanfiction in assoluto. Nata da un prompt della notte bianca #3. Beh...spero vi piaccia! Vi ringrazio in anticipo per leggere questo esperimento xD Recensite mi raccomando, mi aiutereste a migliorare. Buona lettura :3




Ore 16:30. Nitori era come sempre alle prese con i suoi maledettissimi compiti di matematica. Semplicemente odiava quella materia, così complicata e fredda.
L’unica cosa era sperare che Rin arrivasse in suo aiuto come un angelo meraviglioso disceso dal cielo solo per lui. Purtroppo sapeva bene che questo non sarebbe successo, il suo senpai infatti sembrava essere abbastanza preoccupato (si, più preoccupato e innervosito del suo solito s’intende)per motivazioni a lui sconosciute, come sempre.
È una bella giornata di primavera, Nitori preferirebbe di gran lunga andare a fare una corsetta con Rin come è solito fare non appena ha del tempo libero. I tiepidi raggi di sole che passano dalla porta-finestra della loro stanza, invitano silenziosamente il kohai ad abbandonarsi ad un sonnellino pomeridiano. Un occhio accenna a chiudersi mentre guarda il paesaggio, ma viene immediatamente richiamato all’attenti. Di nuovo la palpebra vacilla e Nitori finalmente si abbandona e si sistema comodo con la testa sul braccio. Solo 5 minuti di sonno non faranno del male a nessun- SBAM!  La porta viene aperta con tutta le gentilezza che l’essere appena entrato possiede «Nitori! Svegliati prugna secca! Andiamo a caccia!».

 
*

Erano lì, seminascosti come “ brave spie” dietro un albero del parco centrale.
«Senpai si può sapere cos-»
«SHHH! Vuoi stare zitto?! Vuoi che ci scoprano subito??? Fai il bravo e metti questi»
Rin, ancora girato a cercare chissà cosa con lo sguardo,porse qualcosa a Nitori … baffi finti??? Sul serio???
«Stai scherzando vero?»
Giusto il momento di formulare la domanda che si trovò un Rin completo di baffi finti, occhiali da sole e cappello che lo guardava con aria interrogativa del tipo “ti pare che io stia scherzando?”.
Perciò, senza troppe domande, Nitori si appiccicò i baffi e tirò su cappuccio e colletto della felpa che indossava , nel tentativo di uno pseudo mascheramento … dio se era buffa la cosa, non avrebbe mai pensato che Rin potesse avere idee del genere. In quel momento, mentre lo vedeva scrutare l’orizzonte con quel camuffamento da cartone animato, gli sfuggì un sorriso divertito che nessuno avrebbe mai catturato.

 
*

Nel frattempo l’ adorabile Gou  camminava con serenità nel parco. Aveva finalmente accettato uno degli innumerevoli inviti ad uscire da parte del capitano della Samezuka.  Era da più di un mese che quel povero ragazzo la seguiva come un cagnolino disperato alla ricerca di attenzioni , non appena metteva piede nella loro scuola. Mikoshiba, nonostante l’assillamento continuo, non le dispiaceva per niente; gli sembrava un ragazzo divertente ma al tempo stesso anche responsabile e deciso. Quindi,alla milionesima richiesta di un appuntamento, Gou disse con tutta la naturalezza possibile un semplice «Si»accennando un piccolo sorriso che lasciò il suo interlocutore a dir poco sbalordito. Quante volte Mikoshiba aveva sognato quella sillaba che usciva dalle labbra della bellissima ragazza che aveva davanti e ora il suo sogno si era  avverato.
Così, mentre da un lato del parco camminava la Gou più serena che il mondo avesse mai visto, dall’ altra parte del parco c’era il Mikoshiba più agitato della storia.
*

Spostandosi da albero ad albero, da albero a cestino, da cestino a vecchietta (già,vanno bene anche quelle per nascondersi, anzi ancora meglio perché sono mobili); Rin e Nitori continuavano con il loro inseguimento alla sorella del primo. Era da una buona mezz’ora che inseguivano il loro obiettivo e nonostante l’infinita pazienza di Nitori la curiosità era ormai al limite.
«Senpai? Stiamo seguendo tua sorella per..?».
« Mia sorella è una testa calda, nonostante le abbia fatto raccomandazioni su raccomandazioni sono sicuro che deve incontrarsi con Mikoshiba. Me lo sento!».
Nitori non osò chiedere come faceva Rin a sentirselo poiché prevedeva una risposta del tipo «Ma con i miei sensi da ragno of course!» … tanto la situazione non poteva essere più ridicola!
«ECCOLI!» Rin per poco non gridò e Nitori si rimise a prestare attenzione a ciò che succedeva.
Davanti alla fontana centrale del parco, Gou e Mikoshiba si stavano salutando timidamente.
 Chiunque si sarebbe subito accorto dell’ evidente agitazione del capitano. Mikoshiba infatti continuava a gesticolare e passarsi la mano tra i capelli … se Nitori non sbagliava vedeva pure … del rossore di imbarazzo sul viso? Il capitano dava veramente un  impressione di impacciata tenerezza. Nitori li vedeva bene insieme.
«Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo!».
Rin da dietro l’albero era praticamente diventato tutt’uno con il colore violaceo dei suoi capelli e in volto aveva dipinta l’espressione più inquietante che si potesse immaginare.
«Ehm..senpai? Perché non la lasci uscire con il capitano? Sembrano così ten-».
Lo sguardo raggelante e assassino che il sempai gli dedicò, invitò Nitori ad optare per un sano silenzio ed una sportina di affari propri.

 
*

Gou e Mikoshiba  avevano preso a camminare da un po’ di tempo, parlando del più e del meno, e concedendosi qualche risatina (cosa che faceva letteralmente sciogliere il capitano al punto di doverlo raccogliere con un cucchiaino). Dal parco erano arrivati nella strada dei container che giacevano lì da anni come a incorniciare il lato sinistro della strada. Per quanto potessero sembrare orrendi e decisamente fuori luogo, quei container colorati uniti alla luce dell’inizio del tramonto di quella splendida giornata, risultavano inaspettatamente come un pezzo d’arte per alcuni.
 «Lo vedi Nitori? Vedi perché li stiamo seguendo?? Sapevo che il capitano non era altro che un pervertito! L’ha portata in questo postaccio, ci mette meno di un minuto per sbatterla contro un container e fare ciò che vuole! Vuole solo approfittarsi di mia sorella!»
«Ma ..veramente a me il capitano sembra una brava persona.. non penso che farebbe mai queste cose, e poi è tutto così romantico con il tramonto..»
«ROMANTICO? Nitori stai scherzando spero! Vorresti essere baciato in un posto del genere???».
Troppo tardi per dare una risposta. Alla parola “baciato”il cervello di Nitori era già partito per il regno della fantasia … veniva spinto con la schiena a ridosso di un container mentre Rin lo teneva prigioniero di uno sguardo così intenso da togliere il fiato. Con il dorso della mano gli carezzava il viso, utilizzando una dolcezza che pareva non appartenere neanche allo stesso Rin tormentato che vedeva spesso entrare la sera nella loro stanza. Ogni volta vederlo in quello stato gli spezzava il cuore e tutto ciò che desiderava era l’opportunità di fargli dimenticare le sue sofferenze, anche solo per poco. La distanza tra i loro visi andava assottigliandosi e finalmente..
«Nitori? Nitoriii? Mi stai ascoltando?!»
La visione orrenda del senpai con quei baffi finti che lo scuoteva  lo riportò alla realtà.
Appena si rigirarono a guardare dove si trovavano Gou e Mikoshiba, Rin rasentò l’isteria mentre torturava il braccio del kohai.
La sorella aveva la piccola mano intrecciata a quella del capitano, un intreccio dolce,  appena accennato, che offriva una possibilità di fuga che entrambi nemmeno considerarono.
*

Il tramonto era lì, in tutto il suo splendore, negli ultimi colori prima della sera. I pedinati erano giunti alla spiaggia, avevano tolto le scarpe e si erano diretti verso la riva.
L’acqua che accarezzava i piedi, calma. Il meraviglioso tramonto che scompariva nel mare. Le mani ancora intrecciate.
Accucciati dietro la ringhiera, che portava alla piccola spiaggia, gli inseguitori guardavano attentamente la scena.
Mentre Nitori guardava il tutto con occhi scintillanti (sul punto scattare una foto e incorniciarla); Rin osservava (con una poker face da far invidia ad Haru) studiava con attenzione cosa poteva vedere. Non si era ricordato  che qualche minuto dopo la strada dei container ci fosse la piccola spiaggia dove era solito rifugiarsi da bambino. Era da tempo immemore che non vedeva Gou così felice … la vedeva sorridere a Mikoshiba ed essere ricambiata dal capitano che oramai si era rilassato ma comunque ancora timido.
«Allora senpai … ti sembra ancora cattiva la cosa?»
Il sorrisetto di Nitori sembrava volergli rinfacciare i pregiudizi che aveva tenuto nei confronti di Mikoshiba fino a pochi minuti fa.
Lo sbuffo e il silenzio di Rin furono più che soddisfacenti come risposta.
 Del resto, chi tace…acconsente.
  
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