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Autore: Artemisia89    28/05/2008    5 recensioni
<< I sigari ti danno un sapore che non mi piace. >>
[ strappa la croce strappale la croce dalle labbra ]
Avrò paura in un solo caso.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiara

 

 

Dalle labbra

[Avrò paura in un solo caso]

 

 

 

 

 

<< I sigari ti danno un sapore che non mi piace. >>

[strappa la croce strappale la croce dalle labbra]

Ma lei, continuava a fumare. Il fumo saliva e la cenere cadeva precisa nel portasigari, nemmeno un gesto andava sprecato. E lei non faceva dondolare la gamba, non aveva eleganza da mettere in risalto, lei non diceva una parola.

Continuava a fumare.

<< Integra? >>

Lo sguardo gelido di lei continuò a fissare esattamente il nulla. Un nulla di bicchieri, di carte, di muri bianchi. Non aveva detto la parola giusta, non quella, non esattamente..

<< Mia padrona? >>

Qualcosa si indurì nell’anima, qualcosa si ammorbidì in fondo agli occhi. Un tocco leggero del sigaro contro il vetro, la cenere cadeva di nuovo.

[strappale la vita di dosso lei che è così bianca così la croce strappale la croce!]

<< Cosa? >>

<< Hai paura, padrona. >>

Il sorriso ironico che le stirò le labbra gettò un’ombra sottile sulla croce bianca che si inoltrava discreta tra le pieghe della sua camicia immacolata. Immacolata [come lei così pura come una vergine così difesa dalla croce] come un’icona.

<< Credi che abbia paura di una folla di sbandati, esaltati, disorganizzati non morti? Avrò paura in un solo caso. >>

[Strappale la croce dalle labbra adesso con le mani guantate di bianco per lei che è così immacolata]

Dalla sua posizione poteva vedere il fumo salire sopra la sua testa. Leggeva tutto quello che voleva sapere, nelle sue spirali. Si piegò su di lei, scostando con una mano i capelli [bianchi], con un’altra scendeva e scendeva e scendeva [come] e cadeva. Sfiorò la croce. Mise un dito nel filo d’oro che la tratteneva al suo collo. I bottoni cedevano sotto il suo tocco. La sentì sfaldarsi [luce] nel calore e nell’indignazione.

Poi la collana si ruppe.

 

Le prese i polsi e la spinse contro il muro, per una seconda volta. Il nodo della cravatta allentato, pendeva [avrò paura in un solo caso] come morto dai lati del suo collo. Si sentiva scoperta. E non perché la camicia era ormai totalmente aperta, non perché la biancheria candida minacciava di sparire entro qualche secondo, quanto perché le spalle aderivano prepotentemente al muro.

Integra non era mai stata con le spalle la muro, nemmeno davanti alla morte.

La croce bianca doveva essere caduta nelle pieghe del divano, Integra sentì la sua mancanza. Cercò di raggiungere il proprio collo, ma Alucard accompagnò i suoi movimenti. I suoi occhi arancioni la fissarono come allucinati.

[Avrò paura in un solo caso]

<< Dillo. >> non era che un sussurro roco. Non avrebbe potuto sentirlo che lei.

La teneva stretta a sé, per la vita. Un braccio intorno a lei, che era così sottile e così impossibile da spezzare. Sentiva le sue gambe cedere, i suoi occhi cercare un punto fuori dall’unica visuale possibile.

<< Dillo, Integra. >>

[In un solo caso]

Lo sguardo di lei tornò, all’improvviso, incredibilmente chiaro. Tolse le mani di lui dal proprio collo, fece crescere la distanza tra i loro corpi. Alzò il viso, lo guardò negli occhi. Non c’era più nessuna barriera da infrangere: la croce giaceva dimenticata.

<< Vieni. >>

 

 

Avrò paura in un solo caso.

Vieni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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