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Autore: RottenWorld    08/01/2014    0 recensioni
“Hai le mani calde” mi dice.
“Certo, sono un essere umano, non una sirenetta come te” rispondo, abbozzando un sorriso.
Haru sbuffa e abbassa di nuovo lo sguardo, ma l’angolino della sua bocca si piega verso l’alto.
Dio mio. Quanto mi piacerebbe vederlo sorridere più spesso.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Rin Matsuoka
Note: OOC | Avvertimenti: PWP
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“CALDA!”, gli grido.
“Fredda”, mi risponde con fin troppa calma.
“CALDA!”.
“Fredda”.
“Brutto idiota, vuoi farmi congelare? Gira quella cavolo di manopola!”, sbotto.
“Ma l’acqua fredda mi ricorda quella della piscina”.
“E chi se ne frega della tua stupida piscina!”.
“L’acqua fredda tonifica e fa bene alla pelle”, replica serio.
Rimango basito: a volte la sua convinzione mi lascia fin troppo perplesso. “La smetti di dire cavolate?!”.
Abbassa lo sguardo, senza rispondere. Lo vedo che si è offeso. Mi lascio sfuggire un grugnito di disapprovazione.
Ogni volta che decidiamo di fare la doccia insieme è sempre la stessa storia: se io voglio l’acqua ad una temperatura sopportabile da un essere umano, lui la vuole fredda polare.
Alla fine –come al solito- raggiungiamo un compromesso, facendo scorrere dell’acqua tiepida.
Finalmente chiudo gli occhi e riesco a rilassarmi un po’ e per una manciata di secondi riesco a liberarmi dai miei pensieri. Gli unici rumori che sento sono lo scroscio dell’acqua, il mio respiro e quello di Haruka.
Lui resta in silenzio, come sempre. Ma la sua presenza mi innervosisce e non riesco a capire perché.
Riapro gli occhi, soffermandomi ad osservare il suo viso sereno, il suo corpo atletico e le goccioline d’acqua che scivolano lentamente sulla sua pelle nuda e umida. Stento a crederlo anch’io, ma per la prima volta nella mia vita lo vedo senza il costume da bagno addosso mentre si lava.
Dannazione, sono un uomo, no? Come diavolo faccio a sentirmi così attratto da un altro ragazzo?
Eppure non riuscirò mai a dirlo ad alta voce: Haru, per me, è la cosa più bella che esista al mondo.
Istintivamente, porto una mano tra i suoi capelli blu petrolio, simili ad un mare in tempesta, e poi sul suo viso.
Sospira, aprendo gli occhi, così profondi che potrei perdermi dentro, scrutandomi con attenzione.
“Hai le mani calde” mi dice.
“Certo, sono un essere umano, non una sirenetta come te” rispondo, abbozzando un sorriso.
Haru sbuffa e abbassa di nuovo lo sguardo, ma l’angolino della sua bocca si piega verso l’alto.
Dio mio. Quanto mi piacerebbe vederlo sorridere più spesso.
Improvvisamente, sento tutto il calore del mio corpo scendermi in mezzo alle gambe.
“Merda” sussurro a denti stretti, certo di essere diventato completamente rosso in viso.
“Cosa… oh” dice Haru, vedendo con i suoi stessi occhi.
Ok. QUESTO è fin troppo imbarazzante.
“Vai… in camera da letto” gli ordino, perentorio.
“Eh? Ma…”.
Chiudo velocemente l’acqua, lo afferro per il polso e cerco di spingerlo fuori dalla doccia. “SANTO DIO, HARUKA, CI SEI O CI FAI? VAI IN CAMERA… ORA!”  gli urlo contro.
Mi fissa sorpreso, afferrando l’accappatoio e asciugandosi velocemente, poi esce dal bagno.
Merda. Non volevo essere così rude con lui. Ma diamine, credo di non resistere più.
Faccio un respiro profondo e cerco di calmarmi.
 
Haru mi aspetta disteso sul letto, a pancia in su. Mi siedo accanto a lui, cercando con tutte le mie forze di trattenermi ancora per un po’. Ma lui capisce alla perfezione: apre le gambe per farmi capire che è pronto, che lo vuole anche lui.
Cerco la posizione più comoda per distendermi sopra di lui, dopodiché lo penetro più lentamente possibile, sperando di non fargli troppo male.
Si lascia sfuggire un lieve mugolio, cosa che mi fa andare completamente fuori di testa.
Stringe le braccia attorno alla mia vita, mentre io cerco di abbassare il busto su di lui, dandogli un leggero morso sul petto.
Non è la nostra prima volta, ma il piacere che proviamo insieme, unendo i nostri corpi, è sempre indescrivibile.
Mi passa le mani tra i capelli, sospirando, mentre spingo dentro di lui via via con più forza.
Continuiamo a morderci, baciarci e ad accarezzarci, sincronizzando i nostri respiri.
“Rin…” sussurra il mio nome dopo un po’.
Dio, adoro quando lo pronuncia.
“Haru… zitto” lo rimprovero con dolcezza.
“Sto per…”
“Shhh” lo zittisco con un bacio “Anch’io…”.
Colto dal furore del momento, ormai certo di aver quasi raggiunto il picco del piacere, inizio a spingere più energicamente e chiudo gli occhi, finché non sento un forte STOMP provenire da sotto di me.
“Ma che diavolo…?” chiedo, riaprendo gli occhi, irritato dall’imprevisto: Haru ha la testa sollevata sopra la testiera del letto, e se la massaggia mentre gli occhi iniziano a diventargli lucidi.
“…Ahio” si lamenta con voce leggermente piagnucolosa.
Osservando la scena, capisco di avergli fatto sbattere la testa contro la testiera.
Rimango un attimo sbigottito, dopodiché una risata improvvisa e fragorosa inizia a salirmi su per la gola.
“Ehi” si lamenta, continuando a strofinarsi nel punto in cui si è fatto male.
“S-scusa” cerco di dire, senza riuscire a smettere di sghignazzare “Scusa, ma credo sia stata una scena bellissima… AHAHAHAH, DOVRESTI VEDERTI!”. È ufficiale: non riesco più a smettere di ridere.
Haru mi fissa, senza parole e probabilmente offeso, ma dopo un po’ si lascia scappare anche lui una risatina.
 
Finalmente ci accoccoliamo sotto le coperte, abbracciandoci.
“Rin…” sussurra.
“Mh?”
“Potresti evitare di dirlo a qualcuno?”.
Dischiudo le labbra in un ghigno. “Figurati se vado a raccontarlo in giro. Ma sappi che d’ora in avanti ti tormenterò per sempre con questa storia”.
“Ma se è stata colpa tua” protesta.
Ridacchio, troppo divertito ed innamorato di questo ragazzo.
Non siamo riusciti a concludere la nostra seratina, ma è comunque straordinariamente bello stare così vicino a lui, con quelli occhi grandi e profondi che mi rimproverano ed il suo respiro caldo sulla mia pelle.
Gli stampo un bacio sulla bocca, scompigliandogli i capelli.
“Dormi, va’. Domani finiremo ciò che abbiamo cominciato”.

SPAZIO AUTRICE : beh, ehm... che dire: non avevo la minima idea se pubblicarla o no. 
Questa one-shot è un esperimento per vedere se io sia in grado di scrivere qualcosa di un po'... diverso. Vi prego di non prenderla troppo seriamente, ma vi chiedo gentilmente di recensirmela, perché capisco di aver decisamente bisogno di suggerimenti.
Comunque, ringrazio il blog http://imagineyourotp.tumblr.com/ per avermi fornito gli spunti.
Alla prossima fan-fiction (non temete, sarà migliore di questa).
-RottenWorld
 
  
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