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Autore: Ellyna_Mel    28/05/2008    6 recensioni
Nonostante fuori facesse molto freddo, all'interno dell'istituto si stava bene. I riscaldamenti erano perfettamente funzionanti, nessuno dei bambini al suo interno si era mai lamentato...nessuno eccetto lui. Era questo il mistero che da alcuni mesi, o meglio da quando il piccolo Mello era arrivato in quel posto, assillava le menti dei diversi dottori che lo avevano visitato, compreso Roger, il direttore.
Genere: Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                    Freddo



Quel bambino era un vero mistero

Sia per i dottori
Che per Roger
E pure per i compagni...sempre per quelle poche volte che riuscivano a vederlo alle lezioni.


Era arrivato all'orfanotrofio da diversi mesi, ma aveva aperto bocca poche volte in quel lasso di tempo



Stava tutto il giorno nella sua stanza rannicchiato sotto le coperte
Le persiane chiuse e la luce perennemente spenta.




Indossava sempre vestiti scuri, che facevano a pugni con l'oro dei suoi capelli e l'azzurro dei suoi occhi




Nonostante fuori facesse molto freddo, all'interno dell'istituto si stava bene. I riscaldamenti erano perfettamente funzionanti, nessuno dei bambini al suo interno si era mai lamentato...nessuno eccetto lui.


Era questo il mistero che da alcuni mesi, o meglio da quando il piccolo Mello era arrivato in quel posto, assillava le menti dei diversi dottori che lo avevano visitato, compreso Roger, il direttore.


Era perfettamente in salute

La sua temperatura corporea era giusta...ne troppo alta, ne troppo bassa...

Gli unici suoi problemi erano il corpo molto esile e il fatto che la notte non dormiva usando la stessa scusa di sempre...



< Ho freddo...>

< Questo lo abbiamo capito piccolo ma...te stai benissimo...i riscaldamenti sono accesi e te sei dotto 2 coperte di lana...>

< Ma io sento freddo ugualmente >


Una volta finito il " colloquio" con, dottori, psicologi e altri tizi vari se ne tornava in camera sua sotto le coperte farfugliando perennemente le solite frasi a bassa voce


< ho freddo...ho freddo...>

Il suo compagno di stanza, un bambino dai capelli lisci ramati, tentava sempre di farlo parlare e capire cosa avesse.

Era perfettamente inutile.

Di notte si infilava sotto le coperte con lui stringendolo forte, e, come tutti gli altri, lui stesso constatava che la temperatura corporea era perfetta.







Un giorno accadde un fatto che lasciò spiazzati tutti.


Mello era uscito da poco dalla sua camera e si era diretto in giardino per raggiungere Matt che, in quel momento , stava giocando con gli altri bambini.


Il biondino passò sotto un albero carico di neve che, mentre lui camminava, cadde dai rami rischiando di seppellirlo.

Matt si buttò contro di lui per spostarlo, ma finì solo per cadergli addosso e, insieme a loro, pure la neve.



Riemersero entrambi e Matt iniziò a ridere, mentre Mello era ancora sotto il suo corpo...

Tremò come una foglia iniziando ad urlare, attirando l'attenzione di tutti gli altri bambini e, ovviamente anche quella di Roger.


Questi però non era solo.

Con lui si avvicinò anche un ragazzo sui 18 anni

Capelli neri scompigliati e occhi grandi del medesimo colore.

Lo guardava perplesso, ma allo stesso tempo tranquillo, come se fosse una cosa normale vedere un bambino agitarsi in quel modo...in effetti un bambino che si dimena è una cosa normale...dipende poi dalle situazioni...

Per questo lui era lì.

Era stato proprio Roger a chiamarlo di persona


< Hey...perchè piangi? > chiese il moretto strabuzzando gli occhi e infilandosi un pollicione in bocca.


Mello non rispose.

Continuò a piangere tremando, ancora sotto il corpo di Matt che, avendo paura di avergli fatto male durante la caduta, si allontanò di scatto.


Allora il ragazzo, che ancora non aveva avuto la risposta che si aspettava, si avvicinò a lui accarezzandolo sui capelli, ma, per tutta risposta, a quel contatto Mello si scostò di scatto guardandolo male.


< Allora?...ti sei fatto male?> gli prese le braccia per controllare se avesse ferite, ma non aveva nemmeno un graffio < uhm...quì va tutto bene direi...però continui a piangere...vediamo...che ne dici di venire un attimo dentro con me? Io mi chiamo L e te?>

< Si chiama Mello...>

< ...avrei preferito me lo dicesse lui, Roger>

< Scusa, ma te l'ho già detto prima...non parla molto...le uniche cose che dice è " Ho freddo " e ancora " Fa freddo" ...l'unico con cui qualche volta apre bocca è Matt, quel bambino con i capelli ramati...ma nemmeno lui è ancora riuscito a farsi spiegare il motivo del suo comportamento...>

< Capisco...>

< Ci abbiamo riflettuto...potrebbe essere anche un suo modo di attirare la nostra attenzione.>

< Sciocchezze...se volesse attirare l'attenzione si caccerebbe nei guai o si metterebbe a picchiare qualche coetaneo...almeno secondo me...>

Il giovane riprese a guardare il biondino, che nel frattempo si era alzato in piedi asciugandosi le lacrime, stringendosi forte e sfregandosi col le mani le braccia come per riscaldarsi.


Impossibile avesse così freddo nonostante fosse fuori sulla neve, indossava un maglione pesante e non era nemmeno bagnato, a differenza di Matt, che nel tentativo di coprirlo dalla caduta della neve, si era inzuppato del tutto bagnandosi.
Lui si che poteva dire di avere freddo, era congelato...




< Ascolta Mello...ti va un po di cioccolata calda? se hai così freddo quella ti aiuterà...avanti, vieni con me...>

Gli porse la mano accucciandosi di fronte a lui sorridendo leggermente e Mello, con grande stupore di tutti i presenti, seppur titubante, accettò di seguirlo.








Si diressero verso la stanza di Mello.

Quando entrarono, L la osservò incuriosito in ogni suo particolare, in ogni oggetto che era al suo interno, come se da quello avesse potuto ricavare qualche informazione riguado il piccolo.
Purtroppo per lui gli elementi da analizzare erano veramente pochi.


Un letto con 2 copertoni di lana

Vestiti neri sparsi per il guardaroba

Una scrivania con dei fogli e delle matite colorate

Un PC spento

Di pupazzi non ce n'erano.


Strana per essere la stanza di un bambino, a parte i fogli da disegno e le matite...


Il piccolo si sedette sul letto coprendosi con le coperte che lo sovrastavano e rannicchiandosi in posizione fetale su se stesso, riprendendo a strofinarsi il corpo con le mani, infilandosele sotto il maglione.
Muovendosi, nel togliere le mani da sotto la lana, sfiorò il muro bianco che stava accanto al letto. non appena sentì il contatto scansò la mano velocemente stringendosi ancora di più.

< Ho freddo...ho freddo...>


L osservò attentamente ogni suo gesto con puro interesse.

Era stranissimo quel comportamento, inquietante,
ma allo stesso tempo lo affascinava.

Ormai voleva arrivare in fondo e capire cosa spingesse mello a dire di aver freddo seppur fosse ovvio che non ne aveva.


Magari qualcosa legato al suo inconscio...



In quel caso il problema era ancora più serio dato che, se davvero fosse stato quello il vero motivo, avrebbe dovuto fare il possibile per far tornare a galla quello che l'inconscio del bimbo aveva teso a rimuovere...





Esattamente come accade nell' interpretazione dei sogni di Freud...

Come il vero significato di un sogno, stà nel contenuto latente che è stato trasformato dal lavoro del sogno in un contenuto manifesto...la stessa cosa accade per quello che sente Mello...

Molto probabilmente il freddo che sente il bambino è inesistente, ma pur sempre il risultato di qualcosa che lui stesso ha vissuto e che il suo inconscio, riconoscendolo come " esperienza negativa" ha rimosso dai suoi ricordi, trasformandolo in una normale sensazione di freddo...


< Scusa...?>

< Cosa vuoi...> rispose il bimbo senza voltarsi

< ...Ti scoccia se mi siedo accanto a te?...>

< Fa come vuoi>




Beh...almeno iniziava a dire qualche parola in più...

L si sedette accanto a lui osservandolo.


< Sai Mello...quando ero piccolo anche io vivevo quì...e anche a me piaceva rannicchiarmi su me stesso come stai facendo ora te...mi dava una sensazione di calore.
Ricorda molto la posizione del feto quando è ancora all'interno del ventre della madre...in quel momento si ha una sensazione di...> ci pensò su qualche secondo per trovare la parola giusta < ...si...di tranquillità...>


< ...io stò così perchpè ho freddo...e basta!>

< Già...ognuno ha i suoi motivi...>



In quel momento qualcuno bussò alla porta.

Fece il suo ingresso nella stanza un vecchio signore con i baffi che portava in mano un vassoio con una tazza di cioccolato fumante.

< Oh! Grazie mille Watari! Mello...è arrivata la tua cioccolata...> disse porgendogliela < Bevi, ti farà bene...magari il freddo ti passerà>

< ...Grazie...ma ne dubito>

< Uh?...e come mai Mello?>

< ...>


Il piccolo ci pensò un po su, osservando la tazza da cui fuoriusciva una nuvola di vapore

< Beh...il freddo che sento lo sento solo io...con questo non voglio dire che non esista ma...lo sento solo io e basta...ed è incurabile>

< Incurabile...? Perchè dici così?>

< Perchè lo hanno detto i dottori...e i dottori non mentono mai>

< ...Non mentono ma questo non vuol dire che non si possano sbagliare>

< può darsi...forse hai ragione ma il freddo non si cura. Ne con le coperte, ne con il fuoco e nemmeno se ti metti a piangere...il freddo non si cura>





Non riusciva a capire...cosa centrava il pianto con il freddo?

Quel bimbo era davvro un enigma ma...sarà che a L piaceva risolvere gli enigmi...quel caso lo stava prendendo parecchio...

Adesso ne era più che sicuro...era qualcosa legato al passato del bimbo...


< Ascolta Mello...>

< Dimmi...>

e lui avrebbe fatto il possibile per risvegliare il ricordo che era stato rimosso...


era l'unica soluzione...


< Ti andrebbe...di farmi qualche disegno?>







Continua...






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Ecco...la mia One Shot diventa FF a capitoli...stà venendo un po lunghina direi...più di quanto mi aspettassi! ^^

Spero vi piaccia!

Ah! Per chi ha già letto le mie sclerate riguardo questa ficci su MSN...tranquilli! Sul finale NO SPOILER! ^^

Recensite e fatemi sapere come vi sembra! ^^
Un kissone by Elly!





  
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