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Autore: Hylia93    08/01/2014    20 recensioni
Cosa succederebbe se Jace, Will, Jem e Alec si ritrovassero tutti a quattro a cena insieme?
Assolutamente nulla di buono. Mettiamoci, in più, che c'è chi ordina l'anatra...
Devo davvero dire altro?
Buona lettura!
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, James Carstairs, James Herondale, William Herondale
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Me ne stavo tranquilla a studiare, o per lo meno ci provavo, quando ho cominciato a cincischiare su Facebook con una mia amica malata come me di Shadowhunters. E niente, mi manda un disegno favoloso su Jace, Clary e un'anatra, e mi viene l'illuminazione. 
Il miglior modo per impiegare un'ora invece di fare il proprio dovere?
Passarla in compagnia di questi quattro, senza dubbio. 
PS: se volete insultarmi, oltre che farlo qui sotto, potete contattarmi sul profilo Facebook. O su Ask. O per piccione viaggiatore. Un bacio!

 



Shadowhunters "Le Origini" - L'Anatra


Jace, Will, Alec e Jem sono al ristorante cinese. 

Alec: Credo che prenderò l’anatra. 

Jem: In agrodolce?

Alec: Già. Voi due, potreste evitare di fare quelle facce schifate?

Jace e Will: No.

Jem: Avanti, non dovete mica accarezzarla. 

Jace: Ci mancherebbe. 

Will: Preferirei prendermi la Sifilide Demoniaca. 

Jem: Sono basito. Preferisci diventare un verme rivoltante piuttosto che sfiorare un innocuo animale?

Jace: Cos’è la Sifilide Demoniaca?

Alec: Il nome non promette nulla di buono. 

Jem: Vi prego, non chiedetegl…

Will: Ottima domanda, fratello!

Jace: Credo che in realtà tu sia un po’ più anziano di me. Senza offesa eh, te li porti benissimo. 

Will: Grazie Jace, lo apprezzo molto. Comunque! La Sifilide Demoniaca è una malattia molto grave e soprattutto esistente che si ottiene quando… 

Jem: Ti prego, Will. Così rovinerai la cena a tutti. 

Alec: Oh Dio… 

Jace: Ma io voglio saperlo! Avanti, Will, dimmelo all’orecchio. 

Alec: Chi ha avuto la brillante idea di farli incontrare?

Jem: Temo di essere stato io. Avete finito, voi due? E’ maleducazione dirsi le cose all’orecchio. 

Jace: …MA E’ DISGUSTOSO!

Will: Si, ma anche un sacco divertente. 

Jace: Alec, non sei curioso neppure un po’?

Alec: Nemmeno per sogno. 

Jace: Come sei noioso. Credo che farò qualche ricerca e troverò qualcuno affetto da quella malattia… 

Jem: Dice sul serio?

Alec: Temo di si. Jace, ti prego non farlo. 

Will: Ehi ho un’idea fantastica. 

Jem: … E’ la fine.  

Jace: Cosa cosa?

Will: Potremmo sperimentare la Sifilide Demoniaca sulle anatre. 

Jace: MA E’ GENIALE!

Alec: Jace, abbassa la voce, ci guardano tutti…

Jace: Mi guardano perché sono favoloso, non perché grido. 

Jem: Mi ricorda qualcuno…

Will: Stai per caso alludendo al sottoscritto?

Jem: …

Will: In tal caso ti ringrazio, ma sapevo già di mio di essere favoloso. 

Jace: D’altronde siamo parenti.

Will: Già. La selezione della specie…

Jace: Solo le caratteristiche migliori…

Will: Fisico mozzafiato e zigomi alti…

Jem: Un incredibile senso dell’umorismo…

Will: Vogliamo parlare del savoir faire?

Alec: Li fai smettere tu con le buone? Perché la mia opzione sarebbe ficcargli questa dannata anatra su per il…

Jem: Ok, ragazzi, direi che può bastare. Il concetto è chiaro. 

Jace: Quello mi pare ovvio: anche un cieco può vedere quanto siamo belli. 

Will: Non smetterei mai di discuterne, ma qui si stava parlando di anatre con la Sifilide Demoniaca o sbaglio?

Alec: Vorrei tanto che sbagliassi…

Jace: Sì Will, hai ragione. Seriamente, dovremmo provare. 

Jem: In tal caso dovreste toccare delle anatre, però. 

Will: …

Jace: … 

Will: Magari un’altra volta. 

Jace: Aha. 

Alec: Ma si può sapere perché tutti gli Herondale hanno una paura fottuta delle anatre?

Jem: Oh, no… Questo non dovevi proprio chiederglielo…

Jace: C’è davvero una spiegazione logica?

Will: MA CERTO! Grazie, Alec, per aver introdotto l’argomento. Tutto cominciò molti, moltissimi anni fa…

Jace: Quanti?

Will: Per favore, non rompere la magia del momento con inutili domande. 

Alec: Attento, se mette il broncio è la fine. 

Jem: Noto sempre più somiglianze…

Will: Se mi fate il piacere di fare silenzio, continuo a raccontare. 

Jace: Smettetela voi due, sempre a cincischiare. Fatelo parlare. 

Jem: …

Alec: … 

Will: Grazie. Stavo dicendo: molti, moltissimi anni fa viveva a Londra un bellissimo ragazzo…

Jace: E come si chiamava?

Will: Se mi fai parlare te lo dico. 

Jace: Ok, mi cucio la bocca. 

Alec: C’era bisogno di mimarlo?

Jace: Certo, rende di più. 

Will: DUNQUE, stavo dicendo. Molti, moltissimi anni fa viveva a Londra un bellissimo ragazzo di nome James Herondale…

Jem: Ma è il mio nome!

Will: L’hai comprato, per caso? Nessuno può chiamarsi come te? 

Jem: Hai ragione, scusa, continua. E’ che mi ero emozionato. 

Will: James Herondale era così bello che tutte le donne di Londra aspettavano la mattina per vederlo uscire di casa alle otto in punto, orario in cui era solito fare la sua passeggiata per Convet Garden. 

Jace: Ma anche le donne brutte?

Alec: Jace, ti prego… 

Will: No, ragazzi, stavolta la domanda è legittima. 

Jace: Grazie fratello, è che lui queste cose non le capisce, sai…

Alec: Chiudi il becco. 

Will: Si, Jace, anche le donne brutte purtroppo. 

Jace: Ah, ne so qualcosa di questa maledizione.

Will: Essere così belli da non riuscire a non farsi adorare è una vera sfortuna. Ma passiamo oltre. 

Jem: Sarebbe il caso. Se la fai lunga un altro po’ dovrò assentarmi per qualche minuto… 

Will: Dicevo… James Herondale, in una calda giornata d’agosto, si rimirò allo specchio prima di uscire di casa, estremamente soddisfatto del suo aspetto. I capelli neri… 

Jace: Biondi, meglio biondi. 

Will: Non puoi deciderlo tu, Jace. I capelli erano neri e neri rimangono. 

Jace: Bè, sarebbero stati più belli biondi. 

Will: I capelli neri gli ricadevano dolcemente sulla fronte e sulle tempie, mentre gli occhi azzurri brillavano come due gemme al sole. Messo un piede fuori dalla porta d’ingresso un piacevole calore lo riscaldò, facendogli pregustare la passeggiata nella frescura del parco ombreggiato dagli alberi. 

Alec: Va bè, io intanto mangio. 

Jem: Anch’io… 

Jace: SH!

Will: Un po’ di rispetto, ragazzi. James si diresse verso il parco con un miriade di ragazze alle calcagna, il bastone da passeggio che batteva un ritmo costante sul viale. Giunto al parco si guardò intorno, disinvolto, senza curarsi dei sospiri che ogni suo movimento provocava nel branco di femmine poco distante. A qualche passo da lui, uno stagno ospitava uno stormo di terribili anatre, rumorose e poco eleganti. Alcune di queste, spinte probabilmente dall’invidia nei confronti del giovane, gli andarono incontro battendo quel becco ripugnante nella sua direzione. 

Jace: Mi stanno venendo i brividi… 

Alec: Anche a me, ma per altri motivi. 

Jem: Non credo che le anatre provino invidia. 

Will: Certo che sì, Jem. In ogni caso, James era un coraggioso guerriero e non si fece intimorire. Continuò a camminare tranquillamente, ora seguito non solo dalle ragazze, ma anche dalle anatre. Improvvisamente, però… 

Jace: Oh mio Dio, non so se voglio saperlo. 

Alec: Io lo so: non voglio saperlo. 

Will: Fatti coraggio, Jace, conoscere il motivo della nostra debolezza ti renderà più forte. 

Jace: Hai ragione… Continua. 

Will: Improvvisamente una delle anatre cominciò a zampettare velocemente, subito seguita dalle altre. In men che non si dica raggiunsero il poveretto e lo aggredirono con violenza, mordendolo qua e là e battendo le ali con incredibile aggressività. James tentò di scappare, ma non vedeva dove metteva i piedi e cadde rovinosamente sulle rive del laghetto. Quando si rialzò, il suo viso era pieno di sangue. 

Jem: Uno Shadowhunter sconfitto da uno stormo di pennuti.

Alec: Chi l’avrebbe mai detto. 

Will: James perse il suo orgoglio e la sua bellezza: il naso rotto, una profonda cicatrice sulla guancia e altre sparse per il resto del corpo. Passò il resto della sua vita chiuso dentro casa, tentando di dimenticare le risate delle ragazze senza alcun successo. 

Jace: ...

Alec: E' ovviamente un mucchio di idiozie. 

Jace: E' davvero terribile. Nonostante io sappia di cosa sono capaci quegli esseri... Io... Io non immaginavo potessero realmente essere così subdole e crudeli. Accanirsi così contro un indifeso...

Alec: Ti ricordo che era un Cacciatore di Demoni. 

Jace: Si, Alec. Ma loro erano anatre, e lui non poteva sapere cosa sarebbe successo. 

Will: Bè, quel che è stato è stato. E' bene imparare dal passato, dalle sventure del povero James. 

Jem: Comunque, l’anatra è buonissima. Dovreste assaggiarla.


 


 
   
 
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