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Autore: Maika Kamiya    09/01/2014    3 recensioni
Passiamo tutta la vita a cercare il nostro opposto: la nostra anima gemella.
Passiamo tutta la vita a perderci nel mistero di come sarà, di come arriverà a noi e se se ne andrà lontana senza più voltarsi nella nostra direzione.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jaejoong è la panna dolce che riesce ad abissare l’asprezza dei frutti di bosco.
Yoochun è caramello; solido o liquido non importa. Zuccherato quanto un abbraccio e trasparente quanto un libro aperto sul mondo.
Jaejoong è nebbia e polvere ma anche sole e calma, è entrambi e allo stesso tempo nessuno.
Yoochun è neve: fredda e gelida ad un primo impatto ma bruciante e letale nel secondo caso.
Jaejoogn ama con prudenza, preferisce non farsi immischiare perché speranza è soffrire e lui non vuole andare a pezzi per qualcun altro.
Yoochun dà tutto sé stesso. Si butta a capofitto anche col rischio di picchiare sulle nude rocce, ama però come pochi sanno fare.
Jaejoong e Yoochun sono l’opposto. Sono i due lati della bilancia: insicurezza e sicurezza, equilibrio e rischio di cadere, le gentili carezze di un confidente e i baci passionali di un amante.
Sono il color malva e corallo. Malva è altruismo, è una certezza che ti spinge al largo e ti permette di vedere oltre il cielo stesso. Il corallo appare sbiadito ma intenso, è egocentrico, ti cattura, ti costringe ad immergerti in lui per poi velarti gli occhi.

Yoochun incontrò Jaejoong per la prima volta al bar sotto casa sua; capelli biondi con fare sbarazzino, cappotto lungo e jeans stretti.
Lui indossava un maglione con renne, un capellino improponibile e grossi occhiali dalla montatura nera.
Era seduto al tavolo quando Jaejoong lo affiancò per appartarsi nei posti all’angolo.
Ordinò cioccolata calda e panna gelida. In quell’istante il moro s’abbassò ad osservare il suo latte e cannella.
La seconda volta che lo vide fu per andare a lavoro, pioveva e lui s’era tutto coperto per non bagnarsi. Il biondo, al contrario, era riverso sulla ringhiera che sovrastava il fiume Han, senza riparo se non per un umile cappotto.
Yoochun allora aveva corso per raggiungerlo e proteggerlo sotto il suo ombrello; quando lo fece Jaejoong si girò verso di lui con sguardo interrogativo.
Yoochun, viso paffuto, occhi vispi e fisico robusto s’era fermato incapace sul da farsi… non aveva pensato: aveva agito.
Fradicio ma sereno, Jaejoong gli sorrise: «Grazie» gli disse con voce vellutata.
Yoochun si sciolse. Prese coraggio e gli domandò: «Dimenticato l’ombrello?»
Entrambi ridettero ma il biondo negò: «Amo la pioggia. Fredda ma purificatrice. È una buona consigliera nei giorni tristi o in quelli in cui hai troppo da pensare.»

Il moro rimase in silenzio in cerca della melodia delle gocce d’acqua; eppure a lui pareva solo un frusciare sordo.

Jaejoong crede che l’uomo sia imperfetto perché l’imperfezione è il cruccio che continua a spingerti a cercare la perfezione, ben conscio che non la troverai. È ciò che vorresti ma che non è.
Yoochun pensa che l’uomo è fatto così com’è. Senza giri di parole: è questo perché semplicemente deve esserlo in tutte le sue faccettature.
Jaejoong è convinto che il male esista perché se no non potremmo chiamare “bene” ciò che riteniamo giusto per mero egoismo.
Yoochun semplicemente non gli da importanza. Il mondo gira in un verso perché così pensano tutti e lui preferisce non fare la pecora nera.
Jaejoong è contro la parola “sempre”. “Ti amerò per sempre”, “sarai mio per sempre”, “amici per sempre”. L’infinito lo spaventa. Preferisce porre un limite a tutto; perché sapendo che qualcosa finisce sei sicuro di aver giocato ogni possibilità invece che adagiarti a percorrere una strana lunga e monotona.
Yoochun ha bisogno del “sempre” per credere in sé stesso. Lo usa come incentivo per ancorarsi al presente e al futuro. Certo, questo sfocia in promesse e Jaejoong, a sua differenza, può sempre pararsi al termine d’ogni caduta di porcellana.

Erano nuovamente sul fiume Han quando Jaejoong si dichiarò al moro; stranamente per essere in pieno inverno c’era un sole abbagliante.
«Ah~ Yoo-chan! Ti ricordi quando pioveva? Ha smesso solo due giorni dopo! Sai… ci conosciamo da un po’ e mi sembra di averti tenuto sulle spine un poco troppo. Lo sai che mi piaci, Yoo-chan? Probabilmente mi sono innamorato di te la prima volta che t’ho visto, al bar.»
Concluse il biondo ridacchiando e volgendosi verso Yoochun. Il moro s’ammutolì.
Fare una dichiarazione in pieno giorno e all’aria aperta non era da lui ma da Jaejoong.


Jaejoong ha la capacità di dire le cose come stanno. È il veleno così come la cura. In base a quello che vuole fornirti lui cambia.
Yoochun è un biglietto da viaggio solo andata; se vai con lui tornerai da solo o rimarrai al suo fianco perdendoti nel finestrino che sfoggia paesaggi dai molteplici colori.

Yoochun lo fece una notte buia dove l’unica luce erano gli occhi del biondo che si rispecchiavano nei suoi. Dopo una notte d’amore tutto era più tacito e propenso a riflettere il rumore. L’unico suono al momento erano due cuori che battevano agitati ma pur sempre insieme.
Prese coraggio e bisbigliò al biondo le parole che riflettevano il suo cuore: «Ti amo. Jaejoong Kim: ti amo da troppo tempo per mantenerlo solo come un sospiro.»
Il biondo sorrise, fece finta di far le fusa ammiccando un gatto coccolone e finì per addormentarsi stretto a Yoochun.


Jaejoong non riesce a star fermo vicino alla persona che ama. È un pianeta attorno al sole, può parere un semplice guinzaglio ma senza una terra il sole non ha ragione d’esistere perché non potrebbe proclamarsi responsabile di tanta bellezza di cui quel pianeta è pieno.
Yoochun starebbe ore, immobile, a fissare il biondo. Non vuole perdersi un solo battito di ciglia, un solo movimento del suo diaframma. Vorrebbe diventare aria e tutto per scrutarlo ogni attimo.
Jaejoong è la rugiada del mattino; da vita e ricchezza, crea musica e colori sulle foglie.
Yoochun è la brina della sera. S’insinua senza che tu te ne accorgi, ti intrappola nella sua morsa di cristalli facendoti risplendere del pallore della luna per poi sciogliersi appena arriva la stella dell’est.
Jaejoong è vendetta placida, non mira a fermarti ma ad annientarti.
Yoochun assimila i dettagli d’ogni torto per portarli sempre con sé… è troppo buono per farla pagare a qualcuno.
Jaejoong e Yoochun sono l’opposto. Sono la contraddizione e la spiegazione lineale d’un unico sentimento.
Sono il fuggire dal mondo per ripararsi nell’amore e l’inseguire la felicità della vita per trovare amore.
Sono gli occhi di Jaejoong che spogliano con un solo sguardo anche la pelle stessa del moro.
Sono i gesti sicuri di Yoochun che finiscono l’opera con gli abiti del biondo.

Ovviamente i personaggi non m'appartengono >.<.
Eh, nulla, questa FF è uscita fuori così senza un pretesto preciso.

 
  
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