Claudius Templesmith ha appena annunciato che c'è stato un cambiamento nelle regole e io sono ancora disorientato. Forse adesso Katniss verrà da me. In fondo visto che si può vincere in due sarebbe normale se venisse a cercarmi.
Ma forse quando mi sono alleato con i favoriti ha pensato che la stessi tradendo, forse è per questo che non arriva. Ma proprio mentre penso a tutto ciò sento una voce che mi sta chiamando.
È Katniss! Che bello sentire la sua voce!
La sento che si avvicina e per prenderla in giro le dico: “Sei qui per darmi il colpo di grazia, dolcezza?” Lei si volta di scatto e comincia a guardarsi in torno furtivamente.
Sorrido tra me e me e la sento bisbigliare il mio nome. Poi sento il suo piede sul mio braccio. “Ehi, non pestarmi.”
Fa un salto indietro e poi comincia a osservarmi con occhi curiosi. Di sicuro si è stranita nel vedermi sotto forma di fango.
Grazie a questo nascondiglio sono rimasto al sicuro per giorni e quindi devo dire che capisco il suo stupore. Mi ordina di chiudere gli occhi e io ubbidisco.
Poi si inginocchia al mio fianco e mi sussurra: “Credo che tutte quelle ore passate a decorare torte ti siano tornate utili”
ci scambiamo un paio di battute e poi lei prova a sollevarmi dal mio nascondiglio ma il fango e le alghe mi avevano praticamente imprigionato e per tirarmi fuori dall'acqua mi dovette dare un forte strattone facendomi sfuggire un gemito acuto.
Vedo la sua faccia corrugarsi mentre pensa a come farmi arrivare all'acqua. Come è carina. Devo dire che è stata una fortuna arrivare nell'arena, almeno ora pensa a me come un alleato e non come un perfetto sconosciuto. Quando, dopo innumerevoli tentativi e un tremendo dolore alla gamba, riesce finalmente a portarmi vicino all'acqua sembra ancora preoccupata dalle mie condizioni. E dire che non ha nemmeno visto la mia gamba piena di pus. Come mi dispiace doverle essere tanto di peso! Mi toglie la giacca e la maglietta e comincia a curarmi dalle punture degli aghi inseguitori e dalle bruciature. Poi mi fa ingoiare delle pillole che dice che servono per abbassare la temperatura (ho la febbre molto alta) e passa alla mia gamba. Quando la vede fa una smorfia di disgusto ma subito si ricompone. Continuo a fissarla e gli dico: “Abbastanza orribile, eh?”
“Così così. Dovresti vedere alcune delle persone che la gente porta a mia madre dalle miniere. La prima cosa da fare è pulirla bene.” In quel momento devo dire che se non ero messo così male le sarei saltato in braccio chiedendole scusa per tutto quello che le ho fatto passare e baciandola ripetutamente le avrei giurato amore eterno.
So che adesso lei mi vuole veramente in squadra, vuole veramente salvarmi. Ed è proprio allora che mi affido ciecamente a lei e mi faccio la muta promessa di non morire, non per causa sua e nelle sue fragili mani.