PROLOGO
Mystic Falls, novembre 2081
Elena si trovava nella soffitta dell’enorme pensionato Salvatore, in quella che da tempo ormai era diventata la sua casa, un luogo troppo grande per un’unica persona, stanze troppo gelide per un cuore già in frantumi. Spesso si chiedeva, sarebbe mai guarita? Cercava di dimenticare, ma non poteva. L’unica cosa che riusciva era seppellire i suoi ricordi, il suo passato, in un angolo lontano dentro di lei e cercare di non avvicinarsi mai a quell’oscurità, rimanendo nella luce e nella calma della sua nuova vita.
Ora si trovava lì, in quella soffitta, per ripulirla e buttare vecchie cianfrusaglie, forse di 50 anni, o forse di secoli fa. Mentre rovistava tra vecchie cartacce, trovò un quaderno rilegato in pelle, così dannatamente familiare. Aprì la prima pagina con delicatezza, come se quel blocco di fogli potesse polverizzarsi da un momento all’altro, con un gesto meccanico, spinta da chi sa quale forza segreta. Iniziò a leggere le prime parole.
“Diario di Elena Gilbert, 12 settembre 2012”
Il suo vecchio diario segreto, così prezioso per lei quando iniziò a leggerlo, ora stava per essere buttato via. A Elena scappò un sorriso, mille cose erano cambiate dai quei giorni lontani, lei stessa era completamente cambiata. Non era più quella ragazzina innocente, anche se il suo aspetto era rimasto lo stesso. Il dolore, la tristezza e il vuoto l’avevano fatta crescere troppo in fretta, era diventata una donna senza neanche accorgersene.
Continuava a tenere stretto in mano quel diario, come se temesse che una folata di vento potesse portarglielo via, come se quella vecchia reliquia fosse per lei la cosa più cara al mondo. Continuò a leggere:
“Caro diario, oggi ho un ragazzo, si chiama Stefan. È davvero dolce e attraente, anche se ha un non so che di misterioso.”
Sorrise. Pian piano, assieme a quelli, anche tutti i ricordi che aveva volutamente cancellato dalla sua mente stavano riaffiorando. Lentamente, come lame di un coltello che le tagliavano la pelle. Bruciava, ma era un dolore piacevole. Prese il diario e se lo strinse al petto, e in quel momento cadde, dalle ultime pagine, una fotografia che Elena prontamente raccolse. Era un uomo dai capelli corvini, più scuri della notte, e due grandi occhi azzurri , occhi di ghiaccio, occhi spettacolari, che sembravano riuscire a guardarle dentro anche da una fotografia. Il cuore di Elena perse un battito. Due. Tre. Sentiva una lacrima, una sola, solitaria, scendere prepotentemente sulla sua guancia. Lanciò un’ultima occhiata a quel ragazzo tanto meraviglioso quanto incredibilmente lontano, una lunga occhiata, come per fissare ancora meglio nella sua testa i suoi lineamenti perfetti, che già erano nitidi dentro di lei, così chiari e reali nei suoi sogni. Chiuse di scatto il diario e lo gettò per terra, di nuovo sopraffatta dal dolore, di nuovo sopraffatta da quell’uomo che era stato l’amore della sua vita, ma che ora aveva perso per sempre.
ANGOLO AUTRICE:
eccomi qui con la mia prima fanfiction. So che come prologo è decisamente breve, e sembrerà incoerente con la trama, ma capirete tutto più in là! Anche il titolo, dark side of the moon, ha un significato ben preciso, ma non spoilero nulla, non dal primo capitolo. Spero di avervi minimamente incuriosito, mi piacerebbe sapere che ne pensate, e magari ricevere qualche consiglio. Buona serata a tutti :)