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Autore: _ALE2_    29/05/2008    3 recensioni
"Se vuoi qualcosa nella vita, allunga la mano e prendila" Un Ed che ha perso il coraggio. Un uomo che deve tramandare qualcosa.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hands. Il coraggio fra le dita.

Disseminato, sconfitto, stanco.
Il suo primo vero fiasco.
Stavano viaggiando da un anno senza arrivare a niente.
Solo qualche supposizione, indizio vago e appunti troppo sgualciti.
Nella mente la classica domanda: ce la farò?
Ma è la sconfitta che brucia di più. Brucia più dell’amarezza più della vergogna.
La sconfitta brucia più dell’odio.
Ed il suo giovane cuore non era altro che un campo disseminato di ostacoli, guerre e assalti.
Si sentiva vuoto.
Ogni volta quando tornava lì senza aver raccolto niente, si sentiva spento, totalmente essiccato da ogni buon proposito, ogni voglia di continuare a lottare.
La sua era una vita difficile.
E se la maggior parte delle volte bastava guardare il fratello in quell’armatura, quella volta ne la sua voce metallica, ne i suoi occhi vacui lo avevano riscosso.
E aspettava la guarigione come un condannato in attesa di giudizio.
Affrontare la vita? Affrontare l’ennesima delusione?
Essere costretto ad andare avanti, nonostante tutto.
Non era pronto, non voleva e non poteva.
“Permesso”
Una voce di uomo gli raggiunse le orecchie, una voce profonda, una voce calda.
“…ho pensato di venire a farti una visita Acciaio, dopotutto non ci vediamo da parecchio”
Era irritante, nel tono, nelle movenze affascinanti, nelle espressioni.
Tutto in lui gli ispirava collera, un’insana voglia di sfogarsi, trasformarsi, cedere agli impulsi più terribili.
Non lo sopportava.
Non era odio, non era indifferenza, ma non lo sopportava e questo lo rendeva degno di attirarsi tutti i suoi insulti, tutte le attenzioni, tutte le colpe.
“Poteva anche risparmiarsela”
La sua voce era inacidita, ma non come al solito, la voglia di  contestare era attenuata.
Solo in quel momento notò un vaso con dei gigli bianchi dentro.“Gigli?”
L’alchimista di fuoco li sistemò sul tavolino di fronte al letto e gli sorrise.
“I gigli rappresentano la purezza”
L’uomo si affacciò alla finestra e cominciò a contemplare il paesaggio.
Il ragazzo si sentiva maledettamente fuori posto.
Non era a suo agio, non era il suo mondo.
Aveva una scorza da mantenere, un muro da innalzare.
Come fare con quell’uomo che pareva non curarsi di tutto quello che gli diceva?
“Dopo questa lezione di botanica è libero di andarsene, adesso che è venuto non avrà più inutili scrupoli”
L’uomo non lo guardò nemmeno, continuò a contemplare il paesaggio a l di fuori della finestra, che si stava colorando del rosso del tramonto.
“Domani sarà un’altra bella giornata.”
Edward si innervosì e sbuffò contrariato.
“La pianti. Si è messo la coscienza a posto, adesso può andare.”
Era spietato. Gli occhi, la voce ed il corpo esprimevano lo sforzo materiale di non scoppiare, non cedere, non concedersi.
“Vorrei ci volesse davvero così poco.”
Edward cacciò gli occhi in quelli del suo superiore in preda al panico.
Cosa significava quella frase? Era arrivato il momento delle rivelazioni da lui tanto attese?
Avrebbe capito un po’ di più adesso? Avrebbe saputo il perché di tanto accanimento?
“Mi hanno detto che ti sei scontrato con dei fuorilegge”
Le speranze crollarono immediatamente.
Edward si spazientì ancora di più.
“Non so cosa vuole da me. Ma adesso è pregato di andarsene.”
Mustang si voltò verso di lui, fiero e altezzoso.
Se possibile sembrava ancora più imponente di quello che era.
Il suo carattere, la sua autorità, trasbordavano da quei gesti, dalla sua figura, dal suo volto.
C’era troppa decisione, per Edward, in quegli occhi.
Ed era insopportabile per lui, che adesso, di decisione non no aveva.
“Cosa diavolo vuole? Se ne vada! Ha capito? VADA VIA!”
Mustang indietreggiò sorpreso e con gesto maldestro, si scontrò con il tavolo, facendo cadere il vaso con i gigli.
Edward si bloccò sorpreso dal suo sfogo.
I suoi occhi si incantarono su di un giglio caduto a terra, a cui il gambo si era irrimediabilmente spezzato.
Lo fissava con gli occhi sbarrati mentre Mustang si abbassava a raccogliere i cocci del vaso ed i fiori maltrattati.
“Non è interessante come sei finito qui Acciaio. E’interessante quello che stai facendo. Mi respingi con tutte le tue forze. Cosa c’è? Il muro si sta già sgretolando?”
Edward fissò l’uomo di fronte a se con lo sguardo perso del suo essere ancora bambino.
Il colonnello ricambiava lo sguardo in maniera decisa, nel suo animo tanti tormenti urlavano senza che lui lo desse a vedere, senza che il mondo sapesse.
“Stai già mollando la presa? Cosa ne è di tutti i tuoi buoni propositi? Che ne è del tuo scopo? E tuo fratello?”
Edward si alzò in piedi sul letto preso dalla rabbia e strinse i pugni talmente tanto da farli sbiancare.
“Ma lei cosa ne sa di me, di noi? Cosa ne sa dei nostri sogni? È normale che io stia così! Io non sono ancora tanto forte! È impossibile non vacillare!”
Mustang si sporse sul letto adirato. Negli occhi una fiamma determinata che ardeva di vita, di coinvolgimento, di volontà.
“La tua vita e quella di tuo fratello sono nelle tue mani, non puoi permetterti ripensamenti. Non puoi vacillare. Soprattutto se tuo fratello non se lo sogna nemmeno.”
La voce scura del colonnello lo schiaffeggiò.
Fu come se qualcuno gli avesse tirato un pugno nello stomaco.
Si lasciò cadere sul letto in ginocchio, le mani strette al petto.
“Io lo deluderò…io lo perderò…non può aspettare così tanto…io non posso…”
Mentre il giovane si torturava le mani, Mustang si sporse verso di lui e gli alzò il mento con una mano.
Lo fissò negli occhi dorati adesso appannati.
Onice e ambra a confronto.
“Se vuoi qualcosa nella vita,  allunga la mano e prendila. Nient’altro.”
Edward spalancò gli occhi mentre si sentiva un lieve bussare alla porta.
“E’ permesso? Colonnello dovremmo andare…”
Il tenente Hawkeye entrò delicatamente lasciando la porta aperta.
“Certo tenente, io qui ho concluso.”
Il colonnello si congedò con una frase sulla pronta guarigione ed uscì dalla stanza così come era entrato, mentre Edward guardava ancora fisso di fronte a se.

“Colonnello non avrà esagerato?”
“No, tutti hanno bisogno di una scrollata, come fecero con me, adesso io ho fatto a lui.”
La donna fissò scettica di fronte a se.
“Si riprenderà, Tenente, vedrà. E’ un ragazzo forte.”

Edward non seppe quando si riscosse.
Sentì all’improvviso la fiamma del coraggio tornare ad avvampare in lui.
Si alzò dal letto e si vestì, le poche ferite ancor lievemente doloranti.
Poi si avvicinò ad i fiori sparsi sul tavolo.
Prese in mano quello con lo stelo spezzato e lo fissò.
E mentre ripercorreva mentalmente i suoi obbiettivi lo strinse e tutti i petali caddero sul tappeto, imbrattandolo.
Era il tempo di ricominciare.
Non sarebbe stato semplice, non sarebbe bastata tutta la sua determinazione.
Ma doveva farlo.
Ed in un certo senso andava bene così.






Allora piaciuta?
Non tornavo a fare ficcy simili da una vita…allora, analizzandola un po’ si possono cogliere diversi rierimenti. Il primo fra tutti è l’immagine di Edward in ospedale senza Alphonse, che richiama gli episodi del laboratorio numero 5, quando Al è convinto che Edward abbia creato i suoi ricordi ed Edward che Alphonse ce l’abbia con lui. Il giglio spezzato simboleggia tante cose, la purezza perduta, l’infanzia strappata, ed il fatto che sia proprio spezzato nel gambo, vuole indicare anche la mutilazione di Ed,è incompleto e meno bello di quello che potrebbe essere e nel caso del giglio non potrà mai tornare ad essere.
Ed è per questo che Ed se ne disfa schiacciandolo alla fine. Non è un atto di crudeltà ma di ribellione, lui non rimarrà così com’è, andrà avanti, troverà il corpo del fratello e ritornerà normale.
Un'altra citazione importante è quella finale di Roy, dice che tutti hanno bisogno di una scrollata. Per quanto mi riguarda la scrollata di Roy è stato Hughes nell’episodio 25, non sto a riportarlo se no scoppio a piangere.
La frase centrale di Roy “se vuoi qualcosa nella vita allunga la mano e prendila” è tratta dal film ‘into the Wild’ che consiglio a tutti di vedere perché stupendo.
Concludo dicendo che  volutamente non è stato inserito lo shonen ai anche se forse è presente. Ho descritto questi personaggi in un momento talmente prematuro da non sapere nemmeno quello che provano l’uno per l’altro. Quindi potete vederci lo shonen come no.
Ringraziamenti:
elyxyz: lo scambio equivalente? Onorate di essere considerate tanto da una brava come te. Grazie.
The_Dark_side: felicissime che ti sia piaciuta. È vero la parte di Roy è quella più sentita. Che ci vuoi fare è il personaggio che mi affascina di più…
Un grazie a tutti quelli che hanno letto, legeranno e a quelli che commenteranno.

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