Prima della fine


 

Dove sei, dove sei?

 

Ti senti…

Vuoto.

Nullo.

Nero.
 

Non ti vedo, dove sei?

 

Vuoi parlargli, ma allo stesso tempo vuoi scappare, andare via, correre lontano. Perché la vita ti ha fatto  questo? Non hai sofferto già abbastanza, vedendo morire tutti quelli che amavi? Perché ora anche questo?
 

Eccoti, ora ti vedo. Sei bello come il mare in tempesta.
 

Stagliato contro quella roccia del colore del sangue, i capelli sembrano delle schegge di rari diamanti. Quel viso marmoreo, così bello da farti venire i brividi. Così bello da mozzarti il fiato ogni volta che lo vedi. Così bello da farti desiderare di morire.
 

Perché non mi guardi? Hai paura, è così? Pensi di leggere il risentimento nei miei occhi. Ti stai sbagliando, guardami!
 

Lo stai ancora contemplando, quando ti ritrovi inchiodato da uno sguardo più freddo del ghiaccio. Oscuro, impenetrabile, affilato e duro. Questo è lo sguardo che senti su di te, così irreale… così onirico.
 

Niente. Non vedo niente nel tuo sguardo, niente! Ti prego, ti prego… non mi lasciare anche tu!
 

Scompare, in un attimo. Un fascio di luce rossa e lui non c’è più. Una lacrima ti solca la guancia fino ad arrivare alle labbra un tempo ridenti. All’improvviso, senti un braccio forte che ti stringe le spalle, quasi soffocandoti.
 

Eccoti alla fine. Sei arrivato, lo sapevo!
 

Senti il calore del suo corpo che ti raggiunge, attraverso quella tua maglietta di cotone troppo leggera. Le sue braccia ti stringono, forti. Tu non opponi resistenza, anzi. Rimani inerte, completamente abbandonato a lui e intanto sorridi. Sorridi perché non puoi fare altro, le lacrime le hai già consumate tutte. Quella di prima era l’ultima. Sorridi perché finalmente il tuo cuore gioisce dopo tanto tempo, costretto al silenzio. Sorridi perché sai che sta per arrivare, che è vicino. Senti che le sue braccia fanno forza, e ti girano, fino a farvi arrivare faccia a faccia.
 

Fallo ti prego!
 

Stai aspettando. Lo guardi con i tuoi occhi cremisi, speranzoso. E quando finalmente senti il suo viso contro il tuo, il peso delle sue labbra mancanti sulle tue reali, ti abbandoni completamente. Il Marchio Bariano pesa sul tuo petto, così come le sue mani. Sei felice, Yuma?

 

Sì. Ora… posso finalmente morire.

 

Ok. Giudicatemi pazza se volete, ma non ho potuto evitare di scrivere questa one-shot. Oggi ho rivisto (per l’ennesima volta -.-“) l’episodio in cui Shark diventa un bariano e bè… vedendolo (e ascoltando “Monsters” di Eminem e Rihanna ma vabbè -.-“), mi è presa una malinconia assurda. Così, mi sono immaginata una specie di pseudo-finale dell’anime: Yuma (sedicenne) è tormentato dai ricordi di tutti i suoi amici morti nella lotta contro Don-Thousand e i bariani (nell’anime è probabile che tornino in vita, ma nella mia mente contorta sono tutti morti IRREVOCABILMENTE, anche Astral T.T sono masochista lo so). Caduto in una depressione senza fine, si ritrova nel Mondo Bariano, chiamato da Shark (o meglio Nash, lui diciassettenne). Anche nel Mondo Bariano Nash è solo e come Yuma, non sopporta più niente di tutto quello che è successo in passato. Così, prima di suicidarsi, entrambi danno libero sfogo ai loro sentimenti, precisamente quell’amore segreto che non avevano mai avuto il coraggio di ammettere. Ok, sono pazza, ma spero che vi piaccia! ^^ recensite e… a presto!