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Autore: Kirsikka    09/01/2014    0 recensioni
"Nessuno aveva provato a valutare l’ipotesi che forse… il piccolo, geniale bambino che alla Wammy’s si era conquistato la lettera B, potesse avere dei disturbi a livello psicologico?"
Un finale alternativo per Another Note: Il serial killer di Los Angeles.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Beyond Birthday, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un omicidio perfetto, un detective perfetto. Chi l’avrebbe spuntata? L, detective leggendario, il più abile al mondo, o BB, il serial killer di Los Angeles?
Beyond Birthday scelse se stesso come ultima vittima del suo caso di omicidi seriali.
Le sue iniziali, “BB”, il 13 sulla porta, la stanza chiusa dall’interno, e persino l’ultima wara ningyo… Beyond aveva pensato ad ogni singolo dettaglio, era tutto così perfetto che gli veniva quasi da ridere.
Pregustava già il momento in cui avrebbero trovato il suo cadavere carbonizzato, impossibile da identificare. L avrebbe certamente riconosciuto la sua firma, ma ormai sarebbe stato troppo tardi per arrestarlo, lui avrebbe superato quello che per tutti i bambini della Wammy’s House era stato un esempio da seguire.
Sebbene BB possedesse un quoziente intellettivo drasticamente al di sopra del normale, c’era qualcosa, in lui, che non andava.
Forse si trattava di qualcosa che andava al di là dei suoi occhi da shinigami o della perdita prematura dei genitori. Forse BB era sempre stato particolare, al di fuori dei traumi che aveva subito nel corso della sua vita.
Nessuno aveva provato a valutare l’ipotesi che forse… il piccolo, geniale bambino che alla Wammy’s si era conquistato la lettera B, potesse avere dei disturbi a livello psicologico? Aveva un interesse malato verso ciò che di più macabro esistesse, amava dissezionare nelle lezioni di biologia, e lo faceva con la curiosità di un bimbo che esplora il mondo, inoltre si interessava all’occulto, anche se non aveva deciso se crederci o meno.
Sia la figura che la personalità di Beyond Birthday, erano qualcosa che nessuno si augurerebbe mai di conoscere, era… inquietante, raccapricciante. BB faceva paura.

Il suo sguardo affondò nella pozza di benzina che si era formata ai suoi piedi, e in quel momento si rese conto di non avere alcun rimpianto. Non aveva paura di morire in quel modo atroce. Lo scopo della sua vita era quello di vincere quella lotta psicologica contro L, e una volta ottenuta la vittoria non avrebbe comunque saputo che cosa farsene della propria vita, perciò gettarla via non era un gran problema.
Prese una scatola di fiammiferi, ne estrasse uno sorridendo.
“Addio, L.”, pensò. Il fiammifero sfregò contro il fianco della scatola. Una, due, tre volte. Non voleva accendersi. Beyond imprecò. Che fosse un segno? Forse il destino aveva in serbo altre cose per lui, magari non era ancora arrivata la sua ora. Il geniale serial killer di Los Angeles scartò con rabbia il fiammifero e ne prese un altro, non poteva perdere tempo.

Ben presto si ridusse ad una torcia umana.
Sentiva male, forse era perfino peggio di quanto si aspettasse.
Dolore, dolore, dolore. Quanto sarebbe durato ancora?
Non poté fare a meno di gridare, muovendo qualche passo nella stanza, poco prima di accasciarsi al suolo.
E quindi era così doloroso sentire la vita che scivola via dal proprio corpo? BB aveva pensato che, avvicinandosi alla morte, il dolore sarebbe via via scemato… eppure gli sembrò che diventasse sempre più insopportabile.

E poi si svegliò.
Era finalmente morto? Si sentiva… strano. Era intorpidito, ma stranamente sereno.
Quando finalmente riuscì a mettere a fuoco capì di essere in una stanza d’ospedale, non era stato in grado di fare nemmeno una cosa semplice come morire.
Si maledisse, ma ormai non poteva fare più nulla. Decise che non gli importava più, era stanco e amareggiato, mandò al diavolo la sfida contro L, non aveva altra scelta se non quella di arrendersi…
Beyond Birthday spostò lo sguardo di lato, di fianco al letto in cui giaceva c’era un ragazzo in lacrime, seduto su una poltroncina. Era così carino da ricordare Bambi, un piccolo cerbiatto rimasto senza la sua mamma. Aveva i capelli di un castano chiarissimo e gli occhi nocciola... Oh, certo, come aveva potuto dimenticarsi di lui? Gli si era presentato come Silias Montgomery, e nel caso degli omicidi seriali aveva rappresentato gli occhi di L, lavorando al fianco dello stesso BB. Dopo che Naomi Misora aveva declinato la sua “offerta di lavoro”, al detective non era rimasta altra scelta se non quella di scegliere qualcuno all’interno della Wammy’s House per risolvere quel caso. E fu qui che entrò in gioco S.
« Ryuzaki… Perché sei arrivato a─ questo?! Hai lasciato di proposito delle tracce che solo L poteva interpretare… Ma allora perché?! Se, fin dall’inizio, il tuo obiettivo era quello di fargli capire che c’eri tu dietro a tutto questo… Perché hai tentato di toglierti la vita?! »
Tu non capisci, non puoi capire le mie motivazioni.
Una pausa.
BB non poteva parlare, Silias piangeva in silenzio. Povero ragazzo, ancora giovane e inesperto.
Nel periodo in cui avevano lavorato insieme aveva commesso il grave errore di lasciare spazio ai sentimenti e si era affezionato a Beyond, pur sapendo quanto fosse colpevole. Ma in un certo senso sentiva di capirlo come nessun altro… Aveva preso a cuore il suo caso.
« …Io penso che tu abbia dei disturbi seri, ho… fatto alcune ricerche sul tuo conto. Io non perdono chi uccide. Ma se davvero tu sei─ »
Malato. Pazzo. Affetto da disturbi di vario genere.
« …forse, se è possibile dimostrarlo, non ti verrà torto un capello. »
…Io non sono pazzo. Se lo dicessi, mi verrebbe risposto che un vero pazzo non è consapevole di esserlo, so come funzionano queste cose. Hah, il triste destino di un genio incompreso…
Però mi va bene anche così. Non è forse perfetto? Se mi prendono per pazzo L non potrà comunque arrestarmi. Avrò vinto io.

La stanza venne invasa da quella che sembrava essere la risata di un demonio. Beyond Birthday avrebbe approfittato del buon cuore dell’ingenuo S, dell’affetto che aveva inspiegabilmente maturato nei suoi confronti. Era un peccato che BB non sapesse che Silias era stato l’unico a capire la sua situazione, e che per questa ragione si era attaccato a lui, voleva proteggere quell’assassino ignaro di agire guidato da una volontà che non era la sua.


ALCUNI MESI DOPO

« Silias, io sono un assassino? » BB aveva lo sguardo spento ed un colorito pallido.
« …Come? » il giovane detective gli carezzò i capelli, mordendosi un labbro. Che cosa avrebbe dovuto dirgli, ora?
« Sì… ma non è colpa tua Beyond, non hai deciso tu di esserlo. »
Dopo diversi mesi passati a subire un trattamento sanitario obbligatorio, BB era cambiato drasticamente.
« Allora se ti uccidessi non sarebbe colpa mia, giusto? »
Silenzio. Per un attimo Silias ebbe paura.
« …Se tu morissi potresti rimanere sempre con me. »
E poi fu un attimo, lo sgozzò con il coltello che S aveva usato per sbucciargli una mela, poco prima.
« Sono sempre stato solo… Ma tu riuscivi a capirmi più di quanto non facessi io stesso. »
Silias boccheggiò con gli occhi sgranati, portandosi le mani tremanti alla gola lacerata.
Forse non era vero che durante quei mesi BB era cambiato, forse aveva solo finto.
Ho vinto, L…
Si caricò il ragazzo in spalla e mise in atto il piano di fuga su cui aveva lavorato fin dal primo giorno in cui aveva messo piede in quell’istituto. 
Una nuova sfida contro L aveva inizio.




Note dell'autrice
Salve! ^^
È da un bel po' che non scrivo qualcosa, e sono un po' arrugginita... Ma mi andava di pubblicare questa breve storia che ho scritto poco tempo fa in un momento di noia.
Se vi va, fatemi sapere cosa ve ne pare!

 
  
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