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Autore: Laana Headwalker    10/01/2014    3 recensioni
"io sono te, io sono il tuo cuore, io sono il tuo sangue".
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi verdi come le foglie in primavera, era magica come una fata e bella come una driade.
La sua bellezza era sovraumana, tanto da farla sembrare un essere di un’altra dimensione, forse lo era davvero o forse no. La sua esistenza era un punto interrogativo sul viso del mondo.
Susan si chiamava, questo nome risuona come una melodia nella sua pronuncia.
Durante il suo cammino verso una meta ignota un bagliore di luce sembrò fermare il tempo. I suoi occhi delicati e penetranti come il vetro si posarono sul grande felino.
Esso la guardava e sospirava annoiato, il suo sguardo era spento e rivolto verso il basso. La sua lunga criniera ed il suo pelo morbido risplendevano tanto da sembrar d’emanare luce.
Iniziò a sbadigliare mostrando i suoi poderosi denti così da intimorirla. Lei si fece coraggio e quasi in risposta a quello sbadiglio disse “chi sei tu?”.
Esso alzò rapido lo sguardo e disse “io sono te, io sono il tuo cuore, io sono il tuo sangue”.
Ella esitò per alcuni minuti e continuò “me? Il mio cuore? Il mio sangue? Non riesco a capire…”.
Il grande leone la guardò con dolcezza quasi a coccolarla, si leccò una zampa e rispose “non ti ricordi di me? Questo mondo ti sta trasformando? Non farmi far parte del tuo dimenticare, io e te siamo una cosa sola, non rinnegare te stessa”.
Susan lo guardò e quasi con le lacrime agli occhi gli disse “dove sei stato tutto questo tempo? Sentivo un vuoto incolmabile dentro di me, perché non ti ho visto prima?” “perché non eri ancora pronta”. Rispose con aria solenne.
Si guardarono negli occhi, dubitando l’un l’altro, cercandosi ed esitando.
Una conversazione basata su sguardi, prima veloci e poi lenti.
I loro occhi sembravan dire mille parole anche se la loro bocca non emetteva alcun suono.
Alla fine capirono entrambi cosa fare,  si abbracciarono e si dichiararono di volersi bene, poi iniziarono a correre. Uno affianco all’altro finché i loro corpi si unirono e da quella fusione ne uscì una leonessa.
Correva e correva fino a quando arrivò di fronte a un burrone e lì ruggì con tutta la sua anima.
  
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