Narra la leggenda:
Arceus, signore dei Pokémon, governava su tutto il mondo allora conosciuto. Sotto il suo regno, umani e Pokémon vissero in pace e armonia fra loro per moltissimi anni.
Arceus era un sovrano severo ma giusto, anteponeva il bene di tutti davanti ad ogni cosa, malgrado la sua natura di Pokémon, non cercò mai di favorire la sua specie, mai fu tentato di sottomettere gli umani alla sua volontà.
Sotto il regno di Arceus il mondo prosperava, felice e in pace.
Ma le cose furono destinate a cambiare.
Giratina, figlio di Arceus, aveva una visione diversa rispetto a quella del padre, vedeva gli umani come… servi, esseri inferiori da assoggettare.
Attraverso il suo potere oscuro, il Pokémon Drago/Spettro  corruppe l’animo di molti uomini e  Pokémon, creando le sue personali “Legioni del terrore”, persino alcuni Leggendari caddero sotto il suo controllo.
Ma Arceus non stette a guardare, raccolti i suoi alleati rimastigli fedeli, andò in guerra contro l’esercito del figlio, in quella che fu la più grande guerra nella storia nota fino ad oggi.
Mentre le lotte imperversavano, mentre il sangue dei Pokémon e degli uomini, coinvolti nel conflitto senza possibilità di rimanere neutrali, bagnava le strade, mentre intere città crollavano sotto i colpi degli eserciti contrapposti, Arceus fece la mossa che si rivelò decisiva.
Convocò il Pokémon Leggendario Heatran e lo inviò sulle cime del Monte Camino, nella regione di Hoenn, la meno devastata. Con la lava del vulcano, il Pokémon cratere forgiò una pokéball diversa da tutte le altre, una pokéball in grado di catturare Giratina e fermarlo.
Scesi  in campo in prima linea, Arceus e Giratina si affrontarono in uno scontro mortale, alla fine del quale, il sovrano dei Pokémon riuscì a catturare il dragone ribelle.
Ma accade qualcosa che lo stesso Arceus non aveva previsto: seppur rinchiuso dentro la pokéball, lo spirito di Giratina non era ancora sconfitto, tutti i Pokémon che osavano toccare la pokéball oscura, venivano all'istante ridotti in cenere dal potere oscuro del suo prigioniero.
Giratina non venne definitivamente sconfitto.
Arceus dovette prendere un ulteriore decisione: riportare la Dark Pokéball (così venne chiamato il potente oggetto in cui Giratina venne intrappolato) sulla cima del Monte Camino e gettarla tra le fiamme di esso,le uniche in grado di danneggiarla  così da distruggere essa e colui che vi si trovava dentro.
Ma poiché nessun Pokémon poteva toccare lo strumento senza venirne ucciso, era ovvio che solo un essere umano avrebbe potuto riportare la pokéball sul Monte Camino.
Nessun uomo però ebbe il coraggio di sobbarcarsi sulle spalle un tale fardello, troppa era la paura che albergava nei loro cuori.
Le legioni del terrore, ancora sotto l’influsso del potere oscuro del loro padrone, si appostarono in tutta la regione di Hoenn, al fine di ritrovare il proprio padrone ed impedire che venisse condotto sulla cima del monte.
Così, gran parte della regione di Hoenn, cadde sotto il loro dominio.
Nella città di Verdeazzupoli, una delle poche sopravvissute agli attacchi, dove ancora gli uomini resistevano, venne conservata la Dark Pokéball, in attesa che un giorno qualcuno avesse  il coraggio di prenderla e portarla sul Monte Camino.
E passarono gli anni…
 
 
 
 
Una figura ammantellata si muoveva nel cuore della notte, furtiva.
Doveva raggiungere la spiaggia il più presto possibile, se fosse stato scoperto sarebbero stati grossi guai.
Le legioni del terrore non dormivano mai, di certo non ci avrebbero messo molto ad accerchiarlo, se l’avessero visto.
Sgattaiolando tra i vicoli e le macerie, si avvicinò sempre più al luogo prestabilito.
Ad un tratto sentì un ringhio, si acquattò in un angolo buio, mano ad una delle sue pokéball, se il caso l’avesse ritenuto necessario.
Un Houndoom passò rabbioso vicino al suo nascondiglio, fiutando morbosamente l’aria, alla ricerca di qualche odore sospetto.
Si voltò di scatto nella sua direzione, la figura misteriosa deglutì silenziosamente: non che quell’Houndoom fosse un problema, lo poteva sconfiggere senza problemi, ma la minima perdita di tempo e il canide nero avrebbe fatto notare la sua presenza, scatenando una venuta di nemici nella sua direzione, e li le sue possibilità di salvezza sarebbero state scarsissime.
-Ehy, vieni subito qui, ammasso di pulci, non devi azzardarti a muoverti senza il mio permesso chiaro?- il padrone del Pokémon oscuro, un uomo dallo sguardo spento e malvagio
La figura nascosta potè concedersi un silenzioso sospiro di sollievo, gli era andata bene.
Riprese a muoversi in mezzo alle vie diroccate, quando dovette fermarsi nuovamente nel vedere un gruppo di uomini accompagnati ciascuno da uno Slaking.
Erano diversi da normali Slaking, avevano le zanne molto più aguzze e un’aria minacciosa e aggressiva, che differiva molto dalla solita aria svogliata dei massicci scimmioni.
Una pattuglia di controllo che si stava dirigendo nella sua direzione, per non rischiare entrò dentro i resti di quella che una volta era stata un’abitazione.
Una volta dentro fu ben cauto nell'avvicinarsi ad una finestra dai vetri ormai spaccati e osservare se la pattuglia avesse continuata a proseguire dritto, dandogli così campo libero.
Ma stavolta sembrò che la fortuna volesse remargli contro: uno degli Slaking sii voltò minaccioso verso la sua direzione, si acquattò ancora di più al muro.
Vide che l’uomo al seguito del Pokémon avvertì i compagni di arrestarsi.
-E’ probabile che ci sia qualcuno li dentro, restate qui, vado a controllare.-
E lì cominciò  sudare freddo, gli restava solo una soluzione per scamparla, ma doveva riuscire a cogliere di sorpresa la guardia.
L’uomo entrò dentro sfondando con un calcio la porta logora e marcia, il feroce Slaking al seguito.
In un primo momento non notò niente, si inoltrò ancora più in dentro, dove la luce della luna non arrivava ad illuminare.
Ad un tratto sentì un fruscio, c’era qualcuno li dentro.
Non fu abbastanza rapido da reagire, ne tanto meno il suo Slaking.
Nell'oscurità davanti a loro si accesero due luci rosse come un rubino scintillante.
L’uomo e il Pokémon avrebbero voluto partire all'attacco, ma quei due fari luminosi avevano un qualcosa di magnetico che gli impediva di distogliere lo sguardo.
-Voi due non mi avete visto, se vi chiederanno se qui c’era qualcuno, voi direte che non avete visto niente. Andate!- e, come se non fossero mai stati lì, i due uscirono dalla baracca e fecero esattamente come gli era stato ordinato.
La pattugli riprese dunque il suo giro di ricognizione.
-L’ho scampata, ma sarà bene che mi sbrighi, non riuscirò a cavarmela sempre. Ormai alla spiaggia manca poco.-
 
 
Poggiò i piedi sulla sabbia, malgrado le scarpe riuscì ad avvertire una piacevole sensazione di fresco al contatto col suolo arenoso.
Si voltò un’ultima volta verso i resti di quella città che una volta era Porto Alghepoli,  non potendo fare a meno di provare una grande rabbia nel sapere perché quello che una volta era uno dei porti più fiorenti del mondo si era trasformato in una landa distrutta.
Ma non era quello il momento di pensarci..
Afferrò una delle sue pokéball e da essa ne uscì un’imponente Gyarados a cui diede immediatamente l’ordine di abbassarsi per evitare che venissero avvistati.
-Ciao Gyarados, so che sei consapevole di quello che devi fare adesso, ma vorrei aggiungere un’altra cosa: si più veloce che puoi, amica mia, so che in mare non dovremmo correre grossi rischi, ma è meglio raggiungere Verdeazzupoli il più in fretta possibile.-
La gigantesca Pokémon non ebbe da protestare, anzi, avvicinò la testa al suo allenatore accarezzandolo leggermente.
Questi si lasciò scappare un breve sorriso, era contento che la cosa non fosse un problema per la sua amica.
Gyarados entrò silenziosamente in acqua e quando il suo padrone le salì sulla testa cominciò a nuotare verso il mare aperto, se fosse andata bene, avrebbero raggiunto Verdeazzupoli in un giorno al massimo.
-Giratina… pagherai per tutto questo!-
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
Salve a tutti F9v5, molto piacere. Dunque, ci tengo ad avvisarvi che questa è la mia prima storia ad OC, quindi premetto che non sono bravo con queste cose, tuttavia ho sentito l’impulso di provarci ed eccomi qui.
Allora, come immagino avrete capito dal titolo, per questa storia ho preso spunto dalla trilogia(seppur abbia visto solo i film) de “Il signore degli anelli” (Dio benedica l’anima di Tolkien), che io personalmente adoro, e presumo che anche questa mia serie sarà divisa in tre storie.
Ci tengo comunque ad avvisarvi che gli aggiornamenti non seguiranno un chissà quale ordine: potrei aggiornare una volta a settimana come una ogni sei mesi.
In caso siate stati così coraggiosi da arrivare fin qui e vogliate mandarmi un vostro OC (che, per inciso, dovrà essere solo per messaggio privato, altrimenti non lo prenderò neanche in considerazione), questi sono i dati che dovreste darmi:
 
 
 
 
Nome e cognome:
Età: (non sotto i 15 anni)
Sesso:
Città di provenienza:
Aspetto fisico:
Carattere: (per questi siate molto precisi per favore, come ho già detto, è la mia prima storia ad OC, non vorrei offendervi rappresentando male i vostri personaggi)
Squadra: (massimo 6, niente Leggendari)
Mosse dei Pokémon:
Famiglia: (solo facoltativo, non siete obbligati a rispondere a questo)
Coppia: accetto di tutti i tipi, het, yaoi o yuri che sia, non è un problema. Se volete che sia con un personaggio ufficiale specificate quale, se volete che sia un altro OC, li dovrete lasciare tutto al caso.
Spero che qualcuno voglia darmi fiducia, vi ringrazio.