Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: little devile    11/01/2014    8 recensioni
Una serata a casa da sola, però in compagnia del PC e di mia cugina, una di noi due farà una fine molto brutta.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Video chiamata
 
È una sera buia e tempestosa… no, ok detta così può sembrare la solita storia di fantasmi e strane creature, beh in effetti lo è. A dire il vero è anche un sera buia e tempestosa. Meglio se vi racconto tutto dall'inizio.
 
“Ciao Lisa, che ne dici se stasera andiamo al cinema?” Chiesi a mia cugina, rotolandomi sul letto.
“Non saprei dirti, dalle brutte nuvole che ci sono si preannuncia una serata di pioggia.” Disse lei rassegnata.
“Oh dai, non preoccuparti, ci porteremo un ombrello.” Cercai di convincerla.
“Mmh... ok, ok come vuoi, però se mi prendo un bel raffreddore ti uccido.” Ridacchiò Lisa.
“Ahahah, e io scapperò.” La presi in giro di buon gusto.
Sentì anche lei ridacchiare dall’altro capo del telefono, “mi cambio e ci troviamo vicino alla fermata del tram.” Mi disse Lisa prima di chiudere la chiamata.
Tre ore dopo ci incamminammo verso il cinema, soffiava un vento pazzesco, per un pelo l'ombrello di un signore mi cavò un occhio.
Arrivammo al cinema tutte inzuppate e gocciolanti. Guardammo i cartelloni per decidere che film vedere, Lisa propose un film romantico, io optai per Slender Man… dopo una dura battaglia andammo a vedere il film che proposi io.
 “C-cosa?... No io non ci penso nemmeno a vedere quel film” Disse Lisa impaurita.
“Dai, sono tutte cose inventate” La rassicurai io.
“Si lo so però io... io ecco... ho paura di sognarlo.”
“Avanti non dire sciocchezze, sarà molto divertente.”
“Lo spero proprio.”
Detto questo ci incamminammo verso i nostri posti. Con un bel pacco di popcorn fumanti in mano, ci preparammo a guardare il film che ci rovinò la vita.
 
 Dovevo ammetterlo, era stato davvero pauroso e mia cugina come immaginavo se l'era quasi fatta sotto. Inoltre come aveva previsto lei, fuori c'era una tempesta, un vento fortissimo, e dei tuoni che facevano paura. Tornammo ognuna a casa sua senza nessun incidente.
Appena arrivai a casa scappai subito in camera mia, mi rannicchiai sotto le coperte pensando al film appena visto.
Dovevo ammettere che le scene erano davvero paurose, gli effetti speciale sembravano davvero realistici. Le scene in cui appariva Slender Man erano le più terrificanti, un mostro così vero non l’avevo mai vista prima. Quel film sarebbe stata la rovina di parecchi adolescenti.
Con quel pensiero orrendo mi addormentai a fatica.
Durante la notte feci degli incubi proprio su di lui, Slender Man. Sembrava così vero, per tutta la notte non chiusi occhio, neanche mia cugina, lei era andata a dormire con i genitori dentro al lettone.
Per un intera settimana dormì malissimo, ogni sera feci dei sogni su Slender Man, non mi era mai capitato di sognare un mostro di un film per così tanto tempo.
Durante i giorni successivi successero cose davvero strane, durante il giorno sentivo sempre una presenza che mi camminava alle spalle. Sapevo che era tutto frutto della mia immaginazione, ma non potevo fare a meno di provare una certa paura. La sera era la parte peggiore, sentivo dei rumori da tutte le parti, vedevo ombre che non esistevano, ovunque. Prima di andare a letto facevo controllare la camera da mio padre, proprio come una bambina che aveva paura del mostro che si nascondeva sotto il letto. Dormivo addirittura con la lampada accesa. Fortunatamente queste cose strane dopo un po’ di giorni non si fecero sentire più, io in cuor mio mi sentivo molto più tranquilla e al sicuro.
 
UNA SETIMANA DOPO… CIOE’ OGGI, LA NOTTE DELLA TEMPESTA.
 
“Tesoro, mi dispiace che non puoi venire.” Dice mia mamma.
“Mamma non preoccuparti tanto non ne avevo voglia.” Rispondo io con la voce rauca per via del raffreddore.
“Cucciola di mamma, tu stai a letto e non alzarti se no questa febbre non ti passerà mai.”
“Si, si lo so, ma ora andate.” La rassicuro.
“Ok tesoro, ti ho lasciato dieci euro sul tavolo così potrai ordinarti una pizza.” Mi dice sorridendo mia madre.
“Non so se ce la farò a mangiarla, ho un mal di gola tremendo.”
“Forse è meglio che io non vada.”
“No, mamma devi andare, infondo è il matrimonio dello zio Luca.”
“Va bene, mi raccomando stai a letto e non alzarti.”
“Ok, ora andate però.” La rassicuro.
Ecco, tutta la notte sola, e la cosa peggiore è che fuori sembra esserci il diluvio universale. Proprio come quella sera in cui io e Lisa andammo al cinema a vedere quel film.
Mi alzo per un secondo per andare a prendere PC, volevo controllare sul sito ‘Tv streaming’ se era uscita la puntata di The 100.
 Per via del mal di testa non riesco a prestare attenzione alla puntata, così decido di fare una video chiamata con Lisa. Dato che ho la febbre e la cosa capita molto raramente penso che anche Lisa deve averla, dopo quella sera passata sotto la pioggia un raffreddore era assicurato.
 
Mi rimetto a letto, accendo la Tv per avere un sottofondo e tramite skype chiamo Lisa, come immaginavo anche lei ha la febbre, (dato che lei per un nonnulla si ammala subito) però lei stava meglio di me. Beata lei.
Per più di mezz'ora parliamo degli incubi che facciamo su Slander Man.
Per non pensare a quel mostro cambiamo argomento, non ho voglia di parlare di lui quando sono da sola in casa. ‘Da quando sono diventata così fifona?’ Penso tra me e me.
Un tuono tremendo si sente all'orizzonte, sembra un urlo disumano, senza rendermene conto la luce se ne va. Fortunatamente ho il PC ben carico. Mia cugina si fa prendere dal panico, fortunatamente siamo in due zone della città diverse e da lei è tutto tranquillo.  
“Mio Dio Jessy, stai bene?” Mi chiede Lisa spaventata.
“Si, si meno male che ci sei tu a farmi compagnia.” Le dico io sorridendo.
“Eh già, senti però non parliamo più di quell'essere.”
“Si hai ragione.”
Il cuore mi martella nel petto, mi sento osservata, sento delle presenze dietro le mie spalle. Un rumore proveniente dal bagno mi fa sobbalzare, so che non dovevo farlo però vado a vedere di cosa si tratta. Prendo il mio cellulare dato che è fornito di torcia. Con molta delicatezza e lentezza, mi alzo dal letto per recarmi in bagno. Con passo lento e il cuore che mi batte forte, mi avvicino alla porta. Si sentono dei rumori strani, dei mugolii e degli sbuffi. Ho la salivazione sotto zero, faccio un respiro profondo e piano piano apro la porta del bagno e vedo dei piccoli occhi rossi che mi fissavano. “Horcrux sei tu? Cane pauroso, ma cosa ci fai in bagno, mi ha fatto prendere un colpo.” È semplicemente il mio cane, Horcrux. Con un piccolo abbaio esce dal bagno e sgattaiola fuori dalla mia camera per andarsi a nascondere chissà dove.
Sempre con il cuore in gola, torno nella mia camera per poter continuare la conversazione con mi cugina. ‘Tutto questa stress non mi fa assolutamente bene’ penso divertita. Almeno ho qualcosa su cui ridere!
 “Eccomi qui, allora cosa mi racconti di bello?” Dico sorridendo, anche se dentro di me sto morendo dalla paura.
“Oh, niente di particolare, con questa febbre non sono uscita di casa...”
“Lisa, io... io ho visto... dietro di te” le dico sussurrando. Non so se si tratta della mia immaginazione, ma giuro di aver visto un’ombra dietro le sue spalle.
“Jessy, ma che cosa dici, non farmi spaventare.” Sussurra di rimando lei. Chiude gli occhi e si volta per vedere se c’è qualcuno dietro le sue spalle.
“Te lo giuro, l'ho visto.” Le dico, questa volta quasi urlando.
Un altro tuono di una potenza inaudita fa da sottofondo in quel momento di paura, non posso crederci, ho visto Slender Man dietro le spalle di mia cugina. So di aver visto un’ambra – almeno credo- che sembrava proprio lui.
Passano dieci minuti e Lisa si sente sempre più osservata, io guardo sempre alle sue spalle. Ogni minuto che passa sento l’adrenalina scorrermi nelle vene, la paura di sta completamente impossessando di me. In sottofondo, si sente un rumore, come un oggetto che cade. “Che cos’è stato?” Domanda Lisa con voce roca e spaventata. Ha le pupille dilatate e sta tremando. Le spalle le sussultano, ha iniziato a piangere. “Jessy, ho sentito un rumore provenire sa sotto.” Dice tra i singhiozzi. Io non so cosa fare, sembra un film dell’orrore. Faccio un respiro profondo per calmarmi, “dai Lisa, non sarà nulla di grave” la rassicuro. A dire il vero non sono sicura di nulla in quel momento, non so nemmeno come faccio a star li ferma a guardare lo schermo del pc. “Credi che dovrei scendere per vedere di cosa si tratti?” Mi domanda Lisa. Sono così indecisa sul da farsi, per fare una proposta del genere deve trattarsi di una cosa grave. Lei, così paurosa che dice una cosa del genere…
“Okay, vai ma porta il pc con te.” Le dico.
“Okay.”
Osservo lo schermo tremolare, segno che ha preso il pc in braccio, in men che non si dica vedo un uomo altro senza volto e con quattro braccia, urlo più forte che posso.
 In un secondo lo schermo del computer di mia cugina si oscura, però posso sentire quello che succede, sento dei passi molto pesanti, urlo dalla paura non so cosa fare, in un secondo sento un urlo straziante provenire dalla bocca di mia cugina, dopo niente, il silenzio assoluto.
Mi avvicino allo schermo titubante, so che era impossibile guardare attraverso lo specchio. “Lisa?” La chiamo, aspetto qualche secondo poi dico di nuovo suo nome “Lisa?” Nessuna risposta. Le lacrime cominciano a scorrermi copiose sulle guance. Sento il mio respiro pesante e quasi assente, so che al di là dello schermo è successo qualcosa di brutto. In un impeto di coraggio, urlo ancora il suo nome “LISAAA” anche questa volta nessuna risposta. So cosa vuol dire, so cos’è successo a mia cugina… so che è tutta colpa mia.
Piango per secondi, minuti, ore, non so per quanto. Piango e urlo tutta la mia disperazione, butto fuori tutte le urla che posso. Ad un tratto sento un piccolo rumore provenire dal pc, asciugo le lacrime dalle mie guance e mi avvicinai allo schermo. Dal nulla appare una scritta in rosso, sembra sangue più che altro. ADESSO TOCCA A TE. All’inizio non riesco a capire cosa vuol dire quella scritta, poi capisco. Il tempo di aprire la bocca per urlare e vedo buio, tutto buio. La mia vita è stata stroncata proprio come quella di mia cugina.
Sono morta!
 
ANGOLO DELL'AUTRICE.
 
Salve a tutti, voglio ringraziarvi se avete letto la mia storia, spero vi sia piaciuta.
Voglio dire un’altra cosa prima di andare via: cara cuginetta mi dispiace di averti fatto fare una brutta fine xD spero che non legga mai questa storia.
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: little devile