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Autore: mikchan    11/01/2014    0 recensioni
[QUARTA CLASSIFICATA AL CONCORSO "RITORNO ALL'INFANZIA" DI FANTASY 1994]
"Scomparirai di nuovo?", sussurrò Chiara, giocando distrattamente con i capelli del ragazzo.
Luca si ritrovò a sorridere. "Anche con le nuvole o la notte, il sole scompare mai davvero?".
Due ragazzi si ritrovano per caso dopo tanti anni e, nascosti dalle intemperie in una caverna di fortuna, riscoprono l'affetto che li aveva legati anni prima e che non è mai veramente scomparso.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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nome su EFP: mikchan
nome sul Forum: mikchan
titolo storia: Love is in the air
rainting: giallo
pacchetti: Il re leone 1- pacchetto 2

LOVE IS IN THE AIR

Carlo e Andrea guardarono il loro amico Luca allontanarsi insieme a quella ragazza.
Era strano da quando l'aveva incontrata un mese prima. Avevano deciso di regalarsi una vacanza per festeggiare la laurea di tutti e tre, ma Luca era del tutto impazzito quando, il giorno dopo che erano arrivati, si era trovato davanti quella Chiara. Certo, era bella, ma i due ragazzi non avevano ancora capito cosa aveva spinto l'amico a rompere il loro patto di non innamorarsi di nessuna, durante quella vacanza. Avevano capito, però, che per Luca Chiara significava davvero qualcosa e, mentre li osservavano camminare vicini sulla spiaggia, si chiesero se quella fosse la famosa ragazza che aveva portato l'amico a dov'era in quel momento.
Chiunque essa fosse, però, aveva rapito il cuore di Luca ed entrambi si trovarono a sospirare, sconfitti. Nonostante tutto erano contenti per lui: se aveva trovato la persona giusta non c'era motivo per non starle accanto. Il problema rimaneva uno solo: avrebbe Luca trovato il coraggio di confessarle la verità?
"Io l'ho già capito", disse Carlo.
"Cosa?", replicò Andrea.
"Ma loro ancora no".
"Chi?".
"Si stanno innamorando e il nostro trio, diventerà un duo".
"Oh".
"Tra stelle e pleniluni, c'è un'aria di magia. E un attimo così romantico, vedrai lo porta via".

E l'amore avvolgerà i sogni e la realtà,
Fra tutti c'è perfetta armonia e ognuno incanterà.

Camminavamo in silenzio da parecchi minuti, ormai.
Non osavo togliere le mani dalle tasche per paura di cedere alla tentazione e incrociarle con le sue, che oscillavano lente al mio fianco, leggere e delicate.
Chiara era l'ultima persona che mi sarei mai immaginato di trovare in quel posto dopo così tanti anni.
Ero stato costretto a lasciarla con grande sofferenza e avevo sperato di non incontrarla mai più. Sarebbe stato meglio per entrambi se fosse stato così, ma il destino era ovviamente un gran bastardo e, come mi aveva allontanato, ora mi stava riavvicinando a lei.
La osservai con la coda dell'occhio. Chiara era perfetta. I capelli castani, lunghi fino alle scapole, accarezzavano dolcemente la linea morbida della schiena, i fianchi rotondi e femminili, perfetti per essere stretti dalle mie mani, le gambe lunghe coperte solo in parte dagli shorts di jeans. E poi, la parte che più preferivo, il viso a cuore, dolce, con due occhi castani da cerbiatta contornati da ciglia lunghe e sensuali e delle labbra sottili e rosa, ideali per essere baciate senza fine. In quegli anni aveva acquistato qualche chiletto, ma era sempre bellissima, anzi, forse più matura e maledettamente eccitate.
Come ogni volta che le ero accanto, non potevo fare a meno di lasciare vagare i pensieri, gesto che non mi concedevo mai, e rivangare i ricordi del passato. Gli ultimi anni del liceo erano stati fantastici con lei al mio fianco. Era stata la mia prima vera ragazza fissa dopo un'infinità di cottarelle e infatuazioni. Con lei credevo che sarebbe durata per sempre e me lo ripetevo ogni volta che la stringevo al mio petto quando facevamo l'amore. Non avevo dimenticato nulla di lei e mai l'avrei fatto. Aveva lasciato un segno indelebile nel mio animo e, dentro di me, sapevo che l'avrei amata per sempre.
Tuttavia sapevo anche che non ne avrei avuto la possibilità. E non solo perché ormai abitavamo in due paesi diversi, ma perché sarebbe stato troppo doloroso provare di nuovo quei sentimenti e poi venirne privato.
"Per dirle che io l'amo dovrei spiegar perché fantasmi e luci del passato ritornano da me".
Chiara sarebbe dovuta rimanere il mio passato. Il mio amore passato.
E allora cosa ci facevo lì, a passeggiare fianco a fianco con lei?
"È veramente bello questo posto", la sentii commentare.
Abbassai lo sguardo verso di lei. Anche se piuttosto alta mi arrivava comunque alla spalla e avevo sempre adorato questa differenza di altezza, che mi permetteva di stringerla completamente a me negli abbracci. Scossi la testa, cancellando quell'immagine. "Molto", risposi laconico.
"E così siete qui in vacanza", continuò.
Annuii. "Come premio di laurea, diciamo".
"Medicina?", mi chiese, alzando lo sguardo e incrociando i miei occhi.
"Sì", sussurrai, chiedendomi perché mi stupiva tanto il fatto che se ne ricordasse.
Per qualche altro minuto restammo di nuovo in silenzio. Io non sapevo cosa dire, con il cuore che batteva all'impazzata e la testa in palla. Stavo cercando di convincermi che nulla avrebbe aggiustato le cose, ma era molto più difficile di quanto avessi mai immaginato. Che fine aveva fatto il me che non si imbarazzava mai, che usciva con una ragazza diversa ogni sera, che si era rifiutato di ammettere di avere un cuore dopo tutto quel tempo?
Il rumore di un tuono mi fece alzare gli occhi dalla sabbia. Il cielo si era oscurato in fretta, anche se il sole era stato coperto per la maggior parte della giornata, e le nuvole cariche di pioggia stavano avanzando minacciose. Mi guardai intorno. Ci eravamo allontanati parecchio dalla nostra spiaggia e intorno a noi c'era il nulla, solo una distesa di sabbia e rocce che si stagliavano sotto la parete ripida della scogliera. Se fossimo tornati indietro avremmo beccato in pieno la pioggia e non era una grande idea ammalarsi in vacanza. Alzai lo sguardo e, seguendo un sentiero quasi invisibile, mi accorsi di un'insenatura nella scogliera. Doveva essere una piccola caverna, ma sarebbe stato l'ideale per ripararci dalla pioggia, essendo anche piuttosto sollevata rispetto al livello del mare.
Senza dire nulla, presi Chiara per mano e me la trascinai dietro, accelerando il passo quando un altro lampo squarciò il silenzio. La pioggia ci colse alla sprovvista a metà percorso e ci ritrovammo a correre sotto l'acqua, raggiungendo la caverna ormai completamente bagnati.
"Merda", mi lamentai una volta all'asciutto. Mi sfilai la camicia e la strizzai con forza, accorgendomi subito di Chiara che, al mio fianco, tremava come un pulcino, con i capelli fradici così come il costume e i pantaloncini.
"Vieni qua", le dissi, sedendomi all'asciutto e facendole segno di appoggiarsi a me per riscaldarsi. Con quel gesto avevo mandato all'aria anni di sofferenza e la mia stupida autoconvinzione, ma non me ne importava.
"Grazie", mormorò, aggrappandosi al mio braccio. "Fa veramente freddo qui dentro".
"Lo so, però è sempre meglio che restare sotto la pioggia, ti pare?".
Lei annuì e rimanemmo di nuovo in silenzio. Mi dispiaceva ammetterlo, ma starle così vicino non era poi così male. Mi sentivo bene, in pace con me stesso, come non ero da tempo immemore.
Stare così, abbracciati, era perfetto.
"Perché te ne sei andato?".
Peccato che Chiara non avesse ancora perso il suo vizio di dover parlare sempre e comunque.


"Perché te ne sei andato?".
Una domanda venuta dal cuore, ma che non ero più riuscita a fare tacere.
Luca era l'ultima persona che mi sarei mai immaginata di trovare in quel posto dopo così tanti anni.
Era sparito all'improvviso, alla fine del liceo e da quel momento non avevo avuto più sue notizie. Per mesi mi ero chiesta perché se ne fosse andato senza dirmi nulla, nemmeno un semplice addio. Avevo pianto, gridato, strepitato e poi mi ero arresa. Se si era comportato in quel modo, significava solo che non ero mai stata importante per lui. Almeno, di quello avevo tentato di convincermi. Ma la realtà era che non lo avevo mai dimenticato. Conservavo ancora nel cuore il ricordo di quando l'avevo notato per la prima volta, durante una lezione di ginnastica. Ne ero rimasta subito incantata e, dopo anni, mi ero ritrovata ancora a boccheggiare davanti al suo viso quando l'avevo visto quasi un mese prima, in spiaggia.
Non era cambiato di una virgola. Forse era un po' più alto e piazzato, ma conservava ancora il suo fascino, con quei suoi occhi scuri e penetranti, i capelli ribelli, le labbra morbide e sottili, le spalle larghe e le braccia forti. Luca era l'uomo che avevo sempre voluto al mio fianco e non solo come aspetto fisico. In quel mese che avevamo passato assieme mi ero accorta di quanto mi fosse mancato il suo umorismo, la sua allegria, le sue barzellette idiote, i suoi abbracci e i suoi sorrisi. Mi ero chiesta mille volte come avevo fatto a vivere senza di lui per tutto quel tempo e come avrei fatto a sopravvivere una volta che quella vacanza fosse finita.
Se avevo una certezza, però, era che avrei fatto di tutto per chiarire i miei dubbi. Non l'avrei fatto scappare prima di avere ricevuto una spiegazione convincente sul suo comportamento. Perché se ne era andato? Perché non aveva più cercato di contattarmi? Me la meritavo, in fondo.
"Qualcosa mi nasconde, ma io non so cos'è. Perché non vuole rivelare che in lui c'è un vero re?".
Stretta tra le sue braccia lo sentii irrigidirsi e alzai lo sguardo, incontrando la sua mascella contratta e profumata di dopobarba. La voglia di infilare il naso nell'incavo del suo collo e perdermi in quel paradiso era enorme, ma dovevo trattenermi. Volevo delle motivazione e le avrei avute prima di cedere del tutto e smettere di convincermi che baciare le sue labbra sarebbe stato un grosso sbaglio.
"Allora?", insistetti.
"È passato tanto tempo, Chiara, come faccio a ricordarmelo?", minimizzò.
"Stai dicendo che ti sei dimenticato tutto? Anche di me?".
"Non mi dimenticherò mai di te", sbottò.
"E allora dammi delle spiegazioni, Luca. Ne ho bisogno".
"Perché vuoi continuare a rivangare certi tristi ricordi? Non ti ha fatto abbastanza male quest'incontro?", esclamò.
"Veramente sto ringraziando il destino per averci fatto incontrare di nuovo perché mi sono resa finalmente conto di quanto mi fossi presa in giro in questi anni. Io ti voglio ancora bene, Luca", sussurrai.
"Scapperesti tu da me se ti spiegassi perché me ne sono andato".
"Fidati, non lo farò", insistetti.
Lui scosse la testa. "Non rovinerò questa opportunità, Chiara".
"Cos'hai da perdere?", lo provocai. "Tra poco più di un mese ci dovremo separare di nuovo".
Luca abbassò lo sguardo e fremetti quando i nostri occhi s'incontrarono. Avevo sempre amato quei pozzi neri e profondi perché avevano il potere di tranquillizzarmi come nient'altro. E così successe anche in quel momento. Mi rilassai tra le sue braccia e non mi ritrassi quando vidi il suo viso avvicinarsi. Lasciai semplicemente che le sue labbra si scontrassero con le mie, trascinandomi in un altro mondo, dove il freddo e il bagnato non esistevano più, dove l'unica cosa che importava era il suo sapore dolciastro e il suo calore, dove i nostri cuori erano tornati, finalmente, a battere insieme.

E l'amore avvolgerà i sogni e la realtà,
Fra tutti c'è perfetta armonia e ognuno incanterà.

Chiara e Luca si ritrovarono come se non si fossero mai lasciati.
Quel bacio presto si trasformò in qualcosa di più, ma nessuno dei due pose la parola fine, perché entrambi avevano bisogno di quello che stava per succedere.  
Luca posò la sua camicia per terra e vi ci sdraiò sopra Chiara, che lo strinse immediatamente in un abbraccio soffocante. Ripresero a baciarsi con passione, mentre le mani viaggiavano sui loro corpi riscoprendo quello che temevano di avere dimenticato. Presto anche i vestiti sparirono e i due ragazzi si ritrovarono finalmente uniti, come non lo erano da anni.
Nessuno dei due si chiese se ci fosse qualcosa di sbagliato in quel gesto: si erano ritrovati dopo talmente tanto tempo che le parole erano l'ultimo dei loro pensieri. In quella caverna fredda e umida volevano solo amarsi come una volta, cercando disperatamente di imprimere a fuoco nella mente più dettagli possibili, consci che presto tutto quello non sarebbe stato più possibile.
Eppure, nonostante la certezza che avrebbero sofferto entrambi, continuarono ad amarsi per un tempo che a loro parve interminabile. Il loro sentimento era riaffiorato, potente e aveva lentamente avvolto ogni cosa, sia la realtà che la fantasia. Come se un incantesimo li avesse colti alla sprovvista, si ritrovarono in un altro mondo, fatto di baci, calore e dolcezza e se ne lasciarono incantare.
Chiara e Luca si sentivano in pace con loro stessi, stretti nelle braccia dell'amante. Si completavano perfettamente e lo sapevano bene entrambi. Entrambi, allo stesso modo, avrebbero voluto rimanere così per sempre, abbracciati in un armonioso legame che, malgrado tutto, sarebbe stato difficile dissolvere.
C'era tranquillità, c'era amore, c'era tutto quello di cui entrambi avevano bisogno. Nessuno dei due aveva veramente pensato al futuro, ma entrambi lo temevano. Cosa sarebbe successo?, si chiedevano, mentre l'amplesso giungeva ormai alla fine. Non avevano una risposta, se non la certezza che avrebbero in qualche modo provato a ricostruire la loro storia.
Erano un po' come Simba e Nala, del famoso cartone della Disney Il re leone che, anni prima, aveva accompagnato anche il loro amore. Costretti ad allontanarsi, erano stati capaci di superare anche quell'ostacolo pur di ritornare insieme. Chiara non conosceva il segreto di Luca e Luca temeva che, rivelandolo, l'avrebbe persa per sempre, ma si amavano e, forse, questo sarebbe bastato.
Il temporale smise presto di infuriare e i due ragazzi si ritrovarono abbracciati a guardare fuori dalla caverna. Il sole finalmente splendeva dopo una giornata di nubi e lo stesso stava accadendo nei loro cuori. Una luce nuova, la luce dell'amore, aveva sconfitto le tenebre e aveva trovato uno spiraglio: ora era tutto nelle loro mani.

E tra noi si forzerà un mondo di magia
E il giorno poi le ombre dissolverà, spalancherà la via.

"Scomparirai di nuovo?", sussurrò Chiara, giocando distrattamente con i capelli del ragazzo.
Luca si ritrovò a sorridere. "Anche con le nuvole o la notte, il sole scompare mai davvero?".


Carlo e Andrea erano preoccupati per il loro amico. Non lo avevano più visto tornare prima della tempesta e, per qualche motivo, temevano che li avrebbe abbandonati per stare con quella Chiara.
Tirarono un sospiro di sollievo quando li videro arrancare nella sabbia umida. "Finalmente", commentò Carlo.
"Io non direi", aggiunse l'amico, indicando i due ragazzi.
A Carlo bastò un'occhiata per capire cosa Andrea intendesse: le mani intrecciate e i loro sorrisi si potevano vedere anche a quella distanza.
"E lui non ha che lei ormai, nei pensieri suoi", commentò scuotendo la testa.
Andrea gli diede una pacca sulla spalla. "Il nostro trio è un'altra storia. Non tornerà con noi".
"Non esagerare", lo rimproverò l'amico. "Luca rimarrà sempre uno di noi".
"Magari anche questa Chiara è simpatica".
"Magari".
"E, sempre magari, ha anche qualche amica carina da presentarci".
"Già, magari".





Salve a tutti.
Questa storia partecipa al concorso indetto da Fantasy 1994 "Ritorno all'infanzia". (
http://freeforumzone.leonardo.it/d/10744503/Ritorno-all-infanzia/discussione.aspx/1)
Le parole in corsivo sono il testo della canzone "L'amore è nell'aria stasera", del Re Leone 1, canzone alla quale la storia si doveva ispirare.
Spero che vi sia piaciuta: io mi sono immedesimata molto a scriverla e ho provato un po' di nostalgia di quei cartoni animati che tanto amavo e che hanno accompagnato la mia infanzia!
mikchan

 

  
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