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Autore: sakuraelisa    11/01/2014    2 recensioni
Ed eccoci qua con la prima klaine week dell'anno, sette giorni in compagnia dei nostri bambini, spero che vi piaccia :)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Klaine Week 2014: Day 3
Favorite Klaine Moment Pre-Relationship

 
 
“Papà, allora, me lo vuoi dire?” gli disse Melanie.

“Amore, ma te l’ho detto cento volte” le rispose Blaine dolcemente, accarezzandole la testolina.

“Ma voglio che me lo ridici” insistette lei

Blaine sorrise e le prese la mano, la fece scendere dal divano sul quale erano seduti e la portò di fronte ad una fotografia posta sulla scrivania vicino alla finestra.
All’interno della cornice c’era una fotografia che lo ritraeva da giovane, quando era ancora uno studente della Dalton, vi erano ritratti lui e suo marito poco prima di essere scelti per cantare il loro primo duetto insieme, di fronte a mille persone.
Prese in mano la cornice e per un momento la guardò, si perse in quel ricordo lontano, e quasi si commosse pensando a quanto era stato felice di aver capito al tempo quanto Kurt contasse per lui. Ci aveva impiegato tanti mesi per capirlo, poi un giorno era andato da lui e gli aveva rivelato i suoi sentimenti, e quando Kurt lo aveva ricambiato ricordò che il suo cuore aveva iniziato a battere veloce e quello era stato un momento felice per lui. Sì, ovviamente c’erano stati dei momenti belli nella loro relazione, dopo tutto erano passati quasi dieci anni ed adesso erano due uomini adulti, avevano passato tante difficoltà, si erano lasciati una volta, una sola volta e a Blaine era bastata per capire che quella senza Kurt non era vita, non aveva respirato un singolo giorno senza di lui, era stato malissimo tutto il tempo, ma poi proprio grazie a quest’ultimo aveva capito il suo errore.

“Ecco, guarda tu stessa” le disse porgendole la foto, che Melanie prese delicatamente tra le mani.

“Eravate piccoli piccoli” sussurrò sorridendo, mentre osservava i suoi papà così giovani.

“Sai, io e il tuo papà eravamo due stupidi all’inizio. O meglio, ero io quello stupido. Ho fatto aspettare il tuo papà tanti mesi, però adesso ti voglio raccontare una cosa”.

“Cosa papà?” gli chiese Melanie curiosa.

“Se adesso vieni con me lo scoprirai” le rispose.

Prese dalle sue mani la cornice e la ripose sulla scrivania, stando attento a rimetterla esattamente come era messa prima, e poi prese la sua manina.
La condusse al divano dove si sedette e la fece poi sedere sulle ginocchia.
Melanie lo guardava attenta e curiosa mentre Blaine si apprestava a raccontarle un piccolo aneddoto della sua storia con Kurt. Voleva rendere partecipe la loro bambina di quel bel ricordo che lo legava a suo marito. Il giorno esatto in cui era stata scattata quella foto che insieme avevano ammirato poco prima.
 

*****


10 anni prima
Dalton Academy
Parco centrale della sede di Westerville
 
Kurt se ne stava seduto sul prato, su una tovaglietta che si era portato per non sporcarsi la divisa, con la schiena poggiata contro un albero e con il viso rivolto verso l’alto. Il suo sguardo era perso chissà dove. Stava pensando a tutto quello che era successo nei giorni scorsi, allo strano comportamento di Blaine e a quelle sue parole che ancora adesso, dopo ore, lo facevano sentire tremendamente confuso.

“Niente è mai come sembra Kurt. Le cose belle possono sempre capitare, quando meno te lo aspetti”.

Non riusciva a capire. Lui voleva una sola cosa bella, ed era lui. Era innamorato di Blaine ormai da Natale e quei cinque mesi erano letteralmente volati e lui non era riuscito ancora a dirgli nulla. Passavano ogni momento libero insieme, ridevano per ogni stupida cosa e lui continuava ad arrossire ogni volta che Blaine lo sfiorava in qualsiasi maniera, che fosse la mano, la spalla o i fianchi, ma non succedeva mai nulla più di quello. E poi c’erano state quelle parole di Blaine, quella sua confessione mascherata che Kurt non riusciva proprio a comprendere.
Chiuse gli occhi per un solo momento, voleva perdersi in quella brezza primaverile quasi estiva. Un solo istante.
Blaine arrivò al parco poco tempo dopo. Jeff gli aveva detto che Kurt era lì tutto solo e lui non vedeva l’ora di poterlo rivedere. Gli era mancato per tutta la mattina. Era tremendamente preso da lui. O per meglio dire, era innamorato del suo migliore amico e non sapeva proprio come dirglielo. Lui era sempre stato talmente sbadato con le storie d’amore e non voleva rovinare tutto. Poi gli era capitato di leggere quel libro di letteratura, dove era segnata una frase in particolare, poche parole evidenziate: quando meno te lo aspetti.
Ed era stato automatico per lui parlarne con Kurt, decorare la sua frase con quelle altre poche parole, sentendosi quasi stupido quando la disse ma così felice di aver fatto un passo avanti. Erano giorni che aveva deciso che Kurt doveva sapere cosa provava per lui. Tutti gli dicevano che anche il suo migliore amico era innamorato di lui e lui credeva loro, ma voleva esserne sicuro. Non era uno sciocco, lo vedeva anche da se come Kurt arrossiva ogni volta che, quasi di proposito, gli sfiorava la mano per vedere quale sarebbe stata la sua reazione. A volte gli piaceva scoprire quale tonalità di rosso era in grado di raggiungere il suo volto, tanto simile a quello di un angelo.
Lo vide in lontananza, l’oggetto dei suoi desideri, e si avvicinò lentamente a lui. Camminando piano e senza farsi accorgere, si abbassò e si sedette di fronte a lui con le ginocchia piegate e una sua mano arrivò lenta sulla sua e quando Kurt sentì il suo tocco aprì di scatto gli occhi e tutto divenne più bello.
Il cuore di Kurt prese a battere in maniera incontrollata, mentre Blaine non voleva lasciare la sua mano e continuava a stringerla. I loro occhi si incontrarono e le sue guance divennero rosse e Blaine sorrise nel constatare che stavano raggiungendo una nuova tonalità di rosso.
Abbassò per un istante lo sguardo sulle loro mani e per paura di cambiare idea lo fece senza pensare, senza riflettere che forse non avrebbe dovuto osare tanto. Ma era stato il suo cuore a sussurrarglielo: fallo e non cambiare idea. Così intrecciò le sue dita con quelle del suo migliore amico che ricambiò il suo gesto con la stessa intensità.
Quando Blaine risollevò lo sguardo aveva tanta paura di trovare i suoi occhi delusi, ma appena si soffermò a guardare quel ragazzo di fronte a lui, di cui era tanto innamorato, il mondo perse improvvisamente importanza e tutto intorno a loro scomparve. C’erano solo loro due, seduti vicini di fronte a quell’albero di ciliegio, con le loro mani unite e i loro sguardi imbarazzati ma felici.

“Ti stavo cercando” gli disse Blaine.

“Mi hai trovato” gli rispose Kurt, con le gote rosse.

“Hai delle belle mani. Te l’ho mai detto?”

“No” sussurrò l’altro negando con la testa.

“Mi sei mancato tanto oggi” si fece più audace Blaine.

Kurt arrossì di più ma non abbandonò i suoi occhi mentre gli rispondeva che anche lui gli era mancato tanto.

“Pensavo a quello che mi hai detto giorni fa”.

“Ricordami. Cosa ti ho detto?” lo provocò Blaine, stringendogli più forte la mano.

“Che le cose belle capitano quando meno te lo aspetti”.

“E’ vero Kurt ... ti è per caso capitata una cosa bella?”

Kurt continuò a perdersi nei suoi occhi color nocciola, forse era convinto di trovare in essi il giusto coraggio per dirgli quello che provava. Non era mai stato un tipo da grandi gesti, a lui erano sempre piaciute le cose semplice e Blaine era tutto fuorchè quello, se ne rendeva conto e allo stesso tempo era tutto quello che aveva sempre voluto. Lui era speciale, lo faceva sempre sorridere e lo rendeva felice. Era il principe che aveva sempre cercato e aspettato e che ora aveva trovato.

“Tu”  gli sussurrò prendendo tutto il coraggio nel dire quella semplice parola formata da due lettere.

Blaine lo guardò come si guardano le cose belle, lo guardò come se fosse la persona speciale a cui ognuno è destinato. Lo guardò come si guarda la propria anima gemella.
Si sporse e gli baciò dolcemente le labbra. Un piccolo e lieve tocco che, anche se di bassa intensità per chiunque, per loro era abbastanza.

“Sei la mia cosa bella” gli sussurrò sorridendo sulle sue labbra.

Kurt arrossì ancora di più.

“Possiamo incorniciare questo momento?” gli chiese timidamente.

“Tutto quello che vuoi”.

Si staccò un momento da lui e dalla sua borsa prese il suo cellulare.

“Scattiamoci una foto” gli propose.

Blaine annuì alla sua idea, si avvicinò a lui e chiedendogli il permesso con un sorriso gli circondò le spalle con un braccio e lo attirò a se.
Kurt divenne di un colore tanto simile a quello che usava per colorare i cuori che disegnava sul suo quaderno di storia e con tutta la calma possibile scattò la fotografia.
 
*****


Una fotografia che dopo dieci anni era ancora uno dei loro ricordi più cari.
Così lo raccontò Blaine a Melanie, la loro bambina. Come un aneddoto che ancora oggi lo faceva sentire l’uomo più felice.
Non si erano resi conto che Kurt li aveva ascoltati tutto il tempo e che li stava guardando con uno sguardo tanto innamorato che lui stesso a volte si stupiva di quanto potesse innamorarsi ogni giorno di più della sua famiglia.

“Adesso posso andare a giocare papà?” gli chiese la sua bambina.

“Certo che puoi andare” le rispose lui sorridendole, non prima di averle baciato la guancia.

Quando Blaine si voltò per vederla andare via, si accorse che suo marito era fermo sul ciglio della porta e vide quel sorriso disegnato sul suo viso diventare via via più ampio.
Si alzò dal divano e lo raggiunse. Kurt gli andò incontrò e venne quasi naturale per entrambi allagare le braccia e abbracciarsi. Si strinsero così forte che a Kurt quasi mancò il respiro nel momento in cui Blaine gli baciò teneramente il collo e gli sussurrò all’orecchio.

“Sei la mia cosa bella”.

E Kurt quasi pianse a quelle parole, che erano stampate nel suo cuore con una scrittura ferma e delicata, protagoniste di quel caro ricordo che custodiva gelosamente e che mai nessuno gli avrebbe portato via, perchè Blaine sarebbe sempre stato tutto per lui. Sarebbe per sempre stato la sua cosa bella.

 

Note:

Ed eccoci qua anche con la one shot del giorno 4, scusatemi per il ritardo, spero che vi piaccia. Un grazie alla mia beta di soccorso Cristina e a chi legge. 

 
  
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