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Autore: PervincaViola    12/01/2014    10 recensioni
«Le vecchie abitudini restano, e tu sai che sono sempre stato molto restio a rivelare i miei segreti».
{Cenni Snow/Coin ♥ Spoiler!Mockingjay}
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Katniss Everdeen, Presidente Coin, Presidente Snow
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Tra carnefici e colpevoli





 
   L'intenso effluvio di rose annebbiò per un istante la mente della donna. La serra era ancora più sontuosa di quanto avesse immaginato; i fiori – rose, solo rose - erano magnifici; file intere di piccoli boccioli dai colori esotici e brillanti si preparavano a schiudersi sotto la luce tiepida che entrava attraverso il soffitto vetrato.
   Era stata lei a concedergli quel trattamento di favore: per quanto odiato, per quanto terribile, anche Coriolanus Snow era un Presidente. Preferiva non pensare che, in cuor suo, magari l'aveva fatto perché sperava le avrebbero riservato lo stesso trattamento, nel malaugurato caso in cui il suo governo fosse stato soverchiato.
   Non le fu difficile trovarlo: seduto su uno sgabello a ridosso di una parete su cui si arrampicavano rose color corallo, pareva quasi la stesse aspettando. Indossava abiti dall'aria costosa, ma le sue mani erano costrette da un paio di solide manette e la pelle del viso era pallida e tirata.
   «Ho saputo che Katniss Everdeen ti ha fatto visita» l'apostrofò imperiosa. Le labbra gonfie di Snow si stirarono in un sorriso.
   Era un sorriso lieve, ottenuto sollevando leggermente solo l'angolo destro della bocca; era beffardo e pericoloso, un sorriso da serpente.
Lui sorrideva sempre in quel modo.
   «Difficile che tu non lo sappia, dato che le hai concesso tu stessa il permesso» replicò l'uomo, ma l'espressione contrita sul volto della sua interlocutrice gli fece cambiare idea. «O forse no. A quanto pare non tutti rispettano i tuoi ordini. Ho sempre pensato che le donne non fossero fatte per comandare» la provocò, con un guizzo compiaciuto negli occhi da serpente.
   Alma Coin ebbe un moto di stizza. Sebbene ammanettato e umiliato, sebbene conscio di un'imminente fine, sembrava che fosse ancora lui a detenere il potere. Sembrava che fosse ancora lui il più forte.
   «Che cosa vi siete detti?»
   «Le ho solo ricordato una nostra vecchia promessa».
   La donna assottigliò gli occhi, e piccole rughe di preoccupazione andarono a corrugare la sua fronte.
   «Posso sapere che cosa riguardava?»
   Snow rise amabilmente, ma le sue risate si trasformarono presto in un attacco di tosse, che lo costrinse a coprirsi la bocca con un fazzoletto già sporco di sangue, a cui si aggiunsero altre fresche chiazze cremisi. Nonostante questo, quando riuscì a parlare di nuovo, il suo sorriso freddo e insanguinato era rimasto lo stesso.
   «Ora pretendi troppo, mia cara Alma».
   Incredibile. Possedeva ancora quella sicurezza che relegava tutti a un gradino al di sotto di lui.
   «A cosa serve tenersi un segreto? Stai per morire, Coriolanus. Proprio per mano di Katniss Everdeen».
   Lui si limitò a scrollare le spalle, indifferente. La freddezza con cui l'uomo accolse la notizia la sconcertò, anche se non lo diede a vedere. Se pensava che l'idea della morte lo spaventasse, era del tutto fuori strada.
   «Forse hai ragione. Ma le vecchie abitudini restano*, e tu sai che sono sempre stato molto restio a rivelare i miei segreti» la informò con studiata dolcezza, parlandole all'orecchio come un vecchio amante; il suo fiato, un disgustoso misto di rose e sangue, le provocò un giramento di testa.
   «Katniss Everdeen?» ripeté poi, come per sincerarsi di una risposta affermativa. «Pare che ci voglia un assassino per ucciderne un altro, suo pari*. Non sei d'accordo anche tu, Alma?»
   Aveva parlato con tono amichevole, ma nella sua voce v'era una punta di minaccia che le risultò difficile ignorare. Un oscuro presentimento le incupì gli occhi. Tuttavia rimase impassibile. Non aveva nulla da temere; non sarebbe stata il suo cuore, quello trafitto da una freccia della Ghiandaia il giorno dopo. Non sarebbe stata lei a morire.
   Rincuorata da quei pensieri, si alzò, spazzolando via invisibili granelli di polvere dalla gonna grigia.
   «Per quale motivo sei venuta, Alma?» le chiese con finta dolcezza.
   «Soltanto per dirti addio» rispose lei, imperturbabile e altera, prima di voltargli le spalle. Snow sorrise.
   «Ci rivedremo molto presto, non temere. Per alcuni la fine arriva prima del previsto. E colei che ti ucciderà sarà la stessa che hai tentato così disperatamente di spezzare». L'uomo vide la sua schiena irrigidirsi istantaneamente. «Tu sai a cosa mi riferisco».
   La Presidente si voltò di scatto verso di lui, lo sguardo fiammeggiante.
   «Stai farneticando».
   Snow sorrise nuovamente, con più genuinità, mostrandole per un istante inatteso lo spirito del bel giovane ambizioso e già crudele che si diceva fosse stato molti anni prima. Sembrava quasi dispiaciuto che stesse già andando via.
   Le porse una rosa bianca, dai petali delicati e candidi come la neve. Per prenderla, la donna si chinò alla sua stessa altezza e piantò gli occhi in quelli dell'uomo, bramosa di scorgervi rimorso, o forse paura – un qualunque sentimento che le facesse capire che era stata lei ad uscire vincitrice da quella guerra. Non vi trovò nulla di tutto questo.
   Erano solo divertiti e lui le lasciò un leggero bacio sulle labbra, regalandole ancora una volta quell'esalazione di sangue e fiori putridi, come per ricordarle che la morte attendeva anche lei.
   «Ti aspetterò all'Inferno, mia cara».




   Katniss Everdeen era in piedi, proprio di fronte a lui. Indossava la tenuta da Ghiandaia Imitatrice; le sue mani, rigide nello sforzo di tendere l'arco, tremavano. Snow riusciva a distinguerne il tremito sebbene li separassero più di dieci metri. Non era paura, o impazienza, no. Nei suoi occhi ribolliva rabbia pura.
   Con le mani legate saldamente a un palo, appuntata sul cuore una rosa bianca, il vecchio Presidente la fissava divertito, mentre ripensava alla conversazione avuta con lei solo il giorno prima.
   Pensavo fossimo d'accordo di non mentirci l'un l'altro.
   Anche lei parve ricordare quella promessa, perché all'ultimo momento la sua freccia cambiò obiettivo. Alma Coin crollò oltre il fianco della balconata e piombò al suolo. Morta. La freccia della Ghiandaia le aveva passato il cranio da parte a parte.
   Coriolanus Snow rise. Continuò a ridere nonostante lo sbocco di sangue schiumoso che arrivò con la tosse, continuò a ridere finché non soffocò nel suo stesso sangue.

 
Pare che ci voglia un assassino per ucciderne un altro.
L'avevi dimenticato, Alma? Anche tu ti sei macchiata di questa colpa.














 


 
* James Norrington, Pirati dei Caraibi.
*(2) spudoratamente tratta da Assassin's Creed II, frase pronunciata da Ezio durante l'omicidio di Carlo Grimaldi. Ci sto rigiocando, sì ~ Problems?


Angolino della Vì:
God, non pensavo sarei mai riuscita a scrivere qualcosa su questi due *^* Però mi ispiravano tanto, soprattutto
non ci credo che prima dell'esecuzione non si siano incontrati. Per le descrizioni mi sono basata su Mockingjay e la seconda parte è ripresa appunto dal capitolo 26. Nonostante tutto, lui mi piaceva come personaggio, peccato – o forse no – che schiattino entrambi. La rosa bianca è la preferita di Snow, e non è la stessa che ha preso KitKat, no.
Il titolo è nato dalla mia riflessione sul ruolo che giocano questi due personaggi: Snow è innegabilmente un carnefice, ma, per quanto colpevole sia, agli occhi di Katniss la persona da incolpare sarà sempre la Coin.
Spero vi sia risultata gradita (?) ma anche se non lo fosse ditemi se trovate qualche incongruenza o se c'è qualcosa che non va :3
Un bacio


 
   
 
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