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Autore: Luly Love    12/01/2014    7 recensioni
– Annabeth? – la chiamò Piper.
– Sì? – rispose la bionda, dopo una manciata di secondi di silenzio.
– Come hai capito che Percy era quello giusto? –
[...]
– Credo di averlo capito subito, ma ci ho messo tempo ad accorgermene. Forse quando ho fatto pace con mio padre dietro suo suggerimento e le cose sono andate finalmente bene. Oppure quando ha detto che sapeva con certezza matematica che non ero morta, mentre ero prigioniera di Atlante. –
Fece una pausa, per raccogliere i pensieri. O magari per trattenere la commozione.
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Una missing moments che vede Annabeth e Piper entrambe sentimentalmente a pezzi ma unite - e forse salvate - da un solido legame di amicizia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Piper McLean
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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What about love
 

 
 
Le attività al Campo avevano un sapore diverso,quasi amaro, ora che Percy era scomparso.
Annabeth partecipava di malavoglia, costretta un po’ da tutti: Chirone, i suoi fratelli, Juniper...
Era arrivata ad odiare ciò che più amava, come le gare di traduzione o le corse con le bighe; l’unica cosa che voleva fare era lavorare con Leo alla costruzione della Argo II. Contava le ore, i minuti e anche i secondi che la separavano dal progetto della nave; la notte, quando riusciva a dormire e non sognava Percy, la sua mente era concentrata su calcoli, quantità, misure, e quando si svegliava pungolava tutti gli abitanti della cabina sei affinchè si muovessero ad andare a fare colazione.
Malcom era arrivato a minacciarla di prendere il suo posto di capo se non si fosse data una calmata, ma lei gli aveva risposto per le rime.
L’unica che pareva capirla era Piper; vuoi perché era la figlia della dea dell’amore, o perché, pur avendo Jason al suo fianco, la sua situazione sentimentale non era meno complicata, ma la ragazza era l’unica persona che non le stesse addosso e che la appoggiava.
Come in quel momento: era sera e tutto il campo era nel bosco per la caccia alla bandiera mensile; loro due erano di guarda alla bandiera vicino al fiume. Come sempre, Annabeth aveva la testa altrove.
– Annabeth? – la chiamò Piper.
– Sì? – rispose la bionda, dopo una manciata di secondi di silenzio.
– Come hai capito che Percy era quello giusto? –
La figlia di Atena si irrigidì.
È. È quello giusto. – specificò gelida.
Piper si diede della stupida.
– Hai ragione, scusa. Come hai fatto a capire che è quello giusto? –
Silenzio.
– Credo di averlo capito subito, ma ci ho messo tempo ad accorgermene. Forse quando ho fatto pace con mio padre dietro suo suggerimento e le cose sono andate finalmente bene. Oppure quando ha detto che sapeva con certezza matematica che  non ero morta, mentre ero prigioniera di Atlante. –
Fece una pausa, per raccogliere i pensieri. O magari per trattenere la commozione.
– Quando Luke è venuto a parlarmi poco prima di accogliere Crono dentro di sé. Quando l’ho visto con Rachel la prima volta. Non so dirlo con certezza, ma una cosa la so: tutte queste situazioni che ti ho appena elencato, insieme ovviamente ad altre, ogni respiro, ogni ora mi hanno portata a questo (*), lo hanno fatto diventare parte di me .–
– Perciò quando vi siete baciati la prima volta tu era pienamente consapevole di ciò che provavi? –
– Non proprio. È stato il giorno stesso in cui è finito ad Ogigia, e io all’epoca provavo ancora sentimenti facilmente equivocabili per Luke. Piuttosto, quel primo bacio è servito a darmi la conferma di tutto. –
Seguì un lungo silenzio.
– La tua domanda... me l’hai fatta pensando a Jason? – chiese la bionda.
Piper annuì tristemente, poi parlò puntando lo sguardo verso il bosco, da cui giungeva il clangore delle armi.
– Non ci credo che quello che provo sia un’illusione creata da Era con uno schiocco di dita. Un sentimento così forte e reale non può essere un artefatto. Ma immagino che ai tuoi occhi, i miei problemi di cuore siano una cavolata, e io sono d’accordo con te.
Tu hai da piangere una persona che esiste, io ho da piangere la magia di una dea. –
– Non so dirti quale delle due sia messo peggio; tu sai che Jason è sano e salvo, io no. Io so per certo che Percy mi ama, tu no. Però fattelo dire: a Jason non sei affatto indifferente. –
La figlia di Afrodite sospirò scrollando le spalle.
– Sono la figlia della dea dell’amore, si presume che le cose a me dovrebbero andare bene. Invece sono patetica. Non credo nemmeno di sapere cosa sia davvero l’amore. –
– Qualcuno dice che amare vuol dire distruggere ed essere amati essere distrutti (*); altri hanno speso più parole, molto più altisonanti, efficaci e famose. Shakespeare, Dante, Petrarca, Saffo, Virgilio...
Mia madre - o uno dei suoi figli, me compresa - ti direbbe che è un sentimento irrazionale che colpisce in modo subdolo, spesso improvviso e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire, provocando, a volte, una narcosi totale. L’amore non ha nulla a che fare con la saggezza.  (*)
Personalmente, se mi chiedi cosa sia l’amore, la mia risposta è la seguente: amore è il profumo delle fragole e della salsedine, amore è l’azzurro dell’oceano, è un bacio dato sul fondo del laghetto, è una gita in vela. È stare bene in silenzio nella stessa stanza, anche dandosi le spalle. Amore è chi che ho perso, ma che ritroverò. –
Lacrime rigavano le guance di Piper, mentre la determinazione colorava quelle di Annabeth.
– Che si fa? – domandò la prima.
– Quello che abbiamo sempre fatto, direi. – rispose Annabeth. – Si stringe i denti e si va avanti. Siamo semidei, niente è facile, relazioni comprese. Però sai come si dice, no? La vita è una scalata...
– Ma la vista è meravigliosa. – concluse l’altra.
 
 
(*) every breath, every hour has come to thisA Thousand Years, Christina Perri
(*)  Shadowhunters, frase detta da Jace che a sua volta l’ha sentita da Valentine
(*) Piero Angela (sospetto sia un figlio di Atena, quell’uomo. Lo adoro)
 
 
 
Angolo autrice:
Buon anno a tutti! ^^
Era da tempo che non mi facevo sentire, vi sono mancata?
Questa fic è nata da un ennesimo momento di depressione, mentre riversavo fiumi di parole addosso alla mia migliore amica (la seconda, per la precisione. L’altra non risponde ai messaggi.)
Ho amato rivedere Percy in The Son of Neptune, ma io rivoglio la Percabeth, la MIA amata Percabeth.
Sono curiosa di leggere The Mark of Athena per i seguenti motivi:
- Percabeth reunion;
- bromance tra Percy e Jason;
- Leo e Calipso;
- l’amicizia tra Annabeth e Piper.
Aspetto maggio con ansia. Ovviamente anche perché la mia sis fa diciotto anni, chiaro.
L’amicizia mi ha salvata decine e decine di volte, perciò questa ff è, di fondo, un inno a tale legame.
Lasciate una recensione, non contribuite a farmi mandare diecimila volte l’immagine della pistola su Whatsapp alle povere anime pie che mi chiedono come va in amore! (credo che presto una di quelle persone si armerà e farà il lavoro al posto mio)
Dai serio, ci tengo a sapere il vostro parere.
Un bacio e si spera a presto,
Luly

 
  
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