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Autore: martioriginal    12/01/2014    3 recensioni
Dal testo:
"Per la prima volta non aveva affatto paura dell’Alpha."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, questa è la mia prima Sterek.
E' completamente diversa da come è stata progettata inizialmente, doveva essere una long-rossa e invece mi sono ritrovata a scrivere una os-verde, but anyway.. spero che vi piaccia e che abbiate voglia di lasciare qualche recensione.

-La fan fiction è dedicata a Angel_24, perchè è sempre stata e sarà sempre la Stiles del mio Derek e non avrei mai ripreso a scrivere se non fosse stato per lei, perciò Fede, questa è per te.



Buona lettura a tutti,
Marti (:


YOU LIGHT UP MY DARKNESS.

Durante l’ultimo scontro con gli Alpha, Stiles era rimasto gravemente ferito.
Fino a quel momento Derek non si era mai reso conto di quanto quel piccolo ragazzino logorroico fosse diventato importante per lui, non aveva capito che ne dipendeva la sua esistenza.
Ma lì, in quel momento, lo realizzò per la prima volta; la paura di perderlo per sempre gli fece seriamente capire che quel giovane era diventato una parte fondamentale della sua vita.
Stiles però si rimise, guarì; era diverso, speciale: Era Immune.
Derek si era sentito rinascere quando aveva capito che l’altro era fuori pericolo.
Non sapeva esattamente da quando provasse quello strano sentimento per lui, ma adesso era sicuro di essersi innamorato, insomma in che altro modo poteva definire quella sensazione che gli albergava nel petto? Non sapeva nemmeno lui cosa fosse, ma se doveva dargli un nome quello era “Amore”.
Si era sentito morire pensando al più piccolo in fin di vita; il pensiero e la vista del suo corpo esanime lo avevano distrutto. Voleva passare con lui ogni singolo momento che aveva a disposizione, era come se senza quel ragazzino si sentisse perso, inutile, vuoto e completamente, inspiegabilmente solo.
Derek aveva scoperto di provare nuove sensazioni che fino a quel momento non aveva mai creduto esistessero.  Stiles, da canto suo, era ancora un po’ stordito dall’aver scoperto di essere immune, per questo si lasciava sfuggire dalle dita ogni cosa che accadeva.
Niente aveva più importanza, era confuso e l’unica cosa che ricordava degli ultimi mesi di coma era la mano di Derek che stringeva la sua; non sapeva nemmeno se fosse un ricordo reale, ma era la sola cosa che aveva.
Quella sera Scott e Isaac avevano proposto a Stiles di andare a fare una passeggiata tranquilla nel bosco, per dimenticare un po’ gli ultimi disastrosi avvenimenti, dopotutto era stato dimesso da circa una settimana dall’ospedale e non aveva ancora messo piede fuori casa, ma anche questa volta il ragazzo si era categoricamente rifiutato inventando mille scuse, preferiva decisamente rimanere a casa e passare un bel po’ di tempo sotto l’acqua calda della doccia.
Quella doccia durò per un bel po’, quasi mezz’ora, ma ogni attività connessa alla doccia venne svolta in dieci minuti, tutto il resto del tempo venne impiegato da Stiles a crogiolarsi sotto l’acqua calda che gli bagnava la pelle mentre la sua testa volava ad un unico pensiero: La mano di Derek intrecciata nella sua.
Quel ricordo era così vivo, era come se per quei cinque mesi di coma fosse stata la sola cosa che lo avesse mantenuto in vita, era come se quella mano fosse stata la sua luce, la sua ancora di salvezza.
Stiles ricacciò indietro tutti i pensieri e uscì dalla doccia, prese uno degli asciugamani da bagno e se lo legò in vita mentre con un altro si asciugò un po’ alla meglio i capelli e il petto, poi andò verso l’armadio in camera per prendere i vestiti puliti.
Nella penombra della stanza intravide una figura accomodata sulla poltroncina di colore rosso scuro sul lato sinistro del letto.
Si voltò di scatto verso l’interruttore alle sue spalle e accese immediatamente la luce, con enorme sorpresa e anche con un lieve sussulto notò che l’ombra che aveva visto era quella di Derek Hale.
Lo guardò con fare perplesso, non riusciva a capire perché il lupo fosse lì, sentì il ricordo della sua mano ancora più vivido ma cercò di pensare ad altro, non era quello il momento di pensare a certe cose.
Derek lo guardò a sua volta, forse imprimendoci un po’ troppa audacia mentre percorreva ogni centimetro della pelle di Stiles, e in quell’istante il ragazzo realizzò di essere quasi completamente nudo.

“Derek che ci fai qui?”

La voce del più piccolo era due toni più alta del normale, fortunatamente lo sceriffo non era in casa, quindi non correva il rischio di scoprire che il ragazzo che aveva arrestato per omicidio si trovava in camera di suo figlio, sarebbe stato un duro colpo per il cuore del povero John Stilinski.
Quel pensiero, però, non sfiorò minimamente la testa di Stiles, il quale era troppo concentrato nel capire perché il lupo si trovasse lì, e per la prima volta in vita sua non riusciva a trovare una risposta razionale, anzi se si considerava la questione dell’immunità, questa era la seconda volta.
Derek non sembrava intenzionato a rispondergli e questo faceva agitare l’altro ancora di più, di solito otteneva sempre le risposte che voleva e quando non era così le capiva da solo, ma adesso era diverso, non riusciva a realizzare niente, tanto meno perché il lupo gli avesse rivolto uno sguardo così intenso.
Stiles si sentiva sempre più confuso, inoltre la situazione non era delle migliori e non avrebbe sicuramente voluto avere altri problemi per la mente.
Non ebbe nemmeno il tempo di realizzare quello che stava per accadere, Derek fu decisamente più veloce, si alzò di scatto dalla poltroncina e sfruttando la sua forza sovraumana si gettò sul più piccolo.
A Stiles sembrò davvero di morire, o quanto meno rischiare la morte una seconda volta, il suo corpo debole si ritrovò schiacciato contro la parete, il suo cuore perse una serie di battiti che non riuscì nemmeno a contare, il fiso di Derek era ad un palmo dal suo e poteva chiaramente sentire il fiato caldo del lupo sul suo volto, mentre il proprio respiro era bloccato a metà strada tra il petto e la gola.
Con l’ultimo brandello di lucidità che possedeva provò a parlare.

“De-Derek che ci fai qui?”

Ripeté la stessa frase di poco prima, questa volta con la voce più incrinata, perché il suo cervello non era in grado di formularla. Il moro non gli rispose, nuovamente, e si limitò a rivolgergli un ambiguo sorriso. Stiles pensò che in tutta la sua vita non avesse mai visto un sorriso così bello, e la cosa che gli faceva più effetto era proprio che quel sorriso venisse da Derek Hale.
Ogni cosa nella mente di Stiles era sempre più confusa e intrecciata, l’unica certezza che aveva era il corpo del licantropo che premeva su di lui.
In quel momento a Derek non interessava del fatto che Stiles fosse quasi completamente nudo, eccezion fatta per l’asciugamano bianco debolmente legato in vita, sembrava particolarmente concentrato ad ammirare ogni singolo lineamento del suo volto, gli occhi, il naso, le labbra, poi scendeva fino a collo, ma lì il suo sguardo di ghiaccio si fermava, non osava proseguire oltre, come se quel piccolo e fragile umano davanti a lui fosse qualcosa di delicato da proteggere.
Lo desiderava, questo non si poteva negare, lo voleva come non gli era mai accaduto prima con nessun altro al mondo, eppure sentiva di dover mantenere alto al massimo il suo autocontrollo, anche solo sfiorarlo avrebbe provocato in lui sensazioni inimmaginabili, non poteva lasciarsi andare.
Dall’altra parte, la testa di Stiles galoppava senza freni alla ricerca di una qualsiasi risposta utile, ma non trovò niente.
Il castano era sempre stato attratto da Derek Hale, una parte di lui lo aveva capito il giorno in cui lo aveva incontrato nel bosco; poi tutti gli avvenimenti del branco non avevano fatto altro che far aumentare quest’attrazione, ma il giovane Stilinski era bravo a nascondere le proprie emozioni, aveva fatto finta di niente, si era controllato con Kate, con Erica, aveva avuto il massimo autocontrollo con la stressante presenza di Jennifer e adesso stava cercando anche di levarsi dalla testa le ultime notizie su Paige, che aveva ricevuto da Peter.
Proprio a causa di questa bravura, Derek non poteva nemmeno lontanamente immaginare che il cuore di Stiles stesse barrendo così forte per amore e passione e non per terrore e paura.
Tutta l’audacia e la sicurezza che Derek aveva sempre avuto, fino a quel momento,  vennero meno quando Stiles di lanciò sulle sue labbra.
Lo stesso ragazzo non riusciva a credere a quello che stava facendo, era come se il suo corposi stesse muovendo da solo.
Quando Heather e Lydia lo avevano baciato, lui non aveva provato niente di simile a ciò che sentiva premendo la sua bocca contro quella del lupo.
Le sue labbra erano pressate contro quelle di Derek, e per la prima volta non aveva affatto paura dell’Alpha.
Come giusto contrappeso, Derek era terrorizzato, era andato lì proprio per dire al figlio dello sceriffo ciò che provava nei suoi confronti, ma non si aspettava certamente una reazione del genere, di sicuro non prima di aver iniziato a parlare.
Stiles notò, con disappunto, che il mannaro non aveva ricambiato il bacio, così si staccò da quelle labbra sigillate, con un’espressione vuota negli occhi e un dolore fisico, di delusione e vergogna,  dritto al centro del petto.

“Sono stato un coglione! Come potevo anche solo pensare ad una cosa del genere!? Va via, Derek. Voglio restare solo.. VATTENE!”

Stiles era sconvolto. Stava urlando. Il cuore di Derek rallentò per un secondo infinito, non riusciva a credere a ciò che Stiles aveva detto, e soprattutto a quello che aveva appena fatto.
Impercettibilmente il lupo dentro di lui si sciolse in un sorriso.

“Stiles..”

Quella fu la prima parola che Derel pronunciò da quando era entrato, quella sera, in quella casa.
Stiles abbassò lo sguardo, non sapeva cosa aspettarsi e aveva nuovamente paura, paura di quello che il lupo avrebbe potuto dire, potuto fare.. paura di tutto.
Quello che però vide, fu la mano forte e sicura del bel tenebroso Hale, avvicinarsi con decisione al suo volto, per un secondo Stiles credette che gli stesse per tirare un schiaffo o un pugno, ma ciò che avvertì fu un morbido contatto sulla guancia che poi scese fino al mento, sollevandolo.
Con quel gesto Stiles si vide costretto ad alzare il volto e ad incrociare lo sguardo del lupo.

“Stiles..”

Ripeté quest’ultimo, aveva la voce rotta come se si aspettasse una nuova interruzione, che però non arrivò perché Stiles si limitò ad aspettare rivolgendogli uno sguardo tremolante.
Il moro accolse quel silenzio come un invito a procedere, così prese un respiro e si decise a parlare.

“Stiles, sono venuto qui per dirti che con quello che ti è accaduto ho finalmente capito quanto tu sia importante, non per il branco, per me.”

Derek disse tutto così velocemente che quasi non se ne rese conto e Stiles, che era ancora appoggiato al muro, ringraziò il cielo che la parete fosse così solida da mantenerlo perché si sentiva mancare.
Il sourwolf gli aveva appena fatto una “dichiarazione”, era tutto reale? Si, lo era, ma non riusciva a crederci.

“Mi stai dicendo che eri così preoccupato per me da aver realizzato quanto tieni a me?”

A Stiles brillavano gli occhi, ormai sapeva che avrebbe ottenuto un “si” come risposta, ma ancora non riusciva a metabolizzare la notizia.
In tutta risposta Derek abbassò lo sguardo e annuì, con quel gesto aveva aperto la strada ad un fiume in piena: i sentimenti di Stiles.
Quest’ultimo si gettò immediatamente tra le sue braccia e il lupo non perse un secondo di tempo, avvolse all’istante con le sue intorno alla vita del più giovane.
Questo era il loro primo vero contatto umano, quello che li avrebbe uniti per sempre.
Stiles si aggrappò con forza alla maglietta di Derek, il pensiero che fosse quasi del tutto nudo non lo sfiorava nemmeno, era tra le braccia della persona che aveva invaso la sua mente in ogni modo possibile nel corso degli ultimi due anni, il resto non contava.
Il volto del lupo era dolcemente appoggiato nell’incavo tra il collo e la spalla dell’altro, quello era il suo punto preferito del corpo di Stiles, il suo odore era più forte in quella porzione di pelle, e Derek adorava l’odore del suo piccolo umano.
Stiles stava ancora artigliando la maglia di dell’Alpha, stringendola con vigora, quando le lacrime iniziarono a scendere bagnando il tessuto blu scuro.
Sentendolo singhiozzare, il lupo fece leggermente pressione sulle spalle del ragazzo per allontanarlo quanto bastava da guardarlo negli occhi.

“Ehi, non me ne vado, ok?”

Con quelle poche parole Stiles si sentì rincuorato, questa volta fu lui ad annuire.
Derek lasciò andare la presa.

“Ora mettiti qualcosa addosso, io rimango qui.”

Stiles sorrise, il primo vero sorriso dall’attacco degli Alpha. Diede le spalle al lupo e fece per andare verso l’armadio dove prendere i suoi vestiti.

“Ah Stiles…”

Derek lo chiamò e lui si voltò all’istante.
Il lupo lo prese per un polso e lo tirò delicatamente verso di sé, prima che il giovane potesse dire qualsiasi cosa Derek lo baciò.
Un bacio lento, dolce, nel quale erano racchiusi tutti i loro sentimenti; Derek lasciò andare il polso di Stiles e gli posò la mano su un fianco, mentre l’altra andò a trovare la sua guancia, la toccò con fare morbido e percorse con il pollice i suoi lineamenti.
Stiles sorrise appena contro le sue labbra e, con la gioia che gli sgorgava direttamente dal centro del petto, ricambiò il bacio; schiuse lentamente le labbra e accolse la calda lingua del moro che andò a scontrarsi direttamente con la sua.
Quando entrambi ebbero il sopprimente bisogno di respirare si allontanarono, Stiles prese i suoi vestiti e in pochissimo tempo si cambiò, quando uscì dal bagno e andò in camera vide Derek già a sedere sul suo letto.
Il ragazzo si distese su un fianco e sentì subito il caldo abbraccio di Derek avvolgerlo da dietro la schiena.

“Buonanotte sourwolf.”

“Buonanotte.”

E in quel dolce tepore si addormentarono entrambi.
Il mattino seguente Stiles si svegliò per primo, ancora avvolto dalle braccia del lupo; si voltò e si perse nell’osservare i movimenti regolari del petto di Derek che si alzava e abbassava a ritmo del suo respiro, quasi spinto da un primordiale riflesso, Stiles posò una mano sul petto dell’altro, all’altezza del cuore, come a volerne sentire il battito, e a quel tocco rilassante il moro si svegliò.

“Buongiorno sourwolf.”

Esordì Stiles con una certa dose di allegria.

“Buongiorno.”

Si limitò a rispondere l’altro posando un bacio veloce sulle labbra del più piccolo.

“Derek questa è stata la notte migliore dall’attacco degli Alpha.”

In effetti era vero, era stata la prima notte in cui si era sentito protetto e al sicuro, e non aveva avuto nessun incubo.
A quelle parole il lupo abbozzò un mezzo sorriso e lo strinse ancora di più nell’abbraccio.
Poi il momento fu rovinato da un rumore che le orecchie di Derek captarono, i freni dell’auto dello Sceriffo.
Derek si alzò di scatto.
“Sta arrivando tuo padre, ci vediamo oggi pomeriggio a casa mi, dopo l’allenamento del branco potremmo passare un po’ di tempo insieme.”
Stiles sorrise e annuì vigorosamente.
Derek lo baciò e saltò giù dalla finestra.

“Ti amo, Derek.”

Le parole di Stiles furono un sussurro contro le dita che sfioravano le sue labbra ma, senza che il giovane potesse immaginarlo, una lacrima di gioia rigò il volto di Derek che era ancora sotto la sua finistra.

“Ti amo anche io Stiles, hai illuminato la mia vita, la mia oscurità.”

E detto questo andò via, corse verso il bosco, in preda alla felicità, quella vera, che almeno ora era sicuro di aver trovato.
   
 
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