Sembrava un giorno come un altro era una giornata di candida neve, si era alle porte dell’inverno ma per Elsa che sapeva, Elsa che ancora sperava era qualcosa di più.

Ora era lì col volto rivolto alla finestra, la stessa che per anni aveva visto l’unica compagnia della regina. Osservava ogni singolo fiocco scendere verso la terra e posarsi a coprire ogni cosa senza darsi limiti e per lei, lei che aveva passato la maggior parte della sua vita rinchiusa in quella camera dove ora la sua mente aveva iniziato a vagare, era simile a tutto ciò che avrebbe voluto essere: semplicemente Libera. Forse era per questo che amava la neve, forse per questo il freddo non l’aveva mai infastidita perché la neve andava dove la portava il cuore, non si fermava, non aveva paura, non viveva in una prigione come per anni erano state per lei quelle quattro mure. Certo da quando aveva imparato a controllarsi la sua vita era cambiata, ora il castello non era più una prigione, ora provava per la prima volte la libertà tanto agoniata. Ora si sentiva come nata per la libertà che si era guadagnata. Ora aveva un posto in questo mondo, aveva dovuto ricavarlo nella neve gelida, nel sorriso di sua sorella e della sua gente. Ora si sentiva libera, come la neve. Ma da quando Anna si era sposata, sentiva come un nuovo peso ghiacciato sul suo cuore. E lei sapeva cosa poteva scioglierlo o meglio chi. Continuava a pensaci, non riusciva a dimenticare, eppure ormai avrebbe dovuto capire...

Il suo flusso di pensieri fu interrotto da una delle guardie che annunciava uno straniero alla porta e richiedeva la sua presenza. Si alzò allontanandosi dalla finestra che dava sul cortile ma che dava anche sul suo cuore chiedendosi chi potesse essersi avventurato fin lì.