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Autore: Illidan    01/06/2008    6 recensioni
Di come il principe Legolas fosse la disperazione di suo padre e come conobbe Aragorn, Gimli, Eomer, Faramir e Boromir dopo essere stato costretto ad andare a scuola da Elrond, e quel che ne seguì.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Aragorn, Gimli, Legolas, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prima di cominciare rispondo a chi ha commentato:

Prima di cominciare rispondo a chi ha commentato:

 

@Rodelinda: Oh porco orco! Ti prego, abbi pietà! Non mi maledire in sindar e non mi lanciare contro l’esercito grigio! Sul serio, io non intendo offendere nessuno, meno che mai una che mi potrebbe incatenare per sempre negli abissi del Thangorodrim!

A parte gli scherzi, proverò a mettere un po’ a posto la punteggiatura (forse mettendo un po’ meno virgole). E poi cosa intendevi per “sconclusionato”?

Ho provato a guardare la tua storia “seria e noiosa”, ma purtroppo sono ancora troppo piccolo per poterla leggere. Dev’essere vietata a tutti quelli con meno di 1800 anni elfici (18 per gli uomini). Mi spiace, ma tra qualche anno la leggerò, te lo prometto!

 

@Suikotsu: Grazie per l’appoggio! Per rispondere alla tua domanda oziosa, mi pare ovvio, no? Me li legge Kael’Thas!

 

Grazie anche a tutti quelli che hanno letto senza commentare (vergogna!).

 

 

                                                                            L’INFANZIA DI LEGOLAS

 

Dovete sapere che non avevo le idee chiare su cosa scrivere all’inizio. Infatti gli ambienti familiari dei personaggi sono abbastanza strani e non riuscivo a decidere quale fosse il più ironico. Senza contare che non dovevo copiare altre parodie (almeno cercare di non farlo). Così ho deciso di iniziare con Legolas. Perchè proprio lui? Perchè è insopportabilmente perfetto, espressione che qui significa ‘alla fine di ogni battaglia non ha neanche un graffio, ha il vestito immacolato e i suoi capelli sono in perfetto ordine’. Anche perchè il Maestro non parla molto di lui e di suo padre e non accenna neanche l’esistenza di una madre (il che è inverosimile, Mr. Tolkien). Per di più Peter Jakson (senza nulla togliere alla sua bravura di regista) non parla neanche di Thranduil, padre di Legolas, e così quando guardi il film pensi:“Aragorn, figlio di Arathorn, Gimli, figlio di Gloin, e Legolas, figlio di... Boh!” In realtà ci sarebbero altre critiche da fare all’amato regista, ad esempio il fatto che Arwen salvi Frodo, quando invece a salvarlo è il grande eroe Glorfindel; ma non sto scrivendo una critica al suo immane lavoro. Tornando invece al motivo per cui mi avvalgo di Legolas come protagonista, c’è anche da dire che quello che fa sempre la figura un po’ dello stupido nel film è Gimli, che secondo me non ha un solo neurone in più di Legolas, cioè sono entrambi scemi nella stessa misura.

La nostra storia dunque comicia all’inizio della III era, un giorno imprecisato alla fine dell’estate.

“ED ECCO IL GRANDE EROE CHE ESCE DALLA CAVERNA FREDDA E BUIA DOVE HA DORMITO E VEDE NELLA RADURA UN ESERCITO DI 100 GOBLIN GUIDATI DAL LORO RE, IL TERRIBILE AZOG. L’ EROE NON HA ALCUNA PAURA: CON LA SUA POTENTE SPADA ANNIENTERà I NEMICI. L’EROE ATTACCA: I GOBLIN E LE LORO PIANTE CARNIVORE CADONO SOTTO LA SUA FURIA!  AZOG STA PER COLPIRE L’EROE, MA LUI è Più VELOCE E GLI TAGLIA LA TESTA.”

CRAAASHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Suppongo che non abbiate mai sentito dire che una testa fa “CRASH” quando viene recisa. E infatti quella che l’eroe, che altri non è che il principe Legolas all’età di 100 anni (pochi per un elfo), aveva tagliato non era la testa di Azog, ma quella della statua di Fingolfin (grande re elfico della I era) che si trovava nel giardino della reggia di re Thranduil, padre di Legolas e Signore di Bosco Atro.      

“LEGOLAAASSS!!! COSA HAI FATTO?!?” tuonò re Thranduil, vedendo la testa della statua rotolare fino ai suoi piedi.

“ORA L’EROE RICEVERà LA SUA RICOMPENSA, CONSEGNANDO AL PADRE L’ARMA CON LA QUALE HA STERMINATO I GOBLIN!” disse Legolas, porgendo al padre esterrefatto il badile con il quale aveva: distrutto tutte le aiuole del giardino, i fiori pregiatissimi e l’antichissima statua.

“MA COSA DICI VANDALO DISTRUTTORE!!! ANCHE LA MATTINA PRESTO FAI DEI DISASTRI TERRIBILI! DA QUA’ QUEL BADILE CHE TE LE DO’!!!” e cominciò a rincorrere il piccolo Legolas con il badile, cosa che può essere pericolosa anche per chi insegue, visto che può inciampare e farsi male.

 “LA GIUSTIZIA NON FA IL SUO CORSO!” esclamò Legolas scappando via.

Dovete sapere che Legolas aveva già combinato disastri simili tante volte e ogni volta non veniva mai punito perchè...

“THRANDUIL!!! SEI PAZZO A INSEGUIRE NOSTRO FIGLIO CON QUELLA VANGA!?!” tuonò Natial, moglie di Thranduil, sulla soglia della reggia.

“Ma cara... guarda il giardino... guarda cosa ha fatto... e in ogni caso non è una vanga, è un badile..” rispose il re elfico con voce sottomessa.

“FAI ANCHE LO SPIRITOSO!?!” disse la moglie colpendolo con un mattarello rivestito di mithril, un materiale indistruttibile. “OUCH!”

Ora vieni a tavola! E dopo metti a posto il giardino insieme a Jerry, il maggiordomo!” disse imperiosa, mentre Legolas sgattaiolava all’interno del palazzo.

“IO MI CHIAMO JAMES!!! POSSIBILE CHE NON SE LO RICORDI MAI!!! J, A, M, E, S!!! JAMES! JAMESSSSS!!!” ululò dalle cucine reali il maggiordomo che detestava non essere chiamato con il suo nome.

“Scusi, ma adesso ci porti da mangiare, per favore.” rispose Natail. Poi lei e suo marito entrarono. La sala d’ingresso era molto grande e alta e aveva grandi vetrate in alto su tutti i lati. Aveva pianta rettangolare ed era riccamente addobbata di arazzi raffiguranti grandi gesta dei re del passato. Al centro si trovava un lunghissimo tavolo che andava quasi dalla porta all’altra estremità del salone, dove si trovavano due troni, di Thranduil e Natail. Quest’ultimo era un po’ più alto per qualche strana ragione. Sui lati più lunghi si aprivano tante porte, che conducevano alle cucine, alla cantina, alle segrete, alla sala dove si scaricavano i barili vuoti nel fiume e alle stanze della servitù. A fianco dei due troni si trovavano due rampe di scale in marmo che portavano ai piani superiori dove c’erano le stanze dei reali e dei loro ospiti. Il tavolo era apparecchiato solo nell’ultima parte, quella più vicina ai troni, perciò ci volle un po’ di tempo prima che re e regina raggiungessero le loro sedie. Thranduil si sedette a capotavola, alla sua sinistra Natail e alla sua destra Legolas. Poi James arrivò con la colazione e mangiarono tutti gli squisiti cibi elfici.

A questo punto bisogna descrivere i personaggi di cui abbiamo parlato.

Il piccolo Legolas era piuttosto alto, come tutti gli elfi, era biondo, come tutti gli elfi, e aveva gli occhi azzurri; ma per la sua innocente età aveva una mente diabolica e moltissime manie di grandezza ed entrambe le cose si manifestavano a danno di suo padre.

E inoltre Legolas non era certo un vero nobilelfo: mangiava quanto un hobbit, cioè tantissimo, ed era composto a tavola come un nano, cioè per niente. Non voleva mai studiare, leggeva solo i libri di avventure fantastiche e di guerre terribili e sperava sempre di poter diventare un famoso personaggio come quelli dei suoi libri.

Suo padre, re Thranduil, era molto simile a lui per l’aspetto, solo che era più alto e aveva gli occhi neri. Da giovane era stato piuttosto turbolento, ma poi con l’età aveva assunto il ruolo di buon padre e buon marito. Purtroppo però, aveva capito subito che qualcosa non andava in Legolas: dopo averlo tenuto in braccio la prima volta gli era inspiegabilmente sparito il portafoglio. Sebbene gli oracoli avessero più volte profetizzato che suo figlio avrebbe avuto un ruolo determinante nella storia della Terra di Mezzo, lui non poteva affatto credere che quel monello che era la sua peggiore dannazione dopo gli orchi e i nani sarebbe mai stato un grande eroe.

Sua madre, Natail, non era un’elfa di nobili natali, per la verità prima di sposare Thranduil lavorava nel più scalcinato tabarin di Bosco Atro. Poi però conobbe il principe e abbandonò il suo precedente lavoro. In seguito si era rivelata un’ottima moglie e amante dei libri. Aveva un solo difetto: secondo lei, Legolas, il suo bambino, non aveva mai torto.

Ora che è stata descritta la famiglia reale, possiamo continuare.

“ED ECCO L’EROE CHE PRENDE LA COPPA DELLA SAGGEZZA! OH, QUANTO PESA! OPS!”

SPLASHHHHH!!!!!!!!!

Purtroppo la coppa della saggezza era la ciotola degli elflakes di Thranduil e Legolas gliela aveva fatta cadere in testa, mentre lui si era chinato a prendere il suo cucchiaio da terra.

“LEGOLAAASSSS!!! NON POSSO NEANCHE MANGIARE IN PACE!!! TI SEMBRA POSSIBILE!?!”

“L’EROE HA DATO AL PADRE L’ETERNA SAPIENZA E ORA AVRà UNA GRANDE RICOMPENSA!”

“L’UNICA COSA CHE AVRAI SARA’ UNA SOLERTE BASTONATURA E ...”

“THRANDUIL!!! SMETTILA DI SGRIDARE LEGOLAS: NON HA FATTO NIENTE!”

“IO... IO... vado a cambiarmi, cara. E poi preparerò l’occorrente per la festa di stasera...”

“FESTA?! CHE BELLO! UNA FESTA!!!” canterellò Legolas saltellando intorno al tavolo.

“Sì, amore ci sarà una festa alla quale verranno alcuni importanti ospiti, nonchè parenti. Tu parteciperai, ma dovrai essere cortese e educato.” disse Natail.

   
 
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