13/01/2014
5 recensioni
Angolo autrice*l'icona non c'entra niente con la storia, ma mi piaceva troppo, LOL*
Ehilà! Sì, esatto, questa è un’altra Vegeta/Gohan. Sì, esatto, io non ho una vita sociale, passo tutto il mio tempo libero a scrivere di questi due. Sì, esatto, è un’ossessione. E sì, sono una malata. Fatta questa premessa, vi presento una flash fic sulla mia coppia preferita, tanto per cambiare. Li amo troppo, non ci posso fare niente. Comunque, prima di tutto questa fanfic si è classificata sesta a “In the end” contest di ellacowgirl (QUI il giudizio). Come forse qualcuno saprà, non mi piacciano per niente le storie in cui Vegeta e Gohan tradiscono le rispettive mogli (sarebbe OOC, secondo me), per cui questa flash fic è ambientata nel post Majin-Bu, in un universo in cui Gohan e Videl sono solo amici e Vegeta e Bulma non sono mai tornati insieme dopo il Cell Game. Il principe vive comunque alla Capsule Corporation, così che possa stare con Trunks, e lui e la Brief sono semplicemente amici. Che altro devo dire? In genere non amo la narrazione al tempo presente, ma qui ho voluto fare un esperimento, spero sia uscito decentemente. Niente, grazie a chiunque leggerà :)
Disclaimer » Dragon Ball © Akira Toriyama.
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Vegeta è una rosa nera dall’anima corrotta. Vegeta indossa la sua tuta da combattimento anche quando non ci sono nemici da affrontare, le sue braccia non si sciolgono quasi mai dalla loro posa conserte, il suo volto raramente si concede un sorriso.
Gohan è una rosa rossa dall’anima ancora pura nonostante le atrocità vissute. Gohan indossa un paio di jeans e la sua maglietta preferita, gira con un libro sottobraccio e sorride a tutti. Gohan ha molti amici, Gohan è un bravo ragazzo.
Vegeta è un principe senza regno, un ex-assassino che ancora non è sceso a patti con il suo avvicinamento alla natura umana.
Entrambi si sono coperti dell’oro della leggenda, entrambi racchiudono dentro di loro la forza del Super Saiyan.
Gohan è un rosa rossa, Vegeta una rosa nera.
Vegeta ama la solitudine, perché lo aiuta a pensare, Gohan ama la compagnia, ma ogni tanto gli piace chiudersi nella sua stanza con un libro davanti e perdersi a osservare il mondo fuori dalla sua finestra, immaginando il sapore che dovrebbe avere la libertà.
Gohan non è solo, ma, a volte, si sente come se non avesse nessuno.
Vegeta ha passato metà della sua vita nella più completa solitudine e, adesso, continua a credere di non aver bisogno di nessuno.
A entrambi manca qualcosa.
A entrambi manca quella sensazione che ti faccia sentire vivo, che ti faccia sentire completo.
Vegeta si è sempre sentito prigioniero, rinchiuso tra le mura invisibili del suo orgoglio, Gohan si è sempre sentito combattuto, conteso tra la sua natura umana e quella Saiyan.
« Questa sarà l’ultima volta. Chiaro, moccioso? » sussurra Vegeta, prima di catturare le labbra del ragazzo con le proprie.
Il mezzo Saiyan non può fare altro che mugugnare qualcosa, mentre le dita del principe s’insinuano sotto la sua maglia.
Vegeta è una rosa nera, Gohan una rosa rossa.
Quando questi due fiori vengono a contatto, le loro tinte si mescolano.
Ognuno dei due colori tenta di prendere il sopravvento sull’altro, la corruzione tenta di annientare la purezza, mentre questa tenta di resistere.
Alla fine, l’innocenza di un ragazzo che guarda alla vita con il sorriso sulle labbra vince sempre e la rosa nera acquista una striatura vermiglia.
« Mai più. » ribadisce Vegeta, mentre si trova sdraiato accanto a Gohan, nel suo letto alla Capsule Corporation.
Il ragazzo non dice nulla, tanto sa che non sarà così.
Perché Vegeta pronuncia quella frase ogni volta, ma non presta mai fede a quelle parole. Perché, per quanto possa negarlo, ha bisogno di quei baci, di quelle iniezioni di purezza nel proprio cuore tormentato.
Gohan l’ha capito, ha notato come i suoi occhi diventino meno cupi mentre manifestano il loro amore nell’intimità delle lenzuola.
Ha capito che, per il principe, ogni bacio sia un po’ una rinascita, un modo per risorgere dalle ceneri del proprio passato e diventare ogni volta una persona un po’ migliore, attraverso le sottili venature rosse che la rosa nera subisce.