Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: Akilendra    13/01/2014    2 recensioni
Non avete mai desiderato di sapere qualcosa di più sui due innamorati dell'albero degli impiccati?
Io sì...
"Non potè negare, non avrebbe negato.
A cosa sarebbe servito? La piazza era già allestita per la sua impiccagione, non poteva scappare, non sarebbe scappato. La lunga corda penzolava minacciosa appesa all’albero, il cappio sembrava prendersi gioco di lui e deriderlo per la sua stupidità.
Come aveva fatto a cacciarsi in un simile guaio?
Il volto di lei gli balenò in mente, brillava di luce propria e rischiarava le tenebre che popolavano i suoi pensieri. Già, ecco come aveva fatto. L’amava."
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hanging tree

 
Verrai, verrai,
all'albero verrai,
cui hanno appeso un uomo che tre ne uccise, o pare?
Strani eventi qui si son verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all'albero degli impiccati
.

 

 
Era stata davvero la cosa più stupida ed incosciente che avesse mai fatto in tutta la sua vita, l’ultima cosa che avrebbe fatto. Erano vere le voci che giravano per tutto il distretto: tre gli uomini morti, i loro corpi accasciati ai suoi piedi, il coltello stretto nella sua mano. Non potè negare, non avrebbe negato.
A cosa sarebbe servito?La piazza era già allestita per la sua impiccagione, non poteva scappare, non sarebbe scappato. La lunga corda penzolava minacciosa appesa all’albero, il cappio sembrava prendersi gioco di lui e deriderlo per la sua stupidità.
Come aveva fatto a cacciarsi in un simile guaio?
Il volto di lei gli balenò in mente, brillava di luce propria e rischiarava le tenebre che popolavano i suoi pensieri. Già, ecco come aveva fatto. L’amava.
Il suo amore per lei lo aveva condannato, pensò, mentre nella sua mente l’immagine del cappio si sostituiva al ricordo del luminoso sorriso di lei. Quanto avrebbe voluto rivedere un’ultima volta quel sorriso, solo un’ultima volta. Si domandò se sarebbe venuta, se lo avrebbe guardato mentre gli stringevano la corda al collo.

 
 

Verrai, verrai,
all'albero verrai,
là dove il morto implorò l'amor suo di scappare?
Strani eventi qui si sono verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all'albero degli impiccati.

 

 
Non voleva, non le avrebbe permesso di guardarlo mentre la luce gli abbandonava gli occhi, non sarebbe stato quello l’ultimo ricordo che avrebbe avuto di lui. Eppure si scoprì a desiderare che lei ci fosse, che fosse lì mentre i pacificatori infilavano la sua testa dentro al cappio. La parte più debole e codarda di lui avrebbe voluto averla in quel momento per trovare la forza di affrontare la morte. La parte più egoista di lui invece voleva rivederla solo per avere un ultimo ricordo di lei a cui aggrapparsi, che gli ricordasse perché aveva fatto quello che aveva fatto.
Ma lei non sarebbe mai dovuta venire, lo sapeva bene, Dio solo sapeva cosa quali malsane reazioni avrebbe potuto avere vedendo il suo corpo senza vita appeso a quell’albero, chissà quali compromettenti e fatali parole sarebbero potute uscire da quella bella bocca; no, lei non doveva venire, o sarebbe stato tutto inutile.
Non avrebbe mai più rivisto il suo sorriso, non avrebbe mai più assaggiato la dolcezza delle sue labbra, a meno che…era rischioso, ma ormai non aveva più nulla da perdere. L’indomani mattina sarebbe stato appeso per il collo all’albero al centro della piazza, ma quella notte si sarebbero potuti incontrare. Sotto quello stesso albero avrebbe potuto guardare di nuovo nei suoi occhi e cercarci dentro quel coraggio che lui non possedeva. Così le mandò il messaggio e sperò, così come può fare solo un uomo che non ha più nulla da perdere, che sarebbe venuta.

 

 
Verrai, verrai,
all'albero verrai,
ove ti dissi "Corri se ci vuoi liberare"?
Strani eventi qui si son verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all'albero degli impiccati.

 
 
E lei venne. Lui per poco, vedendola finalmente arrivare dopo averla a lungo aspettato, non morì lì, prima del tempo, prima che la mattina seguente sotto quello stesso albero gli avrebbero strappato la vita. Ed ebbe quell’ultimo bacio, quell’ultimo sguardo al suo viso. Lei le regalò quell’ultimo sorriso, come si fa a chi è condannato a morte e lasciò che si riempisse il cuore del coraggio che le aveva rubato dagli occhi.
Era mezzanotte e nel buio pesto che li circondava quell’albero al centro della piazza era l’unico testimone del loro amore e della promessa che era legata al loro addio. “Corri, se ci vuoi liberare” le aveva detto lui chiedendole di scappare, implorandola di dargli retta per una volta, l’ultima volta. Calde lacrime erano scese sul viso di lei, rigandole le bianche guance e bagnando il suo bel vestito, lui le aveva asciugate con un bacio una per una. Le aveva chiesto di giurarglielo e lei tra i singhiozzi l’aveva fatto.
Sperava che avrebbe mantenuto la sua promessa
.

 
 
Verrai, verrai
all'albero verrai,
di corda una collana, insieme a dondolare?
Strani eventi qui si son verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all'albero degli impiccati.

 
 
E lei mantenne la sua promessa. Eppure lui, esaurito il coraggio rubatole dagli occhi, quasi desiderò che non l’avesse fatto. Era un codardo, un vigliacco, un egoista, lo sapeva bene, ma proprio non ci riusciva a non desiderare di vederla ancora. Lo stupido desiderio che fosse il suo viso ad accompagnarlo verso la morte gli sfavillava nel cuore.
Invece lei non c’era, era scappata, era corsa lontano, come le aveva fatto promettere, come aveva promesso.
Un improvviso ed ingiusto moto di rabbia lo pervase, davvero sperava che lei non avrebbe mantenuto la sua promessa? Che avrebbe capito di non poter vivere senza di lui? Davvero sperava avrebbe detto la verità? Se avesse detto tutta la verità ora il suo corpo esile sarebbe appeso all’albero assieme a quello di lui, al suo collo sarebbe stata legata un’elegante collana di corda ed insieme avrebbero dondolato su quella macabra altalena.
Invece lei non c’era, era scappata, era corsa lontano per liberare entrambi, come le aveva fatto promettere, come aveva promesso.
Tutto sommato non era morto per niente, pensò, tutto sommato quella sera aveva fatto bene a strapparle il coltello di mano, aveva fatto bene a prendersi tutta la colpa quando erano arrivati i pacificatori e avevano visto i tre cadaveri ai suoi piedi.
Lo avrebbe rifatto altre mille volte, pensò, perché l’amava, perché il coraggio che le aveva rubato dagli occhi era solo il riflesso di quello che c’era nei suoi.

 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Akilendra