13/01/2014
7 recensioniBeccato!
-Dove stai andando?-
Beccato!
Un momento dopo aver spostato le coperte ma appena prima di scendere dal letto.
-Si può sapere come fai? I tuoi superpoteri da detective non vanno mai a dormire?-
-Se lo facessero sarei spedita a dirigere il traffico.. e ovviamente tu verresti con me.-
-Touché.-
-Allora, vuoi rispondere?- Ora che si era voltata verso di lui, che lo stava guardando con quegli occhi e gli stava parlando con quel tono, Castle si sentiva come un sospettato nella stanza degli interrogatori.
Non se la sarebbe cavata facilmente.
-Vado a bere un bicchiere d’acqua.- disse esitante.
-Un altro?-
-Fa caldo stanotte.-
-Siamo a Gennaio ed è uno degli inverni più freddi che si siano visti a New York.-
-Che posso farci, avrò le vampate..-
-Sul serio, Castle? Arrivi a dire questo piuttosto che ammettere di essere stato scoperto?-
-Ma quale “scoperto”! Devo solo andare al bagno.-
-Non volevi un bicchiere d’acqua?-
Ancora una volta, beccato!
-Io..no, cioè si però.. Ok, stavo andando in camera di John per..-
-Non può dormire nel letto con noi.- lo interruppe lei. Era da giorni che non parlavano d’altro.
-Allora lasciami rimettere il lettino in questa stanza! È troppo piccolo per dormire da solo.-
-Hai sentito anche tu il pediatra: deve abituarsi ad avere degli spazi propri.-
-Kate, ha sei mesi, di che spazi credi abbia bisogno? È così piccolo che entrerebbe in un cassetto!-
Per nulla colpita dall’obiezione del marito, Beckett continuò a fissarlo con le braccia conserte.
-No.-
-Solo questa volta..-
-Ho detto di no.-
-Lo prometto.-
-Rick, rimettiti a dormire.- A volte utilizzava il tono da mamma più con lui che con John.
-E va bene, hai vinto!- Si coricò portandosi la coperta all’altezza delle orecchie. -Ma quel dottore è un ciarlatano.-
-Non lo è..-
-Si..-
-No..-
-Si..-
-No..-
***
Beckett si svegliò che era ancora notte.
Tastò la parte di materasso accanto a sé e non si stupì nel trovarla vuota. Di solito lei e Castle dormivano abbracciati o almeno sempre a contatto con una parte del corpo.
Si alzò svogliata ma decisa a capire cosa stesse combinando il suo eccentrico marito. Sul dove fosse, era quasi certa.
Infatti appena entrata nella cameretta lo vide.
Sdraiato sul grande tappeto color crema, avvolto in una pesante coperta di lana, Rick sembrava dormire sereno. Solo una mano usciva fuori da quell’involucro e teneva stretta una delle sbarre del lettino del bimbo.
Ne approfittò per controllare che John dormisse tranquillo e che fosse nella giusta posizione, poi si stese vicino a Castle, coprendosi e poggiando la testa sulla sua spalla.
-Spero non abbia ereditato la tua cocciutaggine..- gli disse. Sapeva di averlo svegliato.
-Se non l’ha ereditata da me l’avrà ereditata da te..- rispose con gli occhi chiusi e la voce impastata. -..da 1 a 10, quanto sei arrabbiata?-
-Ancora non lo so.. ho troppo sonno per capirlo..-
Per adesso le andava bene così: loro tre assieme.
-Buonanotte, Rick.- sussurrò.
Lo avrebbe sgridato domani.
Fine
Note di una Mirandolina:
Mi rendo conto che questa ff sia molto piccola...per usare un eufemismo. In realtà è microscopica. xD
La scorsa notte mi è venuto in mente questo Family-Caskett moment e ho dovuto scriverlo assolutamente.
Della serie: non è colpa mia, “è che mi disegnano così” ;P
Spero comunque che vi possa piacere.
Baci!