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Autore: Luke Skywalker    01/06/2008    2 recensioni
Il detective Katzin Derkulen è decisamente sfigato, ma una chiamata da parte di un mebro dei Tokio Hotel cambierà la sua vita...
Genere: Thriller, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Killertwin Extension KILLERTWIN EXTENSION
15 Maggio 2009. Non è un giorno che rappresenta una festa in particolare (a parte il mio compleanno), ma quando le persone sentiranno nominare questa data se la ricorderanno come la fine dei Tokio Hotel. E se volete sapere come questa disgrazia successe, dovete leggere questa storia ed ogni vostra domanda troverà; una risposta.

Il telefono squillava incessantemente ormai da quaranta secondi, ma il detective Katzin Derkulen non aveva mai avuto meno voglia di rispondere. Erano le due del pomeriggio, ovvero l'orario della pennichella. D'altronde quello era il suo cellulare del lavoro. Quasi nessuno aveva chiamato su quel numero; Solamente tre persone, una delle quali aveva bisogno d'aiuto perchè era convinta che il suo gatto fosse scomparso. Si può quindi notare che il signor Derkulen non poteva vantare di essere tra i migliori dieci detective privati più richiesti di Magdeburgo. Visto che la sua situazione economica non era tra le migliori ( era stato costretto ad effettuare un mutuo per una scatola di stuzzicadenti) si alzò;, prese il cellulare ( un Nokia 33-10) e rispose: " pronto? "
"Detective Derkulen? " Era una voce maschile, giovane." Si Sono io...e spero che non abbia chiamato per qualche stupido scherzo perchè fidati, non è proprio giornata " Rispose Katzin. " No no davvero! Non immagina neanche quello che é successo...e quando le racconterò i fatti la capirò benissimo se vuole tirarsi indietro... " disse il ragazzo misterioso con la voce rotta dal pianto. Il detective si impietosì:" Allora dimmi perchè mi hai chiamato... "
" La ringrazio molto...per cominciare, io sono Georg Listing... " Quel nome a Derkulen non era nuovo infatti :" Proprio QUEL Georg Listing? Il bassista dei Tokio Hotel? " " Esatto... il fatto è(e qui scoppiò a piangere) che i Tokio Hotel non esistono più! La prego, venga subito al numero 69 di Via Lerchenwunhe! Non ce la faccio a dirglielo! Vedrà lei stesso! " Il detective era seriamente preoccupato. Se era vero che " i Tokio Hotel non esistevano più " , uno dei suoi gruppi preferiti era appena scomparso... Assorto da questo quesito, si vestì frettolosamente, montò in bici (una macchina non se l’era mai potuta permettere, senza contare che non aveva la patente) e pedalò verso via Lerchenwunhe ringraziando il cielo che si trovava solamente a pochi isolati da casa sua.

Dopo circa mezzora di intense pedalate il detective Derkulen fu costretto a fermarsi, era troppo stanco. Posò la bici su un muretto e andò verso una fontanella per dissetarsi. Non ebbe nemmeno il tempo di gustare la freschezza dell’acqua che sentì la sirena della polizia avvicinarsi. Si voltò di scatto. Almeno tre volanti si dirigevano, su questo non aveva dubbi, verso lo studio dei fu-Tokio Hotel. Evidentemente Georg si aspettava di vederlo almeno dieci minuti prima perché dava per scontato che sarebbe venuto in macchina. “Vabbè, è meglio che mi rimetta a pedalare….Non dovrei metterci più di un quarto d’ora” Pensò tra sé e sé Derkulen. Montò in bici e forse ci mise fin troppa forza perché  arrivò solamente dopo dieci minuti pezzato come un cammello con addosso un maglione. “Anf…… Dio mio!! Che stanchezza! Finalmente sono arrivato…”
Individuò subito il numero 69 di via Lerchenwunhe. Le volanti della polizia erano parcheggiate lì di fronte e di fianco ad esse si erano riunite alcune persone, chiaramente preoccupate ma anche desiderose di sapere nel dettaglio ciò che era successo. Katzin si fece largo tra loro spazientendosi leggermente perché nessuno credeva fosse un detective e finalmente aprì la porta il cui raggiungimento gli era costata così tanta fatica.


La prima cosa che sentì fu una donna che piangeva e una voce maschile che cercava invano di consolarla. Attraversò una specie di sala d’attesa e la realtà che non era ancora riuscito ad accettare gli si parò davanti. Era uno degli scenari più drammatici e crudi ai quali avesse mai assistito. Riconobbe subito che le vittime erano i due gemelli: Bill e Tom Kaulitz. Quest’ultimo era sdraiato sopra il fratello Bill e gli copriva la faccia. Bill invece era supino, e l’unica cosa che Derkulen notò fu la sua caviglia destra, che in base all’angolazione irregolare sembrava fratturata. Più in là c’erano mamma e papà Kaulitz. Lei piangeva tra le braccia del marito, il cui viso era asciutto; Un dolore, il suo, che andava ben oltre le lacrime. Ed infine, seduti su due sedie sulla sinistra della stanza, c’erano Georg e Gustav. Ora non piangevano più, ma avevano entrambi gli occhi gonfi e rossi. Invaso da un’atroce tristezza, Derkulen notò che un poliziotto gli stava venendo incontro. “Signor Derkulen!!!” E gli strinse la mano ”Finalmente è arrivato! Quasi non ci speravamo più! Doveva essere qui almeno venti minuti fa…!” Derkulen, indignato, rispose:”Mi scusi tanto, ma sa com’è, io non ho la macchina e anche se non sono superman ho fatto del mio meglio per arrivare qui il prima possibile…” Il poliziotto arrossì:”Mi scusi lei, ma ero convinto avesse una macchina…Comunque, è davvero terribile. I due gemelli! Morti! Sicuramente questo rappresenta la fine di una band promettente che avrebbe avuto un fantastico futuro!”. Derkulen cominciò:” Prima di iniziare ad esaminare la scena del crimine però vorrei sapere una cosa: Con tutti i detective privati che ci sono qui a Magdeburgo, Perché proprio io?””Sa, questa è una bella domanda. Georg dice che è stato il primo nome che gli sia capitato sotto gli occhi e che gli ispirava fiducia….”. Il detective, non proprio soddisfatto per la risposta, decise che era tempo di darsi da fare:” Bene…io controllo i due corpi delle vittime prima che vengano prelevati per l’autopsia mentre lei interroga i genitori e i due membri ancora vivi della ex-band. Ah, e non si dimentichi di fare qualche domanda al loro manager e ad un’eventuale fidanzata dei gemelli Kaulitz mi raccomando!” Il poliziotto diventò molto serio e si congedò.

Katzin Derkulen si era rannicchiato vicino ai due cadaveri e indossati i guanti di lattice iniziò ad esaminare Tom. Una cosa era certa, semmai si fosse trattato di omicidio corposo, l’assassino non aveva utilizzato alcun corpo contundente (forse). Derkulen voltò delicatamente il corpo di Tom per osservarlo di fronte…”Mio Dio!!” Il viso di Tom era tutto coperto di sangue, e non ci voleva Newton per capire come il gemello Tom era morto: Probabilmente era inciampato in qualcosa, forse nel filo della corrente della sua chitarra, cadendo si era rotto il naso e l’osso gli aveva perforato il cervello. “Che morte atroce…Forza Katzin, non vomitare!” I testimoni erano stati condotti in una sala vicina e fortunatamente non avevano dovuto sopportare una visione così macabra. Il detective si fece forza e spinse via il corpo scoprendo la faccia i Bill. I suoi occhi erano spalancati e si poteva leggere la paura al loro interno. C’era una piccola chiazza di sangue dietro la testa e, come Derkulen già aveva notato, la caviglia destra era fratturata. “ Direi che con i corpi ho finito… (e rivolgendosi ad un poliziotto abbastanza robusto) li può portare all’obitorio per l’autopsia…”” Come vuole Signor Derkulen…”.

Stavano per caricare i corpi sulle barelle quando Derkulen si accorse di una cosa: Tom, sebbene lo avesse sempre visto con i rasta, aveva i capelli piastrati ed i capelli di Bill erano molto più corti del normale. “Questo caso è più intricato di quanto pensassi….vabbè non è il momento di mettersi a rimuginare sul perché questi due hanno un taglio di capelli diverso…E questo cos’è?!?” Mentre pensava tra sé e sé l’occhio di Derkulen era caduto a circa un metro da dove prima c’erano i due cadaveri. C’era qualcosa per terra…E sembravano proprio delle: “Extension! Mado ma che ci fanno qui??” Un’idea agghiacciante balenò nella mente di Derkulen:” No….non può essere…Bill Kaulitz portava le extension! Pensare che ero convinto fossero capelli naturali…”.

Derkulen decise che era meglio andare a vedere come stavano andando gli interrogatori. Proprio mentre si alzava la porta dello studio si aprì di colpo ed entrò una ragazza di circa diciassette anni dai capelli lunghi per metà biondi e per metà neri che iniziò subito a urlare:” Ma Cioè! È tutta mattina che provo a chiamare Tom e non mi risponde! Ah però adesso gliene dico quattro…Cioè se vuole che questa storia continui deve prendermi almeno un po’ in considerazione cioè!” Derkulen, rimasto allibito dallo strano accento della ragazza, si preparò a darle la brutta notizia..:” Buongiorno…posso sapere chi sei?” La ragazza rispose:”Il mio nome è Marthina ma tutti mi chiamano Kastel…cioè…Sono la fidanzata di Tom…e lei chi è? Mi sa dire perché c’è così tanta folla fuori dalla porta cioè?” Derkulen diventò serissimo e a voce molto bassa:”Io sono il detective Katzin Derkulen. Ti starai chiedendo che ci faccio qui….beh, Bill e il tuo fidanzato sono stati trovati…..oddio è difficile….ecco…..sono stati trovati morti. Proprio qui.” Kastel all’iniziò non sembrò capacitarsi di ciò che aveva sentito, poi però scoppiò di botto a piangere in ginocchio. “Noooooooo!!!!!!!! Perché!!! Oddio no! C-come è s-successo c-cioè? Oh no il mio Tom….sniff sniff…” Derkulen, molto a disagio, le rispose dolcemente:” Questo è ancora da appurare, ma sono abbastanza certo che Tom nel cadere si sia fratturato il naso e l’osso…beh…gli ha perforato il cervello mentre Bill è soffocato…” Kastel non riuscì a dire niente e continuò a piangere a dirotto. Dopo circa cinque minuti di silenzio Derkulen le disse:” Senti, so che è difficile ma dobbiamo farti qualche domanda…sei una delle persone che erano state più vicine a Tom…” Kastel si asciugò gli occhi e rispose:” V-va bene cioè… vi dirò tutto quello che volete sapere…………………………………………………………cioè”. “ Grazie 1000 Kastel…sei una ragazza molto coraggiosa….ma andiamocene via da questa stanza….” Le disse Katzin avvolgendole il braccio sulla spalla e gettando un ultimo sguardo sulle extension e sul filo della corrente.





3 ore dopo Derkulen, altri 2 poliziotti, Kastel, Georg, Gustav, i genitori di Bill e Tom e il manager della ex-band erano riuniti in una sala del commissariato per dare il via agli interrogatori. Derkulen stranamente ebbe un’idea:” Ehm….sentite potremmo fare così… io interrogo Kastel e il manager, voi due potete interrogare i genitori di Tom e Bill assieme a Georg e Gustav va bene?” I 2 poliziotti acconsentirono quindi Derkulen, Kastel e il manager si spostarono in un’altra stanza, decisamente più sfigata della precedente. Il detective era più deciso che mai a sapere tutto sui 2 interrogati e cominciò:” Molto bene, spero che siate il più sincero possibile perché voglio scoprire cosa diavolo sia successo…allora Kastel un po’ già la conosco e, tra parentesi, non avevo mai sentito un accento più strano, quindi credo che comincerò da lei, signor….””Jost. David Jost. Molto piacere… Mi dica.” Derkulen allora iniziò a fargli le solite domande anagrafiche che rivelarono che l’uomo aveva 32 anni ed adorava i film con Rocco Siffredi, poi il detective passò a questioni più serie scoprendo che mentre Georg e Gustav notavano i due cadaveri, circa per le due, lui era al mercato. La fiducia di Derkulen però vacillò quando gli chiese se era fidanzato o sposato. ”Beh, ecco…” rispose tentennando:” io sono…single” ma in quel momento intervenne Kastel:” David…Cioè perdonami ma voglio essere sincera al 100% cioè…signor Derkulen….cioè la verità è che io e David abbiamo una storia da circa 1 mese cioè…”A Derkulen i conti non tornavano:” Scusa Kastel ma credevo che fossi la fidanzata di Tom!” Kastel pianse di nuovo e rispose:” Si…l’ultimo mese l’ho passato a fargli le corna cioè…oddio quanto mi dispiace….ma io mi sentivo sola!!! Cioè!!!  Lui era sempre in tournèe e, per carità, non poteva fare altro cioè allora ho passato del tempo con David ed ho scoperto di provare qualcosa anche per lui cioè…” Derkulen non era ancora soddisfatto:” Però Kastel, con tutti i ragazzi della tua età che ci sono in giro perché ti sei scelto un uomo di 32 anni? Sembra di essere sul set di “Scusa ma ti chiamo amore”!!! Kastel mise improvvisamente il broncio e rispose:”Lo so signor Derkulen e purtroppo David non è Raoul Bova cioè però è un uomo fantastico e si sa che l’amore è imprevedibile cioè……………”. Dopo questa pedofila conversazione Kastel e David continuarono a rispondere alle domande di Derkulen e quest’ultimo notò che il signor Jost sembrava triste solamente per Bill e non per Tom. “Bene…signorina Kastel, signor Jost, qui abbiamo finito…in parte diciamo… sono ansioso di sapere l’ora del decesso così verificheremo se i vostri alibi sono validi.” Dopo circa 20 minuti una voce risuonò dall’alto parlante:” Signor Derkulen, ho terminato l’autopsia…e in qualità di psicologo sono quasi convinto che non si tratti di un semplice incidente…a quanto ne so i Tokio Hotel avevano quasi ultimato il nuovo disco quindi non c’era ragione per un suicidio ma sarò lieto di darle spiegazioni più analitiche qualora venga a farmi visita (Derkulen non ci pensò nemmeno per un secondo, voleva tornare a casa e dormire, quanto al dottore decise di credergli sulla parola)…comunque i due gemelli sono morti più o meno nello stesso tempo verso un quarto alle due. Bill è morto per soffocamento sebbene avesse preso una bella botta sulla nuca mentre Tom è morto sul colpo, appena l’osso del naso gli ha perforato il cervello…mi dispiace so che è macabro ma in fondo è il mio lavoro…ora tocca a lei signor Derkulen. Arrivederci!” Derkulen si era inspiegabilmente arrapato:”Grazie 1000 dottore… Ha sentito signor Jost? Il suo alibi purtroppo non è valido…e nemmeno il tuo Kastel…a meno che qualcuno possa testimoniare che tu verso quell’ora eri a casa ma mi hai detto che i tuoi genitori sono in crociera….” Kastel sembrò allarmata:”Beh c-cioè…diciamo che lo può testimoniare il mio telefono cioè…ho cercato di chiamare Tom almeno 5 volte e le chiamate effettuate si registrano cioè…” Katzin ci credette ma decise comunque che si sarebbe recato a casa della ragazza per accertarsene. “Molto bene…vi terremo sotto controllo finchè non avremo agguantato il colpevole…lasciate su questi foglietti il vostro numero di telefono e cellulare ed il vostro indirizzo poi potete andare…arrivederci.”


Derkulen si sentiva stranamente felice; Ovviamente ciò non era causato dalla recente morte dei due membri dei Tokio Hotel ma da quello che si provava quando eri coinvolto in una vera e propria indagine… Non solo era la prima volta che qualcuno aveva deciso di chiamare lui ma erano stati persino due membri della sua ex-band preferita!!! Diciamo che il signor Derkulen si sentiva come un ragazzo di Amici che è riuscito ad arrivare fino al serale… Purtroppo la gioia del detective si affievolì perché si ricordò che gli spettava almeno mezzora di bicicletta per tornare a casa:”Ma uffa!! Se questa indagine va a buon fine mi prenderò un bel mucchietto di soldi e finalmente potrò avere la patente e la macchina che cavolo!!!!!


Dopo intense pedalate, una doccia gelida e una bella dormita sul divano (il letto era un lusso che ancora non si era potuto concedere) Derkulen decise che quel giorno sarebbe andato prima a casa di Kastel per esaminare il telefono e le chiamate e poi sul luogo del delitto; magari gli era sfuggito qualcosa di importante…
Derkulen scoprì che Kastel abitava molto vicina a lui quindi decise di arrivare a piedi e arrivato a destinazione suonò il campanello… “Ma cioè!! Signor Derkulen non avvisa prima di venire a far visita a qualcuno?” “Di solito no…comunque potresti mostrarmi il telefono così controllo le chiamate effettuate?” “Certo cioè..prego entri”. La casa di Kastel era molto accogliente. “Signor Derkulen non si imbamboli…il telefono è in salotto…” “Ok…grazie Kastel….” Nel salotto c’era un bel tavolo di legno con su delle carte sparpagliate….i rimasugli di un solitario probabilmente. Il detective si guardò intorno, individuò il telefono ed entrò nel registro delle chiamate….Kastel non mentiva…c’erano ben sei chiamate verso “Tom Ich Liebe Dich Cell” tra le 13.30 e le 14.50. “Grazie per la sincerità Kastel…hai tempo di fare un’altra chiacchierata?” “Si cioè tanto dall’estetista ci sono già andata ieri cioè! Mi dica!” “Bene…quindi te ed il signor Jost siete insieme? Tom non sospettava nulla?” “Beh cioè….a parte il fatto che le cose tra noi non andavano molto bene…potrebbe averlo sospettato…solo ora mi rendo conto di quanto lo amo…cioè.” Kastel aveva assunto un’aria un po’ strana e i frequenti cioè che continuamente ripeteva erano diminuiti.” Kastel ne sei sicura? Non mi sembri sincera come prima…” “Ma no cioè che dice cioè io sono sincera cioè!” (ora di cioè ne aveva messi troppi, decisamente qualcosa non andava) “Kastel ti prego…se c’è qualcosa che non mi hai detto, qualunque cosa, dimmela!” Kastel scoppiò a piangere:” Va bene cioè…ma non mi interrompa cioè la prego. Circa due settimane fa David mi chiese di sposarlo. Io rifiutai, non sono ancora pronta, e poi cioè sono molto conosciuta nel mondo come la fidanzata di Tom cioè chissà che avrebbero detto tutti i fan dei Tokio Hotel se avessero saputo che io me la facevo col manager cioè…Beh sta di fatto che David cioè l’ha presa malissimo. Ha iniziato a sbraitare cioè e poi ha urlato una cosa che mi ha spaventato moltissimo cioè….”  “Cosa Kastel? Che cosa ha detto di così sconvolgente?” “Ha detto..ha detto che voleva uccidere Tom!! Che se lui non ci fosse più stato avremmo potuto stare finalmente insieme! Cioè!” “Oh mio dio…in effetti sembrava triste solo per la morte di Bill…probabilmente nel tentare di uccidere Tom…OH MIO DIO! Forse ci sono! Scusa Kastel ma devo andare subito alla scena del crimine!” “La prego signor Derkulen risolva questo caso cioè!”

Non c’era tempo di mettersi a pedalare quindi Derkulen fu costretto a prendere un taxi e riuscì a scamparla inventandosi che i detective privati non sono obbligati a pagare…fortunatamente l’autista era leggermente imbecille e ci credette. Il detective scese dal mezzo e col cuore che batteva come una prostituta oltrepassò la striscia che delimitava la scena del crimine, che mancanza di corpi a parte, era rimasta immacolata. “Ok, ricominciamo. Tom è stato trovato morto sopra di Bill, che aveva la caviglia slogata. La volta scorsa avevo notato un paio di extension e il cavo per la corrente. Può sembrare stupido, ma se si scivola si rischia davvero di farsi del male, qua ci sono dei gradini e questo spiega la ferita che Bill aveva dietro la testa…nel cadere ha picchiato dritto contro lo spigolo…e invece Tom…CI SONO! Cercando di aiutare il fratello non ha visto le extension per terra e ci è scivolato sopra , il naso si è sfracellato e l’osso entrato nel cervello ha provocato la sua morte. Chiaramente Bill era tramortito per la botta presa e non è riuscito a togliere il fratello dalla sua faccia ed è morto soffocato!!!” Derkulen era meravigliato di questo ragionamento, ma trovò una falla…Bill doveva essere inciampato nel filo della corrente, che però non era teso…la soluzione era che l’assassino si trovava in quella stanza e aveva aspettato il momento migliore per tendere il cavo. Derkulen era quasi convinto che l’assassino fosse il signor Jost, l’unico che non aveva un alibi forte. C’era persino il movente…”Quindi, ciò che mi rimane da fare è mandare a far esaminare il filo per trovarci delle impronte… e una volta analizzate il volto dell’assassino (non disse “il signor Jost” per scaramanzia) sarà svelato. Orgoglioso della conclusione, stava per alzarsi e uscire quando sentì la porta aprirsi. “Chi è?” domandò. Nessuna risposta. Tutto era silenzioso, e quel silenzio assordante fu rotto dalla suoneria del cellulare di Derkulen. Un messaggio. Era di Kastel. “Signor Derkulen cioè, stia attento perch…” Ma il detective non riuscì a leggere altro. Qualcuno l’aveva appena colpito alla testa con qualcosa di lungo e duro.

Derkulen si svegliò. Si rese conto di essere legato ad una sedia. Aprì gli occhi. Ci mise un bel po’ a mettere a fuoco l’ambiente dove si trovava, uno stanzino squallido e maleodorante. “ Ben svegliato Katzin!” Derkulen cercò di girarsi per vedere chi aveva parlato, ma la testa gli faceva ancora male. “Chi sei? Perché mi hai portato qui?” “Non l’ha ancora capito? Io sono l’assassino…e il motivo per cui ti ho portato qui mi sembra chiaro, non volevo che andassi in giro a spiattellare che avevi risolto il caso. Ma devo farti i miei complimenti detective, non credevo ci saresti arrivato. Ma ora guardami!” L’assassino si mise di fronte a Derkulen. Era proprio David Jost. “Lo sapevo. Da quando Kastel mi ha detto che volevi uccidere Tom non ho avuto più dubbi.” “NON-NOMINARE-QUELLA-RAGAZZINA! Credevo di potermi fidare di lei ma mi ha tradito…e la pagherà. Dopo che avrò finito con te ovviamente. AHAH!!! Preparati Derkulen perché ho riservato una morte molto lunga e dolorosa per te! Ma lascia che prenda il coltello…” Derkulen si stava cagando addosso (forse era per quello che lo stanzino puzzava) e non sapeva proprio come poteva scamparla…l’unica cosa era perdere tempo. “Ehm…David, perché stai facendo tutto questo? Non potevi semplicemente parlarci con Tom??!!” E senza preavviso Jost partì ad urlare: “E tu che ne sai? Tu non sei innamorato di una ragazza fidanzata con uno sfigatello conosciuto in quasi tutto il mondo! Non sai cosa vuol dire continuare ad amarla di nascosto…ad un certo punto non ce la fai più! Non parliamo poi di quell’imbecille del fratello!! Avevo architettato tutto per bene peccato che alla fine in quel cavo del c***o ci è inciampato lui! Fortuna che avevo un piano di riserva…”Derkulen trovò la forza di parlare:”Ti riferisci alle extension?” “Si! Si proprio quelle! Ma tu Derkulen, tu non sai nemmeno tutta la verità!! Non ti sarai chiesto, mi immagino, del perché ci fossero delle extension?!? Il detective replicò debolmente:”è un dubbio che mi assilla…” “Erano di Bill!! Continuava a fare il figo facendo credere a tutti che quelli che vedete alla televisione fossero i suoi veri capelli! Invece ce li ha sempre avuti cortissimi…Ma non è finita qui! Anche Tom,tutto il tempo a darsi le arie con quei rasta di m****a, nessuno si è mai accorto che si trattava di una parrucca! Lui i capelli se li piastrava!!” “Non ci posso credere…”Sapere tutto ciò fu un duro colpo per Derkulen, ma finalmente la verità era affiorata. Niente più segreti. “Ma ora, caro detective, ti devo uccidere!”Derkulen elaborò un piano mega stupido: “Sei sicuro? Avevi detto che non l’avresti fatto…” “Ma che dici? L’ho detto cinque minuti fa!” “Ma no, ti dico di no!” Jost si stava surriscaldando:” Senti, io l’ho detto! Ne sono sicurissimo!  Quindi adesso ti ammazzo capito??!!” Era il momento di agire. Sfruttando tutti gli addominali che aveva (ovvero neanche uno), Derkulen si alzò in piedi con la sedia e si buttò contro Jost, che ci rimase malissimo e non ebbe il tempo di reagire. Nel cadere, il coltello scivolò sotto il mobile, ormai era impossibile recuperarlo. Jost era svenuto perché nel cadere aveva picchiato la nuca, ma Derkulen era ancora in sé. Doveva alzarsi, ce la doveva fare, ma tirare su anche la sedia senza l’aiuto delle mani non era per niente una passeggiata. Con grande sforzo, si mise supino, sopra David. Si girò di nuovo a pancia in giù e si mise sulle ginocchia. Tenendo la schiena piegata, riuscì finalmente ad alzarsi. Con passo veloce, uscì da quell’orribile stanzino ed entrò in quella che sembrava la cucina. Era inquietante, c’era un ripiano dal quale penzolavano coltelli affilatissimi. Proprio alla destra, c’era la porta che l’avrebbe salvato. Stava per raggiungerla quando sentì una mano che strinse la sua caviglia tirandolo giù. David si era risvegliato, ma non riusciva a reggersi in piedi, sicuramente aveva strisciato. Derkulen e Jost erano di nuovo a terra e quest’ultimo stava cercando di strozzare l’altro. Derkulen, ormai allo stremo, ebbe un’idea folle. Ruotando su sé stesso, prese a dare spintoni contro l’asse che sosteneva il ripiano con i coltelli, che iniziarono ad oscillare. “Manca poco, forza Katzin!” Pensò il detective, che stava per soffocare. Aveva ancora pochi secondi. Raccolse tutte le sue forze e diede un’ultima poderosa spinta. Come stalattiti, i coltelli cascarono giù, colpendo i due. Katzin aveva comunque calcolato tutto. La sedia l’avrebbe protetto e fu così. Sentì comunque un male atroce alle gambe, quelle erano prive di difese. Quando la pioggia finì, Derkulen, stremato, guardò Jost e…vomitò. Era stato infilzato da almeno una dozzina di coltelli. “Ce l’ho fatta…” Prima di svenire, sentì la porta aprirsi, e gli sembrò di sentire un “Cioè”.

Derkulen era sveglio da un bel po’ ma continuava a tenere gli occhi chiusi, aveva paura di vedere di essere ancora legato su una sedia con un matto che lo voleva uccidere. Si fece coraggio. Con grande felicità, scoprì di essere all’ospedale. La testa gli girava un po’ e le gambe erano fasciate per le recenti accoltellate. “Cioè! Signor Derkulen si è svegliato cioè!” Derkulen sorrise e si voltò:” Kastel! Allora quel cioè non l’avevo immaginato! Mi hai salvato…” “Infatti cioè sono arrivata appena in tempo e cioè io ho visto tantissimo sangue cioè e David morto…ho vomitato anch’io cioè!” “Benvenuta nel club!A parte gli scherzi…ti sarò grato per sempre. Grazie mille Kastel. Adesso ho bisogno di riposare.” “Buon riposo signor Derkulen…cioè;.”



Passò una settimana, e finalmente fu fatto il funerale. Derkulen era diventato una specie di eroe e si era anche arricchito. Georg l’aveva pagato profumatamente per il lavoro svolto e per aver rischiato la vita, tanto profumatamente che riuscì ad ottenere un posto in prima fila per il tributo dei Bedwetters in onore di quella band che sicuramente avrebbe fatto scalpore.

                                                                                                    FINE


PS: pur avendo scritto che i Tokio Hotel avrebbero fatto scalpore, sappiate che io non sono un loro fan XD!!! Grazie per la lettura!!   
  
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