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Autore: the scientist    01/06/2008    3 recensioni
ciao a tutti! questo è il mio primo racconto: è la storia di una ragazza che cambia vita per sfuggire a una situazione dolorosa e trova l'amore non chè una nuova consapevolezza di se stessa. Spero di leggere presto i vostri commenti!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1

PROLOGO

Quel giorno di fine luglio Elena si sentiva distrutta, aveva passato tutta la vita in quella cittadina di provincia dove tutto era fin troppo tranquillo e non credeva di poter provare un dolore così devastante. Aveva appena visto la sua migliore amica con il ragazzo che amava da più di due anni, non che c fosse mai stato niente tra loro ma Elena era persa per lui e Marina lo sapeva benissimo.

Purtroppo per lei Elena aveva un carattere molto riservato e quindi non aveva avuto il coraggio di dire niente,si era tenuta tutto dentro forse perché in cuor suo era convinta che la colpa fosse sua; si sentiva brutta impacciata e sapeva che non poteva competere con la bellezza prorompente di Marina.

Così, quando le si presentò l’occasione di partire per Parigi con l’università,la prese al volo non disse niente a nessuno tranne i suoi genitori e alla sua cara amica Anna…voleva staccare da tutto e da tutti.

Arrivata nella grande metropoli si sentì subito un po’ meglio, percepì immediatamente la libertà che si respira in un ambiente così grande, persino l’indifferenza della gente non le dispiaceva;in tutti quegli anni aveva imparato a chiudersi a riccio in se stessa per via delle sue insicurezze e a cercare d essere invisibile, perciò il fatto che le persone lì tendessero a preoccuparsi solo d se stessi la faceva sentire più tranquilla, niente avrebbe potuto scalfire la sua corazza.

 

CAPITOLO 1

Ecco, a Parigi c’era arrivata, non era stato poi così difficile; aveva dovuto solo prendere un treno,per prima cosa ora doveva  trovare una sistemazione. La prima cosa che le venne in mente fu di andare all’università per leggere un po’ di annunci per studenti. Elena  scese alla fermata della metro che la guida indicava, dopo una mezz’oretta circa che camminava però non ne era ancora venuta a capo, vedeva tanti ragazzi in giro quindi capiva d essere nella zona giusta ma non riusciva a trovare l’entrata dell’università. Non male,pensò,sei a Parigi da due ore e t sei già persa, forse facevi meglio a startene a casa dove facevi ogni giorno la stessa strada la sua mente volò rapidamente a quel pomeriggio in cui aveva sorpreso Marina e Luca avvinghiati..il suo Luca, quanto avrebbe voluto vederlo. Il flusso dei pensieri della ragazza furono interrotti dal suono di due chitarre e da una voce maschile profonda e ammaliante, Elena  si girò d scatto e vide su un muretto dall’altro lato della strada due ragazzi con la chitarra e uno che cantava:

I send an sos to the world

I send an sos to the world

I hope that someone get my

message in a bottle, message in a bottle..

Elena adorava quella canzone , si ritrovava spesso ad ascoltarla nel suo ipod e in quel momento,stanca a sperduta in una città enorme, avrebbe avuto proprio bisogno che qualcuno ricevesse il suo messaggio di aiuto in una bottiglia.

Guardò con attenzione i due musicisti,voleva capire perché intorno a loro si era fermato un gruppetto di ragazze in fibrillazione,appena si fu avvicinata capì il motivo.. erano davvero carini: il chitarrista era biondo con i capelli corti e aveva un’espressione cordiale in viso,sorrideva a chiunque passasse mentre il cantante era totalmente immerso nella canzone,sembrava si fosse dimenticato di essere lì in mezzo a tanta gente e non si curava per niente dei complimenti delle sue “fans”. Dio che visione non poté fare a meno di pensare Elena; era il ragazzo più bello che si ricordava di aver visto, le sembrava piuttosto alto e prestante,anche se era seduto,ma ciò che la colpì di più fu il suo viso; aveva dei lineamenti delicati, dei profondi occhi marrone scuro e labbra carnose e  invitanti. Ogni tanto soffiava via dal viso una ciocca di capelli  scuri e lievemente ricci che evidentemente lo disturbava, e ad Elena sembrò  che il  bel sconosciuto sapesse essere affascinante  anche  nel compiere un gesto apparentemente insignificante come questo.  Elena avrebbe tanto voluto che fosse proprio lui a rispondere al suo messaggio d’aiuto ma sicuramente non avrebbe mai avuto il coraggio di avvicinarsi; era troppa la paura di sentirsi respinta e presa in giro... l’approccio con il genere maschile  l’aveva sempre intimorita , specialmente se il ragazzo in questione era in gruppo e aveva l’aria da “sciupa femmine”.

Provò a chiedere delle informazioni ai passanti ma il suo francese era veramente molto zoppicante (aveva seguito un corso per principianti di pochi giorni prima di partire e basta) e i parigini non si dimostravano molto disponibili. Elena era veramente esasperata, possibile che non si potesse comunicare neanche con l’inglese? D’un tratto però sentì i due musicisti che finita la canzone salutavano e ringraziavano delle turiste  che gli stavano lasciando una cospicua mancia, in inglese. I  ragazzi sembravano molto gentili con loro quindi,dopo che le donne se ne erano andate,si fece coraggio e si avvicinò, era ancora troppo lontana però per sentire la conversazione che si scambiarono i  due mentre smontavano gli strumenti..

il biondino fece all’altro: “ehi amico non t riconosco più! Sei stato tutto zucchero con le tipe,non erano neanche un gran ché, dove sono finiti i tuoi modi da bello e impossibile, ti stai rammollendo?”

“ma falla finita!quelle ci hanno lasciato un sacco di soldi non potevo mica trattarle male, io sono sempre lo stesso vedrai che alla prossima occasione te lo dimostrerò”

“mah sarà..”

Lo scambio di battute venne interrotto dalla voce incerta di Elena:

“ragazzi scusate sapete come faccio ad arrivare a Rue de Pantheon per favore?”

il biondino non fece in tempo a rispondere perché l’altro  attaccò:

“certo! è un po’ lontana però, devi percorrere tutta questa strada fino in fondo, ci vorranno 20 minuti, quando arrivi a una piazza con la fontana centrale chiedi di “rue Charles De Gaulle”. Elena tirò un sospiro di sollievo, la visione  non era soltanto bello ma si era dimostrato veramente adorabile, incapace di staccargli gli occhi di dosso gli sorrise e li salutò incamminandosi nella direzione indicata

Quando la ragazza si fu allontanata i due scoppiarono in una fragorosa risata..

“eccoti tornato, il solito stronzo! poverina però mi sembrava spaesata in più dovrà camminare tanto per niente” disse il biondo, e l’altro rispose:

“eh che colpa ne ho io se abbiamo beccato una rincoglionita che non sa leggere neanche in che via si trova..” poi fermò un passante per chiedergli in che via si trovassero “Rue de pantheon” si sentì rispondere, e allora continuò:” visto?lo sanno tutti, basta leggere!e poi  non le ho mica sparato era solo  uno scherzo innocente” “ok,ok ora però andiamo a casa, viene il proprietario a prendere l’affitto e se non  c facciamo trovare anche sto mese c sarà poco da scherzare..”

I ragazzi si avviarono in direzione opposta a Elena che intanto camminava a un metro da terra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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