So strike the fucking match to light this fuse

La cenere della sigaretta cadde lenta, scivolando sul bancone del negozio in petali incandescenti che sporcarono il legno di grigio. Bado la spinse via pigramente con la mano, spense la cicca e la lasciò nel portacenere, sbadigliando di noia.

Non c'era nulla di interessante, quel giorno di autunno.

Si coricò sul bancone, appoggiando il viso sul braccio e socchiudendo l'occhio – quella notte aveva dormito tre ore, ma erano solo dettagli – per cercare di riposare un po', ma un colpo sulla testa lo fece rizzare in piedi.

« Ahia, Haine! » si lamentò Bado, passandosi le mani dove probabilmente gli sarebbe venuto un bernoccolo « Insomma, smettila di darmi pugni. »

« Dormivi. » constatò l'altro, mostrandogli poi un pacchetto di caramelle – per la ragazzina dalle ali d'angelo – e prendendo il portafoglio.

« Mph. »

Haine gli porse una banconota e Bado gli diede il resto, perdendo tempo con la cassa.

« La sai usare quella cosa? » domandò l'albino ironicamente, ricevendo un'occhiataccia. Bado gli prese una busta, infilando il pacchetto, gliela porse e si ributtò subito sul bancone, deciso a dormire seriamente, quella volta.

Haine, con in mano la piccola busta biancastra, s'incamminò verso l'uscita, bloccandosi a metà tragitto. Si voltò verso Bado, pacificamente coricato su un braccio, e rimase un istante a guardarlo, poi si avvicinò e poggiò i gomiti sul bancone, reggendosi il volto.

« Ehi... ehi, Bado! » lo chiamò inutilmente Haine. Ci pensò su un attimo e gli ridiede un pugno.

« Ahia! Cazzo, Haine... » sbraitò il rosso, massaggiandosi la zona colpita « E basta! »

« Con le buone maniere fai finta di non sentire. » ribatté l'albino, alzandosi.

« ... cosa vuoi? » chiese infine Bado, con tono scocciato. Haine ghignò.

« Andiamo a prenderci un caffè? »

« Eh? »

« Un caffè. » sillabò l'albino « Tanto ti puoi prendere una pausa, no? »

Bado non cercò nemmeno di spiegargli e di lamentarsi, ma chiamò il vecchietto che stava lì in negozio per passare il tempo, affidandogli l'entusiasmante incarico di badare alla cassa per qualche minuto. L'arzillo signore ne fu estasiato.

« Andiamo. » mormorò Bado, facendo il giro del bancone e affiancando Haine.

I due uscirono all'aria aperta, dove il sole autunnale riscaldava placidamente le strade e l'aria a poco a poco si faceva più fredda. L'albino si strinse nel suo giubbotto di pelle.

Entrarono in un bar lì vicino, si sedettero al bancone e ordinarono due caffè.

« Amaro. » ordinò Haine al cameriere, mentre Bado giocherellava con l'accendino e un volantino plasticato, da cui si levò un tanfo orribile. « Bado... »

Il cameriere tornò con il caffè e il caffèlatte per il rosso, che si scusò subito per il volantino, rischiando una rissa perché aveva osato bruciare la pubblicità del Boss Santacroce, che si risolse in fretta con Haine dallo sguardo omicida con in mano una pistola carica.

« Non potremo più tornare in quel caffè, lo sai Bado? » soffiò l'albino, infilando le mani nelle tasche dei jeans tagliuzzati.

« Fa nulla, sono antipatici. L'altra volta avevo il pacchetto vuoto e non mi hanno dato nemmeno una siga! Insomma, da sopprimere a colpo. » celiò l'altro, seguendo Haine fino alla chiesa, dove l'albino diede il pacchetto alla ragazza,  che lo ringraziò con un sorriso dolce.

« Torni in negozio? » chiese Haine infine, sul portone del luogo sacro.

Bado rimase un istante in silenzio, di fronte all'altro, poi avvicinandosi disse: « Io avrei qualcos'altro in mente, che ne dici? » con un ghigno a deformargli il volto.

Haine ricambiò con un sorriso.

***

Haine aprì gli occhi, sbattendo le palpebre per la forte luce che proveniva dalla porta finestra, e si girò su sé stesso - annusando il buon odore delle lenzuola calde. Allungò la mano e trovò l'altra metà del letto vuota.

Non vedendo nessuno nella stanza, chiamò piano: « Bado? » ma come al solito il rosso non rispose.

« BADOOOOOOO! » urlò allora, alzandosi e mettendosi seduto sul materasso.

Una testa assonnata fece capolino dalla porta finestra, salutando con una mano Haine. « Buongiorno, bell'addormentato. »

L'albino lo guardò malamente. « Dov'eri finito? » chiese Haine, seccato, ributtandosi sotto le lenzuola.

Bado gli si avvicinò, sedendosi dall'altro lato del letto. « A fare una pausa-siga. » spiegò con un sorrisetto il rosso, alzando il copriletto e scoprendo il volto di Haine. Avvicinò il volto a quello dell'albino, soffiandogli a pochi centimetri dalle labbra « Ora però direi che è l'Haine-time, che ne dici? »

L'altro non rispose, ma annullò le distanze fra le due bocche, baciandolo.

« Non trovo nulla da obiettare. » mormorò infine, staccandosi. Bado si infilò sotto le lenzuola, sorridendo, accanto ad Haine e lo strinse di slancio, affondando il viso nel suo petto e rimanendo lì, accoccolato.

« Veramente io pensavo a qualcos'altro. » sussurrò l'albino sottovoce.

Bado sghignazzò, mordendogli il collo sopra il collare. « Basta saper aspettare, sporcaccione. Non sembravi il tipo. » disse facendo arrossire Haine. Oh, così era ancora più carino.

Ma Bado non glielo avrebbe mai detto, questo era certo.

N/A

Non lo so cos'è °-° Non è nemmeno decente, non è un capolavoro... è solo una giornata qualunque di Haine e Bado, yaoi però *-*

Awww, sono kawaii insieme! Ringrazio tinebrella per avermeli fatti conoscere come coppia, brava ragazza +.+ E anche per tutti i link di LJ *-*

Il titolo l'ho preso da Letterbomb dei Green day. E comunque mi è passato il blocco grazie a questa shot!! Waaa >w<

Se vi è minimamente piaciuta recensite!

Kocch